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I romanzi dell’amore trobadorico: la riscoperta della fin’amors

1. La fin’amors nelle lettere medievali e nella letteratura secondaria

1.3 Il romanzo medievale: verso la creazione di un genere

1.3.4. I romanzi dell’amore trobadorico: la riscoperta della fin’amors

Tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo, in seguito al grande successo delle opere di Chrétien de Troyes, si assiste a una diversificazione all’interno del genere romanzesco.212

In particolare, verso la metà del XIII secolo appare una serie di racconti in versi che riprendono la fin’amors e ne fanno il centro focale di tutta la narrazione: l’amore adulterino, invero, ritorna protagonista indiscusso e causa scatenante delle varie peripezie e disavventure che gli amanti si trovano ad affrontare. Si tratta di

211

Martin Aurell, La légende du roi Arthur, cit., p. 330. 212

Per un maggior approfondimento sulla tradizione arturiana dopo Chrétien de Troyes si vedano: Matilda T. Bruckner, Shaping romance. Interpretation, Truth and Closure in Twelfth-Century

French Fictions, Philadelphia, University of Pennsylvania, 1993, Chrétien Continued: A Study of the "Conte du Graal" and its Verse Continuations, Oxford, Oxford University Press, 2009; Charles Méla, La reine et le Graal, cit., 1984; The legacy of Chrétien de Troyes, a cura di Norris J. Lacy et

al., Amsterdam, Rodopi, 1987; Richard Trachsler, Les romans arthuriens en vers après Chrétien de Troyes, Roma-Paris, Memini, 1997.

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due racconti in particolare: il Joufroi di Poitiers e il Roman du Châtelain de Coucy et de la dame de Fayel.213

Il primo si incentra sulle avventure amorose di Joufroi, il libertino conte di Poitiers, che si diletta nella conquista amorosa: il protagonista di questo racconto presenta una certa somiglianza con Guglielmo IX d’Aquitania, primo trovatore

conosciuto e celebre donnaiolo.214 L’autore racconta la vita del protagonista in tre episodi: in un primo tempo, Joufroi lascia Poitiers per recarsi alla corte d’Inghilterra, difendendo la regina Alis dalle false accuse di adulterio; nella seconda parte del romanzo, si trova l’avventura con Agnés di Tonnerre, episodio significativo in quanto ritroviamo taluni elementi legati alla fin’amors. Il conte di Poitiers, dopo aver ereditato la fortuna del padre, si diletta tra tornei e banchetti, finché, un giorno, si trova ad ascoltare il racconto di un rinomato menestrello, Gui de Nïele, che canta di come la più bella Dama del mondo sia stata rinchiusa da marito in una torre inviolabile:

Sire, fait il, en tot le mont ne vi onques dame plus bele,

213 Joufroi de Poitiers, édition critique par Percival B. Fay et John L. Grigsby, Genève, Droz- Minard, 1972; Jakemes, Il romanzo del castellano di Coucy e della dama di Fayel, a cura di Anna M. Babbi, Parma, Pratiche, 1994. Tra i romanzi che riprendono la fin’amors e l’adulterio come temi centrali ricordiamo Flamenca, il romanzo anonimo in lingua d’oc che si focalizza sulle astuzie degli amanti per incontrarsi segretamente all’insaputa del marito geloso. Cfr. Flamenca, a cura di Mario Mancini, Roma, Carocci, 2006.

214 Per maggiori approfondimenti sulla questione si veda l’introduzione all’opera Joufroi de

Poitiers di Percival B. Fay et John L. Grigsby, Joufroi de Poitiers, cit., pp. 17-26; Valérie

Fasseur, Anamorphoses d'un discours amoureux: présence de Marcabru dans Joufroi de Poitiers, «Romania», 127 (2009), pp. 86-103; Anna Kukulka-Wojtasik, Littérature courtoise ou le

libertinage avant la lettre. D'après les chansons de Guillaume de Poitiers et Joufroi, roman du XIIIe siècle, in Discourses on Love, Marriage, and Transgression in Medieval and Early Modern Literature, a cura di Albrecht Classen, Tempe, Arizona Center for Medieval and Renaissance

Studies, 2004, pp. 211-224; Catherine Rollier-Paulian, L'esthétique de Jean Maillart. De la

courtoisie au souci de l'humaine condition dans "Le roman du Comte d'Anjou", Orléans,

Paradigme, 2007; Aimo Sakari, L'influence de la poésie lyrique des troubadours dans Joufroi de

Poitiers, XXe Congrès international de linguistique et philologie romane, a cura di Gerold Hilty,

86 ne qui plus ait color novele,

que ma dame Agnés de Tornuerre.215

L’innamoramento del protagonista, scaturito dalle parole del giullare e pertanto, ex auditu, è repentino e spinge Joufroi a partire, per poter godere di Agnés, moglie del Sire di Tonnerre: «Toz avroit aquitez ses clains | qui porroit metre boche et mains | Et qui porroit avoc li estre!».216

Il conte, con una serie di astuzie e, ricorrendo al topos del travestimento,217 riesce ad sedurre la bella Agnés, la quale, dinanzi alla sua toccante dichiarazione d’amore, si concede a cavaliere; nel discorso amoroso del conte si trovano i temi più cari alla poesia trobadorica comel’amor de lohn («Tant ai de vos oï bien dire | que mis cuers forment vos desire. | Vostre beauté me fu contee, | Si m’est el cuer si seelee | qu’en riens non pe[n]s tant con en vos») e la richiesta di merci, pitié («Et por Deu vos di set proiai | que fusiez pleine de merci | et de pitié, ma dame, ausi | iluec o a faire feroit; | et s’esgarder i volez droit, | donc cuit ge qu[e]il ert ensi | que vos me tendrie por ami»).218

Nell’ultima parte del racconto, il protagonista, lasciato Tonnerre, assieme all’amico Robert parte alla ricerca di una dama misteriosa dalla quale ha ricevuto uno scrigno ricolmo di gioielli per poi scoprire che si tratta proprio della regina Alis, con la quale scambierà un’altra promessa d’amore; si narrano quindi le avventure di Joufroi che per l’eccessiva largesce è costretto a ricorrere più volte a diversi stratagemmi; l’opera si interrompe nel momento in cui Joufroi sposa la figlia del conte di Tolosa dopo averlo vinto in combattimento.

Nell’opera la vena comica dei fabliaux si mescola ai princìpi della cortesia, e il meraviglioso lascia spazio ad un’ambientazione più realistica e, agli eroi leggendari della Tavola Rotonda, si sostituiscono personaggi e luoghi conosciuti.

215

Joufroi de Poitiers, cit., p. 100, vv. 808-811.

216

Ibidem, vv. 829-831.

217 L’espediente del travestimento utilizzato dagli amanti per incontrare clandestinamente la propria amata sarà approfondito nel secondo capitolo, nello specifico al paragrafo 2.2.3.

218 Joufroi de Poitiers, cit., p. 134, vv. 1996-2002. Per un maggior approfondimento sul discorso amoroso nel Joufroi, si veda Richard Trachsler, Parler d'amour. Les stratégies de séduction dans Joufroi de Poitiers, «Romania», 113 (1992), pp. 118-139.

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Il secondo romanzo, invece, viene attribuito a un certo Jakemes che sembra abbia utilizzato come fonte primaria il canzoniere di un noto troviere: Guy de Ponciaus, conosciuto come il Castellano di Coucy. Redatto verso il 1280, il racconto prende spunto dalla vita di corte della Provenza del XIII secolo e rievoca il binomio amore e morte che culmina nel motivo metaforico del cuore mangiato. La trama è molto semplice: due amanti si incontrano segretamente, all’insaputa del marito geloso che, dopo essere venuto a conoscenza della relazione da una dama gelosa del castellano, decide di vendicarsi. Tuttavia il castellano, allontanato in terra straniera, muore lasciando il proprio cuore in uno scrigno destinato alla sua amata che sarà intercettato dal marito geloso e dato in pasto alla moglie come punizione; il dolore provocherà la morte della dama di Fayel.219

Una delle peculiarità più interessanti che riguardano questa tipologia di romanzi risiede nel fatto che si contraddistinguono per la presenza di alcuni componimenti poetici inseriti all’interno del testo narrativo, rendendo i protagonisti di questi racconti dei veri e propri amanti cortesi, sottomessi interamente alle leggi della fin’amors.220

219 Il motivo del cuore mangiato sarà trattato in maniera più approfondita nel terzo capitolo, nello specifico al paragrafo 3.1.2.2.

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