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I.3 Come e perché funzionano le politiche di contrasto alla povertà che prevedono

I.3.2 Coordinamento e integrazione dei servizi nelle misure di inclusione attiva

2. I ruoli del valutatore nella valutazione degli interventi condizionali di contrasto

In questo ultimo paragrafo della presente tesi di laurea, andrò ad analizzare i ruoli del valutatore nella valutazione degli interventi condizionali di contrasto alla povertà riprendendo i casi studio che ho affrontato e analizzato all’interno del capitolo secondo.

Per ogni singolo case study proverò ad operare alcuni commenti attraverso l’utilizzo del metodo della meta-valutazione.

La meta-valutazione è un termine utilizzato per indicare la valutazione di una valutazione, al fine di poterne giudicare la qualità e/o di valutarne l’operato altrui.

2.a. Caso di studio 1

L’obiettivo dell’articolo proposto da IRVAPP sul Reddito di Garanzia di Trento è stato quello di capire se la misura produceva i risultati attesi e se costruiva una possibilità effettiva di generalizzazione.

pag. 119 Dato il programma e le sue caratteristiche, è stata operata un’analisi mediante l’utilizzo del metodo quasi sperimentale per cercare di evitare il falso positivo e il falso negativo.

Nel 2009 è stata svolta un’analisi per individuare le caratteristiche “variabili” e sono state poi osservate nel 2011 attraverso una verifica di follow up e la somministrazione di un questionario.

Il confronto tra l’anno 2009 e l’anno 2011 è stato operato mediante il metodo delle differenza nella differenza e i risultati sono stati analizzati mediante la regressione multivariata (considerare variabili che hanno afferenza con la variabile obiettivo). Il risultato di ciò che è stato verificato nel gruppo sperimentale è stato sottratto alla differenza del gruppo di controllo per la comprensione dell’effetto netto dipendente esclusivamente dal programma.

Il tipo di valutazione condotta mirata a valutare l’impatto della misura ha dimostrato che la misura contribuisce a cambiare i comportamenti delle persone che ne hanno beneficiato.

In sostanza si può ritenere che lo strumento del RG può essere considerato come uno strumento di capacità zione per spesa e beni di prima necessità ma non come strumento durevole per l’occupazione al lavoro.

L’approccio utilizzato dai ricercatori dimostra come in realtà il valutatore assume un ruolo significativo nel processo di costruzione del disegno dell’intervento e come sia necessario quindi il coinvolgimento preventivo nell’attività di valutazione.

Il coinvolgimento del valutatore appare necessario per due ragioni: la prima perché esso può offrire un valore aggiunto all’intervento e poi perché fornisce effettivamente l’applicabilità stessa del metodo d’intervento.

pag. 120 2.b. Caso di studio 2

L’attività di ricerca dell’implementazione del RdC nel comune di Napoli iniziata nel 2007 aveva come scopo quello di comprendere per chi, come e perché e in quali circostanze la misura funziona.

L’attenzione del ricercatore si è concentrata sulle famiglie che hanno beneficiato della misura per almeno tre anni e che nel frattempo hanno sostenuto almeno un colloquio con gli operatori sociali all’anno.

Quello che è emerso dopo una ricostruzione della teoria del cambiamento è stato che nella realtà gli operatori si sono trovati in una condizione di difficoltà nel coinvolgere pienamente i beneficiari nell’attività di counseling e perciò si può ritenere che il focus era rivolto esclusivamente ai dettami burocratici dell’amministrazione.

Il ruolo del valutatore in questo caso all’interno dell’approccio TBE è diverso da quello che assume all’interno dell’approccio partecipativo: qui ha la piena responsabilità di effettuare una ricerca scientifica coinvolgendo gli attori i quali si trovano in una posizione subordinata.

Il valutatore deve considerare l’insieme degli attori coinvolti nella misura per comprendere e utilizzare tutte le informazioni necessarie al processo valutativo: dalla formulazioni di teorie che riguardano l’intervento, alla scelta di quali teorie possono essere verificate e quali no e infine, la scelta di chi possa essere l’interlocutore giusto per approfondire i meccanismi.

Mi pongo (in maniera del tutto spero comprensiva) in una posizione abbastanza critica rispetto alla decisione di attuare una misura come quella del Reddito di Cittadinanza, per questo ritengo che nel complesso vista l’eterogeneità del territorio di riferimento partenopeo sia una misura che necessita di più controlli in fase di accesso e di un sistema di tracciamento che non permetta a chi non ne ha diritto di usufruire di un contributo pensato e costruito ad hoc a favore di persone che si trovano in uno stato di disagio economico e sociale.

pag. 121 2.c. Caso di studio 3

Il terzo case study di riferimento è stato quello del SIA-REI nazionale. Lo studio aveva come scopo quello di offrire una sintesi realista delle evidenze scientifiche prodotte sulle misure realizzate nell’area OCSE evidenziando i fattori responsabili di averne favorito l’efficacia.

In generale i risultati delle valutazioni prodotte dall’analisi di 46 programmi hanno dimostrato che i programmi contenti elementi di condizionalità risultano essere più efficaci rispetto a programmi che non li contengono. Una spiegazione potrebbe essere dettata dal fatto che la progettazione personalizzata degli interventi e il sostegno da parte del case manager coinvolga i beneficiari in maniera del tutto completa.

Accanto ad una presa in carico personalizzata deve coesistere un buon apparato amministrativo in grado di saper gestire tutte le conseguenze derivabili dall’implementazione degli interventi.

In sostanza si può ritenere che i fattori responsabili dell’efficacia degli interventi sono riconducibili all’interazione del grado di enforcement, tipo di comunicazione, presenza di sanzioni, capacità dell’amministrazione, counselling e ruolo gestionale da parte della rete dei servizi.

Il valutatore ugualmente nella valutazione basata sulla teoria assume un ruolo essenziale : oltre a formulare ipotesi per l’intervento effettua la ricerca e attribuisce un valore. Non è necessario il coinvolgimento del valutatore nella costruzione del disegno sperimentale di ricerca, esso assume la responsabilità di raccolta dei dati, di individuare le teorie utili alla ricerca e il metro di giudizio.

Tuttavia il valutatore deve possedere o costruirsi un’idea chiara dell’insieme degli attori che si trovano intorno all’intervento.

A mio parere una sintesi realista come quella del SIA-REI nazionale permette ai policy maker di orientare al meglio l’azione operativa degli interventi alla ricerca di efficacia.

pag. 122 L’importanza che viene data all’elemento di contesto e ai meccanismi sottesi all’intervento sono utili a ricostruire dinamiche interne utili in fase di progettazione e programmazione degli interventi.

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Conclusione

Questo presente lavoro di ricerca e analisi sul tema della valutazione delle politiche di contrasto alla povertà e sui ruoli che il valutatore assume all’interno del processo valutativo, aveva come obiettivo quello di individuare la connessione esistente tra i due elementi in relazione alle tre politiche condizionali che ho preso in esame.

Abbiamo potuto notare come intorno al concetto povertà ruotano intorno innumerevoli tentativi di intervento o misure che, nel corso degli anni hanno migliorato alcuni fattori quali: quello del reddito delle famiglie beneficiarie e solo in parte ridotto il fenomeno della povertà strutturale.

Nel caso delle politiche di contrasto alla povertà che prevedono condizionalità è di fondamentale importanza la figura del case manager in grado offrire sostegno morale al beneficiario della misura e coinvolgerlo verso una buona riuscita della progettazione personalizzata.

Il valutatore nel suo esercizio valutativo, a mio parere, ricopre un ruolo che necessita di competenze e conoscenze trasversali ad ogni materia: da quelle tecnico- scientifiche a quelle sociali e in virtù di questo dovrebbe avere un riconoscimento giuridico professionale al pari di altre professioni già regolamentate.

Come ho già discusso ampiamente la scelta del tema rispecchia molto il senso del percorso di studi che ormai è giunto alla sua conclusione quindi è in questo senso una passione verso la materia di programmazione e valutazione dei servizi sociali.

Considerando il processo di valutazione all’interno dell’insieme di politiche e interventi di contrasto alla povertà, sia nel contesto europeo ma soprattutto in quello italiano, vi è senza dubbio la necessità di ottemperare quotidianamente analisi e rapporti sul tema.

Pertanto sia nel corso della storia valutativa ma anche rispetto alla quotidianità che stiamo vivendo, possiamo notare come la programmazione degli interventi e la loro valutazione abbiano permesso di raggiungere risultati migliori in termini di inclusione sociale e occupazione.

pag. 124 Credo fortemente che tutto quello che oggi è stato possibile raggiungere attraverso la programmazione sia solo una piccola parte che questa disciplina organizzativa riesca a far conseguire non solo ai paesi caratterizzati da un sistema di welfare mix ma anche ai paesi che non possiedono un sistema di welfare così avanzato.

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Ringraziamenti

Questo percorso di laurea magistrale è frutto di sacrifici costanti e di passione verso la materia e verso la professione di Assistente Sociale.

Durante questo cammino ho potuto conoscere i miei compagni di studio che sono diventati la mia piccola famiglia: Eleonora, Giada, Anna e Lapo (che ringrazio particolarmente), con i quali ho passato la maggior parte del tempo a studiare, ovviamente a mangiare e, a divertirmi.

Saluto tutti i miei compagni del corso di laurea Triennale: Jacopo, Erika, Lucia, Melissa, Greta con i quali ho continuato a sentirmi e a sostenerci.

Un grazie speciale va anche alla mia compagna di stanza Agnese, con cui ho condiviso momenti di grande gioia e momenti di tristezza.

Inoltre, ringrazio la mia famiglia, papà e mamma, sia in termini economici che di sostegno morale, per avermi dato la possibilità di proseguire gli studi; i miei nonni che, mi hanno cresciuta.

In maniera particolare ringrazio il mio ragazzo Simone che, da sempre ha compreso la mia passione e mi ha sempre sostenuto nel corso del tempo, aspettandomi ad ogni mio rientro da Pisa.

Grazie anche al Professor Gabriele Tomei, mio professore di Programmazione e valutazione dei Servizi Sociali, e relatore della mia Tesi di Laurea Magistrale, per aver monitorato costantemente le bozze di questo elaborato e avermi accompagnato in maniera professionale alla fine di questo splendido e faticoso percorso.

Grazie a Laura Guerrini e alla collega Teresa della Società della Salute, per avermi ospitato durante il tirocinio di formazione che, ha rappresentato un momento di comprensione e di rafforzamento delle mie conoscenze sulla professione e per avermi insegnato l’operatività e la tenacia necessari al lavoro di coordinamento dei servizi sociali.

pag. 126 Un grazie speciale anche a tutti i miei professori del corso e a tutto lo staff del dipartimento che si è sempre dimostrato disponibile ad orientarmi e consigliarmi sia nelle scelte che nel disbrigo delle pratiche burocratiche.

Un ultimo saluto è rivolto al panorama del ponte di mezzo di Pisa che, quotidianamente mi accompagnava a casa dal rientro dell’università.

Termino sostenendo che il credere a una cosa ci debba spingere sempre più in alto alla ricerca di miglioramenti, formandoci continuamente.

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