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Il ruolo dei Medici di Medicina Generale

In sintesi i messaggi chiave per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute

2.1.7. Il ruolo dei Medici di Medicina Generale

Il Medico di Medicina Generale (MMG), considerata la diretta conoscenza dei propri assistiti, è in grado di valutare le reali condizioni di rischio delle persone anziane, sia in relazione alla presenza di patologie, sia in relazione alle eventuali condizioni di esclusione sociale e di isolamento che rappresentano un pericolo grande per la salute, specie in situazioni di caldo estremo e di condizioni climatiche avverse.

Il coinvolgimento e la collaborazione dei medici di medicina generale è indispensabile, quindi, per l’implementazione di un programma di prevenzione degli effetti del caldo mirato a sottogruppi suscettibili di popolazione. E’ necessario che i MMG svolgano un ruolo chiave nella revisione delle anagrafi della suscettibilità per l’identificazione dei pazienti più a rischio e per la sorveglianza delle persone più a rischio, nonché nell’azione di informazione e educazione degli anziani e dei loro care-givers. L’attività di sorveglianza nei confronti degli assistiti più a rischio deve essere modulata sulla base dei livelli di rischio per la salute previsti dal sistema di allarme HHWW. A tale scopo, è importante che il medico possa ricevere tempestivamente (ad es. per via email/sms) da un centro di riferimento individuato a livello locale le informazioni sui livelli di rischio per la salute riportate sul bollettino giornaliero del sistema nazionale di allarme.

Di seguito si indicano i principali compiti che i MMG possono svolgere, nell’ambito delle proprie funzioni, al fine di prevenire i rischi del caldo e limitarne gli effetti sulla salute degli assistiti più a rischio:

- informare i propri assistiti, in particolare gli anziani e/o loro famiglie, anche attraverso la messa a disposizione di materiale informativo, sui rischi associati all’esposizione alle alte temperature e sulle misure di prevenzione;

- identificare le persone suscettibili agli effetti del caldo che richiedono un monitoraggio costante nel corso dell’estate e contribuire direttamente alla creazione degli elenchi dei suscettibili. Nel caso di selezione dei soggetti suscettibili a partire da Sistemi informativi correnti (es. Sistema informativo ospedaliero, archivio della farmaceutica, anagrafe comunali, si veda paragrafo 2.1.4.). I MMG ricevuti gli elenchi dei suscettibili (dalla Regione o dal Distretto dell’ASL), effettua una validazione o revisione di detti elenchi per escludere eventuali falsi positivi e, viceversa, includere i falsi negativi, cioè quei pazienti non selezionati tra i suscettibili, ma ritenuti a rischio sulla base delle valutazioni dello stesso MMG;

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- monitorare i pazienti più a rischio attraverso contatti telefonici periodici e/o visite domiciliari, in particolare nei giorni di ondate di calore, per la verifica dello stato di salute, l’eventuale rimodulazione del trattamento farmacologico, e la richiesta di presidi, prestazioni infermieristiche e assistenza specialistica e, ove necessario, il trasporto in ospedale;

- garantire la continuità assistenziale attraverso un’adeguata comunicazione al medico sostituto delle informazioni relative ai pazienti a maggior rischio;

- segnalare ai servizi sociali i pazienti con particolari necessità e bisogni.

La figura 12 riporta un esempio di modello di flusso della rete informativa per i MMG per l’attivazione degli interventi previsti per la sorveglianza della popolazione suscettibile.

I MMG e gli operatori dei servizi territoriali dedicati agli anziani (centri diurni integrati, centri diurni comunali, ambulatori, ecc) dovrebbero mantenere attivo il collegamento con il responsabile del piano locale per segnalare situazioni di rischio che necessitano l’attivazione di interventi specifici di protezione e assistenza durante il periodo estivo, soprattutto nei momenti più critici dell'emergenza climatica. Anche i medici in carico al Servizio di Continuità Assistenziale devono essere informati sui nominativi degli assistiti fragili a rischio elevato per assicurare che le richieste d'intervento al servizio, effettuate in orario diurno nei giorni festivi, vengano adeguatamente valutate.

Di seguito si richiamano i punti principali del Protocollo d’Intesa del 2007 sottoscritto dal Ministero della salute, Regioni Comuni e Medici di medicina Generale per contrastare gli effetti del caldo sulla salute della popolazione anziana a rischio.

 Al fine di consentire che la stagione calda sia vissuta serenamente dagli anziani cosiddetti a rischio per presenza di malattie o di condizioni sociali di isolamento ed esclusione, i MMG si impegnano a collaborare attivamente a specifici progetti e procedure condivisi con le ASL e con i Comuni di riferimento e di valutare localmente, per individuare i soggetti in condizioni di rischio

 Nei confronti degli anziani a rischio i MMG effettueranno il monitoraggio delle condizioni cliniche tramite accessi eseguiti in assistenza domiciliare programmata (ADP) sulla base di specifiche integrazioni e/o revisioni dei tetti delle prestazioni così come concordato in sede di accordo aziendale o regionale

 I MMG si rendono, inoltre, disponibili a collaborare alla campagna informativa per la prevenzione degli effetti del caldo anche attraverso la diffusione di materiale

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appositamente predisposto dal Ministero e dagli Enti locali e di esporre l’eventuale numero verde dedicato

 Il Ministero della salute ritiene prioritario la realizzazione di una concreta integrazione tra interventi in ambito sanitario, sociale e socioassistenziale attraverso la definizione di strategie condivise tra i diversi soggetti istituzionali che valorizzino il lavoro in team garantendo l’appropriatezza degli interventi

 I Comuni tramite i propri uffici ed i propri servizi, in collaborazione con le organizzazioni di volontariato operanti sul territorio, si impegnano ad organizzare un adeguato servizio di sostegno agli anziani a rischio, sottoposti a monitoraggio, ivi compreso la istituzione di un numero dedicato a cui i MMG e i cittadini possano rivolgersi.

È opportuno evidenziare che i modelli organizzativi degli ultimi anni propongono una rimodulazione del sistema delle cure primarie, per facilitare un maggior coinvolgimento dei medici di medicina generale nel governo dei percorsi sanitari, sperimentando nuove modalità di assistenza, anche attraverso forme di medicina associativa e di gruppo. Le Regioni si stanno orientando verso l’individuazione di modelli organizzativi della medicina generale, previste dagli Accordi Collettivi Nazionali della Medicina Generale (ACN) (ACN del 29 luglio 2009 e ACN 8 luglio 2010), quali le Unità (Unità Territoriali di Assistenza Primaria-UTAP) che possono garantire l’integrazione professionale delle attività dei singoli medici di medicina generale e le Unità Complesse delle Cure Primarie (UCCP) e, attraverso il coinvolgimento di varie figure professionali, possono assicurare la continuità dell’assistenza sul territorio 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Attraverso l’UTAP, struttura primaria nel territorio, si propone uno strumento per intercettare il bisogno e soddisfarlo (quando è possibile), assicurare la continuità delle cure ed, inoltre, dialogare con il distretto sanitario di riferimento, con l’ospedale, gli altri poli della rete integrata e con il responsabile del territorio nella direzione dell’Azienda sanitaria.

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Figura 12. Esempio di flusso della rete informativa per i MMG e attività di sorveglianza