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IL RUOLO DELLA MUSICA, DELLA DANZA E DEI COSTUMI NEI FILM

SEZIONE 3 L’AZIENDA BOLLYWOOD: STORIA E ANALISI DEL CINEMA INDIANO

3.2. IL RUOLO DELLA MUSICA, DELLA DANZA E DEI COSTUMI NEI FILM

BOLLYWOODIANI

«La musica, in un film di Bollywood, non è un accessorio, è parte integrante della sintassi del film. Con le canzoni i personaggi esprimono i loro sentimenti e pensieri, e dunque le canzoni definiscono la psicologia del personaggio. La musica e la danza veicolano emozioni che arricchiscono il film, i colori e la vivacità dei balletti esprimono lo spirito stesso del cinema di Bollywood – che è sogno, gioia, inno alla vita – insomma non esiste Bollywood senza musica! Perché la musica (tanto più se accompagnata dalla danza) è un linguaggio emozionale universale».

Marco Restelli59, Docente di Storia del Cinema Indiano nella Facoltà di Scienze della Comunicazione

dello IULM di Milano

La musica è da sempre una componente estremamente rilevante nella vita sociale del Subcontinente indiano e ha pertanto conservato la propria importanza all’interno della tradizione cinematografica, di cui costituisce il tratto distintivo più evidente e originale. L’esigenza di accompagnare le proiezioni dei film muti con la musica è sorta per ragioni pratiche. Dopo i primi esperimenti, si era compreso che le proiezioni cinematografiche prive dell’accompagnamento musicale risultavano meno efficaci, in quanto l’attenzione del pubblico era continuamente disturbata tanto dal rumore prodotto dal proiettore, quanto dal brusio che si generava nella sala tra gli spettatori stessi. Per ovviare al problema si pensò quindi a un tipo di accompagnamento adatto alle pellicole che uno o più musicisti eseguivano in sala durante la proiezione. Quello dei musicisti era un ruolo molto importante non soltanto come interpreti delle musiche d’accompagnamento ma anche perché di frequente si improvvisano commentatori di alcune scene del film per coloro che, tra il pubblico, non potevano leggere le didascalie.

59 M. Restelli, Una rassegna di Bollywood su Rai 1. Ma perché la Rai massacra i film indiani?,

http://milleorienti.wordpress.com/2009/07/12/un-ciclo-di-bollywood-su-rai-1-ma-perche-la-rai- massacra-i-film-indiani/, 27.08.2009.

Per quanto nei primi anni la musica avesse una funzione subordinata al film, essa veniva percepita dal pubblico come un elemento integrante e necessario. L’onnipresenza della musica e della danza non è da considerarsi esclusivamente una risposta ai gusti del pubblico, ma è piuttosto il frutto di una concezione estetica peculiare alla tradizione indiana, come risulta dall’analisi condotta da William O. Beeman nel saggio intitolato The Use of Music in Popular Film60. Secondo Beeman in India, a differenza di quanto avviene in Occidente, la musica non è mai stata concepita come un elemento distinto da altre forme d’arte, come la danza e la recitazione, cui è frequentemente associata. Nella recitazione il passaggio dal dialogo al canto non è avvertito come l’accostamento di due forme differenti di comunicazione ma, piuttosto, come l’espressione di due diversi stati d’animo. Per questa ragione, il pubblico indiano non percepisce come innaturale il fatto che, anche al cinema, l’espressione di determinati stati d’animo sia tradotta in forma lirica, attraverso il canto e la danza. Si può quindi affermare che la crescente popolarità di cui godette il cinema a partire dall’introduzione del sonoro dovette molto alla musica. Lo conferma il fatto che il primo film parlato, Alam Ara, sembra includesse da 7 a 12 intermezzi musicali e che, a poco tempo di distanza, venne battuto ogni record con le 72 canzoni del film Indrasabha (1932). Di fatto, dal sonoro in avanti la musica divenne una caratteristica indispensabile della produzione cinematografica indiana fino a diventare oggi l’elemento che determina il successo dei film.

La difficoltà maggiore era, per i compositori delle musiche, trovare gli interpreti per le loro composizioni. In tutto il periodo che precedette l’introduzione del playback erano gli attori a dover interpretare le canzoni nei film e, come si può facilmente intuire, non era così semplice trovare degli artisti che eccellessero in entrambi i campi. Tutte queste difficoltà vennero cancellate con un colpo di spugna quando, negli anni ’40, la tecnologia rese possibile slegare le riprese dalla registrazione delle musiche e allora, come si vedrà, la musica e le danze dei film presero tutto un altro corso. Ancor prima dell’introduzione del playback, la Gramophone Company, la più grande compagnia di registrazione presente in India, sfruttò l’idea avuta dal regista Shantaram, che nel 1935 incise e distribuì le musiche del suo film Sairandhri (1933), e inizio a commercializzare le incisioni delle canzoni

60 W.O. Beeman, The Use of Music in Popular Film: East and West, Indian International Center

dei film. In questo modo nacque quello che oggi è il principale genere di musica popolare indiana: la film music.

I film indiani, però, non possono essere considerati musical, anche se co- esistono musica e danza: infatti, dagli anni ’30 in poi, cominciarono a nascere i primi generi cinematografici, già ben distinti fra loro. Questi includevano generi sociali, mitologici, devozionali, storici, fantastici e di azione e le musiche e le danze erano incluse in tutti i generi, diventando parte integrale delle storie e dei montaggi. Questo tipo di soluzione era opposta a quanto successo nell’industria americana: negli anni ’30 nacque il musical, che era però l’unico genere che ospitava canzoni e danze. A differenza di qualsiasi altro Paese, la musica pop indiana non è indipendente rispetto al cinema: la musica pop è la musica di Bollywood, infatti quasi tutte le “hit” del mercato indiano sono brani tratti dai suoi film.

Oggi, la musica è uno dei componenti di base dell’intrattenimento della famiglia e ha il suo significato sia nel melodramma sia nella commedia, nell’avventura e nella danza. La sua importanza è chiara fin dai titoli del film: il nome del direttore delle musiche compare prima di quello del regista. Talvolta è l’unico messo in rilievo sui manifesti pubblicitari. Il valore di mercato di un film dipende in gran parte dalle musiche e dalle parole delle canzoni: i cd con le musiche dei film escono mesi prima, ad anticipare i contenuti del film quasi quanto un trailer, dimostrando, ancora una volta, l’importanza della musica per i film indiani. I brani sono interpretati da cantanti professionisti, mentre gli attori muovono solamente le labbra. Le canzoni commentano in maniera diversa lo svolgimento della trama: in alcuni casi un brano viene inserito nella storia solo per dare un pretesto al personaggio per cantare, altre volte invece serve a comunicare i pensieri di un personaggio o come vera e propria anticipazione narrativa. Infine, un altro significato che possono avere le canzoni, soprattutto in quei film che sono stati girati in Svizzera, è la dream sequence: in un climax ascendente, la canzone è il punto più alto della storia d’amore.