All’uscita de “L’incensiere della lussuria di Beigang” l’attenzione pubblica, invece di concentrarsi sui problemi che riguardavano la relazione tra politica e genere, ha preferito soffermarsi sullo scandalo. Rubinstein è convinto che il racconto rappresenti la pubblica vendetta di una donna che è stata tradita: Li Ang, che aveva una relazione con Shi Mingde (al tempo sposato con un’altra donna), ha usato contro la sua antagonista l’unica arma che possedeva, ovvero la sua penna.
Ciò che sembra chiaro è che la loro relazione era più profonda di un’amicizia e che quando lui [Shi Mingde] ha voltato pagina, come spesso ha fatto nella sua vita fuori dalla prigione, Li Ang fu talmente ferita da ciò che era accaduto che si vendicò con il suo racconto.54
È curioso osservare che egli afferma ciò in base alle “vibrazioni sessuali” che sua moglie notò tra Shi Mingde e Sisy Chen durante una conferenza del DPP a cui la coppia partecipò. Secondo il critico, il racconto di Li Ang non è un’insinuazione, bensì la verità. L’uomo si dimostra assolutamente favorevole verso questo tipo di analisi, sostenendo che non rappresenterebbe un tradimento e una mancanza di solidarietà femminile, ma mostrerebbe la mera realtà dei fatti: Li Ang sapeva a cosa andava incontro ma non si è tirata indietro ed è in questo gesto che risiede la sua forza. Anche Chia-lin Pao Tao, nell’analizzare l’opera “Relazioni extraconiugali” (Waiyu 外遇) e la catena di relazioni illecite che si crea nel romanzo “Notte oscura” (Anye 暗夜), afferma che
Li Ang non si sarebbe mai aspettata che a un certo punto della sua vita sarebbe diventata lei stessa una partecipante della catena di relazioni illecite di Shi Mingde. […] Li Ang organizzò il matrimonio della figlia di Shi e fu chiaramente ferita quando egli intraprese una nuova relazione con Sisy Chen, una femminista, politica e popolare conduttrice di talk show. Shi Mingde sposò la sua prima moglie e, dopo il divorzio sposò Ai Linda; nello stesso periodo iniziò una relazione con Li Ang, Sisy Chen e probabilmente con altre donne.
54
RUBINSTEIN, Murray, Li Ang’s Matrix: Fiction, Feminism, Politics and Personality in a
Paradigmatic Taiwanese Woman’s Life, (Articolo presentato alla Conferenza annuale
A questo punto Li Ang sperimentò personalmente – invece di narrare – le relazioni extraconiugali, la sua ostilità verso Sisy Chen si rese evidente nella pubblicazione di “L’incensiere della lussuria di Beigang”.55
Nelle parole di questi “critici”, che forse dovrebbero scrivere per riviste non accademiche, si nota come il gossip e il pettegolezzo da rotocalco influenzino la percezione dell’opera, vista come un mero atto di vendetta nei confronti di un’altra donna. La nozione che tra due donne ci debba essere competizione, soprattutto quando questa è per le attenzioni di un uomo, ricade banalmente nella visione stereotipata della donna vittima della società patriarcale. Vi è un pericolo nell’operazione di vittimizzazione così largamente accettata dai critici e dalle femministe, perché la vittima è tenuta a fare esattamente quello che l’oppressore richiede: Lin Shi urla per avere il cibo, Lin Lizi smette di gridare per ottenere l’amore di Jiang Ming-tai e Sisy Chen accusa Li Ang per proteggersi dalla strumentalizzazione. Hu Shuwen ritiene che le femministe mainstream collaborino con il patriarcato quando promuovono il controllo del corpo (e quindi della sessualità) come un mezzo per proteggere le donne dalle violenze.
Per legittimare il potere di Lin Lizi le organizzazioni femminili trascurano deliberatamente il suo corpo e la sua sessualità; ignorano il problema e analizzano tutte le descrizioni legate al sesso come una persecuzione delle donne in politica e come una reazione degli uomini al potere femminile. Le femministe vogliono privare Lin Lizi della sua indipendenza, vogliono addomesticarla. In/consciamente, i gruppi femministi collaborano con la società patriarcale.56
Ping Lu57 critica a Li Ang la sua ossessione con il potere, specialmente quello maschile, che si appropria del desiderio sessuale e, con esso, controlla le donne. Non c’è da stupirsi se le donne, per sfuggire a questa oppressione, rifiutano il sesso, che è reso dalla società una prerogativa maschile. Bisogna riconsiderare il desiderio sessuale delle donne in una chiave diversa, che non crei competizione ma inciti alla
55 Wu, Yenna, Li Ang
’s Visionary Challenges to Gender, Sex and Politics, Plymouth, Lexington
Books, 2013, p. 40.
56
HU, Shuwen 胡淑雯, “Shei pa xianglu chi xianghui?” 谁 香炉吃香灰? (Chi ha paura che l’incensiere mangi le ceneri?), in China Times, 20-21 agosto 1997. Estratto da TU Yimei 涂懿美, The
Question of a Feminist Subject in Li Ang, National Central University, 2001, p. 64.
57
PING,Lu 路, “Xujia de yangju? Zhenshi de xingtai?” 虚假的 ?真 的刑 ? (Il pene fabbricato come vero campo d’esecuzione), in China Times, 18 agosto 1997. Estratto da TU Yimei
solidarietà femminile. Ping Lu vuole rompere il mito per il quale le donne devono negare il sesso e che dirige il loro desiderio alla mera soddisfazione maschile, rinchiudendole in un’area ristretta che le porta a combattersi l’un l’altra.
Una lettura meno influenzata dai gossip e dagli scandali vede il racconto come un’accusa alla disuguaglianza di genere in ambito politico e al fallimento delle strategie femministe. Nel racconto troviamo una critica ai movimenti studenteschi degli anni ‘60 quando una donna racconta di come si sia sviluppata la sua coscienza femminista in seguito al fallimento dei suoi ideali rivoluzionari:
Se anche gli uomini intellettuali e coscienziosi che volevano la rivoluzione avevano questa visione della donna, allora non si tratta più di classe ma di genere ed è necessaria una rivoluzione collettiva a cui devono partecipare anche gli uomini.58
La visione scandalistica de “L’incensiere della lussuria di Beigang” ha distolto i critici e il pubblico dai reali problemi che il racconto mette in luce e ha contribuito al diffondersi della strategia di vittimizzazione non tanto sul personaggio di Lin Lizi, ma soprattutto sulla figura di Sisy Chen.