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Tra innovazione e moralismo: gli ultimi anni

Capitolo 1. Taiwan e letteratura

5. Tra innovazione e moralismo: gli ultimi anni

A seguito dell’elezione di Jiang Jingguo (figlio di Chiang Kai-shek) del 1978 si avviò il processo per la democratizzazione di Taiwan. La scarsa popolarità di cui godeva il Partito nazionalista, unita ad alcuni scandali finanziari, portarono all’ascesa del movimento dangwai 党外 (fuori-partito) che nel 1986 divenne un vero e proprio partito politico, il Minjindang 民 党 (Partito democratico progressista o DPP) e che vide anche la prima donna vice presidente, Annette Lu. Nel 2016 la candidata del DPP Tsai Ying-wen venne eletta presidentessa della Repubblica di Cina con il 56% dei voti, segnando l’inizio di una nuova epoca nella storia politica dell’isola. Di origine Hakka, non sposata e sostenitrice dei diritti dei gay, Tsai diede voce ad una larga fetta di popolazione che fino ad allora aveva trovato poca rappresentanza politica. La sua visione moderata la colloca tuttavia nella corrente femminista mainstream, ma se il suo operato sarà o meno un fattore chiave nella lotta per i diritti delle donne rimane ancora un quesito aperto. È certo che Taiwan si trova nella posizione di poter essere il primo paese asiatico a riconoscere le unioni omosessuali, obiettivo che ormai sembra essere sempre più vicino. Tuttavia il vero problema che il paese si sta trovando ad affrontare negli ultimi anni è quello della libertà di pensiero e di parola, che non si sposa con la visione idilliaca dell’isola come una terra promessa. Il caso della libreria gay Gin Gin a Taipei è esemplare: aperta nel 1999 da J. J. Lai, si dimostrò da subito un luogo dove cultura e attivismo convivevano sotto lo stesso tetto. Nel 2003 un gruppo di professori, genitori e avvocati citarono a giudizio il proprietario per aver violato l’Articolo 235 del Codice Penale, che riguarda la disseminazione di atti osceni. Purtroppo J. J. Lai fu condannato a cinquanta giorni di carcere e ad una multa di 145.000 dollari taiwanesi28. Secondo Josephine Ho, da sempre strenua sostenitrice della libreria, ciò non dovrebbe accadere, specialmente in un paese come Taiwan che ogni anno vanta l’organizzazione del più grande Gay Pride di tutta l’Asia.

28 J. J. Lai aprì una raccolta fondi per pagare la multa e raccolse il doppio del necessario: il ricavato

In ambito letterario, l’abolizione della legge marziale rese nuovamente accessibili tutte le opere risalenti al periodo dell’occupazione giapponese e aumentò i contatti con la Cina continentale. L’apertura culturale determinò anche un’importante diversificazione letteraria e una sperimentazione delle teorie occidentali più disparate. L’impegno sociale della letteratura, seppur ridimensionato, non si spense del tutto e permise di parlare di argomenti fino a quel momento considerati tabù, come l’incidente er er ba o il periodo del terrore bianco. La nuova generazione conobbe successo grazie alle pubblicazioni del Zhongguo

shibao 中国时报 (China Times), che annoverava tra le sue file numerose scrittrici.

La letteratura femminile conobbe un notevole successo, soprattutto grazie alle opere di Li Ang, Zhu Tianwen e Zhu Tianxin. Mentre della prima si parlerà a lungo nel terzo capitolo, le due sorelle Zhu, cresciute nei villaggi residenziali adibiti all’esercito nazionalista (juancun 眷村), produssero opere di grande importanza. Il romanzo più conosciuto di Zhu Tianwen è Huangren Shouji 荒人手记 (Note di un uomo desolato), la storia di un quarantenne omosessuale che vive ai margini della società. Il romanzo, assieme al già citato Niezi di Bai Xianyong, costituisce uno dei più importanti esempi della ku’er wenxue 酷 儿 文 学 (letteratura queer o omosessuale29), una corrente tutta taiwanese sviluppatasi negli ultimi decenni.

In ambito poetico, gli anni di mutamenti sociali e il processo di democratizzazione lasciarono un marchio indelebile sulla poesia dell’isola. L’ascesa della poesia socialmente impegnata – femminista, gay, aborigena o naturalista – assieme a nuove forme di sperimentazione poetiche, come la poesia di fantascienza o la computer poetry, hanno ravvivato la scena letteraria taiwanese. Tuttavia la grande varietà di generi non è spesso sinonimo di sostanza: Michelle Yeh per esempio crede che “i rinnovati interessi della poesia taiwanese mascherino una mancanza di profondità, di contenuti e di pensiero30” e che l’avvento di internet e dei mass media abbia confinato la reale poesia ad un pubblico di nicchia.

29 Per approfondimenti si veda Thomas

MORAN, “Same-Sex Love in Recent Chinese Literature”, in

Mostow J. e Denton K. (a cura di), The Columbia Companion to Modern East Asian Literatures, New York, Columbia University Press, 2003, p. 488-495.

30 YEH, Michelle, “Modern Poetry of Taiwan”, in Mostow J. e Denton K. (a cura di), The Columbia

In conclusione, possiamo affermare che la letteratura taiwanese presenta delle peculiarità storiche che la rendono dinamica e multiculturale, totalmente diversa dalla sua controparte cinese. Il costante lavoro di scavo delle opere bandite durante le varie fasi di censura della storia taiwanese, così come la sempre maggiore importanza riservata alla letteratura della popolazione indigena, dimostrano una volontà di recupero e di conservazione dell’eredità dell’isola senza precedenti, che tuttavia finisce con lo scontrarsi con lo stretto controllo cui sono sottoposte le pubblicazioni riguardanti la sessualità. Sebbene sia evidente che molte delle opere pubblicate a Taiwan avrebbero vita difficile in Cina o in altri paesi asiatici, la strada verso l’emancipazione è bloccata dalla corrente femminista mainstream, impegnata in una crociata morale contro il sesso volta alla protezione delle donne e dei bambini. I contrasti tra le due principali correnti femministe taiwanesi verranno analizzati in dettaglio nel prossimo capitolo, specialmente riguardo al tema della sessualità femminile.