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il Salone delle arti domestiche

Alberto Vigna

Una vera miniera di proposte e di idee è stata la 7a edizione del Salone internazionale delle arti domestiche che si è svolto a Torino Esposizione dal 27 marzo all'8 aprile. Il successo di questa Mostra giunta in pochi anni a porsi alla pari con quelle di Parigi, Ginevra e Bruxel-les e cioè ad un alto livello europeo, è motivo di molto richiamo. Ad essa hanno partecipato

1000 espositori di cui 200 stranieri di 23 nazioni, dall'Argentina alla Russia, dall'Austria alla Turchia passando per la Cina, il Giappone, l'India, l'Olanda, la Francia, gli Stati Uniti, il Portogallo, ecc. In essa è stato possibile avere una visione completa di tutto quanto interessa l'abitazione: dall'arredamento completo per un alloggio o una villetta, compresi i terrazzi e il

Il prefetto di Torino dott. Giuseppe Caso all'inaugurazione del settimo Salone internazionale delle arti domestiche.

giardino, ai piccoli oggetti di uso per chi abita la casa fino alla spilla di sicurezza in acciaio speciale ed a chiusura brevettata. Per rendere più facile la visita gli organizzatori avevano suddiviso la rassegna in diversi argomenti (mo-bili, arredamento, elettrodomestici, radiotele-visione, apparecchi igienico-sanitari, articoli ca-salinghi, attrezzature per la vita all'aperto) e ili 6 mostre speciali tutte di alto tono.

Le arti domestiche molto probabilmente hanno avuto inizio sin nella preistoria con il gesto di una nostra antichissima progenitrice che ha gettato una pelle d'orso sulle pietre di una caverna forse ancora neppure illuminata e riscaldata da un fuoco di sterpi. In alcuni millenni si è f a t t a molta strada e si è giunti ora ai materiali modernissimi ed in particolare alla plastica lavorata in modo da imitare mor-bide pellicce di animali selvaggi oppure siffatta-mente da davere l'apparenza di pesanti macigni che invece altro non sono se non soffici ed ac-coglienti sedili. Per rendere l'illusione della primordiale caverna anche più evidente, è pos-sibile miscelare con uno spruzzatore due bom-bole di strani liquidi che, soffiati, si materia-lizzano in una sostanza simile alla lava; si t r a t t a di una schiuma sintetica nella quale ven-gono intagliate porte e finestre; cosi il gioco è fatto ed i giovani di fantasia accesa possono disporre del loro antro selvaggio.

In effetti c'è un'arte specialissima, che t u t t i credono di sapere ma che ben pochi conoscono; ed è quella di vivere nella propria casa.

Inten-Un angolo ottocentesco con la poltrona a dondolo, cara alle nostre nonne.

diamo viverci in modo di darle la vera im-pronta di chi l'abita con suoi interessi culturali le sue necessità materiali, gli hobbies che pro-curano piacere nel tempo libero. Per insegnare quest'arte la mostra torinese ha messo avanti un'infinità di modi, cosicché il visitarla ha costi-tuito un'avventura affascinante, un qualcosa che ha un suo valore spirituale.

Le statistiche informano che l'industria ita-liana del mobile è al 4° posto nel mondo e che attorno alla casa si sviluppa ogni anno in Italia un giro di affari di 2400 miliardi di lire: ogni famiglia media di 4 persone spende, press'a poco, 52 mila lire; moltiplicate per il numero degli abitanti, fanno 700 miliardi ai quali bisogna aggiungere circa 400 miliardi per le 380 mila coppie di sposi che fondano nuovi focolari, comprano mobili, arredano appartamenti. Se aggiungete la spesa per la dotazione di bian-cheria da letto, tavola, bagno, cucina, batterie per la cottura dei cibi quanto insomma occorre per la vita di ogni giorno si raggiungeranno i 1000 miliardi soltanto per i freschi sposi. Infine gli esperti ritengono che gli italiani impegnino altri 700 miliardi per riverniciature, riparazioni, in genere lavori di manutenzione della casa e cosi ecco raggiunta, con un conto grosso tut-tavia sufficientemente preciso, la cifra di 2.400 miliardi.

È chiaro che si t r a t t a di un settore indu-striale molto impegnato. Si può ancora dire che gli elettrodomestici italiani non trovano rivali sui mercati di t u t t o il mondo; nel '69 il f a t t u r a t o complessivo ha superato i 500 miliardi di cui oltre la metà dovuti alla esportazione. Nel ramo dei casalinghi abbiamo venduto all'estero per 72 miliardi di lire e 34 miliardi e mezzo in cera-miche e cristallerie. Siamo al 6° posto nel mondo per il numero dei televisori con 8,3 mi-lioni di apparecchi (10 anni fa erano 2 mimi-lioni). Questi dati meglio di lunghi discorsi indicano l'importanza dell'industria italiana che produce per la casa e l'amore con cui gli italiani intendono rendere sempre più accoglienti le loro abitazioni. T u t t o quanto è necessario alla vita di ogni giorno è stato presentato nel complesso dei Saloni del palazzo del Valentino. Ricordiamo alcune curiosità come per esempio la « cucina da centro », che congloba il gruppo fuoco su un lato mentre ha su quello opposto il lavello a due vasche e sui lati fiancheggianti il dissi-patore per i rifiuti e il piano per la preparazione dei cibi; il t u t t o è soprastato da una grande cappa che assorbe gli odori: il costo è di 630 mila lire. In f a t t o di oggetti moderni notevole il « videocitofono » e cioè un impianto televisivo che consente di scorgere e individuare, dal proprio a p p a r t a m e n t o , il visitatore che ha

1 mobili moderni tutti bianchi, con ampi spazi aperti ove collocare, per contrasto, oggetti molto colorati e di forme fantasiose.

suonato all'ingresso di casa sulla strada per decidere se aprire oppure no (in pochi mesi a Torino sono già stati installati circa 1000 di questi « monitor »). Nel campo dei rivestimenti si sono viste nuovissime piastrelle di alluminio anodizzato o di acciaio inossidabile con motivi in rilievo, per pareti o pavimenti infrangibili, incombustibili, antisdrucciolevoli, con elevata elasticità; si possono ottenere effetti nuovissimi e preziosi.

L'elenco delle curiosità potrebbe continuare a lungo; costituivano parte dell'attrattiva per molti visitatori anche se occorreva ricercarle pazientemente. Talvolta un piccolo problema si presenta nei bagni costretti in spazi sempre più ridotti: manca un piano ove appoggiare oggetti e segnatamente il sapone che scivola e sbuca via. Ora con 250 lire si trova in com-mercio una gomma fornita sulle due facciate di ventose; da una parte si attacca e rimane ferma anche sulle lisce piastrelle di ceramica, con l'altra afferra e trattiene il sapone che resta appeso in posizione acrobatica e non cade. Nei vari reparti si potevano trovare altri oggetti curiosi come un magnifico salvadanaio inglese

— - _ _ 1 rappresentato da una testa di negro su un pic-colo busto che offre in primo piano la mano aperta per ricevere la moneta. Con il movimento di una leva la mano si alza fino alla bocca del negro che inghiotte la moneta.

Tra gli oggetti pratici il mini-letto riducibile alle misure di un panchettino di m 0,70 X 0,47 ed apribile fino alla misura di m 1,88; potrà risolvere molte situazioni di emergenza. Non mancavano gli oggettini quasi scherzosi come il « temperanometro » che misurerà il calore della vostra mano: se è ardente per amore della bella ragazza che vi sta accanto vedrete spri-gionarsi dall'apparecchio un getto colorato come una fiamma.

Nei molti padiglioni t u t t i elegantemente arredati vi erano mobili di stili diversissimi. Molti di linea moderna adatti alle architetture di oggi, molti altri riproducenti stili classici con una esattezza di linee che costituisce una prova dell'alto livello dell'artigianato e del-l'industria del mobile di legno in Italia. Anche t u t t e le attrezzature di arredamento: stoffe, tende, tappeti, moquettes, soprammobili, erano rappresentate con una produzione veramente

Una tavola sfarzosamente apparecchiata con ceramiche e cristalleria di molto pregio e in piena armonia di forme e colori.

di alto livello, talché la sosta si imponeva ad ogni stand; ciascuno aveva un suo particolare richiamo.

Una relazione a parte deve essere riservata per le mostre speciali. « Un oggetto di a r t e antica in ogni casa» proponeva una selezione di 20 firme di grandi antiquari presso i quali il pubblico poteva acquistare e ritirare subito. La maggior ambizione dell'appassionato di cose antiche è fare quella che comunemente è defi-nita in francese, « la trouvaille ». Si usa questa parola dato che quelle corrispondenti in italiano: « scoperta » e meno che mai « rinvenimento » non cosi bene rispondono allo spirito del f a t t o . « Trouvallistes » sono detti gli appassionati ri-cercatori sui bancherottoli, t r a i robivecchi, gli straccivendoli, i rigattieri, di alcunché di prezioso, strano, o comunque tale da nascon-dere pregi che a t u t t a prima possono sfuggire anche agli occhi esperti dei rivenditori di anti-chità per professione. La rassegna offriva un panorama di oggetti molto selezionati, auten-ticati, di gusto raffinato. Curato dall'Associa-zione piemontese antiquari, questo settore era ricco di autentiche rarità come per esempio un tavolino scrittoio trasformabile in tavolo da gioco con cassettiera che sprofonda, un raffi-nato scherzo di mobiliere di gran classe della

metà del 700. Notate due eleganti porte siciliane sfarzosamente dipinte; una rara arpa settecen-tesca; un divanetto « tète à tète » con un tavo-linetto centrale; una credenza veneta dipinta e laccata; un Cristo in legno di alta antichità risalente al 1200 (con i piedi accostati e non soprapposti, una specie di firma di autentica-zione e di dataautentica-zione dell'epoca) un cassone gotico-lombardo; un violino di Giovanni Ga-brielli; cantonali con cineserie; un quadro di Carlo Maratta; un eccezionate trittico di scuola ferrarese del '500 riportato, con la tecnica dello strappo, dall'affresco su muro ad una ferma sistemazione su tela. L'elencazione potrebbe continuare a lungo; basterà ricordare che si t r a t t a v a di opere t u t t e autenticate, di giusto prezzo talché il compratore poteva essere sicuro di non venire sorpreso nella sua buona fede; cosa che, in materia di antichità, accade rara-mente e costituisce una bella « trouvaille » in questo caso sinonimo di sorpresa.

Un'altra sezione era riservata. aH'« Arte mo-derna nella casa momo-derna » e proponeva gli sviluppi del gusto artistico del nostro tempo attraverso il mercato curato dall'Associazione piemontese delle Gallerie d'Arte. Erano posti in vendita quadri, sculture, opere di artisti di gran fama o di firma più modesta, t u t t i però estremamente significativi. Vi erano anche oggetti d'arte in movimento, animati da luci, manifesti, collages di attualissime tendenze, immagini e forme avveniristiche. La sezione « Grafica d'arte » allineava 2.000 opere di grafica contemporanea che andavano dal costo di 20.000 lire alle centinaia di migliaia di lire per i grandi Maestri; un contributo notevole alla esigenza consumistica ed economica del pub-blico che sempre più gradisce ed anzi richiede, particolarmente negli arredamenti moderni, sim-boli grafici da esporre nella casa.

Attraverso i Soroptimist Club i « Ragazzi d'oggi » hanno proposto soluzioni d'ambienti realizzati come specchi di personalità diverse, con gusti e tendenze nuove, quali appunto i ragazzi possono preferire. Si t r a t t a v a di ideazioni innovatrici, sovente molto spiritose, che richia-m a v a n o subito un sorriso sulle labbra del visi-tatore e talvolta stupivano per la curiosità del-l'ideazione e per i materiali con cui veniva posto in atto.

La Cooperativa antiquari d'Italia di Milano in una sezione staccata detta: « Il gioiello a peso » ha posto in vendita a prezzi accessibilissimi (dalle 9.000 alle 40.000) anelli, spille, ferma-cravatte, ecc. raccolti essenzialmente nel napo-letano e in Sicilia, t u t t i garantiti come antichi o quanto meno vecchi, ornati di pietre povere. Ne son stati comperati centinaia tenendo conto

che il prezzo era limitato da un minimo di 800 lire a un massimo di 2.000 lire al grammo. Si è trattato di una formula nuova di vendita per attirare verso la gioielleria il pubblico, anche quello che per timidezza e timori di costi rilevanti per solito ne stà lontano.

Prima come collocazione proprio all'ingresso della Mostra, ma che citiamo in ultimo per la sua assoluta specializzazione, la Mostra delle Armi antiche per iniziativa dell'Accademia di San Marciano. Si presentava con un accosta-mento audace tra l'antico delle armi e il mo-derno sistema di vendita definito « armi antiche market ». Recentemente i giornali hanno ripor-t a ripor-t o la noripor-tizia che all'asripor-ta a Londra presso la Galleria Sotheby una spada è stata esitata per 21.000 sterline e cioè oltre 31 milioni di lire italiane, mentre sino a pochi anni fa un oggetto simile non avrebbe superato le 3.000 sterline. Le armi vanno di moda e in un certo ,senso costituiscono anche un buon investimento di denaro. L'Accademia di San Marciano, pre-sieduta dal dott. Raffaele N a t t a Soleri, è un centro vivo di studi e di ricerche sulle armi antiche, le uniformi, i vessilli, l'artiglieria, le fortificazioni, la strategia e la storia militare. Nelle candide bacheche si notava un'armatura completa ricostruita con tutti i suoi elementi

rigorosamente autentici; vi erano armi di alta epoca databili tra il 1400 e il 1600 e cioè armi d'asta ed armi bianche e lunghe, sempre più rare e difficili da trovare sul mercato antiquario anche dopo la spogliazione compiuta durante la guerra in alcuni musei dell'Italia centrale, che è la grande riserva di questi strumenti bellici. Notevoli armi da fuoco del 1500 e del-l'inizio del secolo seguente; fucili, moschetti, pistole anche dell'800. Eleganti gli spadini da cerimonia e da corte tipici di un'epoca più gentile durante la quale l'arma era ridotta a poco più di un simbolo, oggetto di eleganza per la raffinata esecuzione. Vi erano anche armi rare provenienti dall'Africa e dal Giappone. Ancora una volta Torino è stata meta di visitatori provenienti da tutte le parti d'Italia. Questa grande rassegna internazionale, sotto la presidenza dell'ing. Nasi, sviluppata su 5 padiglioni, coprenti una superficie di 40 mila metri, può veramente essere detta esemplare per la sua presentazione, per la ricchezza dei prodotti esposti, in una parola per la « curio-sità di invenzione » pur tra le cose della vita di ogni giorno. Insomma una iniziativa che giu-stamente s'impone all'attenzione non soltanto degli italiani, ma che ha anche vasta eco al-l'estero.

tra 1 libri

A S S O C I A Z I O N E P I E M O N T E - I T A L I A - L'economia Piemontese del 1969 - Torino, marzo 1970 - pagg. 185 s.i.p.

E s t a t o recentemente pubblicato, a cura dell'Asso-ciazione Piemonte-Italia, il r a p p o r t o s u l l ' a n d a m e n t o congiunturale della regione d u r a n t e il 1969. Il volume, sesto della serie dedicata ai consuntivi a n n u a l i dell'eco-nomia piemontese, è uscito quasi c o n t e m p o r a n e a m e n t e alla Relazione generale sulla situazione economica del Paese e consente utili raffronti con i risultati o t t e n u t i a livello nazionale. Ne r i p o r t i a m o qui di seguito i d a t i essenziali.

Nel 1969 l ' a u m e n t o del reddito lordo regionale, cal-colato in termini reali, ò s t a t o del 4 , 5 % . Tale incremento non solo risulta sensibilmente inferiore ai saggi di svi-luppo registrati in P i e m o n t e negli ultimi a n n i ( + 6 , 6 % nel 1966; + 6 , 5 % nel 1967 e + 6 , 6 % nel 1968), m a si pone anche, q u a n t u n q u e di poco, al di sotto dell'aumento del reddito nazionale nel 1969, v a l u t a t o del 5 % . L a crescita p i ù c o n t e n u t a del sistema economico piemontese rispetto all'intero Paese è d o v u t a essenzialmente alla diversa incidenza delle agitazioni sindacali sulle a t t i v i t à industriali, incidenza che h a assunto proporzioni assai pili ampie in P i e m o n t e dove maggiore è la q u o t a di p a r -tecipazione al reddito d e r i v a n t e dal settore secondario.

P a r l a n d o del 1969 occorre quindi distinguere n e t t a -m e n t e due periodi: i p r i -m i t r e t r i -m e s t r i , in cui d o -m a n d a interna, d o m a n d a estera e produzione h a n n o d i m o s t r a t o u n ' e l e v a t a carica espansiva, e l'ultimo trimestre, il cosid-d e t t o a u t u n n o calcosid-do, c a r a t t e r i z z a t o cosid-da v u o t i p r o cosid-d u t t i v i in quelle che sono proprio le a t t i v i t à p o r t a n t i dell'eco-nomia piemontese e che sono risultati tali da assorbire p a r t e notevole dei progressi realizzati nel periodo

pre-cedente.

Scendendo ad un'analisi settoriale, il consuntivo del-l'agricoltura è a p p a r s o a l q u a n t o deludente. L a produzione lorda vendibile, che nel t o t a l e dell'Italia h a segnato u n a u m e n t o del 3 , 5 % , è d i m i n u i t a in P i e m o n t e d e l l ' I , 2 % causa le m a r c a t e flessioni subite da alcuni i m p o r t a n t i raccolti: del 2 2 , 2 % per il grano, del 1 9 , 2 % p e r la f r u t t a e del 4 , 1 % p e r l ' u v a .

Un tasso di sviluppo p i u t t o s t o m o d e s t o h a r e g i s t r a t o l'industria, e ciò a m o t i v o delle ricordate tensioni sinda-cali dell'ultimo t r i m e s t r e . L a produzione i n d u s t r i a l e piemontese si è accresciuta s o l t a n t o del 3 % , al i q u o t a inferiore a quella del 1968 ( + 7 , 3 % ) e a quella calcolata p e r il Paese ( + 3 , 3 % ) . T r a i v a r i r a m i il meccanico h a p r e s e n t a t o il q u a d r o m e n o c o n f o r t a n t e : b a s t i pensare che la produzione automobilistica h a accusato u n decre-m e n t o del 4 % circa.

Soddisfacente invece il bilancio delle a t t i v i t à terziarie. Gli scambi all'ingrosso e al m i n u t o , s o p r a t t u t t o nei p r i m i nove mesi dell'anno, h a n n o seguito un a n d a m e n t o a b b a -s t a n z a vivace. I n e-span-sione a n c h e i -settori del t u r i -s m o , dei t r a s p o r t i e delle comunicazioni; p e r cui si p u ò in

definitiva stimare che le risultanze p r o d u t t i v e delle atti-vità terziarie a b b i a n o superato i livelli del 1968 di un 7 % .

P e r finire, qualche cenno sulla situazione occupa-zionale. L a t e n d e n z a al declino delle forze di lavoro occu-pate, in a t t o dalla fine del 1964 se si eccettua l'interru-zione del 1967, è proseguita anche nell'anno in esame e a r i t m o accelerato. Secondo le indagini campionarie e f f e t t u a t e d a l l ' I s t a t la popolazione occupata nella re-gione h a segnato una flessione d e l l ' I , 7 % (— 0 , 2 % nel 1968), essendo l'industria riuscita solo in p a r t e ad assorbire le forze di lavoro liberate dall'agricoltura e dal settore terziario.

Queste in sintesi le principali indicazioni di carat-tere generale c o n t e n u t e nel r a p p o r t o della Piemonte-Italia, un'analisi che è valido s t r u m e n t o conoscitivo p e r q u a n t i , pubblici a m m i n i s t r a t o r i , operatori economici e studiosi, si interessino ai problemi economici della n o s t r a regione.

G. F .

A N T O N I O S T E L L A T E L I . ! - Programmazione, organizzazione e controllo dell'attività commerciale - F r a n c o Angeli

E d i t o r e - Milano, 1969 - pagg. 804 - L. 11.800. È noto quale livello di sviluppo e diffusione a b b i a n o raggiunto all'estero gli studi e le ricerche di m a r k e t i n g , disciplina r e l a t i v a m e n t e giovane m a già in grado di v a n t a r e al suo a t t i v o u n a v a s t a l e t t e r a t u r a specializzata. I n Italia a b b i a m o c o m p i u t o notevoli progressi in questo campo, specie d u r a n t e gli ultimi dieci-quindici anni, e se non possiamo o b i e t t i v a m e n t e affermare di a v e r col-m a t o il distacco che ci divideva da taluni Paesi è indub-bio che oggigiorno il m a r k e t i n g viene riconosciuto ed impiegato d a u n a schiera a b b a s t a n z a folta di nostri i m p r e n d i t o r i quale s t r u m e n t o indispensabile di cono-scenza e di razionale decisione, m e n t r e t r o v a insegna-m e n t o in insegna-molte U n i v e r s i t à e scuole aziendali.

Il libro in esame t r a t t a a p p u n t o l ' a r g o m e n t o delle analisi di m e r c a t o ed è d o v u t o alla p e n n a di Antonio Stellatelli, noto studioso e direttore del corso di m a r -k e t i n g organizzato dall'IsEO ( I s t i t u t o p e r gli studi eco-nomici e organizzativi). Il volume, fresco di s t a m p a , è il tredicesimo dei t r e n t a in cui si articola l'Enciclopedia di direzione ed organizzazione aziendale, larga sintesi di t u t t e le m a t e r i e che h a n n o p e r oggetto l'azienda, c u r a t a dal s u d d e t t o I s t i t u t o .

Si t r a t t a di u n ' o p e r a i n d u b b i a m e n t e valida che con-densa, e non in chiave superficiale, q u a n t o di meglio sia s t a t o elaborato in I t a l i a e all'estero sul t e m a del m a r k e t i n g . Oltre alle nozioni f o n d a m e n t a l i l ' A u t o r e illu-stra, con stile serrato ed efficace, le p i ù recenti imposta-zioni e l a b o r a t e sia sul p i a n o della teoria che su quello della p r a t i c a . Alcuni a r g o m e n t i sono s t a t i in v e r i t à t r a t t a t i p a r z i a l m e n t e o esclusi, come quelli della direzione del personale di v e n d i t a e il controllo commerciale; m a ciò s o l t a n t o p e r evitare sovrapposizioni con altri volumi

dell'Enciclopedia nei quali i suddetti argomenti t r o v a n o a d e g u a t a esposizione.

Q u a n t u n q u e l'opera a t t i n g a largamente alle più moderne correnti internazionali del pensiero aziendale, l ' i n q u a d r a m e n t o dei v a r i problemi e la loro soluzione vengono a f f r o n t a t i in s t r e t t a aderenza alla realtà socio-economica del nostro Paese. Il perché è ovvio: non si possono trasferire sic et simpliciter all'Italia schemi e modelli operativi messi a p u n t o in Paesi che h a n n o raggiunto u n grado di sviluppo economico p i ù elevato del nostro. L o impedisce la diversità di condizioni storico-ambientali, la cui influenza sui risultati commerciali è rilevante.

Senza a d d e n t r a r c i nella presentazione, sia p u r e som-maria, del c o n t e n u t o del volume, che si estende per circa 800 pagine, ci limiteremo a sottolinearne la carat-teristica di testo base sia per coloro che vogliono dedicarsi agli studi di m a r k e t i n g senza intenti pratici, sia p e r q u a n t i nell'esercizio di a t t i v i t à imprenditoriali o co-m u n q u e nell'ico-mpostazione di ricerche ed analisi coco-mco-mer- commer-ciali desiderino l'appoggio di u n utile s t r u m e n t o di lavoro. L a t r a t t a z i o n e c o m p e t e n t e e completa della m a t e r i a colloca l'opera t r a le migliori oggi disponibili in Italia.

G . F . S A L V A T O R E F I O R E N Z A - Lineamenti di scienza delle

finanze e di diritto finanziario - F r a n c o Angeli

Edi-tore - Milano, 1969 - pagg. 296 - L . 1.800.

Si t r a t t a di un'esposizione i n t e r m i n i chiari e lineari dei principi e del f u n z i o n a m e n t o del sistema t r i b u t a r i o italiano. L ' o p e r a è d i r e t t a s o p r a t t u t t o agli allievi degli I s t i t u t i tecnici commerciali poiché svolge la m a t e r i a degli a t t u a l i p r o g r a m m i ministeriali del corso di scienza delle finanze e diritto t r i b u t a r i o . Ma questi « L i n e a m e n t i » t o r n e r a n n o utili anche a q u a n t i desiderino accostarsi alla ricca p r o b l e m a t i c a dei fenomeni finanziari per rice-verne u n a visione necessariamente sintetica m a al t e m p o stesso a b b a s t a n z a a p p r o f o n d i t a . E d è proprio nella limpidezza e concisione del d e t t a t o , u n i t e ad un elevato rigore didattico, che consiste u n o dei t r a t t i salienti e pregevoli del libro.

A l t r a n o t a distintiva è l ' a s p e t t o pratico della t r a t t a -zione, nel proposito di fornire ai lettori, siano essi stu-denti, funzionari od imprenditori, u n bagaglio di cono-scenze indispensabili p e r p o t e r m u o v e r e i p r i m i passi nell'intricata selva delle n o r m e e prassi t r i b u t a r i e . Ap-p r o Ap-p r i a t e ed efficaci si m o s t r a n o q u i n d i le numerose esemplificazioni, i moduli compilati, i questionari e le tavole riassuntive che corredano il testo p e r ogni argo-m e n t o e gli attribuiscono anche la fisionoargo-mia di argo-m a n u a l e di p r o n t a ed agevole consultazione.

I n questi intenti, di condensare la v a s t a m a t e r i a in u n q u a d r o di facile comprensione e s o p r a t t u t t o di assi-curare u n c o s t a n t e r i f e r i m e n t o alla realtà, l ' A u t o r e si è avvalso della sua esperienza di funzionario d i r e t t i v o dell'Amministrazione finanziaria e di docente nelle scuole secondarie. Egli h a a v u t o m o d o i n f a t t i di con-s t a t a r e p e r con-s o n a l m e n t e e con-selezionare i cacon-si p i ù f r e q u e n t i di difficoltà che s t u d e n t i d a u n lato e c o n t r i b u e n t i dall'altro i n c o n t r a n o n e l l ' a f f r o n t a r e i p r o b l e m i di teoria e di p r a t i c a t r i b u t a r i a . Il libro vuol essere u n utile con-t r i b u con-t o al s u p e r a m e n con-t o di con-tali difficolcon-tà.

L ' o p e r a si articola in cinque p a r t i omogenee: 1) la p r i m a d à u n p a n o r a m a sobrio e succinto dei principi f o n d a m e n t a l i della m a t e r i a ( l ' a t t i v i t à fi-nanziaria, i bisogni pubblici e le e n t r a t e dello S t a t o , le