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2. Dentro e fuori la frase nucleare: diverse prospettive a confronto

2.4. Diverse prospettive a confronto

2.4.3. Salvi, Vanelli 2004

La Nuova grammatica italiana di Giampaolo Salvi e Laura Vanelli (Salvi, Vanelli, 2004) adotta il modello valenziale secondo la corrente generativa della linguistica moderna (cfr. ivi, p.12).

Già tra le prime pagine di questa grammatica descrittiva dell’italiano troviamo la distinzione tra elementi nucleari ed extranucleari all’interno della frase: i primi sono obbligatori e se la frase mancasse di questi risulterebbe agrammaticale, mentre i secondi sono facoltativi e in seguito ad una loro cancellazione la frase mantiene la sua accettabilità grammaticale (cfr ivi, p. 20). Gli elementi nucleari della frase sono costituiti dal verbo e dagli ‘attanti’ che esso richiede in base all’evento che descrive: nella frase

Domani Piero incontrerà Nora a Padova, ad esempio, gli elementi nucleari sono il verbo

e due sintagmi nominali (Pietro e Nora), i quali non possono essere tralasciati liberamente (cfr. ibidem).

Salvi e Vanelli chiamano ‘testa’ della costruzione “l’elemento che determina il numero e il tipo degli altri elementi nucleari” e ‘argomenti’ “gli elementi che ne dipendono” (ibidem) e specificano che (Salvi, Vanelli, 2004, pp. 20-21):

Terremo distinti terminologicamente gli attanti, che sono i partecipanti all’evento descritto dal verbo, e gli argomenti, che ne sono la realizzazione sintattica; mentre gli attanti si situano al

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livello della interpretazione semantica della costruzione, gli argomenti si situano al livello della struttura sintattica. Un termine alternativo per argomento è valenza. Useremo invece testa sia per indicare l’elemento che a livello semantico determina il numero e il tipo degli attanti, sia per indicare la sua realizzazione sintattica (testa del sintagma).

La distinzione tra testa e argomenti si trova non solo nella frase, ma anche in altre costruzioni grammaticali, come negli esempi (cfr. ivi, p. 21):

a. l’amore di Piero per Maria b. fiero del proprio successo

Nel sintagma nominale a. la testa è costituita dal nome amore e gli argomenti sono i sintagmi preposizionali di Piero e per Maria; nel sintagma aggettivale b. la testa è l’aggettivo fiero e l’argomento è il sintagma preposizionale del proprio successo.

Anche elementi come gli articoli, gli ausiliari dei verbi e gli introduttori di frase subordinata sono elementi nucleari, infatti non possono essere liberamente cancellati, ma non fanno parte della struttura attanziale della costruzione, bensì ne esprimono gli aspetti accessori: questi elementi sono chiamati ‘categorie funzionali’. Esempi di categorie funzionali sono l’articolo l’ nella frase a. sopra riportata e l’ausiliare ha nella frase Maria

ha visto un dramma giapponese.

Nella propria grammatica Salvi e Vanelli chiamano tutti gli elementi di una costruzione diversi dalla ‘testa’ con il termine ‘modificatori’, nei quali sono compresi dunque argomenti, categorie funzionali ed elementi extranucleari. Gli argomenti e gli elementi extranucleari vengono definiti con il termine comune di ‘complementi’.

Gli elementi extranucleari vengono divisi in elementi che “aggiungono partecipanti ulteriori all’evento descritto nella frase (per es. lo strumento in Ha spaccato

la noce coi denti)” (ivi, p. 23) ed elementi che “specificano le circostanze (di tempo,

luogo, causa, ecc.) entro cui l’evento ha luogo (elementi circostanziali)” (ibidem) e “possono essere realizzati da sintagmi di tutti i tipi o da proposizioni” (ibidem).

In seguito viene aggiunto che “le teste nominali possono essere accompagnate da un tipo particolare di modificatore che chiameremo attributo e che è esemplificato in:

a. una ragazza fedele ai suoi principi (SA) b. un’importante riunione (SA)

c. Piero, un ragazzo sensato (SN)

d. Un candidato di sani principi morali (SP)

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Come si vede negli esempi, i vari tipi di costituenti che modificano la testa nominale hanno la funzione di meglio specificare il referente a cui il SN rimanda.

“La funzione attributiva può essere estesa anche al SV e alla frase” (ibidem) come esemplificato nelle frasi che seguono, nelle quali il SAvv appassionatamente specifica il verbo e il SP con tutta probabilità modifica l’intera frase (cfr. ibidem):

a. Piero ama appassionatamente i cartoni animati. b. Giovanni verrà, con tutta probabilità, domani.

Salvi e Vanelli, nel capitolo 1 della propria grammatica (cfr. ivi, p.27), definiscono la frase nucleare come quella frase che è composta solo dal verbo e dai suoi argomenti (oltre ovviamente alle eventuali categorie funzionali) e specificano che “la funzione svolta dal verbo può anche essere svolta da un aggettivo (accompagnato dal verbo essere)” (ibidem). Suddividono poi i verbi in base al numero degli argomenti che ammettono in zerovalenti, monovalenti, bivalenti e trivalenti (l’esistenza di verbi tetravalenti non è considerata) e aggiungono che “il verbo non determina solo il numero degli argomenti, ma anche il loro ruolo semantico” (ivi, p. 28).

È interessante vedere poi come viene concepita la struttura sintattica della frase, la quale, secondo Salvi e Vanelli, nella lingua italiana è composta da un sintagma nominale (SN) e un sintagma verbale (SV). Il SN è costituito da uno degli argomenti del verbo, il soggetto (argomento esterno), mentre il SV è costituito dal verbo e dagli argomenti diversi dal soggetto (argomenti interni), come si vede nello schema seguente:

Frase SN SV argomento esterno verbo argomenti interni

Così una frase come Giovanni darà un bacio a Maria è costituita dal SN soggetto

Giovanni e dal SV darà un bacio a Maria. Il SV è costituito a sua volta dal verbo darà e

dai suoi argomenti interni: il SN un bacio e il SP a Maria (cfr. ivi, p. 31). Viene poi specificato che (ibidem):

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dal punto di vista attanziale tutti gli argomenti, sia quello esterno, sia quelli interni, sono argomenti della testa verbale (o aggettivale, nel caso di strutture essere + aggettivo), ma a livello sintattico solo quelli interni sono realizzati nel SV: l’argomento esterno invece si trova fuori del SV e stabilisce con il SV una struttura di predicazione.

Nel momento di analizzare la frase complessa, Salvi e Vanelli riportano la suddivisione che si è vista nella frase semplice (argomenti, elementi extranucleari e attributi) e suddividono dunque le proposizioni subordinate in proposizioni argomentali, proposizioni extranucleari e proposizioni attributive.