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SCELTA DEL TERRITORIO: MONZA

GUIDA CROSSMEDIALE

3.4 SCELTA DEL TERRITORIO: MONZA

guidati Carlo Magno, che l’anno successivo riceve la Corona Ferrea. Ebbe inizio così la dominazione Franca, sotto cui la città conobbe un nuovo sviluppo.

Con l’arrivo dell’imperatore Federico Barbarossa, nel XII secolo, la città fu riscattata dalla sudditanza del ben più potente comune di Milano, e continuò ad accrescersi in grandezza e prestigio. E’ a questo periodo che corrispondono la costruzione delle prime mura, e dell’Arengario, palazzo del Comune e simbolo del po- tere politico. Con la morte del Barbarossa nelle Crociate però, Monza perse nuovamente la sua indipendenza, e fu riassogget- tata a Milano.

Il periodo successivo fu caratterizzato in tutta l’Italia da lotte intestine tra Guelfi e Ghibellini, e Monza non poté non essere coinvolta, con conseguenti saccheggiamenti e distruzioni. Si alternarono al governo le famiglie dei Della Torre e dei Viscon- ti, fino a che questi ultimi, attorno al 1270, ebbero la meglio. Du- rante la loro dominazione, essi consolidarono le opere di difesa, grazie alla costruzione di un castello e di una nuova cerchia di mura, e allo scavo di un canale di deviazione del Lambro. Alla morte dell’ultimo esponente della famiglia dei Visconti, la città passò sotto il dominio degli Sforza. In questo periodo, Monza è una città che nonostante la sua vicinanza a Milano,

soltanto tredici chilometri, ha conservato sempre una propria identità e unicità, ed ha affermato la sua autonomia con tenacia, nel timore di diventare una caotica appendice della megalopoli. Tutto ebbe inizio attorno al 50 a.C., quando, durante le cam- pagne di Cesare, sorsero i primi insediamenti abitativi lungo il Lambro, ad opera di stirpi celtiche romanizzate. Con il tempo si ingrandì, divenendo un vero e proprio “Vicus Romanus “, con il nome di Modicia, che si estendeva sulla sponda destra del Lambro, fino al Duomo e sulla sinistra, intorno all’attuale chiesa di San Maurizio.

Con l’arrivo dei Longobardi, nel VI secolo, Monza conobbe un periodo di grande splendore. La regina Teodolinda infatti, la scelse come sede della sua corte, facendola diventare in breve tempo, un centro politico, religioso e culturale di grande impor- tanza. La regina fece erigere il suo palazzo e la Basilica di San Giovanni Battista, ora Duomo. Donò inoltre preziosi tesori ai monzesi, tra cui la famosa Corona ferrea, diadema d’oro gem- mato che per secoli ha consacrato gli uomini più potenti del mondo allora conosciuto, da Berengario I, imperatore nell’anno 915, a Napoleone, re d’Italia nel 1805.

tire da questo momento infatti, che andò assumendo il carattere di moderna città industriale e di centro commerciale dell’intera Brianza.

Nuove attività, quali la lavorazione del legno e la meccanica, si affiancarono ai settori produttivi tradizionali: tessile e del cap- pello. I cappellifici in particolare, da sempre hanno costituito una delle attività di punta dell’economia monzese, grazie alla crea- tività, alla qualità dei feltri utilizzati e all’accuratezza della confezi- one, fattori che rendevano i cappelli molto apprezzati e richiesti anche a livello internazionale.

A seguito dello sviluppo industriale, Monza vide un notevole in- cremento della popolazione, che passò da ventiseimila abitanti nel 1861, a quarantaduemila nel 1901. Ciò a sua volta generò una profonda trasformazione urbanistica, ed è a questo punto che cominciarono a sorgere i primi negozi e le prime botteghe artigiane, primo nucleo della Monza commerciale che conos- ciamo oggi.

Si giunge così al 1900, anno in cui il re Umberto I venne as- sassinato dall’anarchico Gaetano Bresci, sul viale che porta alla Villa Reale. Nel luogo dove si consumò il regicidio, i monzesi fecero erigere la Cappella Espiatoria, monumento funebre in memoria del re.

Per tutto il ‘900, Monza ha subìto una costante trasformazione, che l’ha portata ad assumere l’assetto odierno.

Nel 1922 fu costruita all’interno del Parco l’opera che ha reso Monza celebre in tutto il mondo: l’Autodromo. Si trattò di una costruzione moderna e dalle caratteristiche innovative per l’epoca, che ancora oggi è sede del Gran Premio Nazionale di Formula, uno degli appuntamenti sportivi più attesi del mondo. Con il passare degli anni, le attività monzesi tradizionali sono entrate progressivamente in crisi, fino ad essere quasi com- pletamente sostituite da industrie di tipo alimentare, meccanico, elettronico e farmaceutico, inoltre è cresciuto notevolmente nonostante guerre e pestilenze, si ebbe una fioritura artistica e

culturale, in particolare grazie alla moglie di Francesco Sforza, Bianca Maria Visconti, ben propensa al progresso artistico. Nel 1529 Monza venne concessa in feudo da Francesco Sforza ad Antonio De Leyva, governatore di Milano e divenne parte dei domini spagnoli. Il nome dei De Leyva è anche legato alla triste- mente famosa storia della Monaca di Monza, ricordata da Man- zoni ne “ I promessi sposi”.

Ha così inizio la dominazione spagnola, che durò per circa due secoli. Fu questo un periodo di regresso e decadenza, a causa da un lato, dalla grave epidemia di peste che decimò la pop- olazione, e dall’altro dalle tasse sempre più gravose, che por- tarono ad una grave situazione di indigenza.

Il XVIII secolo si aprì, non solo per Monza, ma per tutta la Lom- bardia, con il passaggio dalla dominazione spagnola a quella austriaca. Si tratta di un evento storico fondamentale, che segnò il passaggio da un’età di crisi e decadenza, ad una di rinascita, caratterizzata da un notevole sviluppo di agricoltura e artigianato. L’imperatrice Maria Teresa d’Austria, fece anche edificare la Villa Reale, residenza di campagna per il figlio Ferdinando, governa- tore della Lombardia. Il progetto dell’edificio, in puro stile ne- oclassico, e dei giardini annessi, fu curato dall’architetto Gi- useppe Piermarini.

Con il successivo passaggio al governo napoleonico, Monza fu spogliata di una grossa parte del suo patrimonio artistico, che venne portato in Francia. Soltanto dopo la caduta di Napoleone fu recuperato, anche se con qualche perdita.

In questo stesso periodo però, si aggiunse il Parco, attualmente il parco urbano più grande d’Europa.

Nel 1816, Monza fu finalmente dichiarata città, e in seguito prese parte ai moti d’Indipendenza, che porteranno all’annessione al Regno di Sardegna, e successivamente, al Regno d’Italia. Ciò costituì per Monza una svolta storica fondamentale; fu a par-

il settore commerciale, che oggi ha un peso considerevole nel’economia della città.

Ai giorni nostri, l’urbanistica è finalizzata al recupero di aree in- dustriali dismesse, alla ristrutturazione di vecchie case e palaz- zi del centro, e alla trasformazione delle vecchie fabbriche in residenze, uffici e centri commerciali, ma sempre in un’ottica di conservazione e salvaguardia del ricco patrimonio artistico e storico di Monza.