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Esfir’ L’vovna e Sonečka vanno a casa. Esfir’ L’vovna con il bastone. Sonečka sostiene Esfir’ L’vovna sotto braccio.

ESFIR’: Il nonno Natan e la nonna Roza avevano una figlia, mia mamma, e sei figli: Aron, Isaak, Saul, Lejb e…come si chiamava…Ruvim…e Jakov. Mi segui?

Sonja annuisce.

Sono morti tutti, tranne mia madre e Jakov. Poi anche mia mamma morì. Dalla nonna Roza i bambini prendevano la bellezza e la tubercolosi. Nella nostra famiglia sono sempre morti di tubercolosi. A Jakov la nonna trovò una fidanzata. Era una vedova. Anche se ricca, era veramente brutta.

(Bisbigliando). Il suo primo matrimonio fu con un avaro di prima

categoria! Non capiva nulla di economia, e in questo senso Liza è tutta sua madre. Sperperò tutti i suoi soldi. E quello che non sperperò glielo tolsero dopo la rivoluzione. Ma la nonna Roza fece proprio bene a scegliere quella vedova per Jakov. Gli diede due figli. È vero, non subito, dopo circa dieci anni. Erano Liza e Sëma, lui poi morì al fronte. Mi segui nel discorso? SONEČKA: Sì, solo non ho capito, la zia Liza è Braude da parte di madre? ESFIR’: Non hai capito proprio niente. Dirò a Leva che ti faccia il nostro albero genealogico.

SONEČKA: L’albero genealogico, come quello che hanno i re?

ESFIR’: Perchè sorridi? Forse non sai che discendiamo per linea diretta da Adamo?

SONEČKA: (Con meraviglia) Chi? I Braude? Gli Echelevič?

ESFIR’: Sì. E anche i Vinaver. Per cui noi siamo la stirpe più antica della razza umana.

SONEČKA: Ma e i re quindi? Sì, gli zar?

ESFIR’: Ma quali zar? Quali re? Sai che miscugli c’erano in quelle dinastie? Noi invece siamo proprio per linea diretta. Siamo il popolo eletto figlia mia! E Liza, mia cugina, è una persona splendida. Ti dirò, per la

65 bellezza non si è mai distinta. Lei, la nostra Liza, è una persona per bene, ma un po’ pazza. Era già una ragazza vecchia all’epoca, quando era sui trent’anni e aveva una relazione con un tipo. Ma lui l’ha lasciata. Ha così sofferto, ma così sofferto che è finita addirittura in manicomio. Ma la questione non è questa. Anche a lui è andata male in questa storia. Aveva una bocca…Dio me ne guardi. Anche lui è un nostro lontano parente, ma non di Bobrujsk, ma di Brody. Così quando lui uscì, lei se lo riprese di nuovo, se lo tirò in casa e gli registrò la residenza. Questo successe già a Mosca. E lui dopo sei mesi, nella stanza di lei, ci portò un’altra. Così è la nostra Liza, stupida e santa. E così vissero nella stessa stanza fino a prima della Guerra. A quella nacque un figlio, Liza lo adorava talmente tanto che anche solo immagiarselo è impossibile. Lavava i pannolini. E quel suo tipo, lasciò anche quest’altra. E quel bambino, Genečka, venne su un tal delinquente che lo chiusero in prigione. Quando nacque Lëva, pensi che lei abbia girato le sue attenzioni su di lui? Nemmeno ci ha pensato! Per lei al primo posto c’è sempre stato quel delinquente del suo Genečka.

SONEČKA: Ed è ancora in prigione?

ESFIR’: All’inizio ci finì una volta, poi la seconda, e ora credo ci sia già per la terza. Ma non è ancora finita.

SONEČKA: Cosa non è ancora finita?

ESFIR’: Dico, non è ancora finita. Perchè poi la nostra Liza conobbe una certa Anastasija Nikolaevna, durante uno sfollamento, e divennero così tanto amiche che letteralmente si aggrapparono l’una all’altra. E la prima cosa che fece quando tornò da Taškent fu quella di prendersi in casa questa Anastasija Nicolaevna. È vero che poi quella ricevette pure una stanza ma immaginati che tutt’ora Liza va da lei, le porta le borse della spesa, le prepara il pranzo e tutto il resto. E quella sta la seduta e legge romanzi francesi. Devi sapere che lei è traduttrice! Traduce dal greco e dal latino e, detto tra noi, questo assolutamente non serve a nessuno! È una cosa del tutto inutile! Su, dimmi, a chi può servire qualcosa dal latino al giorno d’oggi? Io glielo dico: «Liza! La tua Anastasija Nicolaevna non ha nè lacrime, nè coscienza, nè vergogna! Non si può sfruttare così una persona». E Liza cosa fa? È una persona così generosa! E tutto perchè Anastasija sa tutte quelle lingue. E con questo? Efraim, il padre di mio padre, sapeva l’ebraico antico e cantava così bene che venivano da 300 verste104 di

distanza per ascoltarlo. Da dove pensi che Lëva abbia tali capacità? E quindi? Quindi niente! Mentre Liza le prepara il pranzo, perchè non imparare il giapponese? Tutti lo imparerebbero. Io pure lo avrei imparato se qualcuno avesse lavorato al posto mio! Ora mi capisci Sonečka?

66 SONEČKA: Sì.

ESFIR’: Ma come, forse che tua mamma non ti ha raccontato nulla di nostro nonno Efraim?

SONEČKA: No.

ESFIR’: Mi pare strano. Avrebbe dovuto ricordarselo. Persino il general- governatore conosceva il nonno Efraim.

SONEČKA: No, la mamma non mi ha parlato di lui.

ESFIR’: Molto strano…Chiunque in città conosceva il general- governatore…voglio dire…nostro nonno Efraim.