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Le osservazioni dello studioso Angle, che si è a lungo occupato dell’occlusione dentale, hanno dato luogo ad una classificazione che ci propone tre tipologia scheletriche . Le tre classi che ne derivano si differenziano per i

38 diversi rapporti spaziali che si instaurano tra la mandibola e il mascellare superiore.

Per meglio definire questa classificazione, Angle prende principalmente in considerazione le arcate dentarie ed il rapporto tra i primi molari superiori ed inferiori, punti chiave di riferimento per l’assetto anatomo-fisiologico delle tre classi occlusive. Nell’osservazione del soggetto ai fini della inclusione di una delle tre classi scheletriche, oltre al rapporto mascella- mandibola, occorre anche valutare la curva del tratto cervicale, soprattutto a livello dell’articolazione atlanto-occipitale, nonché il sigillo labiale e la posizione della lingua in rapporto ai denti. (2)

• I° CLASSE SCHELETRICA: in questa classe occlusiva vengono inseriti i soggetti con un’ occlusione fisiologica e perfette “relazioni centriche”, allineate ed interdipendenti, fra la lingua rispetto al palato, la mandibola rispetto al cranio e la testa rispetto al tratto cervicale;

• II° CLASSE SCHELETRICA: è la classe dei soggetti la cui mandibola si presenta “retrusa” rispetto alla mascella, condizione che determina un aumento del tono muscolare posteriore nel tratto cervicale. Ne consegue una postura caratterizzata dall’estensione dell’occipite sull’atlante, dalla modificazione della lordosi cervicale (rettilinearizzazione del tratto cervicale basso con aumento dell’iperlordosi nel tratto atlanto-occipitale), un avanzamento della proiezione del baricentro corporeo sul “poligono d’appoggio”.

La seconda classe viene a sua volta divisa in:

Divisione 1: soggetti con incisivi “sventagliati” in avanti.

Divisione 2: soggetti con incisivi centrali inclinati verso la lingua e dentatura laterale inclinata vestibolarmente.

Nei soggetti della seconda classe si riscontra la prevalenza dei muscoli antiversori su quelli retroversori. Il bacino si presenta in

39 antiversione con un’accentuazione della lordosi ed una contemporanea anteriorizzazione del cingolo scapolare.

Prevalenza dei muscoli antiversori

-RETTO FEMORALE -TENSORE DELLA FASCIA LATA E SARTORIO -PSOAS-ILIACO ADDUTTORI LOMBARI ……… ……… ……… ……… .…… ……… . ………… ………… ……….. ………… ..

• III° CLASSE SCHELETRICA: vi appartengono soggetti con la mandibola “protrusa” rispetto alla mascella.

Sul piano posturale tali soggetti presentano un aumento del tono della muscolatura anteriore rispetto a quella posteriore e una maggiore flessione dell’occipite rispetto all’atlante. La lordosi cervicale tende in questi casi a concentrarsi nel tratto inferiore con un raddrizzamento del segmento superiore che si presenta delle volte addirittura invertito.

Nei soggetti di terza classe si ha una variazione posturale di compenso caratterizzata da una prevalenza dei muscoli retroversori del bacino su quelli anteroversori con una conseguente riduzione della fisiologica lordosi, la retroversione del bacino e la posteriorizzazione del cingolo scapolare. (2)

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Prevalenza dei muscoli retroversori

BICIPITE GLUTEI RETTO ADDOMINALE TRASVERSO E OBLIGUI SEMITENDINOSO SEMIMEMBRANOSO G.ABBUTTORE

8.3. L’OCCLUSIONE ABITUALE PATOLOGICA (1)

Queso tipo di occlusione rappresenta qualsiasi tipo di sovrapposizione dentaria che presenta distonie muscolari e sintomi alle articolazioni temporo-mandibolari.

L’occlusione patologica prende origine dallo stabilizzarsi di un errato posizionamento mandibolare, differente dal fisiologico, a causa di elementi perturbanti.

Ciò che altera l’occlusione abituale fisiologica porta al passaggio da un’occlusione abituale fisiologica ad una patologica.

Ognuno possiede un certo grado di adattabilità che può verificarsi in presenza di disarmonie occlusali; la capacità di adattamento ha un limite variabile da persona a persona.

I precontatti sono le cause più frequenti della dislocazione mandibolare, infatti, il precontatto è sempre presente quando una o più cuspidi o versanti di cuspidi toccano, prima delle altre, la superficie del dente.

41 Alla comparsa del precontatto, il sistema tonico posturale e quello neuromuscolare intervengono, per annullarli; quindi si creeranno nuovi schemi motori e, dislocando la mandibola, verrà trovata una posizione occlusale nuova che permetta di evitare i precontatti.

Questa nuova posizione mandibolare abituale patologica è il risultato del riflesso di compenso.

Il sistema tonico posturale ed il sistema muscolare sono i responsabili di tale riflesso e sembrano essere attivati, con alta probabilità, dal sovraccarico che si imprime in presenza di precontatto.

Il riflesso di annullamento, essendo uno schema motorio di recupero, implica un aumentato dispendio di energia e di diverse sofferenze muscolari per mantenere questa nuova postura patologica, che risulta essere non ergonomica.

L’azione svolta, considerata di leva, è fortemente legata alla trazione muscolare, alla sequenza delle contrazioni e all’azione dei muscoli sinergici.

La mandibola normalmente si comporta come una leva di 3° genere dove l’ATM è il fulcro, i muscoli rappresentano il motore e gli elementi dentali sono la fine del range ROM.

Inoltre gli elementi più distali nell’arcata (secondi e terzi molari) si trovano inclusi nell’area di inserzione dei muscoli elevatori della mandibola; detto ciò possiamo dedurre che l’esclusivo contatto, a livello dei secondi e soprattutto dei terzi molari, comporta la tendenza del condilo articolare dell ATM ad allontanarsi dall’eminenza articolare (Distrazione Condilare). Il dente che è considerato al cento dal sistema delle leve è quindi il primo molare, il più vicino alla forza applicata dai muscoli di una leva di 3°

42 genere e quello che comporta un atteggiamento condilare normale. Una volta che si instaura una patologia occlusale, non è per niente semplice trovare una via per tornare alla situazione iniziale, proprio perché intervengono effetti che si ripercuotono a livello nervoso e muscolare, proprio per questo l’eliminazione della causa di questa alterazione non è

necessariamente seguita dalla scomparsa dei sintomi se non si interviene sulla simmetrizzazione e sull’equilibrio delle catene muscolari.

Quando si instaura una disarmonia occlusale, come potrebbe essere un Precontatto, a livello dei molari oppure un’alterazione dei movimenti di apertura o chiusura della bocca, Sternocleidomastoideo e Trapezio sono i primi muscoli che mediano fra

Postura, apparato stomatognatico condizionando con il disturbo funzionale di questo gli apparati attigui e da qui, successivamente, tutta la catena posturale, provocando scompensi all’intero sistema.

Questo squilibrio tra le tensioni di questi muscoli è un problema molto grave perché si tratta di muscoli forti e il processo di stringimento dei

denti avviene di continuo, anche senza rendersene conto; infatti l’ipotonia, da un lato, e l’ipertonia dall’altro, si scaricano su una serie di altri muscoli del collo e della schiena, che formando una catena muscolare.

Queste alterazioni comprendono: -cranio

43 -bacino

-arti

Di conseguenza il corpo si “storce” tentando di compensare lo squilibrio. Inoltre si crea uno spostamento del bacino in avanti o indietro e di conseguenza una variazione di posizione del baricentro con la perdita della centralità.

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9. APPLICAZIONE DI UN PROTOCOLLO DI LAVORO

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