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Servi di Maria

Nel documento ARCIDIOCESI DI PESARO (pagine 133-137)

c/o Santuario “Madonna delle Grazie”

Via Baldassini, 3 - 61121 Pesaro Tel.: 0721 31129

Fax: 0721 34926

E-mail: madonnadellegraziepesaro@gmail.com Componenti la comunità: 4

Padre Luciano M. Panicali - Priore. Assistente Ordine Secolare Servi di Maria Padre Carlo M. Apolloni - Confessore

Padre Roseto M. Saccà - Confessore Padre Giuseppe M. Tanferna - Confessore Cenni storici:

L’Ordine dei Servi di Maria nasce a Firenze per opera di un gruppo di sette laici, animati da un grande amore per la Vergine Maria. Sono uniti tra loro da uno stesso ideale di vita evangelica, di comunione fraterna e di servizio, tra cui il volontariato in un ospedale. Verso il 1233 decidono di intraprendere una vita evangelica di fraternità. Per questo lasciano le loro famiglie e le loro attività di mercanti e si riuniscono in una piccola casa alle porte di Firenze. L’Ordine non nasce come raggruppamento di discepoli intorno al maestro, ma è piuttosto l’incontro di un gruppo di amici. È un caso tutto speciale nel panorama della vita religiosa. All’origine vi è la fraternità. È per questo che, nel 1888, i sette Santi Fondatori sono canonizzati. La Chiesa li ha riconosciuto santi, perché sono stati un gruppo evangelico, una fraternità al seguito di Gesù, ispirata a Maria.

La loro prima residenza nel pesarese risale al 1458 in una struttura lasciata loro dalla Compagnia della Misericordia sita nella zona di Monte Granaro. Nel 1480 decidono di aprire un nuovo convento in Pesaro vicino alla Porta Fano e l’anno seguente iniziano la costruzione della chiesa, consacrata nel 1496 con il titolo di S. Maria delle Grazie. La chiesa, con annesso convento, accoglie nel 1501 l’immagine della Madonna delle Grazie che, attribuita ad Antoniazzo Romano e molto venerata dai fedeli pesaresi, era nella vicina chiesa di S.

Marco fatta demolire da Valentino Borgia per dare spazio a Rocca Costanza. La venerata immagine della Madonna, benché custodita con zelo e attenzione dai Servi di Maria, subisce purtroppo un incendio il 1° gennaio 1545, ma la Comunità religiosa provvede subito a farne dipingere da Pompeo Morganti di Fano una somigliantissima che il 26 gennaio dello stesso anno viene accolta con entusiasmo dalla comunità dei fedeli. Durante i secoli, la cara Immagine è centro di devozione dell’intera città per gli interventi prodigiosi compiuti dalla Vergine in occasione di terremoti, carestie, pestilenze, piogge insistenti o troppa siccità. Il 19 ottobre 1687, per iniziativa del priore del convento P. Giulio

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Rossi, ha luogo la solenne incoronazione con due corone d’oro che nel 1796 i Cisalpini asportano. Solo il 25 novembre 1894 la pietà del popolo volle ridonare alla Madonna e al Bambino due nuove corone d’oro che vengono poste sulla sacra Icona dal vescovo Mons. Clemente Fares. Ma già fin dal 30 agosto 1855 l’intera popolazione, implorato e ottenuto scampo dal colera, aveva fatto voto alla Vergine Maria di onorarLa ogni anno con una solenne processione in Suo onore nella terza domenica di ottobre. Nel 1922, in seguito ad uno scambievole patto tra il Vescovo Bonaventura Porta e l’Amministrazione Municipale, i Servi di Maria si trasferiscono nella chiesa monumentale di S. Francesco, già dei Frati Minori Conventuali, portando con sé la Sacra Immagine della Madonna delle Grazie, dove viene innalzato dietro l’altar maggiore un elegante tempietto in Suo onore. Durante la seconda guerra mondiale, il 2 agosto 1944, la Sacra Immagine viene trasferita per sicurezza nella chiesa di Trebbiantico e, passato il pericolo, è riportata in città nella chiesa di S. Rocco in attesa che la chiesa di S.

Francesco venisse restaurata dopo le distruzioni subite dal bombardamento.

Solo il 6 giugno 1946, dopo una processione per le vie della città, rientra nella sua sede. Nel 1952 si decidono nuovi lavori di ristrutturazione in preparazione alle feste del primo centenario del Voto. Viene dato un nuovo assetto a tutto il presbiterio, e il tempietto della Madonna viene rinnovato con la costruzione di una scala che permette ai fedeli di salire fino davanti alla sacra Immagine.

Il Santuario è un centro importante di pietà mariana e nell’Anno Santo della Misericordia (2015/2016) è dichiarato dall’Arcivescovo “chiesa giubilare-penitenziale” per l’acquisto dell’indulgenza plenaria.

Società dell’Apostolato Cattolico –

Padri Pallottini Strada di Ciarciano, 1/A Loc. Tre Ponti - 61122 Pesaro Cell.: 3711972037

E-mail: jopaul@minister.com Componenti la comunità: 1

Padre Joah Paul Choorackal - Amministratore Parrocchiale delle Parrocchie di San Matteo Apostolo in Roncaglia, San Lorenzo Martire in Case Bruciate e San Giovanni Battista in Babbucce

Cenni storici:

La Società dell’Apostolato Cattolico, meglio conosciuta come “Pallottini”, è una Società di Vita Apostolica della Chiesa Cattolica Romana, fondata nel 1835 dal prete romano San Vincenzo Pallotti (1795-1850). Questi, dopo i primi studi compiuti presso gli Scolopi e il Collegio Romano, si laureò in teologia e filosofia alla Sapienza e venne ordinato sacerdote. Estremamente colpito dallo stato di miseria materiale e spirituale della popolazione di Roma, diede inizio a numerose opere a vantaggio dei fedeli: raccolse fanciulli nell’oratorio

Santa Maria del Pianto; predicò esercizi spirituali a Ponte Rotto; aprì una scuola agraria a S. Maria degli Angeli; fondò scuole serali per gli operai; assistette i condannati a morte; curò gli ammalati negli ospedali di San Gallicano, Santa Galla e Santo Spirito. Attorno a Pallotti si riunirono numerosi altri sacerdoti e nel 1834 gli venne concessa la chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani in via Giulia. L’opera, detta Apostolato Cattolico, venne benedetta il 4 aprile 1835 dal cardinale Carlo Odescalchi. Nel 1844 gli venne concessa una sede più ampia: la chiesa di San Salvatore in Onda. Lo stesso anno, venne fondata una comunità di sacerdoti della compagnia a Londra, per l’assistenza agli emigrati italiani.

La società dell’Apostolato Cattolico ricevette il pontificio decreto di lode l’11 luglio 1839 e le sue costituzioni vennero approvate definitivamente dalla Santa Sede nel 1910. Vincenzo Pallotti venne beatificato il 22 gennaio 1950 da papa Pio XII e proclamato santo il 20 gennaio 1963 da papa Giovanni XXIII.

I Pallottini fanno parte dell’“Unione dell’Apostolato Cattolico” cui appartengono sacerdoti, suore e laici; sono presenti in 56 paesi dei cinque continenti. Si dedicano alle missioni, all’educazione, all’apostolato della stampa e ad altre opere di assistenza; si adoperano per l’incremento della collaborazione tra il clero diocesano, i religiosi e i laici. «La Regola fondamentale della Congregazione è la vita del nostro Signore Gesù Cristo». Il carisma dei Pallottini consiste nell’aiutare tutti i fedeli a trovare e a vivere la loro vocazione apostolica nella vita cristiana. Il moderatore supremo della società che porta il nome di “Rettore generale risiede a Roma. San Vincenzo Pallotti credeva che tutti fossero chiamati a ravvivare la fede e a riaccendere la carità come apostoli di Gesù, Apostolo dell’eterno Padre. Al 31 dicembre 2005 la compagnia contava 407 case e 2375 membri, 1640 dei quali sacerdoti.

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SACERDOTI RELIGIOSI DI PESARO OPERANTI FUORI ARCIDIOCESI Ago Padre Lorenzo Ofm della Provincia Emiliana

Antonelli Padre Cesare Ordine Servi di Maria, presso Santuario B.V. della Ghiara di Reggio Emilia

Campanini Padre Antonio Missionario Comboniano a Namapa (Mozambico) Castaldo Padre Paolo Ofm - Parrocchia Cuore Immacolato di Maria di Ascoli Piceno Corsini Padre Giancarlo Ofm Conventuale (Osimo)

Curina Padre Matteo Ofm della provincia di Assisi Del Bene Padre Lorenzo Ofm della provincia Picena

De Marchi Padre Benito Missionario Comboniano (ora in Inghilterra) Gennari Padre Stefano Ofm della provincia di Assisi

Giombini Padre Daniele Ofm Conventuale della provincia del Centro Italia (Cagliari)

Leonardi Padre Giovanni Maria Francescano Cappuccino della Provincia Picena, Guardiano del Convento di Corinaldo

Martinelli Padre Bruno Missionario Comboniano (ora a Cordenons - Pordenone)

Nucci Fr. Alfio Ofm Conventuale (Assisi)

Pierani Padre Giulio Francescano Cappuccino in Benin

COMUNITÀ RELIGIOSE FEMMINILI

Nel documento ARCIDIOCESI DI PESARO (pagine 133-137)

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