Industria
Il consuntivo di fine anno stima per il 1980 una crescita del prodotto lordo industriale al costo dei fattori, espres-so a valori costanti, del 3% circa rispetto al 1979. Poi-ché nel frattempo l'occupazione nel settore è calata in-torno al 2%, un valore di circa il 5% esprime la crescita in termini di produttività per addetto.
Purtroppo però il sistema economico torinese si trova a fine anno in una situazione significativamente diversa ri-spetto ad un anno fa. Mentre a fine 1979 il sistema tira-va ancora piuttosto bene, nel dicembre 1980 si trotira-vatira-va praticamente sul fondo e in una situazione di profonda incertezza.
Le previsioni per la prima metà del 1981 sono per fortu-na meno negative di quelle raccolte a fine settembre e fanno sperare in un certo miglioramento (che potrebbe mettere le radici nel periodo primaverile ed estrinsecarsi con efficacia nella seconda parte dell'anno).
Ecco i principali risultati del sondaggio d'opinioni con-cernente l'ultimo trimestre dell'anno:
a) produzione-, il 29% delle imprese intervistate ha di-chiarato di aver prodotto di più rispetto al trimestre pre-cedente, cioè il luglio-settembre 1980, il 51% di essere rimasto sugli stessi livelli e il 20% di aver perso posizioni (saldo + 9 % , a fronte di —39% nella precedente rileva-zione e di + 34% alla stessa data dello scorso annoi. Il confronto con l'ottobre-dicembre 1979 indica un 26% di risposte indicanti aumento, un 36% di giudizi di stazio-narietà e un 38% di pareri di peggioramento (saldo — 12%, contro + 2 % nella passata indagine e + 4 5 % di un anno fai. È chiaro quindi un deterioramento del cli-ma d'opinioni sia sul trimestre precedente, sia sull'iden-tico scorcio temporale del 1979. L'unico segno positivo si riferisce al confronto con il periodo estivo, la cui atti-vità produttiva è notoriamente influenzata da fattori di ordine stagionale;
b) capacità produttiva: è stata giudicata in aumento dal 6% degli intervistati, invariata dall'88% e calante dal 6% (saldo 0%, a fronte del + 3% a settembre e del + 10% nel dicembre 1979). Anche qui si può notare un anda-mento riflessivo, a dimostrazione che il 1980 si è conclu-so in discesa;
c) costi di produzione-, 91% ascesa e 9% stazionarietà (saldo + 91%, a fronte di + 86% tre mesi fa e + 97% a fine 1979). È indubbiamente una chiara testimonianza di una situazione sempre piuttosto pesante;
d) prezzi di vendita: sono lievitati a detta del 36% delle aziende contattate, mantenuti costanti per il 58% e ca-lati secondo il 6% (saldo + 30%, contro + 80% a set-tembre e + 5 8 % l'anno passato). In questo caso qual-cosa sembrerebbe muoversi nel senso di un rallenta-mento della spinta inflazionistica;
e) fatturato-, il 44% degli intervistati ha denunciato un accrescimento sul luglio-settembre, il 17% stazionarietà e il 39% un contenimento (saldo + 5 % , a fronte di —28% la volta scorsa e + 5 1 % un anno fa). Rispetto all'ottobre-dicembre 1979, i pareri denuncianti un'evolu-zione raggiungono il 57% del totale, quelli di staziona-rietà il 22%, mentre il restante 21% giudicava la propria situazione in regresso (saldo + 3 6 % , a fronte di + 3 6 % a settembre e + 73% nello Scorso anno);
f) ordinativi interni-, il 16% li ha visti crescere sul terzo trimestre del 1980, il 50% mantenersi su valori analoghi e il 34% calare (saldo - 18%, contro il - 3 9 % tre mesi prima e + 2 3 % nel dicembre 1979);
g) domanda estera-, è stata notata in evoluzione dal 14%, stazionaria dal 61% e in flessione dal 25% (saldo — 11%, a fronte di - 2 2 % a settembre e + 9 % un an-no fa);
h) previsioni riguardanti H primo semestre del 1981: han-no dato origine ai seguenti saldi, confrontati con i corri-spondenti della rilevazione immediatamente precedente e con quelli del dicembre 1979: produzione 0% (—13%) ( + 25%); domanda interna - 2 6 % ( - 3 9 % ) ( + 1 6 % ) ; domanda estera —18% (—19%) ( + 8%); occupazione - 8 % ( - 1 2 % ) ( + 9%); prezzi di vendita + 6 9 % ( + 69%) ( + 83%).
Commercio
Pur con un andamento via via calante, il bilancio del settore commerciale non è disprezzabile. Il valore ag-giunto prodotto da questo comparto, in base a una pri-ma stipri-ma, sarebbe cresciuto in termini reali rispetto al 1979 di un 3,5%, cioè più o meno come il ramo indu-striale.
Nel frattempo sono pure saliti gli addetti del commercio: da 162 mila nel 1979 ( 94 mila indipendenti e 68 mila di-pendenti; 95 mila maschi e 67 mila femmine) a 166 mila nel 1980 (94 mila indipendenti, 72 mila dipendenti; 99 mila maschi e 67 mila femmine. Mediamente vi è quindi stata una lievitazione occupazionale di quasi il 2,5%. Poiché l'aumento è esclusivamente dovuto ai lavoratori dipendenti, si potrebbe pensare a un timido passo verso una leggera razionalizzazione della distribuzione. I risultati del sondaggio relativo all'ultimo trimestre mo-strano che:
1) le vendite a valori costanti sono lievitate tra il terzo e il quarto trimestre 1980 a detta del 31% dei grossisti, ri-maste stazionarie a giudizio del 48% e calate per il re-stante 21% (saldo + 10%, a fronte del - 2 5 % della vol-ta scorsa e del + 40% del corrispondente periodo dell'anno precedente). In merito ai dettaglianti, il 46% ha registrato un miglioramento, il 36% stazionarietà e il 18% un regresso (saldo + 2 8 % , contro —28% a set-tembre e + 3 3 % nel dicembre 1980);
2) quanto alle giacenze, a fine 1980 la situazione è ap-parsa pesante sia per i grossisti che per i dettaglianti. Tra i primi, infatti, solamente il 6% ha segnalato scarsità contro il 18% di esuberanza e il 76% di normalità (saldo + 12%, contro + 16% a settembre e il - 6 % di dodici mesi fa). Tra i secondi le risposte si sono cosi suddivise: 26% esuberanza, 68% equilibrio e 6% sottoscorta (sal-do + 20%, contro + 26% nel precedente sondaggio e
+ 10% nel 1979);
3) i prezzi sono saliti a giudizio del 50% dei commer-cianti all'ingrosso intervistati, sono rimasti costanti per il 42% e calati per l'8% (saldo + 42%, a fronte di + 46% tre mesi prima e + 7 5 % nel 1979). Tra i dettaglianti, il 69% ha denunciato un incremento dei prezzi e il 31% stazionarietà (saldo + 6 9 % , contro + 7 0 % a settembre e + 8 6 % nel dicembre 1979);
4) le previsioni per il primo trimestre del 1981 sono ne-gative lungo tutto il fronte. I grossisti si sono divisi nel modo seguente: 5% miglioramento, 54% stazionarietà e 41% regresso (saldo —36%, contro —8% nella scorsa rilevazione e —32% un anno fa). I dettaglianti hanno fornito queste risposte: 11% crescita, 43% stagnazione e 46% cedimento (saldo —35%, a fronte di —7% a settembre e —32% nel dicembre 1979).
Credito
A fine 1980 il costo del denaro tende ancora a crescere, come pure le richieste e le concessioni di credito.
Quan-to all'affluenza del risparmio, gli ultimi mesi dell'annt sono apparsi migliori rispetto ai periodi immediatamente precedenti. In dettaglio:
— il 50% degli istituti bancari intervistati ha dichiarato di aver visto crescere sul trimestre precedente
Yaffluen-za del risparmio, il 37% di aver mantenuto costante il
li-vello dei propri depositi e il 13% di aver perso posizioni (saldo + 37%, a fronte di 0% a settembre e di + 70% lo scorso anno);
— quanto alle richieste di credito, i giudizi si sono ripar-titi nel modo seguente: 50% aumento, 50% stazionarie-tà (saldo + 5 0 % , contro - 1 6 % tre mesi fa e + 6 0 % nel dicembre 1979). Identico il discorso nei confronti delle concessioni di credito-, 50% incremento, 50% sta-zionarietà (saldo + 50%, a fronte di —33% a settembre e + 50% dodici mesi fa);
— il costo del denaro è cresciuto a detta del 100% delle banche intervistate (saldo + 100%, contro + 6 7 % a set-tembre e + 100% l'anno passato);
— In merito alle previsioni per il primo trimestre 1981, il 75% degli operatori non s'attende novità degne di nota e il 25% è pessimista (saldo - 2 5 % , a fronte di - 6 7 % nella precedente rilevazione e —40% lo scorso anno).