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Capitolo 1 : Sharing Economy

1.10 Sharing Economy e regole. Esternalità negative

I benefici potenziali delle piattaforme di condivisione online sono allettanti, tuttavia alcuni responsabili politici hanno messo in dubbio l’esistenza di parità di concorrenza tra gli attuali incumbents di settore e le piattaforme nella misura in cui la regolamentazione dovrebbe applicarsi a questi nuovi operatori.

Non sorprende che vi sia un interesse significativo nella sharing economy da parte di governi, autorità e imprese. I dibattiti in corso spaziano dal modo in cui le piattaforme di condivisione influenzano i mercati esistenti a questioni relative agli standard di qualità, salute e sicurezza seguiti dalle piattaforme e quindi se queste debbano essere regolamentate o meno. I sostenitori

34 della sharing economy hanno criticato gli approcci contrastanti che sono stati adottati in Europa:

ad esempio, in alcune città sono state introdotte leggi per supportare piattaforme specifiche, mentre altrove le autorità hanno cercato di ostacolarle.

La scala di utilizzo delle piattaforme di condivisione dimostra la percezione da parte degli utenti dei sostanziali benefici alla partecipazione. Ad un livello elevato, l’utilizzo delle piattaforme può consentire una migliore allocazione e un migliore utilizzo delle risorse, migliorando la produttività e l'efficienza dell'economia. Tuttavia, sebbene i benefici di questi nuovi modelli di business siano ampiamente riconosciuti, presentano potenziali sfide. In molti paesi sono state sollevate preoccupazioni in relazione al rispetto degli standard di qualità, obblighi assicurativi, licenze, tassazione, protezione dei dipendenti e legislazione in materia di salute e sicurezza. Ad esempio, ci sono state lamentele sul fatto che le norme relative alla sicurezza antincendio e all'igiene degli alimenti non vengano applicate agli alloggi affittati tramite AirBnb e che gli obblighi di assicurazione dei passeggeri dei veicoli vengano elusi dai driver che offrono passaggi tramite Uber.

Una questione comune in questi dibattiti tra governi e altre autorità è se questi nuovi modelli di business debbano essere regolati in qualche modo, al fine di garantire che i rischi siano ridotti al minimo e continuino a fornire benefici ai consumatori e all'economia.

La questione si focalizza su una questione principale: se tali piattaforme debbano affrontare lo stesso regolamento di qualità dei fornitori incumbent, se debbano rispettarne di nuovi oppure nessuno (ad esempio gli alloggi di AirBnb, non rispettando regole e normative delle camere di albergo, sono meno sicuri e hanno una minore barriera all’entrata, caratterizzata dalla mancanza di costi fissi).

L’intervento normativo deve essere giustificato sulla base del fatto che le piattaforme, in alcuni casi, risolvono fallimenti di mercato e portano a risultati migliori di quelli che il mercato fornirebbe da solo.

Tradizionalmente, i regolamenti (come la legislazione sulla salute e sicurezza e gli standard minimi di qualità) sono stati messi in atto per affrontare questa asimmetria informativa. Esempi specifici includono la presenza di porte antincendio obbligatorie negli hotel e le licenze di taxi che richiedono ai conducenti di essere in grado trasportare un passeggero da un luogo a un altro in assoluta sicurezza. La tentazione è quella di estendere lo stesso regolamento che si applica ai fornitori incumbent all'economia di condivisione al fine di garantire una "parità di condizioni". Tuttavia, questo presuppone che il fallimento del mercato esista ancora, nonostante la nuova tecnologia l’abbia risolto in molti settori in cui sono fioriti modelli di business basati sulla condivisione.

35 I meccanismi di feedback e revisione rappresentano l’indicatore della qualità di un servizio e incentivano un buon comportamento da parte dell'acquirente e del fornitore. Sebbene tali processi possano funzionare e agiscano al di fuori dell'economia di condivisione, le app per smartphone e le piattaforme online che utilizzano le aziende contribuiscono a dare un feedback più semplice rispetto ad alcune industrie tradizionali.

In alcuni casi sono state riscontrate delle esternalità negative nei quartieri caratterizzati dallo short term rental. Infatti, una situazione in cui una casa sia abitata dallo stesso inquilino per un periodo molto prolungato (long-term rental market) è diversa da quella in cui ci sia sempre gente diversa nello stesso appartamento. In alcuni studi viene riportato come gli abitanti dei quartieri si lamentino del rumore e dai disturbi generati dagli inquilini in vacanza (Guttentag, 2015), anche se non c’è una rigorosa evidenza del fatto che gli inquilini short-term siano più rumorosi dei long-term. Inoltre, non sono ancora stati effettuati degli studi che mettano in relazione l’incremento o la diminuzione del valore di una casa o di un quartiere in base alla presenza di case affittate a breve termine.

Un altro problema per gli abitanti dei quartieri è la crescita della presenza di persone sconosciute nelle vicinanze delle case abitate a tempo pieno, con la conseguente ridotta presenza di residenti a lungo termine nel quartiere che, essendo una presenza costante nella comunità, permettono la crescita delle buone relazioni condominiali. Alcune ricerche suggeriscono come la mancanza di una coesione di quartiere possa potenzialmente fare aumentare i tassi di criminalità, dal momento che i residenti registrano maggiori difficoltà a tenere sotto controllo le zone abitate.

Sampson, Raudenbush e Earls (1997) hanno dimostrato l’esistenza di un collegamento tra l’indice di criminalità di un quartiere e la cosiddetta “efficacia collettiva”, definita come

“disponibilità ad intervenire e collaborare ai fini del bene comune”, ed è guidata da coesione sociale e fiducia.

Queste esternalità hanno come caratteristica comune un ambito geografico piuttosto limitato.

Infatti, gli ospiti di un AirBnb all’interno di un condominio si fanno notare di più rispetto a quelli in una casa di un piccolo paese di provincia. Allo stesso modo, gli ospiti rumorosi saranno notati maggiormente nell’appartamento di un palazzo piuttosto che in una casa isolata. Queste esternalità basate sulla localizzazione suggeriscono che l’utilizzo di regolamenti locali possa essere più efficiente rispetto a delle regolamentazioni nazionali. Cohen e Sundararajan (2015) evidenziano il potenziale ruolo regolatore delle “associazioni cooperative, consigli condominiali e associazioni di proprietari di abitazioni sempre più onnipresenti” suggerendo come la presenza di queste persone giochi un ruolo di primaria importanza nel mitigare gli effetti delle esternalità di rete. Filippas e Horton (2007) suggeriscono inoltre che i fattori negativi ed il rumore debbano essere gestiti dai condomìni stessi.

36 Una delle esternalità negative più sentite nel mercato immobiliare è il fatto che molti proprietari, allettati dagli alti prezzi di affitto per notte delle case, potrebbero decidere di mutare gli affitti a lungo termine in affitti a breve termine, riducendo di fatto l’offerta di affitti a lungo termine per case ed appartamenti in quelle città in cui l’offerta di case in affitto è già piuttosto costretta (Benner, 2017), come New York e San Francisco, in cui la crescita dei prezzi delle case, sia per l’affitto sia per gli acquisti ha fatto diminuire i ricavi.