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Lacarità delcanonicoDeRossineiramminislrarcil sagra-mentodiPenitenzanonsi limitòacoloro che recavansi alla chiosadis.MariainCosmedin, matostosidiffusepertuttala città,recandosi essopurenellecarceri, e nellecaseed ospedali per gl’infermi,eandandocontinuamenteintracciacon ogni solleci-tudinedellepersone piò abbandonate perricliiamarledaivizie ricondurleaDiocolmezzodiquesto sagramento.Quantunque cagionevoledisalute,ariservadipoche ore precisamente alui necessarie, tuttol'altrotempoimpiegavainunesercizioditanta applicazionecfatica,certosomministrandogliDiole forze.Ad imitazionedis.FilippoNerineppurerisparmiavasiquando gia-cevainfermo,chéanchealloraascoltavaleconfessionidiquanti aluiandavano,cvolendoalcuno persuaderlo adesistere rispon-deva cheque'poverelliperconfessarsivenivanoda lontano luo-go,es'eglinongliascoltava,forsenonsarebberotornalila di-mane. .\nchequandolanecessitàolaconvenienzaspingcvaloa qualche onestosollievoincampagna,iviancora celebratalaMessa impiegavailrestodellamattinainudireleconfessioni dei

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dilliedegliabitantidiqiie’contorni, cspessoaccadevache

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tuli luoghiappuntomoltisi recassero perfarea luilaconfessione generale.Nelche aveaegligran praticaacquistato,ccontanta facilitàriuscivaa riordinarelecoscienzeda più anniancora in-viluppate,che molti confessoriiqualiaveano con esso cooPidcnza desiderarono conoscereilmetododaluiintali casi usato,per giovarseneall’occasioneco’ loropenitenti.

Pienodicaritàeglituttiaccoglievo,anche i peccatoripiù grandi;aveasommaprudenzaneldisccrnereidiversistatidello coscienze,una pazienzainalterabilenelsopportareipiùmolesti.

Arca pure una dolcezzasingolare,econ questainsinuavasinei cuori più duri. Soleva dire di avere dall’esperienzaappreso che nonv’hamezzomiglioreadacceriarsidellasinceritàed inte-grilanelleconfessioniquanto/'affabilitàedolcezza del confessore

,

perchèdasiffattemaniereprendalicoraggioipiùtimidieipiù ri-trosiadaprirefrancamentelilorocoscienza.

Nonapprovava perciòlacondottadique’ confessoriche con indiscretezzarimproverandoipenitentiefacendo le maraviglie in udirnelecolpe,dannoaquellimotivo oditacereipeccati per vergogna, odinontornareaeonfei-sarsipertroppo timore, com’egliperpraticasapeva.Neltempostessoperòriprovavala troppafacilitàdialcuni inassolvere;aqual proposito merita d'es-sereriferitounfattochepuòdirsistraordinario.Fuavvertiloil

canonicoDeRossichedueconfessori appartenentiaunordine regolare,troppofacilmente assolvevano anchechinon meritava d’essereassoluto.Egliaccertatosiprimadelvero,siportòa’ su-perioriesponendolorolaminache que' due,forseper iguoranza, cagionavanoalleanimede’ loropenitenti.Segui daciòche furono quellisospesi dall’eserciziodi confessore,maunodiessicon molteinsistenzeottenned'esseredinuovoabilitaload ascoltare leconfessioni.Taleriabilitazione ebbeil sabatoprecedentealla domenicadellepalme,allavigilia appunto deltempo assegnato persoddisfarealprecettopasquale. Peròinquellastessa dome-nica,quandoforseeraaspettato da que’penitenticheneamavano lafacilità,eglimorto giaceva espostonellapropriachiesa.

InveroilcanonicoDeRos.sierainflessibileinnegare

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luzioneachinonmeritavala,ea quelliche trovandosiin occa-sioninonlelasciavano, facesserpurele piùampie promesse e sembrasseroinapparenzapentiti,avendoegliimparatoche sogliono costorodi(alipromesse e lagrime essere prodighiassai,mache nonsirisolvonoallaesecuzione dove trovinoconfessori troppo faciliacredervi. Insimilicasiperò tantaindustriae grazia usava, che coloro sebbene non assoluti nonsolo nonne rimanevano disgustati,ma si partivano anzi presid'amoreperluiepieni d’impegnodi tornarviprestocon quelledisposizioni eh’ eglida lororichiedeva.

LungiilDeRossidaogni ambizione, noncurava alTatto dies.serconfessoredeiricchie nobiliapreferenzadeipoveric abbietti,anzidiquestiandavapiuttostochediquelliincerca,e questifuronosemprel’oggettodellesue piùsollecitecure,ed era solito direcheinobilieiricchifacilmetUe trovano chi assistali nellacoscienza;laddovelepersonepovere,vilieneglettenon hanno chisiprendacuradiloro,eappena netrovano uno.Benèvero che perlasuacaritànonsiricusòinpiù circostanzediricevere leconfessionianche generali di distintipersonaggi,manonfu però maipossibilechevolessecondiscendere a divenireloro con-fessoreordinario,perpoterecosipiùdipropositoprestare assi-stenzaaimiserabili.Unprinciperomanodesideravaaverloasuo confessore;egranbene sarebbene derivatoancheinriguardo a tantisudditicdipendentidiquelsignore.Mailcanonicoscusossi gentilmenteallegando l'impossibilità dovendo egli occuparsiper tanti altriassaipiùbisognosi.Vifupure una certa damache avealostessodesiderio,emolteistanzeaveaperciòfattealDe Rossi,ilqualeobbligatoquasi vedovasi asoddisfarla: mavalse finalmenteadistornela col dirleche nonlesarebbedecoroil confessarsistabilmentealui,perchè essendo confessoreancodel ministrodigiustizia,direbbesiperRomach’ellas'aveasceltoa direttorechiera anchedirettore dipersona ch’esercitava mestiero sibrutto.

GuardavaperòilcanonicoDeRossicheipoveri,iderelitti nonusasserolaconfessioneapretesto.£cosi quantunquefosse peressicaritatevolealsommoe deditoafarecopiose limosine.

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finoa gravarsitalvoltadeidebiti altrui,mai perònonvollefarne achivenivaa chiederlecolpretestodellaconfessione,solitodire cheilconfessionaleèluogo dove riconciliarsi con Dioenon dove chiedere la limosina: e,comegiàs. FilippoNeri,sempredase rigettòtalsortadi gente,ricusandosi perfinodiudirnela con-fessione.Altrettantopur fermo mostrossi nelrifiutarelelimosino chedaipenitentialuisiofferivanosebbeneper celebrazionedi Messe, emolto più doni,dipoco o molto valore chefossero,e dicevache ogni piccola cosa preso avessedai penitenti,avrebbegli cagionatotanta.soggezioneecomelegatolalingua,danonpoter piùloro con libertà parlare. Così adoperandonell’eserciziodi confessore,èincredibileilfruttoche ne traevaeilnumerodi animeche asincera ecostantepenitenzaper lui siridussero.

Uomini ancora che da molti anni stavansi lungidaisagramenti, confessatisipoialDeRossisubitointraprendevanolafrequenza dellaconfessioneoinciascunmeseoinciascunasettimanacon tantaperseveranza efrutto,chedigrandi peccatori addivenivano cristianiesemplari.Equandotalorailcanonicoallontanavasida Romaperportarsiallesagremissionioperaltromotivo, rccan*

dosiipenitentidiluiadaltriconfessori,questirimanevano am-miratiealtamenteedificatinel trovarlibendispostie compunti, abbenchò rozze evilipersonesifossero,contadini,birrie simili.

EglistessoilDeRossieratalmentecontentodiavereesercitato rufficiodiconfessorepelgranbene chelasperienzafecegli co-noscere d’aver prodottone'prossimi,cheadun suoamicoebbe adireinconfidenza: Ioperdircelanon sapevalastradapiùcorta

delParadiso,maadessothoconosciuta,edèquelladelconfessare perchèsenericavaun grandissimobene.

CAPOXI

PremuredelBeato pergl’infermisìnegliospedali chenellecaseprivale,eparticolarmenteversoitisici.

ConoscendoilcanonicoDeRossiquanto meritoria operasia lavisitadegliinfermicheCristoreputacomeasefatta,sin da

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qiiaiulodivenne aarerdotciluoghi più daluifrequentatisifurono gliospedalituttidiRoma.Nonlasciavapassargiorno senzache no avesse visitalo unoopiù,etalvolta tutti perfarviacquisto dìanime.Lesuevisitenoneranobrevi,inaprotrattespessou piùore,poichésiappressavaa ciaschedunodegl'infermi,si trat-tenevaconsommacarità,servendolianchenellecose piùviliper ordinealcorpo,masoprattuttoperfarliguariredallespirituali loroinfermità. Istruivali,csortavaliaconfessarsi,animavalialla

confessione generale,ctante cs'ibelleedolcimaniere oindustrie usava,che alcunidiquelliavendopeccatitaciutiper vergogna, aluisi scoprivano,ilqualedopoaverlibeneistruiti,eccitatia Sinceropentimentodellecolpeeud umile confidenzad’averneil

jicrdonodalladivinamisericordia,si prendevapoituttala pre-murad’ inviarloroconfessoridicaritàospcrienza.

OrsetantoadoperavailDeRossiprimaancoradiessere autorizzato perlo confessioni,potràciascuno arguire quelchedipoi operasse divenuto confessore, chòalletanto suecaritatevoli indu-strieusatodapprimacogIMnfermi,diòallorailcompimento ascol-tandoneesso stessoleconfes.sioni.Egl’infermi,comese l'uno all’altroavessefatto paroladellaesimiacaritàegrandeabilità delcanonicoin farlicon Dioriconciliare,alprimo suo apparire nelle corsie,aiieorchòfosserode’piùgrandipeccatori,facevano a garadichiamarlo asoporesporgli lapropria coscienza.Vedendo perciòegliognigiorno più ilbene considerevoleche riiraerasi contalesercizio,siaffezionòpermodoallacolturadogliospedali, che sino aquandoilpotècontinuòacondurvisiduliamattinaalla sera,senzapunto badareagl’incomodidisuasalute,alladistanza de'luoghi,allainclemenzadellestagioni,porlandovisiatutteore anchenellepiù caldeintempod’estate,da eccitare l’ammira-zioneclacompassionedichivedevalo passare.Gliospedali chia-mavalasuagranvignaincuinonglimancavanomaifrullida raccogliere,esolevapurdireche mollireligiosirccansinelle In-dieperoperareallaconversionedegli infedeli;maeliolesue Indie eranogliospedalidove non capitava unavoltachenonliberasse

qualcunodallemanideldemonio. /

Lecaritatevoliindustriecho usavanegliospedaliadoperava

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sìmiitnentepertuttiglialtriinfermidellacittà,daiqualiveniva continuamente chiamato.Atuttisiportavaancorchéfebbricitante fosse o spossatodiforze,noncurando olepioggie,oifreddi eccessivi, oicaldipiù smaniosi eleore piufervide,oladistanza dellecaseincuidoveaportarsi,purchégiovarpotesseaquelle animeneltempopiù opportuno.Appenagiiveniva espostoil desi-deriodell'infermoche volealo ase,non ponevaindugio,tostosi partivaabbamlonandoqualsiasionestaricreazioneincuitrovavasi conaltriecclesiastici,elasciandoanchedipranzare.Ilcheavendo piùvolteosservatounceri’uomochegliprestavaservigioallorché dimorava pressolachiesadis.MariainCosmcdin, pernon ve-derlotantomalmenarsiproseilpartitodinonriferirglile amba-sciatené presentargliibigliettisenonflnitocheaves.«e dipranzare.

Ouandopoitaliinfermieranopoveri,v’accorreva piùvolentieri, econgioiasiaccostavaaque' miserilettipienidisordidezza e insetti,siappressavaaque'meschini benchépresida maligne feb-bri,senzamostrarelamenomanoiao perlodisagiatapositura cheavevatalvoltaaprendere, opelfetoregrandissimochelra-\^

mandavano,o perladifficoltàd’intenderlio farsi intenderea motivodellagravezzadelmale.Giunseunavoltaacoricarsi in mezzoadue infermiaggravati,iqualiperlapovertàgiacevano inunmedesimoletto, nontrovandoaltromodoperascoltarne laconfessionesenza chel'unoudissequelladell’altro.

Era ilcanonicoDeRossi di tuttigl’infermiil padre eil

medicospirituale,e tuttigl'infermiloriguardavano qual angelo daldel disceso per loro conforto, rallegrandosialsolovederselo comparire dinnanzi.Inparticolareperòsidistinseinversocoloro eh’eranoaffettidatisi,enonsoloperquelliraccoltinell' ospe-dalettopressosantoSpiritodettodi s.Giacinto, diqualluogo oraglistataconsegnatalachiaveche chiamavalachiavedel para-diso, maperquelli anchesparsi nellecasediRoma.Di tali infermisembravailDeRossicomeinnamorato:diceva inaria discherzoeh’eranodisuagiurisdizione,che1’udirnele confes-sionieradipertinenzasuaprivativa.Visitavalispesso,istruivali, confortava!!,prestavalorotuttal’assistenzapiùsollecitae amo-revole.Esortavamoisuoi conGdenti adaversiriguardo, aportarsi

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con cautela specialmente checosìmalsanoegliera:a questi rispon-deva chelacaritàmai nonpregiudica. Gradivacheisuoiamici sapendo alcunoafTettodiquesta malattia neloavvertissero.Egli stessofaceva diligenzeperritrovarli,eparevache avessenotizia diquantitisicierano inRoma.Ragione diquestapredilezione eraaflQnchèquegl’infeliciveggendosiappunto a motivodiquella loroinfermitàabbandonati,noncadessero, com'eglidiceva,in un totaleavvilimento, enonsirendesseromaggiormenteinquieti nel male o asestessigravosi.Soggiungevaancoracheessendoper 10piùgiovanieconperfettisentimenti,eranoinpericolo d'essere piugagliardamentetentati.DicevainGne chevolentieri assistevali perchè,sebbenenelprincipiodellamalattiaeperlafreschezza dell’età eperlalentezzadelmorbolusingandosidellaguarigione nonfacilmentesirassegnanoamorire,purnondimeno quando siavipersona che abbialacuradidisporveli,abbraccianolamorte con tanta rassegnazione, cheassistendoliinquel puntoseneresta cdiGcati;evedendomorireitisici,pareva a^lui vederlimorire dapredestina^'.

CAPOXII

Qual cura prendesse perlaspiritualcoltura dellagentepiùvilee abbatidonala.

SièdigiànarratocomeilcanonicoDeRossiognipremura

sidesseper procurareilbenespiritualede’piuabbietti c man-cantide’ spiritualisoccorsi.Valgainconfermadi ciòilnarrare queleh’ eglioperòcoi carcerati, coi birriecolministrodi giustizia.

Einquantoaicarcerati,portavasi esso frequentementenelle prigioniper confortare que’miserabili,istruirli,ricevernele

con-fessionibenché graveincomodonerisentisse.Era illoroamico,

11consolatore,ilpadre,l’apostolo.Econamoreestima veniva daquelliricambiatoiqualiriguardavanlocome unSanto, ralle-gravansialvederlo comparire,assaispesso facevanlochiamare per confessarsi,protestando piùvolte alproprio parroco chenon avreb-bero adempiutoalprecetto pasquale,seilcanonicoDeRossinon

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ne ascoltavaleconfessioni,poichéquandosierano aluiconfessali rimanevanosempreappieno contenti esoddisfatti.Cosìpraticava

ilDeRossi pericarceratiadulti: maaltrettantofacevaperi gio-vanettiracchiusinellecarcericorrezionali,e perledonnedimala vita,perlequali,aprocurarne1'emendazioneeabeneancora delpubblico,presentòlepiù caldesupplicheallasa.me.di Cle-mente XIIperchè volesse destinareunacarcere,cheinseguito, da quel ponteficefuerettadallefondamenta.

Ilmotivo per cui straordinarie cureegliusava versoi car-ceratisiera,com' essostessodisseadunsacerdotechegliene domandò, perliberarlidauninfernocheprovanointernamente,e perchè quandohannobendieposle lecotedell’anima, sopportano anchevolentierilepenedelcorpo.Quantovero dicesse,lomostrò chiaramenteunfattochesiresenotorioinRoma. Fu condan-nato certunoamorte peromicidiocommesso.Chiese questidì confessarsi alcanonicoDeRossi,che subito corseasoddisfarlo.

Fattalaconfessione con moltopentimentoilcondannatononsolo protestòesserecont^QtTssinio dimorire perchèilcanonicoDeRossi avealo assolutodai peccati,madipiù aggiunseche seilPapafosse andato personalmenW;afargligrazia,nonavrebbela accettata per ragioneche potevaesseremorto primainmezzoadunastradae dannarsi,dovecheoracollepresenti disposizioniaveva granfiducia

diandareinluogodi salute.

ConlostessoardoredicaritàdièoperailDeRossi a colti-vareibirricomepersoneanch’esseneglette,nèrisparmiò fatica pergiovareloronello spirito;ela pro>'vidcnza divina dispose cheglisiaprisse largocampoperquestocaritatevoleesercizio.

ImperciocchéassuntoalpontificatoBenedettoXIVdisanta ricor-danza,unadellesue primelodevoli istituzioni fu diordinareche unavoltaallasettimanasiadunasseroibirrid'ognitribunaleper ricevere una particolareistruzione incosedi spirito.Edaciòtanto bene sperava che,comesiespresse,qualoranonsifossetrovalo luo-go opportuno, avrebb'egliassegnatoall'uopounadelle saledel pon-tificiopalazzo.Orfratanti idoneiecclesiasticichesisarebbero recatiagloriailservirlointal cosa^essoprescelsesoloil Cii-nonicoDeRossi,benconsapevoleda quanto ardentecaritàfosse

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infìammatopergiovare alleanimedellepersonepiùabbiettee spregiate.Chiamolloase pertanto,eapertogliilsuo animo a luisolo volleaddossatoil pesodiquest’opera,ripromettendosi dalzelodiluisicurovantaggio. Nèandarono puntofallitele spe-ranzediquelglorioso pontefice.IlDeRossiassunsedibuon gra-dol’incarico,acondizioneperaltrochenongli fosseassegnato compensobenchémenomoavendosoloinmirailbenespirituale di quelleanime: etantopiùvolentieril'assunse,perchè davagli occasioned'esercitare la umiltà edi abbassarsidichiarandosi predicatorede’ birri.Sidièprincipioa questa santa opera nell’ot-tobredel1740neU’oratoriodellacongregazionedelleCinque Pia-ghediN.S.G.C.pressolachiesadis.FilippoNeriinvia Giulia, einognisettimananelleorepomeridianedelvenerdìvisi rac-coglievanolesquadredi tuttiitribunali,intervenendovipur quasi sempreilcapitano ossiabargello.Diquantaefficaciafosserole istruzionidelDeRossi,siconobbe benprestodalgranprofitto che quellagente neritraeva.Tuttialuisivolleroconfessare;

moltiseloscelseroa confessorestabile attrTìó^^^rmatisiil richie-seroperesseredaluiassistitinell’ultima g^^fattia.Continuò per moltianniilDeRossiin quest’operadvtantospirituale profitto diquegliuomini,sinoachenonfustipiate daisuperiori tra-sferirlanell'oiatoriodis.Maria delPianto soggettoalla congre-gazionedettadellaDottrinaCristiana,dovefulodevolmente pro-seguitada que'deputati.

Non soloa giovareaibirris’impiegòilcanonicoDeRossi,,

mail.zelodiluisi estesea cercareilbene ancoradelcarnefice.

Neascoltavaleconfessioni,infermonellospedaledisanto Spi-rito lovisitavaeprestavagli aiutispiritualiconlastessacarità checongli altri usava.Avendoquest'uomoungiovine per com-pagnonelsuomestiere,accadde che gravissima discordia insorse fraloro,dondepessimeconseguenzederivarpotevano adanno diloroeternasalute.IlDeRossi cuimollissimopremevailloro benespiritualenonvergognò andarli aritrovareeporsi dimezzo perchèsipacificassero. Vi riuscì,econtantasuaconsolazione chealtornarseneincasaincontratosiconunsacerdotesuoamico quasigiubilandoglidissecheareatnquelgiornofelicemente

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chiusoun grandeaffaredistalo.Cos)dovealtrisarcbbesi recato adisonorefarsiarbitrofrasimili persone,eglireputavalocome suagloria,facendocontosolodiciòchemeritalodeinnanzi a Dio, nullacurandol'opinioneche potesseconcepirneilmondo.

CAPOXIII

Conguaifrutto invari monasteriesercitassel'apostolicoministero.

QuantunqueilDeRossisentitosidaDiochiamato a prestare gliaiuti spiritualiallagentepiòvile eabbandonata, epernon defraudar questiditaliaiuti non amassediaccedereai mona-steridisagreverginipercoltivarlenellospirilo,purtuttaviadi

QuantunqueilDeRossisentitosidaDiochiamato a prestare gliaiuti spiritualiallagentepiòvile eabbandonata, epernon defraudar questiditaliaiuti non amassediaccedereai mona-steridisagreverginipercoltivarlenellospirilo,purtuttaviadi

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