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DELU VITA

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B. GIO. BATTISTA DE ROSSI

CANONICO , -

DELLA BASILICA COLLEGIATA

S. MARIA IN COSMEDIN

SACERDOTE DELLAPIAUNIONE

DI

S.

GALLA

ROMA

TIPOGRAFIADELLAREV.CAMERAAPOSTOLICA 1860

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IlJ

SacerdotidellaPiaUnionedis.Gallacomecosatanto lorpropriasipresentano questomemorie della vitadel beato Giovanni Battista

De

Rossinell’attostesso chedal

Sommo

Pontcfìcc

PIO IX

vienpostosugli altariallapub- blicavenerazione.Imperciocchéadessavolseiprimipassi chediè nei santuario,etosto compreso esser quella la terra confidatagli acoltivare,mise

mano

ad un operare indefesso,industrioso,costanteapròdellatantoaluipiù cara,quanto piùabbiettafamigliade’ poveri.Dondeeitrasse quellospiritochelo

menò

poidapertuttoovefosseun’im- presada assumereperlagloria di Dio,un’operadizelo dacompiere a salute delle anime.

E

frattanto miravaa diffonderelo stesso spiritoin tutti,perchè fatto operoso

ilclero,piùcopiositraesseifruttidalsuo minuterò.

A

voipertanto,rispettabiliEcclesiastici,succedutia continuarel’operanella qualeilbealo

De

Rossi s’informò a quellospiritodisantitàsacerdotalechelohainnalzato adonore cotanto sublime;a voicheilriguardastemai sem- presiccome secondoistitutore e propagatoredellacarità della vostraPia Unione;avoi cheapprezzatologiusta- mentelo aveste in conto di eroe divirtù, esommessi

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attendestechela supremaautoritàdellaChiesanedesse

ilgiudizio;avoisì lieti di veder coronate le cureper ciò sostenute col più glorioso successo;sì,a voi sidee URlibrochenarradiqual guisa questoesemplare sacer- doteinogniandaredisuavitadellapiùsquisitaperfe- zionerifulgesse.Eglièpoiinvoichetutto figurail ve- neraloclero diRoma, mentrela stessaPiaUnionecom- ponesid’ognigrado e d’ogni ordine diesso,ecosi lutto per avventurail rappresenta.

E

giovaavvisareche quanto inquesto librosicon- tienedistinguesiperlasincerità, trattocom’èdaciò ch’al- tra (latanefudivulgatoco'tipi,cda testimonianzedifede giuratasolennemente. Intantosiamcertichealla soddisfa- zionedi sentirricordareazioni lepiùsante,siaggiugnerà

ilfruttocheognuno venga mossoafarqualche cosasulla imitazionediesempicotantoluminosi,posciachc nulladi cosiffattanatura incontrasiche ritragga perl’arduità.

E

per ciò stessoriusciràin (ine

sommamente

profìcuo atuttoil

clero secolare,il qualeovechesiaper ragiondivoca- zioneè chiamatoacrescereleopere eleconquistedel ministerosacerdotale.

Ma

nonsaràquest’utile tantoproprio delclero,da non poter apprestare la lettura delle azioni del beato GiovanniBattista

De

Rossiedificazioneadun tempo ed eccitamento vafìdissimoadunapiùintesapratica divirtù perqualsivogliacondizione dipersone. Tal pensiero del profittocheuniversalmentepuòarrecarequestastoria,ne rinfrancadalia lievefatica duralanel descriverla.

LUIGICAN.LAURI SiC.D.P.U.DIS,GA|.LA

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DELLA VITA

DEL BEATO

GIOVANNI BATTISTA DE ROSSI

CANONICO DELLABASILICACOLLEGIATA

DI

S.

MARIA IN COSMEDIN

SACERDOTE DELLAPIALNIONE DIS.

GALLA

LIBRO PRIMO

CAPOI Suanascilaefanciullezza.

InVoltaggionobil castelloentroiconfinidelladiocesidiGenova, ai22di Febbrajodel 1698nacqueilbeatoGiovanni Battista De Rossida Carlo e Francesca Anfossiambeduedionestafami- gliaesiogolarprobità.Traglialtrifigliche costorosiebbero, GiovanniBattista sindallafanciullezzasidistinsein ispecialmodo perottima indole,persaviezza, modestia epietà. Alieno da ognipuerilità,allorché da’ coetanei veniagli fattoalcunscherzo ritiravasida loro senza però darsegnod’ iraodianimolieve- mentealterato.Conogniimpegnoattendevaallostudiosottola direzionedidueesemplari sacerdotiScipioneCappellanoeGiu- seppe Repetto,e lascuolaelachiesaparrocchialedis.Maria erano

iluoghidisuo più gradito trattenimento,e inquesta recavasi ogni giorno a terminareleoccupazionidellamattinacolservire alleMes-

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setantodivotamente d’attrarne l’atnmirazioneditutti.Lapietà di questofanciulloche contavaappenadiecianni,rapìsingolarmente duesignorigenovesi GiovanniScorsae lamogliedi luiMaria Bettina Cambiasiche in Voltaggio recavansi pervilleggiare,i qualidesiderosid’averlosecolororichiesero alpadredipoterselo (x>ndurreinGenova.Volentieriquegli condisceseavutanelafede cheilsuo GiovanniBattistasarebbestatoeducatoallapietàealle

lettere.£lafattapromessaquellifedelmenteattennero,econ ognidiligenzapur corrisposeilgiovinettoalleloropremure, chè appreseassaibeneirudimentidellalingualatina,e crebbe sempre piùnellapietàdi cuidava luminosiesempi perguisa,che da tuttiifamigliarieratenutoperunangelo.

CAPOII

Si recainRomae $iapplica aglistudinel collegioromano.

EranogiàtreannicheilDeRossidimoravainquellanobile casanullavariandodelsistemadivita intrapreso,allorchépiacque

alla divinaprovvidenzachiamarloinRomache doveaessereil teatropiùluminosodellesuevirtù.Duereligiosicappucciniche colàsirecavano,primadipartirsidaGenovavisitaronoque'due signori.IlgiovinettoDe Rossich’era presenteli pregòperché volesseropresentareisuoirispettosiossequial p.Angelo suozio paterno,cappuccino anch'esso e che albra sostenevainRumala oaricadi provinciale.Daglieffettisi conobbeilvantaggiosori- trattochediluifeceroquereligiosi,poichéindianonmoltoil sacerdoteLorenzo DeRossi canonicodellabasilicadis.Maria inCosmedinecuginodiGiovanniBattista,invaghitosidelleama-

biliqualitàdeigiovinettosideterminò a chiamarlo pressodise inRoma.Taledeterminazione recòbendispiacereallaCambiasi, laqualeperaltro non volleimpedire il miglior vantaggioche vedevapoternead esso derivare, e Gio.Battista toltodaleicom- miatocoi sensidellapiùtenerariconoscenza,efattoritornoin

patriaper riceverelabenedizionematerna,essendogiàmortoil

padre,dilàsitrasferìinRoma nella età di tredici anni.Ivi

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giuntosiapplicòaglistudinelcollegioromanodiretto daipadri dellaCompagniadiGesù,easedicianniaveagiàcompiutoil corsodibellelettereedilogicacon lode sempre, chèavevain ogniclassefigurato fra’primidella scuola,onde addivenne oggetto diammirazioneagliscolarinonmenocheaiprofessori.

Maggioreassaiperòfuil profittochefece nellapietà.Era egli ascrittoadunadelle congregazioni diquel collegiodetta dellaScalena;escorgendosiinlui unaspiritualenonordinaria condotta

,meritòdiessere ammessoad un’altracongregazione dettailRistretto,digiovanicioèdispiritopiùparticolare, ove fecetaliprogressinellavirtùsottoladirezionedelp.Francesco MariaGalluzzi,che per testimonianzadelmedesimoediquanti

ilconobberoinquellaetà,era riguardalocomel’esemplaredi tutti icongregati.Sind’alloraammirossiin luiunozelostraordinario dipromuoverelapietàne'suoicondiscepoli.Avevadallanatura sortito unacertagiovialitàdi voltocheunita agraziosimodi nelleparoleenel tratto, renderaloaccettoatuttigliscolarii qualigodevano d'averlocompagno;ecosisapevaaltriritrarre dal male,altriguidareal bene,atuttiinsinuare buone massimee adatteall’uoposecondoleinclinazionidiciascuno,tantoeh'era divenutol’arbitrodelcuoredilutti.Bello erailvederlone'giorni

divacanza,adunatiquantigiovanettipoteva,condurli all’ospedale dìs.MariadeliaConsolazione aservireagl’infermi, dipoi allapic- colachiesadettalaMadonnade’Cerchi; e quivirecitate lelitanie dellabeala Verginerecarsiconessolorooallapiazzadis.Gre- goriopressoilMonteCelio,o a quelladis.Maria della Navicella dovetrattenevaliintrastulliinnocenti.Soprattuttopremeagliche udisserolaparoladiDio;cheperò siccome in ungiorno di ciascunasettimanafacevasiinunadellecongregazioni delcollegio romano certa esortazioneda uno dei padridellaCompagnia, cosiilDeRossi trovavasisempreprontoinquelgiornoalterminar dellascuolaperinvitarviigiovanetti,eavevailcontentodiveder frequentala quella congregazioneda moltissimi condottivicolle sueindustrie.Brasiinoltreformato un libriccinodiregoleedi suggerimentidettatidalsuozelo,concuipiù facilmentepromuo- vereioquellagioventùiltimordi Dio,lafugadelvizioela

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verapietàedivozione.Erapoitantoildesideriocheavevadel benespiritualediquellascolaresca,che voluta l'avrebbedel tutto .santificata,esebbenegiovinettooltreall'averlasemprepresente nellesueorazioni,solevapureraccomandarea Dioinparticolare una scuola per ciascungiorno.

CAPOIII

InfermitàdelBeato cagionatada" rigoridipenitenza: riavutosiattendeconfervoreaglistuditeologici.

Mentres)bene proseguiva ilDeRossi nell'eserciziodella virtù,glioccorsediaverenellemani untrattatodispirito scritto dalp.Segala cappaccino,incuitralealtreopereafflittivesug- gerirasiunrigorososilenzio a mortificarelalingua, eun’asti- nenza dalbevereilpiùchesi potessemaggiore a castigarela gola.L’inespertogiovane desiderosodirendersisemprepiù per- fetto,sidièsubitamente a praticaretalirigori,eparticolarmente astenevasidalbeveredimodo cheprosciugatiglisigliumori,fu vicinoaperirneper un’ apoplesiache lo sorprese mentreun giorno ascoltavalaMessanellachiesadis.Ignazio ecome morto 10stesesulpavimento.Adoperati efflcaci rimedi riuscìdifarlo riavere,marimaseoffesonelpettoenellatestadanonpotersi inappresso cibaresenondiscarsoalimento,eadattarsiastudi dilungae grave applicazione.Troncò questa malattialebelle speranzechesieranodi luiconcepiteintornoalcorsoteologico alqualeerasicon ardoreapplicatosentendosida Dio chiamato allo stato ecclesiastico;speranze fondatesulprofittogrande che aveatrattonellostudio dellafilosofia, nellaqualfacoltàaveva sostenutounapubblicaconclusionecon universale applauso. Però

11nostroGio.Battistalungidalrammaricarsene, ringraziavanein particolarmodoIddio,dicendopiùvoltecon ridente aspetto che selecoseseguitavanofelicemente,avrebbe anch’egliavutolavanità di farladadottoedaletterato,e forseancoradipeggio.Nondimeno bensapendo che un sagroministrosenza dottrinarendesiaf- fattoinutile allaChiesa,trovòmododacompensarelostudioche

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perlasuainfermilàeraslatocostrettoa lasciaredellateologia scolasticanelcollegio romano.Sidiè pertantoadascoltare la spiegazionedeltestodis.Tommaso che nelcollegio de’padri Domenicanifacevasiinqueltempo dal celebrep.maestroBor- doD;eilproGttocheneritrassebensiconobbequandomolti annidopoascrittoaun' accademiaditeologiadommaticaemo- rale,edisagraScrittura, datasi l'occasione,ripetevacon esattezza eopportunitàledottrineappreseinmododa destarelamaravi- gliainchil’udiva,sembrandoche avesselealloraalloraintese.

CAPOIV

È

ordinatosacerdote.Suotenoredivitainquestostalo.

ContavailDeRossisedicianniquandochiesediessereini- ziatonellasagra milizia.Speditegliledimissorìedal cardinale Lorenzo FieschiinalloraarcivescovodiGenova, ricevèinRoma

laprima Tonsura, e susseguentemente entrolospaziodiun anno

gliOrdiniminori.Asuo tempo, ottenutealtre letteredimisso- riali,glifuronoconferitigliordinidelSuddiaconato e Diaconato, efinalmenteildi8Marzodel1T21 con dispensaapostolicaper non essere ancora giuntoall’etàrichiesta,fupromossoalSacer- dozio.Nell’attodellasagra ordinazioneeglifècosachechiara- menteprovacomeaccostatovisifosse unicamenteper spirito diservirea Dio, senzavistaalcunad’umanointeresse.Perocché siobbligòcon volo (eluimortosiriseppedachidiregevalo) dinonricercarmaibeneficioo provvistaalcunaecclesiastica,e dinon accettarlaseoffertaglivenisse,amenocheilcomando delproprioconfessorenonvel'astringesse.Or nonstaremoqui aridireilraccoglimento,ilfervore,latenerezzadìspirito con

. che celebrò per primavoltalaMessaall’altaredis.LuigiGon- zagaversocuinutrivaparticolardivozione.Solodiremo che in questogiammairattiepidì;elacelebrazionedellaMessafusem- preunadellecosepiùrimarchevolinel decorsodi suavita e chemaggiormente destassel’universaleedificazione, comeappa- riràin appresso.

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Uniformatosionninamentealleprescrizionidelsagro Concilio diTrento perciòche riguardaichierici nell’abito, nelportamento, nelleparoleeinognialtraloroazione,ilDeRossiinquestosi ful’esemplaredeglialtri.Negliabitiquanto eraamantedellade- cenzaed’una certapulitezzaper rispetto al sagro carattere, altrettantosifualienodallapiùlieveapparenzadivanità.Grave ccompostonelportamento;modestonegliocchichenon pure daipericolosi,maeziandiodagl'indifferentioggetti tenearivolti; nelparlare erasempreguidatodalla caritàe dalla prudenza;

amantedellaverità,nemicod’ogni bugia esimulazione,ilsuo conversareriuscivadisommaesemplarità.Nonpiacevasid’altra compagniachedegliecclesiastici,fra’quali trovavasicon suo gran contento;eavendoa trattareco’laici,mentre usavatutta la gentilezza,guardavasiperò dal prender conessifamigliaritàedi- mestichezzasoverchia pernonporsiapericolodiavvilireilpro- priocarattere,cometalvolta avviene. Sapevapoiopportunamente introdurrediscorsidispiritoedieccitamentoallapietà,inmodo daallettartutti,senzarecare noiao rincrescimentoa veruno.

Fuggivaditrattenersicondonne:maquandol’urbanitàelaca- ritàrichiedevachecon esseparlasse,facealoconsommamodestia eriserbo,nè,comefuosservato,fissòmailoroin voltoneppur dipassaggiolosguardo.£diciòdavain appresso avvertimento aisuoipenitenti,soggiungendocheildiportarsiintalguisacon ledonne,èunrispettochesiha peresse.

SinotòinoltrenelDeRossi unarara esemplaritànel fare economiarigorosadeltempo, danonlasciartrascorrerepar- ticelladelgiornosenzaimpiegarla oinsuooin altruiprofitto.£ perciòchesi videsempretotalmenteavverso atuttique’ diver- timentianche innocenti che sogliono occorrereinRoma,astenen- dosiancoradall’intervenireallefestosedimostrazionine' possessi, ne'pubbliciingressidiambasciadoriesimili.Cheseve l'invita- vano, sapevacontuttagraziaesentarsenesenza cagionar disgusto o ammirazione achicchessia.Anzi neppure inquellechiesereca- vasi ove percelebrarvisifestacon pompaaccadeva gran concorso di popolo,csolevadireaisacerdotidisuacompagnia: Quando è festa as.Maria Maggiore,andiamo as.Pietro;equando as.Pietro andiamo as.Maria Maggiore.

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7 CAPOV

Sanltlàeperftxione concheilBealoadempievaai doioeridiaaeerdole.

Frai doveridelsacerdoteprimi sonolarecitadell’ufficio divino,ela celebrazionedella santafifessa. L’adempimentodi questidoverifunelDeRossilapiùseriaoccupazionedellequo- tidianesue operazioni. £inquantoalla recitadeirufficio, egli osservando esattamenteildispostonelleRubrichenoncelebròmai lafifessasenzaaverprimarecitato almeno ilMatutino con le Laudi.Perquantogli erapossibile,recitavapurea’tempidebiti lealtreore canoniche, ed eradiligente nelmantenere questo metodo, chebenespessotrovandosi pressodiluialtrisacerdoti a goderedellasua conversazione, giuntal’oradella recitacon santa libertàcongedavali,preferendoilprivarsid’unacompagniagra- ditaalrimettere adaltrotempoquellasanta orazione.Recitavalo poi,adimitazionedis.FrancescodiSales,standosempregenu- flesso,amenochenonne fosseimpeditoda indisposizione di salute,ononlorecitasseconaltri.Perònell’etàsua più avan- zata,eoppresso com’ eradaabitualiinfermitànonglireggendo le forze,ebbe atralasciarequesta osservanza e recitavalo sedendo:

nondimenoancheallora fuinalterabileinriguardo a quelleceri*- raoniechesono prescritte pelcoro, cioèdiscoprirsi,il capo, rizzarsiinpiè,genuflettere.Eciò eglieseguivanon ostanteil

graveincomodoche provava perlaetàeperleinfermità,spe- cialmentenegliultimiannidisuavita.

Alla esternadevozionenellarecitadeldivinouffioio,cor- rispondevanelDeRossianchel’interna,chemanifestavasial di fuoriorcon lagrime,orconaffettuosisospiri.Tutto nel volto accendevasi,e talmente eraintentoaquellasanta azioneecon talfervoreproferivaquelledivineparole,che dettol’avrestiun serafinoin attodiporgeresupplichealSignore. IIrecitare le orecanoniche era perluiilmododiunirsiintimamente a Dio;

edunsacerdotechel’osservòrecitareilvespero mentreungiorno trovavasiconluiperlaviaostiense,ebbe a dirediaverlovi.^to

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inquellacircostanzadital guisa assortoin Dio,chepareagli volassecomesollevatodaterra.

Che setantoseguivanelDeRossiperlarecitadell’ ufficio, quantanondoveva esserela esattezza, ladivozione,il fervore nellacelebrazionedellasantaMessa?Einfatti:solevaeglipre- ferirlaatutteleoperazionideigiorno,nonsoloperchè aquesto gransacriGziofosserodestinatele prime cure delmattino,ma eziandio per trarne forzaabenriuscirenellealtre azioni.A

disporvisi,appenalevatoimpreteribilmente ponevasigenuflessoper lospaziodiun’orainsanta meditazione. Recatosi quindiinchiesa altramezz’oraimpiegavaraccoltoinorazionea prepararsi, eal- trettantofacevadopopelringraziamento.Nel celebrare osservava conesattezza,masenzaaffettazione tuttelecerimonieprescritte:

eatestimonianzadicoloroche piùvolteebberolasortediser- virglilaMessa, edimolti probiedotti ecclesiastici,in quella

•> sacrosantaazionoegli appariva penetratodaunadevozione,at-

tuazionedispiritoe allegrezzastraordinaria:ilvoltoglisiac- cendeva,e per ordinariodallaconsacrazionesindopolacomunione era sorpresodataleuninsolitotremoreintutte lemembra,che venivanepurancoscossalapredella dell'altare,edubitavasinon avessecoliemani adurlareilcalice, ilche peraltro mai non accadde.Eallorché,aggiungono,coll'Ostia sagrosanta formava lecroci,l’Ostiamedesimasi muovevaconuncertostraordinario, eacosìdire,brillantemoto,chesembravavolesseinvolarglisidalla mano.Orsesiconsiderichedicertosapevasinonessereluiin conto alcunoparalitico omalaffettoin veruna partedel corpo;

cheinniun’altracircostanzavidesimaidaque’ tremorisorpre- so;chequesticostantementerìpetevansi in quella determinata azionedelsantosagrifizio,e chesileggonopure avvenutiinaltri Santinelcelebrare,comein s.FilippoNeri, ins.AlfonsoMaria de’Liguori,facilmentesipotrà giudicarenonesserecheunsopran- naturaleeffettodiquella soavedolcezzaconcuiilSignore inon- davaallorailcuoredelDeRossi,ediunincendiodi amordi- vinoondealloraardevailsuospirito.

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CAPOVI

Suozeloperlasalutedeprossimiein{speciede'poveri ins.Galla.

QuellozelocheanimavailDeRossituttorgiovinettoapro- curareilvantaggiospiritualede’suoicondiscepoli,comegiàsiè veduto,crebbe vieppiùc maggiormenteinfiammolloallorché fu sacerdote.Noneraancorastatoautorizzatoadascoltarelecon- fessioni,etuttonondimenosi dedicòallacolturadelleanime, e quellisegnatamenteformavanoparticolareoggettodellesuecure, che perlalorocondizionetrovavansipiùabbandonatiepiùbi- sognosid’istruzione.Cominciò pertanto a portarsiduovolteper settimanaalCampoVaccino ove adunavansiibutterieipastori checonducevano ilbestiamealmercato. Viandava odi buon mattinooallaserapertrovarli,e conaffabilitàcpazienza po- nevasiadistruirline’ misteridinostra santareligione.Premevagli sommamentecheapprendesserocomebendisporsia riceverei

sagramentidella PenitenzaedEucaristia,eperlesuecure c istruzioniseguivabene spesso che moltisideterminasserodicon- fessarsi.Allora eglieratuttocaritàezelo perchèeffettuassero quelladeterminazione. Conducevali secoodal p. Zticcarias.Gi- rolamodellaCarità,odall'abate Sabiani alla chiesadis.Ma- riadellaConsolazione,o as.LorenzoinDamasodall'abateNo-

velli,odaaltrisacerdotiche conosceva avrebberocaritatevolmente accoltiquegliuominieh’ cisolevachiamareilsuo popoloelettoe disuapertinenza.

Vastocampoallozeloe allacarità delnovello sacerdote offrìpurel’ospiziodis.Galla,fondatodall’eccellentissimacasa Odescalchisin dall'anno 1650 perdare allanottericoveroa chiunquemancassedi untetto.Conciosiachèilbuonsacerdote CarloTestache recavasi spessoadistruireque'poveri,avea in-

vitatoaltropio ecclesiasticoGirolamoVaselli istitutored'unapia unionediecclesiasticiilcuiscopo era raccoglieredallepubbliche vieifanciulli peristruirlinelladottrinacristiana,ad assumere

l’impegnodellaspiritualecolturadique'meschinicheins.Galla 2

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siadiinavaoo.Condiscese benvolentieriilVaselli,ed'allora,cioè dall'anno 1702, quellapiaunioneins.Gallatrasferìeprosiegue tuttoral'eserciziodellesueoperedicarità.Aquestapiaunione

(nelcuielencofiguranonomiillustri,tra’qualil’augustonome delregnanteSommoPonteficecheviesordiilcorsodisuavita apostolica)siascrìsseben prestoilDeRossi,el’ebbe per l’opera prediletta,evitrasfuseI’ardoredelsuospirito da potersene a ragionechiamare altroistitutore.Netlassodi quarantae più anni,sen’ eccettuiqualche raro caso,quandocioèlasuacarità astringevaload andarealtrove,egline frequentòsempretuttigli esercizi,siachesipraticasseroperipoverinellachiesadis.Galla, siane’ varialberghipericosidetti(ienaroliallorchéquestire- cavansiinRoma,sianellepiazzepericontadinine’giornifestivi, sianelledomenicheperimarinaidiRipa Grande.Einquanto aipoveriins.Galla,giuntal'ora dell’insegnamentodelladot- trinacristianachevisifàunavoltaper settimana,e delle istru- zioniinaltrigiornistabiliti,egligiravapericorridoidell’ospizio scuotendouncampanello per adunarli.Trovandointerrainfermi 0storpi,aiutavaliarilevarsene esorreggevaliperchèpiùagevol- mentesirecasseroad ascoltarelaparoladi Dio.Quandoalui spettavaildispensarla,facevaiosiconfervore particolaredi spi- rito,maparlavainsiemecon chiarezza e semplicitàinmododa esserebeneintesoda quellagente.Echelostilestessousassero

1suoicompagnicaldamenteloro raccomandava,e procurassero diesserbrevi,dicendocheipoverisonostanchi, storditidalmale edallamiseria; e qualorasièalquantolungoildiscorso,s’in- quietano e dimenticanoquelpoco lorosièdetto:equeleh'

è

peggio,nonsene traeprofittoalcuno, com’egliaveva per lunga sperienzaimparato.

Nèaciòsololìmitavansilecure chepelvantaggiospirituale dique'poveriprendevailDeRossi.Eglieratuttoper loro:trat- travaliconaffabilità,ascoltavalicon pazienza,istrnivaline’misteri dellafede,disponevaliabenconfessarsi, esortavali aconfidare nellamisericordiadivina,liconduceva essostessoaiconfessori raccomandandoliallalorocarità.Egli fuchefèintrodurreper essiins.Gallaunavoltaall'annolesagremissioni,eunavolta

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almeselacomunioaegenerale,aliaqualesolevafarprecedere per piùgiorniunaistruzioneintornoaisagramentidellaPenitenza edellaEucarestia.Pensòanco agiovarlidefonti:poichéalmo>

rimealcunonell’ospizio,procurava ne fossero all'animaapplicati daglialtriparticolari suffragi: eunotlavariopure introdusse per leanimede'poveriestintiins.Gallaalricorrerelacommemo- razionede’ fedelidefonti,ed essocon fervoroso discorso ogni sera eccitavatuttiasuffragarle.

OttenutainseguitodalDe Rossila facoltàdi ascoltarle confessioni,sivideancor piùquanto grandefossel'impegno che aveadipromuovereilbenespiritualedique’poverelli,trovandosi alloraingradodipoterloromeglio giovare.Ne’ pubblici epri- vatidiscorsicheconessiteneva,tutte lepremureponevainesor- tarliemuoverli ariconciliarsicon Dio permezzodeliaconfessione.

Incontrandoli perleviediRomave l'invitava conmanierelo piùobbliganti,edestinavailluogo,ilgiorno,1'ora adessipiù comoda.Sembravaeh’eglifosseilloro confessoreordinario, per- chè atutteoreoccupatosivedevainascoltarliconcaritàcpre- dilezionesigrande,chel'assisterliadognialtracosapreferiva.

£seciòinognitempoaccadeva,lo fumaggiormentealricorrere dell'annosanto1750, cherecatosiinRomadalontanipaesigran numerodipoveriper l'acquistodellesanteindulgenze,erico- veratisinellamaggior parte nell'ospiziodis.Galla, quasitutti aluisiconfessavano.

Talmododidiportarsi co'poverigliconciliòda parte lorori- spettogrande, einogni circostanza mostravanolastimache perlui avevano, qualechiamavanosignor maestro.Erispettopur grande ebbe peressiilDeRossiche riconoscevainlorolapersonadi GesùCristo.Cheperòtollerarnonpotevachefosselorofattaingiu- riaomostrato dispregio inconto alcuno,provandodispiacersom- moalsentirlitalvoltachiamareibirbi dis.Galla,eneprendeva ledifese,e voleva che datuttifosserorispettati.L’ esserda loro salutatoegliassaigradiva,eassaipiù cheilsaluto dipersonaggi anche grandi, e contuttacortesiavicorrispondeva.Molta erala fiduciacheavevanelleloroorazioni,mercèlequaliprotestava avere ricevutodimolte graziedaDio.

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L’amorgrande che portavaa'poveriilDeRossiglifènascere

ildesideriodiabitarconessiperpotersimeglio impiegare a loro vantaggio: chieseperòunastanza nell’ospiziodis.Gallaper stabilirecolàinmezzoaisuoicariladimora.Tal piodesiderio nonpotè essereappagato,einvecepassòinappressoalconvitto de’sacerdotidellassmaTrinitàde’Pellegrini.Manon per questo tralasciò inconto alcuno d’adoperarsialbene loro con quellastessa assiduitàcdimpegnochese ins.Galladimorasse.

CAPOVII

Islihtiscepressos- Galla unospixtoperlepoveredonne.

Pressoall’ospiziodis.Gallaunaltroneesistechiamatodi s. LuigiGonzaga, doveallanottesiraccolgonolepovere donne.

Quest’ ospiziodeelasuafondazioneallacarità deiDeRossi.Ve- devaegliche v’eraunricoveroper quegli uominii qualialtri- menti sarebberostaticostrettiadormirenelle vieone’ portici dellechiese,enonven’eraperlelorodonnenò per tantealtre poveregiovaniche perciònelleviedoveansirimanereallanotte, oricovrarsi inalberghiesposteamille pericoli.Vedevaeziandio ilbene grande che venivaa’poveriraccoltiins.Galladalle istru- zioniche loro quivisifacevano:ondepensò afondareunospizio dove quelle meschine potessero ricevereunacolturaspirituale,e avereuntettoove ricoverarsitolteai pericoli. Conferì questo pensierocolsuo confessorep.GalluzzidellaCompagniadiGesù peraverneilmeritodell’obbedienza, eda quelloapprovato, e dataglida pia persona lasommadiscudi cinquecento,edalla sa.me.diClemente XII somministratiglialtriscudiquattrocento, con questo danarodièmanoall'opera.Condusse pertantoin affitto unacasanellevicinanzeappuntodis.Gallapelriguardochevi siavevano a ricoverareanchedonneappartenenti aipoveriche ins.Galla raocoglievansi, elafornì diquanto era necessarioall’uso diquellechevisidoveanoricevere.Pregòinoltreperchèilp.Gal- luzzi,echialuisarebbe succedutonell’officiodidirettorespiri- tualedella scolarescanelcollegioromano,fosseil superioredi

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quel pioluogoe ne assumesselacuratotale,ilchefuespresso nelleregole appositamentescritteeapprovatedall'eminentissimo CardinalVicario.Cosìdispostaognicosa pel vantaggiospirituale

etemporale,fuapertol’ospiziol’anno1731 nellafestadella Immacolata, acui,eas.LuigiGonzagacomeesemplare singo- larissimodellapuritàilvollededicatoilDeRossi,eneassunse laproteltorial’eminentissimoc ardinaloBelluca.

Sebbeneperòilp.Galluzzinefossericonosciutosuperiore, nondimeno nonlasciòilDeRossiper annimoltifinchépotèdi occuparsiconsommapremura nonsoloperlospirituale,maan- chepeltemporale vantaggiodiquelluogo.Aveacuradichiamare sacerdoticheconluisiunisseroadistruirequellepovere nelle cosedireligioneeadascoltarneleconfessioni,ilchefeceegli indefessamentequandoebbenelafacoltà.Raccoglievacontinua- mentelimosine,e molte venivangli all’uopospontaneamenteofferte, econ queste provvedevaletti,mobili equantoaltroera necessa- rio almantenimentodelleinservientieall'àlloggiodellepoverelle, checonedificazionegrandediRomae benedelleproprieanime inmoltonumeroogninottevisiraccoglievano.

CAPOVili

È

nominatocoadiutoreedsuo cuginonelcanonicatoins.Mariain Cosmedin.QneU condottatenessedacanonico, ecome promuovesse nellasuabasilicaladivozioneversoJfan'assrha.

Nell’ esercizio dellesanteopere narrate era giuntoilDeRossi all’anno 37disuaetà,ederasemplice sacerdote,chèfedele nell'osservanzadelvotoemessonellasagra ordinazione, niun be- neBcioecclesiasticoaveamai richiesto. Senoncheilcanonico Lorenzo suo cugino-ilqualeapropriespesemantenevalo,desi- derosodiassicurargliun’ onestomantenimentoperl'avvenire,il richiesediaccettarelacoadiutoriaalsuo canonicatoins.Maria inCosmedin.RicusòilDeRossi,nè valsero a rimuoverloleper- suasionidegli amiciediautorevolipenonaggi,equandoilcu-' ginoponevsgliiavistache avvenendo sua morte sarebbesi rima-

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— li-

stoprivodisussistenza, eglirispondeva chepervivere,seolirò nonavesse, gli sarebbe sialapiùche sufficienle la limosina dellaMessa.

Mafinalmenteavutonecomandodalsuoconfessorealcuivolere, comesièdetto,avea subordinaloilvoto,acconsentìe divenne canonicoildì5 febbraiodel1735.

Dal momentoinche cominciò aservirequellachiesa, non vifualcuno piùdi luiesattoeche per quella piùsiadoperasse.

Giunseperfino,mortonell'ottobredel1737ilcugino,a sloggiare dallacasadi lui,e acambiarsiin poveraabitazioneungra- naiodipertinenzadel Capitoloe contiguo allabasilica, eciò peresserlepiùvicinoc celebrarvilaMessaacomododeliapar- rocchia.Indefessoalcoro,ai qualenonmancò maisenonim- pedito damalattiaodall'ascoltareleconfessionipercuiaveva ottenuto specialeindulto,vi assistevatuttelevoltesenzamai divagarsinècon parolenèconsguardi,ma s^preassortoin Dio,contalemodestiaefervore chesembravascorgereunan- geloche lodavailsub Signore.

Questosuocontegno, che pureinognisagrafunzioneusò sempre,cagionava tenerezza eammirazioneinchi lovedeva,e bastiaddurneperprovache intervenuto col suo Capitolo aduna processione das.PietroinValicano asantoSpirilo, ilpopolo accennavalo adito,eindicavalo come unSanto. Sealcunodei cappellani o cantoriaffrettava lasalmodia o cadevainaltro difetto ondevenissemenoconvenientemente esercitatoilservizio divino, prontoegliera a dare l’opportuna ammonizione. Qualora poinelle adunanzecapitolari trattavasi dialcuna spesa chealmaggior culto diDioconducesse,eglinonche opporvisi,negioiva,tuttoché venisseperciòadiminuirsilarenditadelcanonicato.Anzioltre

all’averpiùvoltecontribuitosommedidanaro ad accrescerel’or- namentoeildecorodellabasilica,donòpureunacasache avea- gliinereditàlascialailcanonicoLorenzo suo cugino, perchèse neritraesse1’occorrenteperlamanutenzionedell’organoeper l'onorariodell'organista.

Fraglialtripregiond’ è riccala basilicadis.MariainCo- smedin, v’ha ancor quellodiavereuna immaginedellabeataVer- gine,quanto antica e celebre perfamadiprodigi,altrettantorara

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emirabile.IlcanonicoDeRossinutriva per essa divoaionete- nerissima,ene portavasulpettounacopiainpiccoloquadretto dipintoornatodiargento,ealtrane teneva soprailsuo ginoc- chiatoioperisfogarviognidìsuoi affetti. Questadivozioneegli sistudiòpropagareancoraneglialtri,e perciòsiadoperò presso isuoicolleghiaffinchèinognigiornoterminatalarecitadeldi- vinoufficio,priadipartirsidalcoroicanonicirendessero osse- quio a quella sagraimmaginerecitandoinnanziad essaprostrati lelitanie lauretane. E fuben lieto che consentendovi quelli s'introducessed’alloracostumanzalodevole.Procurò eziandio che più solenne e più proficuapelpopolosirendesselasagra novenacheinquellabasilicapremettevasialiafestadellanatività diMaria,titolodellabasilicastessa.

A

talfinepregòilsuo con- fessore p.Galluzziascrivereunlibrettodiconsiderazionianalo- gheallaricorrenzadaleggersiinquellaoccasione,equestilo compiacque, e quellostessolibrettocominciòallorae proseguì ad usarsiintalcircostanza.Sidavainoltrecaricodi farvisermoneg- giare inogniannooilp.Galluzzioaltroreligiosodispirito; epertalguisainbrevetempo numerosoaddivenneilconcorso delpopolo a quellanovena,qualereggendoilDeRossisempre piùaumentarsi,pensò a cosadimaggiorprofitto,introducendovi r usodelcatechismoprima del sermone,e facevaio ordinaria- menteessostesso.Qualfruttopoiseneritraessebenmanifesta- valolamoltitudinegrandede’ fedelicheildìdellafestaaccosta- vansia'sagramenti,che piùcheunanovenasembravaaverpre-

cedutounamissione. ,

CAPOIX

Siapplicaadascoltarlecot^essioni:

beneche fa in questo esercitùt.

QuantunqueilcanonicoDeRossisiesercitasseinmolte opere dicaritàavantaggiodelsuo prossimo,nondimeno nonarea mai chiestolafacoltàdiascoltareleconfessioni,cheleabitualisof- ferenze cuiera soggettone lo teneanolontano,credendoegli

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nonpotersiapplicarea questo santoeserciziosenzaoperdere affattolasanità,omaltrattareilministerocon pregiudiziodel- ranimapropriacde'penitenti.MaIddioche volevanell’eserci- ziospecialmentediquesto ministerosisantiGcassc, disposeche ognidubbioglisitogliessedall’animo.SoffertailDeRossi grave malattia,perristabilirsirecossiinCivitaCastellanapressoquel venerabilevescovo Giovanni FrancescoTenderini suoparzialissi-

moamico.Questiungiornoglifeceosservarecome maiatante suepieoperenonaggiungesse quellaeh’èlapiùattaper gio- varealleanime,l’ascoltarecioèleconfessioni.Scusossiumilmente

ilcanonico,adducendol’ostacolodellaimperfettasuasalute.Ciò nonostantel’altroesortolloaprovarvisialmenoper queltempo che sarebbesi colàtrattenuto,eglidièall’uopotuttelefacoltà.

IlDeRossi,che per essere quel prelatouomodi quellasantità chetuttisannone stimavaleinsinuazionicomeoracoli,obbedì, cconsua meraviglia sperimentò che senzailpiùlieveincomodo durarpoteva ad ascoltare confessioni anchelepiùlunghe edif-

ficili, dichefattaparolacolvescovo,ambedueconchiuseroes-

sere volontàdiDio chea quelministerosiapplicasse.Ferma questarisoluzionetornòinRomailDeRossi,manonlaeseguì senon dopoqualcheanno, poichésebbenefosseaddentronegli studiteologici,praticodellamorale c dotatodi singoiarpruden- za,purnondimeno noncredevasiancorafornitodiquellascienza necessariaall’esatto adempimentodi un ministero diffìcile.

Efusolodopo avere per lungotempotenutocontinue conferen- zecon confessoriprovetti,eiqualigodevanolapubblicastima che finalmentenelgiugnodel1739chiesed’essereammesso al- 1’esame. Riusciglifelicemente,com’ era adaspettarsi,e n’ebbe gran lodee insiemelafacoltàperleconfessioniintutte lechiese diRoma.Fuallorachelabasilicadis.MariainCosmedin,la qualeperlasua situazioneordinariamentenonerafrequentata dalpopolo,videsiauntratto riempirsidifedeli.Imperocchéil cx)ncettochedelcanonicoDeRossiaveasi,trassein breve colà moltitudinedigente aconfessarsialui,enonsolodallecontrade diRoma,maben ancodallecampagne. Tal concorso Crebbe a segno che piùnon avrebbepotutosoddisfare alla obbligazione

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delcorosenon conpregiudiziodi tantiohealuìricorrevano perriconciliarsicon Dio,einispeciede' forestieri. Eperò per consigliodimoltiragguardevolisacerdoti,iqualiconoscevanoil granbene che avrebbe potutoeglifarenelconfessionale,chiese ed ottenneinquell’annostesso1739dalla sa.me.diClemente XII unrescritto diesenzione dal coroquandoascoltavaleconfessioni.

Qualrescrittonon soloconfermòdappoilasa.me.diBenedet- toXIV,madipiùsidegnò spedirglieneunBreve speciale da potersenevalereinperpetuo.PotendocosìilDeRossi atutt’agio prestarsialleconfessioni, dilbcile riesceilnarrare conquantoim- pegno,zeloeassiduitàsiapplicasseall’eserciziodiquesto santo ministero, econquantoprofittodianimeinnumerevoli.Eglinon aveapelconfessionaleoradeterminata.Ponevasiintempod'in- verno avantilaportadellabasilicaaspettando chesiaprisse,c appenacelebratalaMessacominciavaad udireleconfessioni,nè lasciavaprimadiavertuttiascoltali,ilchefacevaconcaritàc pazienza singolare e ammirabile.Benespessoaccadevaglitrovare dibuonmattinoo povericontadinioartigiani:alloraperchè non dovessero aspettare sospendevalacelebrazionedellaMessaegli udiva,eproseguendocosìcoglialtriche sopraggiungevano,ridu- cevasiacelebrarlafinpressoilmezzodì, senza punto curarel'in- comodograveche per debolezzadisua complessione risentiva dalrimanersituttalamattinadigiuno.

Taloprar delDeRossidonde nonsologran benealleani-

merisultava,madecoro eziandioallabasilica dis.MariainCo- smedin,pureglitrassecontrounafortecontradizione,qualeper altroservìafarsemprepiu rifulgerelavirtùdiluieadarric- chirlo dimerito maggiore.Unode’canonici,chepermale interno eraditorbidaindole,stimando inopportuna l'esenzionedelDe Rossidalcoro,preseacontradirgli permodochequestidivenne per moltissimotempoilbersagliode’suoitrasportierimproveri.

Nondimenoconpazienzainvittasopportò persecuzione lunga efierache,perlaviolenzache asestessofaceva,erapresoda febbretuttelevolteche uscivadai capitoli,inqualeoccasiona coluimaggiormenteinveiva.Nèciòvalseadistorlo dall’ esercitar comeprimail ministero,poiché sicurissimonellacoscienzacon-

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tinuò sempre egualmentead ascoltareogni mattina nellasua basilicaleconfessionidiquanti alui ricorrevano, cproseguì costanteanchedopoesserglistatoassegnatoun coadiutorenel caiionicalo amotivodisuamalfermasalute.Eallorchéfuin seguitocostrettoadabbandonare1'abitazionepressolasuachie- sa,doveavendo dimorato per nove anniWaveacontrattodigra- viinfermità,epersuasodaautorevolepersonaggiosifu stabiliti) nelconvittode'sacerdotidellassmaTrinità dc’Pellegrini(quan- tunque sua ardentebramafosse diconviverecoipoveriius.Galla), nonperquestolasciòdifrequentarelasuabasilicasinchéglifu possibilesenonintuttiigiornicomeprima,iudispcnsabilmeutc neidìfestivi,neiqualimaggiore ccontinuo erailconcorsodi persone d’ogniceloperconfessarsialui.

CAPO X Sieguelostessoargomento.

Lacarità delcanonicoDeRossineiramminislrarcilsagra- mentodiPenitenzanonsi limitòacoloro che recavansi alla chiosadis.MariainCosmedin, matostosidiffusepertuttala città,recandosi essopurenellecarceri, e nellecaseed ospedali per gl’infermi,eandandocontinuamenteintracciacon ognisolleci- tudinedellepersone piò abbandonate perricliiamarledaivizie ricondurleaDiocolmezzodiquesto sagramento.Quantunque cagionevoledisalute,ariservadipoche ore precisamente alui necessarie, tuttol'altrotempoimpiegavainunesercizioditanta applicazionecfatica,certosomministrandogliDiole forze.Ad imitazionedis.FilippoNerineppurerisparmiavasiquandogia- cevainfermo,chéanchealloraascoltavaleconfessionidiquanti aluiandavano,cvolendoalcuno persuaderlo adesistererispon- deva cheque'poverelliperconfessarsivenivanoda lontanoluo- go,es'eglinongliascoltava,forsenonsarebberotornaliladi- mane. .\nchequandolanecessitàolaconvenienzaspingcvaloa qualche onestosollievoincampagna,iviancora celebratalaMessa impiegavailrestodellamattinainudireleconfessioni deiconta-

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dilliedegliabitantidiqiie’contorni, cspessoaccadevache

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tuli luoghiappuntomoltisi recassero perfarea luilaconfessione generale.Nelche aveaegligran praticaacquistato,ccontanta facilitàriuscivaa riordinarelecoscienzeda più anniancorain- viluppate,che molti confessoriiqualiaveano con esso cooPidcnza desiderarono conoscereilmetododaluiintali casi usato,per giovarseneall’occasioneco’ loropenitenti.

Pienodicaritàeglituttiaccoglievo,anche i peccatoripiù grandi;aveasommaprudenzaneldisccrnereidiversistatidello coscienze,una pazienzainalterabilenelsopportareipiùmolesti.

Arca pure una dolcezzasingolare,econ questainsinuavasinei cuori più duri. Soleva dire di avere dall’esperienzaappreso che nonv’hamezzomiglioreadacceriarsidellasinceritàedinte- grilanelleconfessioniquanto/'affabilitàedolcezza del confessore

,

perchèdasiffattemaniereprendalicoraggioipiùtimidieipiùri- trosiadaprirefrancamentelilorocoscienza.

Nonapprovava perciòlacondottadique’ confessoriche con indiscretezzarimproverandoipenitentiefacendo le maraviglie in udirnelecolpe,dannoaquellimotivo oditacereipeccati per vergogna, odinontornareaeonfei-sarsipertroppo timore, com’egliperpraticasapeva.Neltempostessoperòriprovavala troppafacilitàdialcuni inassolvere;aqual proposito meritad'es- sereriferitounfattochepuòdirsistraordinario.Fuavvertiloil

canonicoDeRossichedueconfessori appartenentiaunordine regolare,troppofacilmente assolvevano anchechinon meritava d’essereassoluto.Egliaccertatosiprimadelvero,siportòa’su- perioriesponendolorolaminache que' due,forseper iguoranza, cagionavanoalleanimede’ loropenitenti.Segui daciòche furono quellisospesi dall’eserciziodi confessore,maunodiessicon molteinsistenzeottenned'esseredinuovoabilitaload ascoltare leconfessioni.Taleriabilitazione ebbeil sabatoprecedentealla domenicadellepalme,allavigilia appunto deltempo assegnato persoddisfarealprecettopasquale. Peròinquellastessadome- nica,quandoforseeraaspettato da que’penitenticheneamavano lafacilità,eglimorto giaceva espostonellapropriachiesa.

InveroilcanonicoDeRos.sierainflessibileinnegarel'asso-

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luzioneachinonmeritavala,ea quelliche trovandosiinocca- sioninonlelasciavano, facesserpurele piùampie promesse e sembrasseroinapparenzapentiti,avendoegliimparatoche sogliono costorodi(alipromesse e lagrime essere prodighiassai,mache nonsirisolvonoallaesecuzione dove trovinoconfessori troppo faciliacredervi. Insimilicasiperò tantaindustriae grazia usava, che coloro sebbene non assoluti nonsolo nonne rimanevano disgustati,ma si partivano anzi presid'amoreperluiepieni d’impegnodi tornarviprestocon quelledisposizioni eh’ eglida lororichiedeva.

LungiilDeRossidaogni ambizione, noncurava alTatto dies.serconfessoredeiricchie nobiliapreferenzadeipoveric abbietti,anzidiquestiandavapiuttostochediquelliincerca,e questifuronosemprel’oggettodellesue piùsollecitecure,ed era solito direcheinobilieiricchifacilmetUe trovano chi assistali nellacoscienza;laddovelepersonepovere,vilieneglettenon hanno chisiprendacuradiloro,eappena netrovano uno.Benèvero che perlasuacaritànonsiricusòinpiù circostanzediricevere leconfessionianche generali di distintipersonaggi,manonfu però maipossibilechevolessecondiscendere a divenirelorocon- fessoreordinario,perpoterecosipiùdipropositoprestareassi- stenzaaimiserabili.Unprinciperomanodesideravaaverloasuo confessore;egranbene sarebbene derivatoancheinriguardo a tantisudditicdipendentidiquelsignore.Mailcanonicoscusossi gentilmenteallegando l'impossibilità dovendo egli occuparsiper tanti altriassaipiùbisognosi.Vifupure una certa damache avealostessodesiderio,emolteistanzeaveaperciòfattealDe Rossi,ilqualeobbligatoquasi vedovasi asoddisfarla: mavalse finalmenteadistornela col dirleche nonlesarebbedecoroil confessarsistabilmentealui,perchè essendo confessoreancodel ministrodigiustizia,direbbesiperRomach’ellas'aveasceltoa direttorechiera anchedirettore dipersona ch’esercitava mestiero sibrutto.

GuardavaperòilcanonicoDeRossicheipoveri,iderelitti nonusasserolaconfessioneapretesto.£cosi quantunquefosse peressicaritatevolealsommoe deditoafarecopiose limosine.

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finoa gravarsitalvoltadeidebiti altrui,mai perònonvollefarne achivenivaa chiederlecolpretestodellaconfessione,solitodire cheilconfessionaleèluogo dove riconciliarsi con Dioenon dove chiedere la limosina: e,comegiàs. FilippoNeri,sempredase rigettòtalsortadi gente,ricusandosi perfinodiudirnelacon- fessione.Altrettantopur fermo mostrossi nelrifiutarelelimosino chedaipenitentialuisiofferivanosebbeneper celebrazionedi Messe, emolto più doni,dipoco o molto valore chefossero,e dicevache ogni piccola cosa preso avessedai penitenti,avrebbegli cagionatotanta.soggezioneecomelegatolalingua,danonpoter piùloro con libertà parlare. Così adoperandonell’eserciziodi confessore,èincredibileilfruttoche ne traevaeilnumerodi animeche asincera ecostantepenitenzaper lui siridussero.

Uomini ancora che da molti anni stavansi lungidaisagramenti, confessatisipoialDeRossisubitointraprendevanolafrequenza dellaconfessioneoinciascunmeseoinciascunasettimanacon tantaperseveranza efrutto,chedigrandi peccatori addivenivano cristianiesemplari.Equandotalorailcanonicoallontanavasida Romaperportarsiallesagremissionioperaltromotivo, rccan*

dosiipenitentidiluiadaltriconfessori,questirimanevanoam- miratiealtamenteedificatinel trovarlibendispostie compunti, abbenchò rozze evilipersonesifossero,contadini,birrie simili.

EglistessoilDeRossieratalmentecontentodiavereesercitato rufficiodiconfessorepelgranbene chelasperienzafeceglico- noscere d’aver prodottone'prossimi,cheadun suoamicoebbe adireinconfidenza: Ioperdircelanon sapevalastradapiùcorta

delParadiso,maadessothoconosciuta,edèquelladelconfessare perchèsenericavaun grandissimobene.

CAPOXI

PremuredelBeato pergl’infermisìnegliospedali chenellecaseprivale,eparticolarmenteversoitisici.

ConoscendoilcanonicoDeRossiquanto meritoria operasia lavisitadegliinfermicheCristoreputacomeasefatta,sin da

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qiiaiulodivenne aarerdotciluoghi più daluifrequentatisifurono gliospedalituttidiRoma.Nonlasciavapassargiorno senzache no avesse visitalo unoopiù,etalvolta tutti perfarviacquisto dìanime.Lesuevisitenoneranobrevi,inaprotrattespessou piùore,poichésiappressavaa ciaschedunodegl'infermi,sitrat- tenevaconsommacarità,servendolianchenellecose piùviliper ordinealcorpo,masoprattuttoperfarliguariredallespirituali loroinfermità. Istruivali,csortavaliaconfessarsi,animavalialla

confessione generale,ctante cs'ibelleedolcimaniere oindustrie usava,che alcunidiquelliavendopeccatitaciutiper vergogna, aluisi scoprivano,ilqualedopoaverlibeneistruiti,eccitatia Sinceropentimentodellecolpeeud umile confidenzad’averneil

jicrdonodalladivinamisericordia,si prendevapoituttalapre- murad’ inviarloroconfessoridicaritàospcrienza.

OrsetantoadoperavailDeRossiprimaancoradiessere autorizzato perlo confessioni,potràciascuno arguire quelchedipoi operasse divenuto confessore, chòalletanto suecaritatevoliindu- strieusatodapprimacogIMnfermi,diòallorailcompimentoascol- tandoneesso stessoleconfes.sioni.Egl’infermi,comese l'uno all’altroavessefatto paroladellaesimiacaritàegrandeabilità delcanonicoin farlicon Dioriconciliare,alprimo suo apparire nelle corsie,aiieorchòfosserode’piùgrandipeccatori,facevano a garadichiamarlo asoporesporgli lapropria coscienza.Vedendo perciòegliognigiorno più ilbene considerevoleche riiraerasi contalesercizio,siaffezionòpermodoallacolturadogliospedali, che sino aquandoilpotècontinuòacondurvisiduliamattinaalla sera,senzapunto badareagl’incomodidisuasalute,alladistanza de'luoghi,allainclemenzadellestagioni,porlandovisiatutteore anchenellepiù caldeintempod’estate,da eccitare l’ammira- zioneclacompassionedichivedevalo passare.Gliospedali chia- mavalasuagranvignaincuinonglimancavanomaifrullida raccogliere,esolevapurdireche mollireligiosirccansinelle In- dieperoperareallaconversionedegli infedeli;maeliolesue Indie eranogliospedalidove non capitava unavoltachenonliberasse

qualcunodallemanideldemonio. /

Lecaritatevoliindustriecho usavanegliospedaliadoperava

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sìmiitnentepertuttiglialtriinfermidellacittà,daiqualiveniva continuamente chiamato.Atuttisiportavaancorchéfebbricitante fosse o spossatodiforze,noncurando olepioggie,oifreddi eccessivi, oicaldipiù smaniosi eleore piufervide,oladistanza dellecaseincuidoveaportarsi,purchégiovarpotesseaquelle animeneltempopiù opportuno.Appenagiiveniva espostoildesi- deriodell'infermoche volealo ase,non ponevaindugio,tostosi partivaabbamlonandoqualsiasionestaricreazioneincuitrovavasi conaltriecclesiastici,elasciandoanchedipranzare.Ilcheavendo piùvolteosservatounceri’uomochegliprestavaservigioallorché dimorava pressolachiesadis.MariainCosmcdin, pernonve- derlotantomalmenarsiproseilpartitodinonriferirglileamba- sciatené presentargliibigliettisenonflnitocheaves.«e dipranzare.

Ouandopoitaliinfermieranopoveri,v’accorreva piùvolentieri, econgioiasiaccostavaaque' miserilettipienidisordidezza e insetti,siappressavaaque'meschini benchépresida malignefeb- bri,senzamostrarelamenomanoiao perlodisagiatapositura cheavevatalvoltaaprendere, opelfetoregrandissimochelra-\^

mandavano,o perladifficoltàd’intenderlio farsi intenderea motivodellagravezzadelmale.Giunseunavoltaacoricarsi in mezzoadue infermiaggravati,iqualiperlapovertàgiacevano inunmedesimoletto, nontrovandoaltromodoperascoltarne laconfessionesenza chel'unoudissequelladell’altro.

Era ilcanonicoDeRossi di tuttigl’infermiil padre eil

medicospirituale,e tuttigl'infermiloriguardavano qual angelo daldel disceso per loro conforto, rallegrandosialsolovederselo comparire dinnanzi.Inparticolareperòsidistinseinversocoloro eh’eranoaffettidatisi,enonsoloperquelliraccoltinell'ospe- dalettopressosantoSpiritodettodi s.Giacinto, diqualluogo oraglistataconsegnatalachiaveche chiamavalachiavedelpara- diso, maperquelli anchesparsi nellecasediRoma.Di tali infermisembravailDeRossicomeinnamorato:diceva inaria discherzoeh’eranodisuagiurisdizione,che1’udirneleconfes- sionieradipertinenzasuaprivativa.Visitavalispesso,istruivali, confortava!!,prestavalorotuttal’assistenzapiùsollecitaeamo- revole.Esortavamoisuoi conGdenti adaversiriguardo, aportarsi

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con cautela specialmente checosìmalsanoegliera:a questi rispon- deva chelacaritàmai nonpregiudica. Gradivacheisuoiamici sapendo alcunoafTettodiquesta malattia neloavvertissero.Egli stessofaceva diligenzeperritrovarli,eparevache avessenotizia diquantitisicierano inRoma.Ragione diquestapredilezione eraaflQnchèquegl’infeliciveggendosiappunto a motivodiquella loroinfermitàabbandonati,noncadessero, com'eglidiceva,in un totaleavvilimento, enonsirendesseromaggiormenteinquieti nel male o asestessigravosi.Soggiungevaancoracheessendoper 10piùgiovanieconperfettisentimenti,eranoinpericolo d'essere piugagliardamentetentati.DicevainGne chevolentieri assistevali perchè,sebbenenelprincipiodellamalattiaeperlafreschezza dell’età eperlalentezzadelmorbolusingandosidellaguarigione nonfacilmentesirassegnanoamorire,purnondimeno quando siavipersona che abbialacuradidisporveli,abbraccianolamorte con tanta rassegnazione, cheassistendoliinquel puntoseneresta cdiGcati;evedendomorireitisici,pareva a^lui vederlimorire dapredestina^'.

CAPOXII

Qual cura prendesse perlaspiritualcoltura dellagentepiùvilee abbatidonala.

SièdigiànarratocomeilcanonicoDeRossiognipremura

sidesseper procurareilbenespiritualede’piuabbietti cman- cantide’ spiritualisoccorsi.Valgainconfermadi ciòilnarrare queleh’ eglioperòcoi carcerati, coi birriecolministrodi giustizia.

Einquantoaicarcerati,portavasi esso frequentementenelle prigioniper confortare que’miserabili,istruirli,ricevernelecon-

fessionibenché graveincomodonerisentisse.Era illoroamico,

11consolatore,ilpadre,l’apostolo.Econamoreestima veniva daquelliricambiatoiqualiriguardavanlocome unSanto,ralle- gravansialvederlo comparire,assaispesso facevanlochiamare per confessarsi,protestando piùvolte alproprio parroco chenonavreb- bero adempiutoalprecetto pasquale,seilcanonicoDeRossinon

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ne ascoltavaleconfessioni,poichéquandosierano aluiconfessali rimanevanosempreappieno contenti esoddisfatti.Cosìpraticava

ilDeRossi pericarceratiadulti: maaltrettantofacevaperigio- vanettiracchiusinellecarcericorrezionali,e perledonnedimala vita,perlequali,aprocurarne1'emendazioneeabeneancora delpubblico,presentòlepiù caldesupplicheallasa.me.diCle- mente XIIperchè volesse destinareunacarcere,cheinseguito, da quel ponteficefuerettadallefondamenta.

Ilmotivo per cui straordinarie cureegliusava versoicar- ceratisiera,com' essostessodisseadunsacerdotechegliene domandò, perliberarlidauninfernocheprovanointernamente,e perchè quandohannobendieposle lecotedell’anima, sopportano anchevolentierilepenedelcorpo.Quantovero dicesse,lomostrò chiaramenteunfattochesiresenotorioinRoma. Fucondan- nato certunoamorte peromicidiocommesso.Chiese questidì confessarsi alcanonicoDeRossi,che subito corseasoddisfarlo.

Fattalaconfessione con moltopentimentoilcondannatononsolo protestòesserecont^QtTssinio dimorire perchèilcanonicoDeRossi avealo assolutodai peccati,madipiù aggiunseche seilPapafosse andato personalmenW;afargligrazia,nonavrebbela accettata per ragioneche potevaesseremorto primainmezzoadunastradae dannarsi,dovecheoracollepresenti disposizioniaveva granfiducia

diandareinluogodi salute.

ConlostessoardoredicaritàdièoperailDeRossi acolti- vareibirricomepersoneanch’esseneglette,nèrisparmiò fatica pergiovareloronello spirito;ela pro>'vidcnza divina dispose cheglisiaprisse largocampoperquestocaritatevoleesercizio.

ImperciocchéassuntoalpontificatoBenedettoXIVdisantaricor- danza,unadellesue primelodevoli istituzioni fu diordinareche unavoltaallasettimanasiadunasseroibirrid'ognitribunaleper ricevere una particolareistruzione incosedi spirito.Edaciòtanto bene sperava che,comesiespresse,qualoranonsifossetrovaloluo- go opportuno, avrebb'egliassegnatoall'uopounadelle saledelpon- tificiopalazzo.Orfratanti idoneiecclesiasticichesisarebbero recatiagloriailservirlointal cosa^essoprescelsesoloilCii- nonicoDeRossi,benconsapevoleda quanto ardentecaritàfosse

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infìammatopergiovare alleanimedellepersonepiùabbiettee spregiate.Chiamolloase pertanto,eapertogliilsuo animo a luisolo volleaddossatoil pesodiquest’opera,ripromettendosi dalzelodiluisicurovantaggio. Nèandarono puntofallitelespe- ranzediquelglorioso pontefice.IlDeRossiassunsedibuongra- dol’incarico,acondizioneperaltrochenongli fosseassegnato compensobenchémenomoavendosoloinmirailbenespirituale di quelleanime: etantopiùvolentieril'assunse,perchè davagli occasioned'esercitare la umiltà edi abbassarsidichiarandosi predicatorede’ birri.Sidièprincipioa questa santa opera nell’ot- tobredel1740neU’oratoriodellacongregazionedelleCinquePia- ghediN.S.G.C.pressolachiesadis.FilippoNeriinvia Giulia, einognisettimananelleorepomeridianedelvenerdìvisirac- coglievanolesquadredi tuttiitribunali,intervenendovipur quasi sempreilcapitano ossiabargello.Diquantaefficaciafosserole istruzionidelDeRossi,siconobbe benprestodalgranprofitto che quellagente neritraeva.Tuttialuisivolleroconfessare;

moltiseloscelseroa confessorestabile attrTìó^^^rmatisiilrichie- seroperesseredaluiassistitinell’ultima g^^fattia.Continuò per moltianniilDeRossiin quest’operadvtantospirituale profitto diquegliuomini,sinoachenonfustipiate daisuperioritra- sferirlanell'oiatoriodis.Maria delPianto soggettoallacongre- gazionedettadellaDottrinaCristiana,dovefulodevolmente pro- seguitada que'deputati.

Non soloa giovareaibirris’impiegòilcanonicoDeRossi,,

mail.zelodiluisi estesea cercareilbene ancoradelcarnefice.

Neascoltavaleconfessioni,infermonellospedaledisantoSpi- rito lovisitavaeprestavagli aiutispiritualiconlastessacarità checongli altri usava.Avendoquest'uomoungiovine percom- pagnonelsuomestiere,accadde che gravissima discordia insorse fraloro,dondepessimeconseguenzederivarpotevano adanno diloroeternasalute.IlDeRossi cuimollissimopremevailloro benespiritualenonvergognò andarli aritrovareeporsi dimezzo perchèsipacificassero. Vi riuscì,econtantasuaconsolazione chealtornarseneincasaincontratosiconunsacerdotesuoamico quasigiubilandoglidissecheareatnquelgiornofelicementecon-

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chiusoun grandeaffaredistalo.Cos)dovealtrisarcbbesi recato adisonorefarsiarbitrofrasimili persone,eglireputavalocome suagloria,facendocontosolodiciòchemeritalodeinnanzi a Dio, nullacurandol'opinioneche potesseconcepirneilmondo.

CAPOXIII

Conguaifrutto invari monasteriesercitassel'apostolicoministero.

QuantunqueilDeRossisentitosidaDiochiamato a prestare gliaiuti spiritualiallagentepiòvile eabbandonata, epernon defraudar questiditaliaiuti non amassediaccedereaimona- steridisagreverginipercoltivarlenellospirilo,purtuttaviadi tempointempo nonricusòdiprestarsia vantaggioditante ani- meda Dioscelteaservirlonelnitroddiasolitudine.Glistessi superioriecclesiasticiche coneseevanoilmeritodelcanonico,piò volteildestinaremeperdaregliesercizispiritualic per confes- sore straordinarioinvarimonasteridiRomachefuori.

Ilsigillosagramentaleeilclaustraleritirocivietanorisa- pere parttcolarmentequantofosseilbene chevioperò:nondi- menodaifrequentiinvitidallereligioseche desideravano conferire conlui,dallaesemplaritàdiquellechedaluieranodirette,dagli onorevoliattestatichene rilasciaronodopochefumorto, sico- nosceche fubene grande.Unfattospecialeche peramore di brevitàsolofra tantisiriporla,chiarodimostradiquantaef- ficaciaa produrre quelbeneriuscisseroleorazionidelcanonico.

InunmonasterodiRomavivevaunareligiosacheda undici annicontinuisoffrivaunagagliardissimatentazionedisenso,per laqualenonsolotravagliograndissimosentiva,ma,ch'èpeggio, piùvoltevintaeraingravepeccatocaduta.Per miseriagran- destavasilameschina pienadiagitazione,molto piò che vedeva nonpoterlasuperare senzal’aiutodiunagraziaparlicolarò.Un giornopreseilpartitodiconfessarsialDeRossi,efugran ven- turaperlei;perocchéquestidopoavernecon mollacarità ascol- tatalaconfessione,ledisseinfinequestepochemapenetranti parole;Piglia, io vi dicodaparte diDioche facciate resistenzaa questa

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tentazione, allrimenlinonne passereteimpunitadallamanodelSignore.

Ioriesortoaquestoeffettodi recitareogni seratreAveMariaalla puritàdiMariassSta,eviassicuroche nesarete liberala. Io stesso find’adesso farò orazione pervoi.Badatebeneperòdinonpiùac- consentirecomeavete fattoperl’addietro,perchèsecaderete,reste- retesubitomortadimorte improvvisa. Mirabil cosa!Daquel giorno lareligiosanonsolononcadde piùnelconsueto peccato,manep- pure tornòadalTacciarselesimiletentazionenèunmenomopen- siero,vivendoinavvenire quietissima: edopomottianninerilasciò giuridicoattestato,riconoscendotalgraziainvirtùdelleorazioni delDeRossi.

Lacondottache nella direzionedellemonacheeglitennefu laseguente.Eprimapochissime preseadirigerepernonesser distoltodalbenemaggiore che operar potevacogl'inferminelle casecnegliospedali,eco’suoicari,cioèco'poveriecogliab- bietti.Conquellepochissimenontrattenevasimolto nè impiegava tempoinconferenze, emoltomenoperdevasi inragionamenti inutili;macon brevi paroleepiuttosto rigide,secondol’insegna- mentodis.Tommaso,le disbrigava.Nonleoccupavainmolte praticheo penitenze straordinarie:volevaperòcheosservassero esattamenteleregole dell’istitutocuiappartenevano; insisteva perchèfosseroimmancabiliagliatticomuni, umiliassai,obbedien- tissimcachi presiedeva,caritatevoliconle altrereligiose, da ognicosa terrena distaccate e specialmentedaltroppoamoreverso

icongiunti,pazientinelsopportare gl'incomodielemolestieine- vitabilinellecomunità,alienedaltrattenersi in parlatorio,amanti dellacellaedelsilenzio.Ilmetodopoiche teneva nel predicare allemonachesipuòconosceredalleseguenti paroledellabadessa diunmonisterofuoridiRomaovefumandatoperglispirituali esercizi.Nellesueprediche,essadice,ioviscorgevoun nonsoche diefficace,perchèlasciavanolospirilocon moltaunzione.Lasuama- teriapersolitoeral'amor diDiocheabeternociamò,el’osservanza dellaregola;el’ultimapoichecifecedella volontàdiDio, nella qualeconsistetutta laperfezione, la resepiùefficace colsuoesempio...

Intal modoadoperò ne’ varimonisteriilcanonicoDeRossi,e ognunvedequantoattofossea ricavare granfrutto,perchè con- formeaiveriprincipidellaperfezione.

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. CAPO XIV '

Quantotndefestamenieecon quale efficacia amministrasseladivinaparola

Incombeprecipuamentea’sacerdotiinvirtùdellaloro missione diprocurarel’eternasalvezzadelleanimepermezzo dellapre- dicazione,comequellicheilluogotengonode’discepolidiGesù Cristoiqualispedìprincipalmenteadannunziareilvangelo.Il canonicoDeRossi benconoscevaquestosuo dovere, eattesecon tuttol’impegnoad ademprlo.Ancheprimadiessere innalzatoal Sacerdozio,non appenarisepped^liesercizi apostolici introdottidal zelante sacerdoteGirolamoVasellinelFospiziodis.Gallaa favore dei:poveri,eglitostosi unìa lui,enon contentodi spargere ilsemedelladivinaparola,sopraquelleanime,andòintraccia dialtroche conoscevaaverne eguale bisogno,comedigiàsi è detto.

Ordinatoperò seeerdotèeglinonsilimitòa questa, per così dire,domestica predicazione,laquale peraltromai nontralasciò,

malasuavocerisuonòinpubblicoadogni cetodipersone.

Nel chesividemanifestamentelaiuto'che Dio prestava aque- st’uomoincui vollerinnovatolo spiritodegliApostoli,poiché senzaquest’aiutospeciale non avrebb'eglipotutocosìcom'era debolissimo dicomplessione, malaffetto nel pettoeabitualmente sofferentenelcapo,sostenereunimpiego che necessariamenteri- chiedeconato,voce,applicazione continua,eciòper lunghi anni nonavendomaicessatosino a chegliresseroleforze.Innume- revolifurono leoccasionie iluoghi incuipredicò,e sipuò francamenteasserireche rareassaisianoinRomaquellechiese, comunità epieadunanze dovenonrisuonassel'apostolicasua voce.Oltreaquellocheerasivolontariamente e stabilmenteas- sunto,diparlarecioène’giornidestinati aipoveri,eintuttele domenichene*duemonisteridelleConvertite presso laviadel Corso,edis.GiacomoallaLungara,eglimoltissimevoltediègli esercizi spiritualiinvariecasereligioseechiese.Spesso era chia- matoa predicarene’monisteri,a pieconfraternite,acomunità.

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