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2.2 Il porto di Piombino

2.2.2 Il SIN del porto di Piombino

In Toscana sono presenti 4 Siti di Interesse Nazionale (SIN – area contaminata molto estesa da sottoporre ad interventi di bonifica): Massa e Carrara, Livorno, Piombino e Grosseto- Orbetello [38, 16]. Il SIN di Piombino è stato creato con la legge 426/98 ed identificato dal punto di vista perimetrale con il D.M Ambiente del 10 gennaio 2000 ed infine sono state individuate le aree da sottoporre a caratterizzazione ed eventualmente bonifica con il D.M del 7 aprile 2006. All’interno del SIN è compresa anche l’area portuale di Piombino e l’area marina perimetrata si spinge al largo per 3 km circa ed è compresa nel tratto di costa che va da “Punta del Semaforo” (a Sud del Promontorio di Piombino) a “Torre del Sale”, ad Est

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della foce del fiume Cornia. Il Sito di Interesse Nazionale di Piombino è composto da una superficie complessiva a terra di 930 ettari e da una superficie a mare complessiva di circa 2079 ettari [52]. Di seguito si riporta una tabella presente sul sito dell’ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) in cui vengono evidenziate le superfici delle singole aree soggette a SIN.

Superficie

Aree demaniali marittime 67,00 ha

Aree demaniali ramo

bonifiche 513,00 ha

Aree di proprietà privata

Lucchini 118,00 ha Arcelor-Magona 30,00 ha Minerali Industriali 5,50 ha Fintecna 36,00 ha Enel 90,00 ha Altri 41,50 ha

Aree di proprietà comunale 29,00 ha

TOT. 930,00 ha

Tabella 16: Superfici aree soggette a SIN

Il SIN può essere suddiviso in 2 aree distinte: l’area settentrionale, in cui si trovano la centrale termoelettrica dell’ENEL, alcuni impianti di lavorazione dell’acciaio, una vasta area paludosa ed un litorale sabbioso, e l’area meridionale in cui si trovano numerosi impianti di produzione tra cui l’altoforno, le centrali elettriche, la cockeria e le banchine del porto di Piombino.

Dopo l’istituzione del SIN imprese private e enti pubblici hanno caratterizzato una quantità notevole di terreni di cui hanno la proprietà, quindi ad oggi le attività di caratterizzazione risultano per la maggior parte terminate. Queste attività hanno mostrato un superamento delle concentrazioni limite nei suoli, sia per quanto riguarda i metalli pesanti, quali Arsenico, Cromo Totale, Cadmio, Zinco, Nichel, Vanadio, Mercurio, Piombo, Rame, sia per quanto riguarda gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Si evidenzia anche il superamento delle concentrazioni limite nelle acque sotterranee per quanto riguarda Arsenico, Ferro, Piombo, Cromo VI, Nichel, Solventi aromatici, IPA, PCB ed idrocarburi totali. Soltanto due siti, “Cantieri ENEL” e “Cimimontubi”, sono stati deperimetrati dal Ministero dell'Ambiente in quanto su questi siti non sono necessarie attività di bonifica. Ad oggi risulta bonificato il 49% dei terreni ed il 4% delle falde e rispetto ai dati forniti dal Ministero a giugno 2017, si nota un piccolo progresso del 4% dei terreni e dello 0% della falda. Di seguito si riportano due figure: la prima (Fig.42) rappresenta la situazione riguardante la caratterizzazione delle

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varie aree appartenenti al SIN di Piombino e la seconda (Fig.43), proveniente dal sito dell’Arpat Toscana, riguardante l’individuazione delle aree di proprietà.

Figura 42: Cartografia sullo stato complessivo della caratterizzazione del SIN (suoli e mare)

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2.3 Il porto di Livorno

Il porto di Livorno è uno scalo polivalente che si trova nella parte Nord-Occidentale della Toscana. Attualmente è uno dei principali porti del Mar Mediterraneo ed è considerato più importante della regione Toscana, sia per quanto riguarda il traffico passeggeri sia per il traffico merci.

Figura 44: localizzazione del porto di Livorno

Il porto di Livorno è dotato di infrastrutture che gli consentono di movimentare qualsiasi tipo di merce (come ad esempio prodotti alimentari, industriali e mezzi di qualsiasi tipologia) ed ogni tipologia di traffico, rendendolo a tutti gli effetti un porto polifunzionale. Da sottolineare è la presenza una tipologia di stoccaggio, unica in Italia: sono presenti infatti caverne artificiali che si trovano 100 metri sotto al livello del mare dove le navi “gasiere a doppio scafo, che generalmente provengono dal Nord Africa, scaricano gas liquido” [41]. Inoltre il porto di Livorno è anche uno scalo turistico ed i numeri che verranno riportati successivamente dimostrano che il traffico passeggeri non è assolutamente trascurabile. Infatti, grazie ad un’ottima connessione infrastrutturale, il porto risulta molto ben collegato alle principali vie di comunicazioni nazionali ed alle zone aereoportuali di Firenze e Pisa.

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La circoscrizione territoriale dell’Autorità Portuale di Livorno prevede “le aree demaniali marittime, le opere portuali e gli antistanti spazi acquei compresi nel tratto che va dalla foce del Calambrone fino al porticciolo Nazario Sauro.” [5]

Lo specchio di mare ha una dimensione di circa 1.600.000 m2 e le grandi opere di protezione foranea che perimetrano il porto stesso sono costituite dalla Darsnea Toscana e da tre dighe foranee: la diga della Vegliaia, la diga

soprannominata “curvilinea” alla quale segue la diga della Meloria e la diga del Marzocco. In totale il porto è dotato di ben 11 km lineari tra banchine e pontili con oltre 100 punti d'attracco e la profondità è variabile dai 7 ai 12-13 metri [41]. In figura 45 si riporta una planimetria del porto di Livorno.

A Nord della Diga del Marzocco si trova la vasca di colmata, contenente i materiali provenienti dal dragaggio dei fondali marini. La vasca “presenta una capacità media di circa 1 600 000 m3, con profondità variabile dai 0,5 ai 7 m. Sia gli argini sia il fondo di alcune vasche interne sono stati impermeabilizzati mediante la posa in opera di una geomembrana impermeabile per impedire la dispersione degli inquinanti nelle aree circostanti” [19].

Di seguito si riportano alcuni dati statistici dell’Autorità Portuale di Livorno, relativi al primo semestre (gennaio-giugno) del 2017, che sottolineano come l’attività del porto stesso sia in costante aumento. Si nota un netto aumento della movimentazione delle tonnellate merce, che ha fatto registrare un +1,1% rispetto al 2016. Anche sul fronte rotabili e auto nuove si registrano variazioni positive, rispettivamente del 12,2% e del 16,7%. Invece la prima parte dell’anno si chiude con un risultato negativo per quanto riguarda il traffico container: -9,7%. Non è stato inoltre favorevole il traffico delle crociere, che ha registrato un decremento di circa il 13,6%.

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Tabella 17: Tabella riassuntiva n° attività del porto di Livorno [57]

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