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SISTEMA RESIDENZIALE

Nel documento PRC - Piano Regolatore Comunale (pagine 33-36)

IL SISTEMA INSEDIATIVO URBANO “R” - ATO CON PREVALENZA DEI CARATTERI DEL SISTEMA INSEDIATIVO

A) SISTEMA RESIDENZIALE

Il sistema insediativo urbano comprende le aree di urbanizzazione consolidata che includono i centri storici, le aree di interesse storico e ambientale e le aree urbane del sistema insediativo residenziale, consolidate, di integrazione e di ristrutturazione, oltre a quelle di completamento e destinate a nuovi complessi insediativi.

Il PI raggruppa questo sistema nelle Zto A, A1, B e C.

 Riscrittura delle aree destinate alla funzione abitativa prevalente e della rispettiva disciplina in accordo alle disposizioni sulla perequazione urbanistica;

Relazione programmatica 34

 Perimetrazione delle ZTO A, B, C con attenzione alle destinazioni prevalenti e a quelle compatibili, ammissibili e integrabili;

 Verifica dei tipi e dei modi di intervento nelle diverse parti del tessuto urbano consolidato, storico, da completare, riqualificare, rigenerare, da integrare e analoga verifica anche nel caso di tessuto insediativo diffuso;

 Verifica e assegnazione dei parametri urbanistici, edilizi e ambientali, per le diverse parti di territorio, in relazione alle eventuali criticità presenti, con l’obiettivo del miglioramento della qualità urbana e del prodotto edilizio;

 Verifica e conferma della specifica categoria di valore e della corrispondente disciplina, agli edifici con valore storico ambientale e culturale;

 Applicazione graduale e proporzionata del contributo perequativo di sostenibilità in ragione alla dimensione, alla localizzazione e alla valenza dell’intervento;

 Verifica dello stato di attuazione delle aree di espansione e di nuova previsione sottoposte a PUA e non attuate come da comma 7bis dell’art. 18 della LR 11/2004.

Il sistema insediativo urbano, nella sua componente di tessuto produttivo e dei servizi, individua gli interventi di nuova costruzione nelle aree ancora libere o di ampliamento di edifici esistenti attuabili nel rispetto delle norme strategiche e programmatiche e di eventuali «ambiti a destinazione produttiva confermata», nelle diverse tipologie di destinazione d’uso, quali:

- le attività produttive secondarie: industria, artigianato, logistica, magazzini, depositi e simili, fatte salve eventuali attività terziarie a servizio delle attività insediate;

- attività commerciali quali le medie e grande strutture di vendita, i parchi commerciali, il commercio all’ingrosso e a forte fabbisogno di superficie di vendita, coperta e scoperta;

- le attività di fornitura di altri beni e servizi, le attività direzionali, che possono anche integrarsi con altri tipo di tessuto insediativo, sempreché siano rispettati idonei servizi e infrastrutture separate, evitando in tal modo la commistione di funzione e flussi nella medesima area.

Sempre all’interno delle aree di urbanizzazione consolidata sono individuati gli «ambiti di riconversione funzionale delle aree produttive esistenti non ampliabili». In tali aree è prevista la riconversione ad attività terziarie, residenziali, agricole, di pubblico servizio o di produzione energetica, coerentemente con il contesto territoriale, con la distanza dai centri abitati e con l’accessibilità dalle reti viarie principali, in attuazione delle direttive di cui all’art. 13 del PTCP. Naturalmente trattandosi di un obiettivo di medio-lungo periodo, le relative discipline di PI saranno adottate mediante specifiche varianti, in conformità con le prescrizioni di cui all’art. 15 del PTCP.

Come già più sopra richiamato, le aree già sottoposte ad obbligo di PUA dal PRG previgente, qualora non venga almeno avviata la procedura, decorsi cinque anni dall’entrata in vigore del PAT, devono intendersi decadute le previsioni di trasformazione o espansione. Tale verifica già effettuate dal Comune, ha permesso di ottenere un quadro maggiormente coerente sullo stato e sulle prospettive di attuazione di queste zone.

Azioni di piano

Per le zone di completamento e di espansione sono previste le seguenti azioni di piano:

• l’utilizzazione delle porosità esistenti secondo l’armatura viaria di organizzazione indicata dal previgente PI (ex PRG);

• non sono ammissibili nuovi insedianti in aree con presenza di criticità viabilistica, sia di tratta che di nodo, a meno di non farsi carico della soluzione o della riduzione del rischio;

• l’attuazione dei nuovi interventi, ancorché previsti nel primo PI, dovranno riguardare aree già dotate di sufficienti opere di urbanizzazione, ovvero di ambiti territoriali in cui le reti dei sottoservizi possono essere facilmente integrate.

• includere aree classificate in zona agricola, a compensazione delle riduzioni dovute all’impedimento da parte dei proprietari dissenzienti, che non potrà eccedere il 10% della superficie di ciascun ambito di PUA stesso.

• non sono previste nuove previsioni rispetto al previgente PRG, ma sono introdotti alcuni stralci o riduzioni di aree come previsto dal comma 7bis dall’art. 18 della LR 11/2004. Le modifiche alle norme puntuali (Scheda Normativa) sono ammissibili solo per favorire eventuali esigenze di assetto urbanistico e comunque nel rispetto degli obiettivi strutturali del PAT.

Per le aree di riqualificazione urbana e con funzioni miste sono previste le seguenti azioni di piano:

Relazione programmatica 35

• la localizzazione riportata sulla tavola di zonizzazione può variare in funzione degli obiettivi di miglioramento dell’integrazione paesaggistica, di mitigazione ambientale e di tutela complessiva delle aree, per l’adeguamento dei servizi e per le azioni volte alla ricomposizione dei margini urbani e garantendo adeguati varchi visuali e panoramici verso il territorio agricolo e collinare.

Interventi di riqualificazione e ristrutturazione urbanistica

Il primo PI conferma alcune risposte ritenute efficaci per la risoluzione di situazioni incongruenti o incompatibili entro il tessuto urbano della città consolidata e in territorio agricolo per una migliore qualità della struttura insediativa ed una maggiore funzionalità della stessa. A tale scopo esso individua alcune zone, investite dalla presenza di attività produttive non compatibili con il tessuto residenziale, da sottoporre ad interventi di riqualificazione e ristrutturazione urbanistica, ed in particolare:

1) le aree con presenza di attività produttiva in zona impropria, site all’interno e all’esterno dei tessuti urbani consolidati e a margine degli stessi e per i quali si prevedono azioni di mantenimento, con possibilità anche di ampliamento, purché siano applicate misure di mitigazione e compensazione adeguate e sufficienti, anche in accordo con le disposizioni della LR 55/2012 relativamente alle procedure semplificate di sportello unico per le attività produttive.

2) le aree artigianali/industriale non confermata dal PTCP e dal PAT, localizzate entro i tessuti urbani consolidati e a margine degli stessi e per le quali vanno concentrate le azioni di riqualificazione e di rigenerazione urbana;

Relazione programmatica 36 3) altre situazioni di criticità presenti in territorio agricolo e per le quali vanno avviate azioni di delocalizzazione, contenimento, riqualificazione e riconversione.

Nel documento PRC - Piano Regolatore Comunale (pagine 33-36)

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