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Sistemi e component

Nel documento Biblio_wiki: un metodo di lavoro per OSDOTTA (pagine 132-136)

Sistema tecnologico

assunto il concetto di sistema dalla matematica, anche il modello di sistema tecnologico ha subito una evoluzione negli ultimi decenni: da una concezione compositiva, focalizzata sui componenti, tipica della ricerca sviluppatasi tra gli anni ’70 e ’80 (norma UNI 8290) si è passati a alla connotazione di aspetti funzionali e prestazionali per superare i limiti della concezione strutturalista.

Esaurito l’impulso della costruzione di massa, accresciuta l’importanza delle componenti energetiche, la ricerca ha spostato progressivamente la sua attenzione alla definizione esigenziale fa- vorendo processi qualitativi ottenibili con prodotti industrializzati. La complessità aumenta per la presenza di variabili contestuali, per l’interdisciplinarità che si richiede la soddisfazione di requisiti presta- zionali di origine differente, anche in contraddizione tra loro; il grado

1 Claudio Varini dottorando in tecnologia dell’architettura, Università degli Studi

di Ferrara. Il gruppo di lavoro è composto dai dottorandi: Dario trabucco, Università degli Studi di Ferrara, Emanuele Piaia, Università degli Studi di Ferrara, antonio Mu- sacchio, Università degli Studi di Ferrara, Irene Macchi, Università degli Studi di Ferrara, Elisabetta Palumbo, Università degli Studi di Ferrara, Bianca Parenti, Università degli Studi di Ferrara, Sara Scapicchio, Università degli Studi di Napoli-Federico II, Monica Rossi, Università degli Studi di Napoli-Federico II.

I relatori sono: prof. Ferdinando teranova, Università degli Studi di Roma-Valle Giulia.

I tutors sono: M. Chiara torricelli, Università degli Studi di Firenze, Carlo terpolilli, Università degli Studi di Firenze, Sergio Pone, Università degli Studi di Napoli-Federico II, alessandro Baratta, Università degli Studi di Napoli-Federico II.

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di soddisfazione è direttamente proporzionale al coinvolgimento delle parti interessate (stakeholders).

Approccio sistemico

L’odierno approccio sistemico mantiene i 4 elementi cardine della teoria (sistema, totalità, interazione dinamica e organizzazione) e si configura come circolare, in grado cioè di fare fronte alla mutazione dei requisiti specifici; le risposte si esprimono comunque in un rango di accettabilità scientifica e strumentale.

L’aspetto forse più qualificante del dibattito intergruppo è stato l’orientamento verso la concezione di sistemi pro-attivi, che favoriscono il prodursi di condizioni piuttosto che reagire ad esse. L’orientamento delle ricerche individuali fa comunque emergere l’orientamento verso due sistemi interagenti ma caratterizzati il primo dalla componente soft (eminentemente progettuale), il secondo ad quella hard (eminentemente legato alla produzione industriale):

1. Sistema di funzioni

Nel primo caso si fa particolare riferimento a quattro aspetti: analisi delle relazioni [ex Sicurezza];

Comportamento e funzionamento energetico; Flessibilità (funzionamento dinamico);

Estetica.

Con “analisi delle relazioni” si sintetizza un ambito eterogeneo caratterizzato dalla ricerca su compatibilità tra sistemi costruttivi, Life Cycle e di sicurezza: si tratta dunque di strumenti di supporto a pro- gettazione e produzione.

Maggiori convergenze presenta la ricerca in campo energetico; affrontata in termini di efficienza e di sostenibilità, focalizza la sua atten- zione sul sistema involucro come sistema complesso e polifunzionale. Diversi tagli con la costante attenzione allo sfruttamento di risorse rin- novabili ed alla riduzione di dipendenza da fonti energetiche fossili.

Ugualmente proattivo il sistema di architettura cinetica dove i cambi di configurazione delle membrature architettoniche rispondono alle variabili esigenze dell’utenza.

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Interazione e mobilità per la ricerca

Nelle ricerche a carattere eminentemente analitico, sia comporta- mentale che di sostenibilità, la simulazione si risolve con classificazioni o con lo sviluppo di modelli di calcolo capaci di simulare comporta- menti e valori.

L’attenzione a specifiche funzioni non deve considerarsi tuttavia come elusivo dell’aspetto estetico; la preoccupazione emersa è quella di integrare ed armonizzare gli aspetti prestazionali e funzionali con quelli comunicativi e percettivi senza i quali l’architettura sarebbe una azione decontestualizzata, non sensibile.

2. Sistema produttivo tre sono le tematiche:

Finalizzazione alla produzione industriale; Innovazione nei processi produttivi; Knowledge management.

Diversi progetti sono finalizzati alla piena trasferibilità tecnologica, in alcuni casi sono anche innovativi. Nel caso delle ricerche progettuali si apprezza la scelta della simulazione attraverso la realizzazione di pro- totipi come verifica del raggiungimento dei risultati attesi. Traspare una notevole fiducia nel prodotto industriale non solamente come prodotto finito ma come capace di rigenerarsi a favore della sostenibilità. L’in- cremento della vita utile, l’incremento di funzioni evidenziano quanto sia sentita la sostenibilità a livello energetico. Questa ottica implica la rimessa in gioco tanto del ruolo dell’architetto come quella del pro- duttore. Si riconosce seppur tardivamente l’apporto dell’innovazione alla redditività economica, fattore che favorisce la ricerca. Centrale è il tema della gestione delle conoscenze: l’interdisciplinarietà si esplicita attraverso una serie complessa e dinamica di relazioni, spesso non con- venzionali o non consolidate quando si persegue l’innovazione.

Destinatari e competenze

L’ambito relazionale del progetto di sistema tecnologico si configura dunque come rete articolata pluridirezionale non si limita al cliente come soggetto pubblico o privato ma si amplia agli stessi progettisti, ai produttori ed alla comunità scientifica. In questo ambito •

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sono in gioco le stesse competenze del ricercatore non più solitario ma interagente:

Conoscenze scientifiche –strumenti critico/culturali per la gestione multidisciplinare della ricerca (probem solving, problem asking); Capacità di gestione di risorse e conoscenze;

Visione (globale) – analisi critica della produzione, dello stato del- l’arte, del patrimonio culturale, delle richieste del mercato. Lo stesso vale per i consulenti che intervengono nella ricerca: Disponibilità a definire una piattaforma di sviluppo comune; Conoscenze tecniche specifiche;

Strumentazioni e dotazioni appropriate.

Strumenti e metodi

Se per quanto riguarda la metodologia le ricerche si riconoscono in percorsi già codificati, rispetto agli strumenti di supporto alla ricerca tecnologica ci si allontana dalla ricerca tipica di architettura.

Ricerca esplorativa, acquisizione ed elaborazione dati, restano elementi comuni così come la gerarchizzazione dei problemi; comune anche la volontà di formulare la ricerca come strumento per il supera- mento delle problematiche emerse e la verifica dei risultati in funzione degli obiettivi.

Ai supporti informativi quali bibliografia, banche dati e rete si può anche ottenere l’accesso a fonti riservate degli stessi partner o creare dati attraverso prove di laboratorio, modelli, e verifiche sperimentali. • • • • • • Claudio Varini

aCuradi lorenzo zoli1

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