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117sivamente con metodo biologico rap-

Nel documento L'agricoltura lombarda conta. 2015, (6. ed.) (pagine 119-125)

presenta circa il 2% della SAU regiona- le. Il 63,3% della superficie biologica complessiva, pari a i 23.457 ettari, ricade nella provincia di Pavia; seguo-

no, con il 9,4%, le province di Brescia, in decisa ascesa, Mantova (6,7%) e Mi- lano (4,9%). Circa 3.200 ettari, pari al 14% del totale, risultano in conversio- ne, in buona parte concentrate a Pavia Con riferimento ai soli produttori la

provincia di Pavia raggiunge il 28%, seguita da quelle di Brescia (23,7%) e Bergamo (10,8%). Milano detiene, invece, il primato dei preparatori bio- logici, con il 25% del totale seguita da Brescia con il 17,2%.

Il 95,5% dei produttori biologici lom- bardi ha ottenuto la certificazione per le produzioni vegetali (tra questi anche produttori ad indirizzo zootec- nico); la zootecnia biologica in com- plesso interessa, invece, il 16,1% dei produttori. Pavia è la provincia leader in termini di produttori vegetali bio (28,8%), mentre il primato fra i pro- duttori zootecnici biologici appartie- ne alla provincia di Brescia (19,9%). I produttori vegetali aumentano del 5,8% su base annua, mentre ancora più marcata è la variazione annuale dei produttori zootecnici (+14,3%). In Lombardia la superficie agricola investita a colture condotte comples-

Ripartizione della SAU biologica per coltura*, 2014

Cereali da granella Piante industriali e legumi secchi Ortive Vite Olivo Altri seminativi Altre coltivazioni legnose agrarie (frutta, piccoli frutti) Foraggere (avvicendate e prati permanenti e pascoli) Altro 47,2% 32,0% 6,8% 1,8% 7,6% 0,7% 0,4% 2,8% 0,6%

* Inclusa superficie in conversione. Fonte: DG Agricoltura, Regione Lombardia.

e Brescia; in quest’ultima provincia le superfici biologiche in conversione sono quasi il 40% di quelle biologi- che totali, a testimoniare la recente dinamica positiva, legata soprattutto all’aumento delle superfici viticole. La ripartizione della SAU investita a biologico mostra che ben il 47,2% ri-

sulta investita a cereali da granella, dei quali il riso (63,4%) e il mais da granella (20,3%) detengono la quota prevalente. Seguono le foraggere avvi- cendate e permanenti, con il 32%, la vite con il 7,6%, le piante industriali (inclusi legumi secchi) con il 6,8%, le altre coltivazioni agrarie rappresenta- Numero di capi allevati con metodo biologico in Lombardia, 2012

Bovini Suini Ovicaprini Avicoli

Bergamo 232 93 68 16 Brescia 305 203 172 1.736 Como 254 - 107 6.299 Cremona 733 37 759 10.100 Lecco 4 3 208 - Lodi 1.242 1.930 - - Mantova 112 2.158 77 87.256 Milano 1.110 100 5 1.400 Monza e Brianza 207 - 27 - Pavia 5.610 41 70 706 Sondrio 126 - - - Varese 79 - 205 - Lombardia 10.014 4.565 1.698 107.513

Fonte: DG Agricoltura Regione Lombardia.

te da frutta e piccoli frutti con il 2,8%, e le ortive con l’1,8%.

Nonostante la spiccata caratterizza- zione zootecnica del settore agricolo lombardo, l’incidenza del biologico all’interno del comparto è decisa- mente contenuta e inferiore a quella delle produzioni vegetali. In parti- colare i capi bovini, secondo i dati 2012, si collocano poco al di sopra delle 10.000 unità, mentre quelli su- ini e ovicaprini sono, rispettivamente, 4.565 e 1.698. I capi avicoli, invece, superano le 107.000 unità.

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produzione

integrata

La quantificazione della diffusione dei metodi di produzione integrata, in mancanza di rilevazioni statistiche, fa riferimento ai dati relativi all’adesione all’azione 214.B “Produzioni agrico- le integrate” nell’ambito della misura 214 “Misure agro-ambientali” del PSR 2007-2013 della Regione Lombardia. Questa azione ha l’obiettivo di incen- tivare le produzioni a basso impatto ambientale attraverso l’adozione di specifici disciplinari di produzione integrata, approvati a livello regionale per le colture ortofrutticole e vitivini- cole e per riso e mais.

Secondo i dati riferiti all’anno 2012, la superficie ammessa a finanziamen- to nell’ambito dell’azione 214.B era di circa 30.100 ettari, di cui il 54% a col- ture arboree e il 40% a seminativi. Nel dettaglio delle singole colture, circa il 47% della superficie di applicazione dell’azione riguardava la coltivazio- ne della vite, il 24,5% il mais, preva-

lentemente in abbinamento all’azio- ne 214.A “Fertilizzazione bilanciata e avvicendamento”, e il 15,7% il riso. Fra le coltivazioni orticole integrate prevale il melone.

In termini relativi, la coltura maggior-

mente interessata dalla pratica della produzione integrata rimane la vite, con circa il 70% della superficie com- plessiva regionale interessata dall’ap- plicazione dell’azione. Valori elevati si riscontrano anche per melo, pero Ripartizione per coltura della superficie richiesta - misura 214.B (Produ- zioni Agricole Integrate), 2012

Fonte: DG Agricoltura Regione Lombardia.

Mais Riso Vite Melo Pero Olivo Altre frutticole Melone Altre orticole 24,5% 2,6% 15,7% 46,9% 2,7%1,5% 1,2%1,7% 3,2%

e melone, mentre l’incidenza della produzione integrata nell’ambito dei seminativi appare assai modesta. Alle superfici coperte dall’azione B della misura 214 vanno aggiunte, per completezza, le superfici interessa- te dall’applicazione dell’azione per Superficie ammessa a pagamento - misura 214.B (Produzioni Agricole Integrate) del PSR Regione Lombardia, 2012

Azione Sup. ammessa % (ha) B.01 - Colture orticole 1.684,8 5,6 B.02 - Piccoli frutti 7,4 0,0 B.03 - Colture arboree 16.377,6 54,3 B.05 - Mais senza adesione 214.A* 895,8 3,0 B.06 - Mais con adesione 214.A* 6.412,1 21,3 B.07 - Riso senza adesione 214.A* 4.100,3 13,6 B.08 - Riso con adesione 214.A* 656,7 2,2 Totale Produzioni Agricole Integrate 30.134,8 100,0

*214.A Fertilizzazione bilanciata e avvicendamento. Fonte: DG Agricoltura Regione Lombardia.

Quota della superficie delle principali colture coperta dalla misura 214.B (Produzioni Agricole Integrate), 2012

Totale produzione % Produzione integrata 0 20 40 60 80 100

Mais Riso Vite Melo Pero Olivo Melone 4,9% 69,9% 44,0% 33,0% 15,8% 58,0% 2,0%

Fonte: Stime DEMM su dati DG Agricoltura Regione Lombardia e ISTAT.

la produzione integrata nell’ambito dell’OCM Ortofrutta, che in Lombar- dia interessano circa 3.000 ettari a

pomodoro da industria, pari ad oltre il 50% della superficie complessiva della coltura in regione.

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agriturismo

La Lombardia è la terza regione ita- liana per numero di agriturismi con un’incidenza del 7,3% delle aziende presenti sul territorio nazionale, pre- ceduta solo da Toscana e Trentino- Alto Adige. Tale percentuale risulta in crescita negli ultimi anni e presenta un trend di nuove aperture più accen- tuato rispetto alle altre regioni italia- ne. Con riferimento ai soli agriturismi autorizzati alla ristorazione, la regione si colloca al secondo posto con un’in- cidenza sul totale nazionale del 10,1%, percentuale che sale al 21,8% se si considerano le aziende autorizzate esclusivamente alla ristorazione. Pur meno vocato di altre regioni all’attivi- tà di alloggio, il comparto agrituristico lombardo offre il 4,7% delle strutture e il 5,4% dei posti letto nazionali (ISTAT, 2013).

Nel 2014 si conferma il trend di cre- scita del numero degli agriturismi in Lombardia (+3%) che raggiungono le

Agriturismi attivi in Lombardia

2013* 2014** Var. % Ripartizione %

Province 2014/13 per area (2014)

Bergamo 145 153 5,5 9,8 Brescia 328 331 0,9 21,1 Como 116 124 6,9 7,9 Cremona 75 76 1,3 4,9 Lecco 78 80 2,6 5,1 Lodi 33 32 -3,0 2,0 Mantova 223 230 3,1 14,7 Milano 108 111 2,8 7,1 Monza e Brianza 12 15 25,0 1,0 Pavia 217 228 5,1 14,6 Sondrio 107 113 5,6 7,2 Varese 79 73 -7,6 4,7 Fascia altimetrica Montagna 452 462 2,2 29,5 Collina 478 492 2,9 31,4 Pianura 591 612 3,6 39,1 Aree rurali

Aree intensive ad agricoltura specializzata 563 36,0 Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo 213 13,6

Aree rurali intermedie 724 46,2

Poli urbani 66 4,2

Totale Lombardia 1.521 1.566 3,0 100,0

Totale Italia 20.897 n.d n.d

Lombardia/Italia (%) 7,28 n.d n.d

ne Lombardia, la maggior parte degli agriturismi è presente nelle aree rurali intermedie e nelle aree intensive ad agricoltura specializzata.

Il numero degli agriturismi autorizzati all’alloggio cresce del 4,4% rispetto al 2013. La possibilità di alloggio è offer- ta dal 53,6% degli agriturismi lombar- 1.566 unità. La variazione percentua-

le presenta una dinamica leggermente più accentuata nelle aree di pianura (+3,6%) e di montagna (+2,2%). Con riferimento alle realtà delle singole province, Monza, Como, Sondrio, Ber- gamo e Pavia mostrano gli incrementi percentuali su base annua più consi- stenti. Al contrario, si osservano delle contrazioni a Lodi e soprattutto a Va- rese (-7,6%).

Le aree maggiormente vocate all’agri- turismo sono rappresentate dal Lago di Garda, dalle Colline Moreniche Mantovane e dall’Oltrepò Pavese e dalla fascia prealpina e pedemontana. In termini assoluti, la maggior par- te degli agriturismi lombardi si tro- va nelle province di Brescia (21,1%), Mantova (14,7%) e Pavia (14,6%), con una distribuzione bilanciata fra fasce altimetriche. Con riferimento alle aree rurali del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 della Regio-

Distribuzione degli agriturismi in Lombardia, 2014

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