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CAPITOLO 3: Horizon 2020 e la partecipazione delle PMI

3.5 Sme Instrument

3.5.7 Sme Instrument: impresa italiana selezionata

Ho analizzato i risultati dello Sme Instrument con riguardo sia all'Europa in generale che all'Italia. Abbiamo visto che il nostro Paese ha raggiunto delle buone performance, anche se in ritardo rispetto ad altri Paesi europei come la Spagna e il Regno Unito. Al fine di dare maggiore concretezza ad alcuni aspetti affrontati nel lavoro, ritengo opportuno riportare il caso di una PMI italiana che è risultata beneficiaria del finanziamento per la fase 1 Sme Instrument e che, a mio avviso, ha buone probabilità di essere selezionata anche con riguardo alla fase 2. Tale conclusione deriva dalla lettura sul suo sito web dei molteplici riconoscimenti che l'azienda ha ottenuto negli anni per i suoi progetti194, e dal fatto che abbia vinto anche un altro bando nell'ambito del

programma Horizon 2020.

L'impresa in questione è la D-Orbit, selezionata nell'ambito della cut off date di settembre 2014 Sme Instrument-Fase 1, con il progetto “D3 - D-Orbit Decommissioning Device”, uno studio per lo sviluppo e l'industrializzazione di un sistema propulsivo di

194Già prima che venisse formalmente fondata l'impresa il team di D-Orbit si è classificato finalista all’edizione 2010 della Rice University Business Plan Competition, la più ricca e vasta competizione post-laurea di business al mondo. L'anno successivo D-Orbit si aggiudica il posto di finalista alla Mind the Bridge Business Plan Competition, vincendo la possibilità di essere incubata, nel febbraio 2012, presso la sede della Mind the Bridge di San Francisco, facilitando l’adesione alla Mind The Bridge Start up School e accedendo alle finali del concorso. Lo stesso anno, grazie al suo forte impegno nel settore della sostenibilità, D-Orbit vince il Premio Fondazione Bassetti, come società start-up più responsabile. D-Orbit si classifica seconda all’edizione 2011 della Start-Cup Toscana. Nel 2012 si aggiudica il secondo posto nel Talento delle Idee Business Plan Competition, competizione nazionale organizzata e sponsorizzata da Unicredit. Nel 2013. D-Orbit si classifica finalista al MIT Portogallo “Building Global Innovators” Business Plan Competition. Ad ottobre, a D-Orbit viene conferito un riconoscimento per essersi contraddistinta in innovazione e leadership nella cornice dell’ IAIR Awards. Dopo solo un mese, negli Stati Uniti, D-Orbit viene premiata al Red Herring Global tra le 100 aziende al mondo più innovative e promettenti. Nel 2014 D-Orbit viene premiata dal Consiglio Regionale della Toscana nella cornice del Premio Impresa + Innovazione + Occupazione per essersi contraddistinta per originalità nel progetto di impresa, relazioni con la ricerca pubblica, importanti implicazioni sociali, sistemi produttivi innovativi e forti ricadute occupazionali. Nello stesso mese la società apre a Lisbona una nuova sede operativa in seguito alla vittoria del 2013 nella cornice del Caixa Capital Award (Building Global Innovators 3rd Edition). Nell’estate 2014 la società ottiene la certificazione di Benefit Corporation divenendo sinonimo di qualità e trasparenza. In ambito aerospaziale, D-Orbit si aggiudica l’Award Winner Esa Investment Forum, evento nato per favorire investimenti e opportunità di partnership fra start-up che utilizzano tecnologie spaziali, applicazioni o servizi e mondo della finanza. (Dati attinti dal sito web dell'azienda)

rimozione dei satelliti a fine vita affinché questi non diventino detriti spaziali.

Dal 1957195 ad oggi, infatti, sono stati mandati in orbita circa 6000 satelliti dei quali

circa 1000 sono ancora attivi. Il resto, insieme all'elevata quantità di piccoli frammenti e detriti costituiscono i rifiuti spaziali, elementi non più funzionali ma che continuano a muoversi ad altissima velocità senza poter essere controllati in nessun modo, con il rischio di danneggiare gravemente i satelliti operativi.

D-Orbit ha realizzato un dispositivo di decommissioning196 che viene installato sul

satellite prima del lancio e garantisce al veicolo spaziale giunto a fine vita una rimozione controllata, sicura e rapida.

Al fine di approfondire il caso di successo della D-Orbit, ho effettuato un'intervista a Stefano Antonetti, D-Orbit Srl Program Manager; dal dialogo è emerso che anche in questo caso (si veda paragrafo 3.5.5.1) siamo di fronte ad una piccola impresa, in cui lavorano circa 30 addetti e ”fatturante” poche migliaia di euro.

Inoltre, anche se non si tratta di una spin off universitaria (l'azienda è 100% privata, nata con soldi venture capital di investitori privati) l'impresa intrattiene rapporti professionali e di cooperazione riguardanti i suoi progetti con il CNIT, con il Politecnico di Milano, e con l'Università di Firenze. Come abbiamo visto precedentemente, il collegamento con università e/o centri di ricerca consente alle PMI innovative di avere maggiore probabilità di successo nell'ambito dei complessi bandi europei.

D-Orbit ha partecipato, oltre che allo Sme Instrument, alla call Horizon 2020 Protec-1- 2015 (in cui ha vinto) e sta preparando la proposta per Fast Track for Innovation; inoltre monitora attentamente tutti i bandi europei e dell'agenzia spaziale europea197, e 195Data del lancio del primo satellite.

196Il “decommissioning” consiste in una manovra estremamente sicura ed affidabile che permette la rimozione attiva del satellite defunto evitando che esso diventi un ulteriore detrito spaziale.

probabilmente parteciperà nuovamente allo Sme Instrument, con altre idee/prodotti che sta sviluppando.

Ho chiesto all'azienda se avesse riscontrato difficoltà nella stesura della proposta per la fase 1 dello Sme Instrument e ha risposto negativamente, aggiungendo che si tratta di proposte molto diverse da quelle che sono abituati a redigere ad esempio per Agenzia Spaziale Europea (ESA), in quanto meno tecniche e molto più incentrate sulla bontà economica e alla viabilità del business plan; ha dunque dovuto effettuare un cambiamento di prospettiva, ma comunque non la considera una difficoltà.

Per quanto riguarda Horizon 2020 in generale, l'impresa ha incontrato pochi problemi, i quali riguardano la ricerca dei partner e la struttura dello Sme Instrument: “Le call

H2020 sono sono fonti di guadagno e prestigio” dice il Program Manager

nell'intervista; “una SME non può partecipare a 2 call contemporanemente (neanche

solo come partner), e questo limita molto la possibilità di avere partners, in quanto nessuno accetterebbe di avere un ruolo secondario e comunque rinunciare alla possibilità di partecipare ad uno SME Instrument come coordinatore”.

Come D-Orbit, anche altre 200 PMI italiane sono state selezionate. Horizon 2020 rappresenta una grossa opportunità per le PMI innovative: le imprese veramente innovative, che si distinguono per l'idea eccellente e ad elevato impatto sul mercato, riescono ad ottenere, tramite gli strumenti messi a disposizione dal nuovo programma Quadro per la Ricerca e l'Innovazione, le risorse per effettuare lo studio di fattibilità tecnico-commerciale del progetto; tra queste, le migliori saranno finanziate anche per la realizzazione vera e propria dell’idea progettuale e lo sviluppo di nuovi (o migliorati) prodotti, servizi o tecnologie innovative, pronte per essere commercializzate.