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gli spazi della rete (cyberspazi)

2. Voci dal margine

2.2.3 gli spazi della rete (cyberspazi)

Ad Anagnobia l'attività dei naviganti del web si concentra particolarmente. I loro movimenti virtuali trovano qui spazi per la localizzazione temporanea, a volte conflittuale.

Sono in special modo i giovani ad utilizzare la rete come luogo di ritrovo e socializzazione che prelude ad incontri e relazioni dal vivo, cercando spazi materiali in cui localizzarsi. I cyberspazi non sono dunque in nessun modo spazi immateriali, virtuali, creati sul web come surrogato di spazio fisico. Sono piuttosto il precipitato fisico diretto di pratiche virtuali di interazione, o, in altri casi, spazi il cui utilizzo non convenzionale viene svelato

dalla rete.

L'utilizzo è ambivalente e bidirezionale.

Nel primo caso, soggetti che non hanno alcuna relazione in qualche modo insediativa con quest'area la utilizzano come terminale di una azione socializzante che avviene nella rete attraverso social network, blog, forum. In questo caso si tratta per lo più di comunità di progetto (Crosta 2001) momentanee e sporadiche, legate all'attività sportiva (pattinatori notturni che cercano luoghi adatti al loro sport e lo trovano nel parcheggio dell'Ikea, lasciato aperto anche di

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notte; traceur che si danno appuntamento per invadere il territorio con le loro acrobatiche evoluzioni; aeromodellisti che sfruttano le aree libere e i vuoti urbani per i loro voli e le loro riprese aeree; tuners che organizzano raduni nelle aree esterne i centri commerciali pensate e volute come vere e proprie feste o sagre all'aperto, con tanto di ristorazione mobile che ormai segue e conosce tutti i punti di ritrovo dei cybernauti). La presenza di spazi a bassa codificazione normativa, spazi di risulta o a discontinuo livello di utilizzo, elemento caratterizzante Anagnobia e generalmente interpretato come detrattore, diviene in questo senso un fattore di pregio agli occhi degli attori in cerca di un palcoscenico in cui esibirsi. La sua contiguità con il raccordo anulare la rende facilmente raggiungibile da tutti, la riconoscibilità metropolitana del triangolo del consumo diviene fattore di attrazione.

In maniera estremamente diversa, soprattutto i ragazzi più giovani utilizzano la rete come supporto all'autorappresentazione, alla celebrazione di sé stessi e alle proprie pratiche abitative. In questi casi, il web ci rivela soprattutto la loro attitudine ad utilizzare gli spazi per il consumo come ambiti dello svago quotidiano, dentro le aree commerciali, nei parcheggi. Raccontano di eventi vissuti e trasmessi nella loro quotidianità e per questo, nella loro significatività. Sono ragazzi della zona, che non utilizzano queste strutture sporadicamente, ma come spazi salienti e persistenti del loro abitare Anagnobia.

Gli strumenti per indagare questa realtà lavorano principalmente sulle rappresentazioni che queste popolazioni danno di sé negli spazi che hanno scelto per la loro interazione. È un lavorare per immagini, ricercando tracce e tracciando immaginari. Questo approccio si pone il problema del come trasformare e rendere percepibili le voci delle soggettività che indaga. In questo senso e con questo spirito, una parte della ricerca ha previsto un utilizzo del video per la decomposizione e ricomposizione di immagini e filmati, nel tentativo di ricostruzione di uno dei racconti possibili per queste voci singole, sporadiche e disperse nel web. Il video diventa insieme alle immagini strumento indispensabile a questo tipo di analisi, consentendo per sua natura un approccio indelebilmente legato all'immaginazione

L'immaginazione dà rilievo alle cose. Dà rango e salienza, in una gerarchia di importanza, urgenza, valore. Re-immaginare è lavorare con immagini cercando di

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produrne di nuove che possano dirsi convincenti, condivise, compiacenti. Cercando di svelare, decostruire immagini false e corrotte, che appaiono spontanee e ovvie, immagini dell'inganno, dell'illusione. Tentando di uscire dagli stereotipi(o, entro terminologie più consuete, dai 'frames' dominanti). […] assumendo le immagini (convincenti o false, nuove o logore) come luogo del possibile cambiamento, luogo nel quale si combattono le battaglie e si negoziano strategie di resistenza, si forniscono angolazioni alternative d'azione, si cerca di dare forma alla contraddizione e al conflitto (operazione diversa dal voler superare le contraddizioni entro una forma).(Bianchetti 2008, pag.48)

In questo lavorare per immagini, si aprono possibilità interpretative non scontate di soggettualità e modi di stare nello spazio che non sarebbe possibile intercettare altrimenti. Questa dimensione rimanda a possibilità di riarticolazione del dibattito intorno alle caratteristiche e alla dignità dei diversi spazi che ospitano diversi tipi di interazione, fornendo chiavi di lettura non scontate. La dimensione di lavoro più macroscopica in questo senso è ad Anagnobia quella degli spazi per il consumo. Non si tratta di abilitare questi spazi come “il nuovo spazio pubblico” o di approcciarli tramite questioni valoriali. Semplicemente, dalla osservazione del ruolo che rivestono come spazi di interazione ad Anagnobia, provare a costruire narrazioni che consentano un loro possibile inserimento nel circuito del progetto degli spazi dell'abitare, mettere a frutto il loro potenziale attrattivo non soltanto in termini distruttivi, come incremento dei flussi di attraversamento, della congestione e della erosione degli spazi tradizionalmente votati alla socialità.

18 Le interviste e i questionari erano strutturati per consentire l'estrapolazione di tre informazioni principali, quale fosse la percezione dei problemi presenti nel proprio quartiere, quali le proposte per il miglioramento, quali le idee sul nuovo centro città della Romanina. 19 Il lavoro della Provincia di Roma è in questo senso fortemente orientato alla creazione di una

dimensione di interazione metropolitana. È stato recentemente localizzato uno degli sportelli provinciali per l'occupazione lungo la via Anagnina e il Piano Territoriale Provinciale Generale recentemente adottato propone una strategia di riorganizzazione dell’assetto complessivo della “provincia capitale” articolata in sistemi locali di comuni, con l’obiettivo di perseguire l’integrazione stretta tra il policentrismo della città capitale, articolato in municipi, con i sistemi di comuni (doppio policentrismo), valorizzandone la diversità di risorse e di ruoli. 20 La Rete si costituisce nel 2003 e raccoglie i contributi di diversi comitati e associazioni del

territorio del X municipio di Roma e di alcuni comuni limitrofi: co o rd i n a m e nt o d e i co m i ta t i d i q u a r t i e r e : A p p i o C l a u d i o ; To r d i M e z zav i a ; G r e g n a S . A n d r e a ; M o r e n a ; O s te r i a d e l C u ra to ; V i l l a g g i o A p p i o ; S tat u a r i o – C a p a n n e l l e ; To r Ve rgat a N u o v a ; D on B o s c o ; P i a z za C av a l i e r i d e l L a vo r o ; C i n e c i ttà E st – C i n e st ; Ve r m i c i n o ; Q u a r to M i g l i o - A p p i a P i g n at e l l i ; C o m i ta to co n t r o l ’ i n q u i n a m e n to a e r e o ; C o m i t at o v i a d e i S u l pi c i - Q u a d ra r o ; C o m i t at o L i b e ra – S e l i n u nt e ; e d e l l e a s s o c i a z i o n i : F i e - E co l o g i a U r b a n a ; L’ E l l i s s e ; C o n s u l ta I n a C a s a - Q u a d ra ro ; I n s i e m e F i d a m C F R ; C o m i t ato p e r l a D i fe s a d e i D i r i t t i d e i C i tta d i n i ; U n i o n e I ta l i a n a C i e c h i O N LU S S e z . P ro v. d i Ro m a ; Movimento Consumatori - Sezione di Roma; A u ro ra d i Lu c r ez i a .

21 L'espressione è stata fedelmente riportata da un'intervista da me condotta nel 2009 all'allora Presidente della Comunità Territoriale, Aldo Pirone.

22 Le analisi sulla significatività degli spazi della comunità visibile si basano soprattutto sui materiali di ricerca del DAU (Dipartimento di Architettura ed Urbanistica dell'Università La Sapienza di Roma) per il percorso di definizione del progetto preliminare per la centralità Romanina. In questa attività, tutti i quartieri dell'area di studio sono stati coinvolti attraverso

un ciclo di incontri preparatori (aprile-luglio 2004) e l'avvio di una inchiesta preliminare. La Comunità Territoriale è stata il soggetto di riferimento delle attività, coadiuvandole direttamente nelle scelte e nel coinvolgimento dei soggetti esterni. Spesso gli appuntamenti si svolgevano all'interno della sede dei comitati di quartiere di volta in volta interessati, oppure nei centri anziani e nelle parrocchie.

Lo strumento utilizzato per la raccolta dei contributi dei singoli è stato il questionario. Ne sono stati distribuiti circa 437. La loro struttura era stata delineata per restituire esigenze e desideri degli abitanti in rapporto alle situazioni dei propri quartieri in funzione della definizione del proposta “nuove centro città” all'interno della centralità.

Il questionario usato per l’inchiesta preliminare alla Romanina era composto da domande aperte in cui si richiedeva:

- l’individuazione del quartiere in cui si abita attraverso la descrizione dei confini e del nome, per comprendere il livello di percezione e di autoriconoscimento dell’abitante all’interno del territorio in cui abita;

- la descrizione degli spazi significativi del quartiere e delle modalità e dei tempi di utilizzo;

- le problematiche del quartiere e cosa si vorrebbe migliorare o valorizzare; - cosa si vorrebbe nel nuovo “Centro città Romanina”(Colarossi S.d.)

Questa scelta di fondo, sebbene comprensibile per gli scopi che quella indagine si prefiggeva, ovvero di costruzione di un percorso partecipativo per la definizione di forme e funzioni per il “nuovo centro”, possono essere ai fini di questa ricerca soltanto una delle tracce da seguire per comprendere la struttura e la significatività dei diversi spazi del confine.

A questa è stata associata l'osservazione diretta delle pratiche negli spazi, per riuscire a verificare se e come la significatività effettivamente si esprimesse sul territorio. Si è però in presenza di spazi del tutto particolari, la cui reale natura si dispiega in modi diversi di giorno e di notte, d'estate e d'inverno. Sono spazi che accolgono l'incontro di popolazioni che si riuniscono in giornate ben precise, con finalità ben precise, e si danno appuntamento tramite il web.

Da qui il doppio ruolo della rete, da un lato ordinatrice di pratiche “istituzionali”, veicolo di raccolta e diffusione delle informazioni e della partecipazione della cittadinanza attiva, dall'altro come strumento per l'adunata di popolazioni eterogenee e fugaci, che usano quegli spazi piuttosto che altri proprio per la loro indefinitezza, per le infinite possibilità di essere abitati in maniera diversa che offrono.