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SPAZIO PER ALTRE INFORMAZIONI NON PREVISTE NEL QUESTIONARIO

Metodologia e metod

SPAZIO PER ALTRE INFORMAZIONI NON PREVISTE NEL QUESTIONARIO

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Attraverso l’intervista strutturata, agli stessi soci destinatari del questionario, sono state riproposte diverse domande indicate nel questionario, richiedendo però informazioni meno dettagliate. Attraverso l’intervista si è mirato ad acquisire alcune informazioni di base circa le principali caratteristiche dei vigneti e la manodopera necessaria per la loro gestione (che rappresenteranno la base di partenza per l’implementazione dello strumento di contabilità analitica) da confrontare e integrare con le risultanze dei questionari. Inoltre, l’intervista ha rappresentato un modo per prendere contatto diretto con i soci, anche al fine di indagare sulla loro intenzione a collaborare o meno al progetto di ricerca attraverso la compilazione del questionario.

Le domande che sono state poste ai soci in occasione delle interviste hanno riguardato:

 la forma di allevamento attuata nel vigneto (alberello, guyot, cordone speronato…) al fine di verificare se esista una relazione tra forma di allevamento adottata e ore di manodopera necessarie per la gestione della vigna;

 la presenza o meno dell’impianto di irrigazione, volto a considerare eventuali costi aggiuntivi legati all’irrigazione del vigneto;

 la modalità di gestione, per capire se la gestione in proprio della vigna sia più o meno onerosa rispetto a quella gestita per conto terzi;

 il numero di giornate di manodopera necessarie per effettuare la potatura secca e le attrezzature utilizzate in questa fase;

 il numero di giornate di manodopera necessarie per effettuare la potatura verde;

 informazioni generali inerenti il numero di interventi di concimazione e gli strumenti utilizzati nello svolgimento di tale operazione;

 numero medio di irrigazioni all’anno;

 il numero di ore di manodopera necessarie per effettuare la vendemmia, specificando se tale operazione venga effettuata manualmente o con la vendemmiatrice automatica.

Infine, una sezione dell’intervista è stata riservata per annotare il grado di credibilità attribuito alla conversazione valutando alcuni fattori esterni (esitazioni nelle risposte, tranquillità, etc.).

Il questionario è stato distribuito a partire dal mese di ottobre 2011, periodo in cui ha preso avvio il nuovo ciclo annuale di gestione della vigna e in cui la Cantina ha iniziato a pagare gli acconti sulle uve. Quest’ultima circostanza ha assicurato un’affluenza considerevole presso la sede sociale, consentendo di acquisire un numero elevato di informazioni attraverso le contestuali interviste. Inoltre, poiché i soci sono stati intervistati nei tempi di attesa per il pagamento, si è avuta la possibilità di ottenere i dati senza che essi si infastidissero e considerassero l’intervista una mera perdita di tempo. Dal 22 ottobre ci si è recati quotidianamente presso l’azienda al fine di intervistare i soci e distribuire il questionario elaborato. L’attività è stata portata avanti per circa un mese, quando si è assistito ad un notevole calo delle visite dei soci presso la Cantina, tale da non giustificare più la presenza a tempo pieno del ricercatore.

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3.3. L’osservazione partecipata

Per l’analisi dei processi industriali e per la comprensione della dinamica dei costi ad essi associata si è scelto di adottare il metodo dell’osservazione partecipata (o etnografico) che implica il pieno coinvolgimento del ricercatore nella vita aziendale, al fine di comprenderne i processi come se fosse un soggetto interno22.

L’osservazione partecipata è stata condotta presso la Cantina Sociale di Dolianova e si è protratta per un periodo superiore a due anni. Le osservazioni sono state particolarmente assidue durante il periodo della vendemmia in cui ci si è recati quotidianamente presso la sede sociale: la stagionalità della lavorazione, infatti, non consente di raccogliere i dati in periodi diversi dell’anno. Nei mesi successivi si sono alternate giornate di studio e di elaborazione dei dati, con giornate di raccolta degli stessi tramite l’osservazione.

Il metodo in questione ha richiesto la previa autorizzazione degli organi direttivi ad effettuare l’accesso in azienda. Questa fase è stata agevolata da precedenti rapporti di collaborazione instaurati con la Cantina (aventi ad oggetto la preparazione di esami universitari e lo svolgimento di tirocini formativi) per mezzo dei quali si è avuto modo di acquisire un’ampia fiducia da parte del personale, ottenendo così l’accesso completo a tutte le attività e ai documenti aziendali utili ai fini della ricerca.

Nell’osservazione partecipata si è prediletto il ruolo scoperto23, palesando ai soggetti aziendali lo status di ricercatore e le esatte finalità della ricerca. Tale strategia risponde almeno a due esigenze: in primo luogo la progettazione di uno strumento di tale portata non può prescindere dalla creazione di intense sinergie con il personale appartenente ai vari livelli; in secondo luogo, si è attribuito rilievo all’etica professionale. Peraltro, in una prima fase, e in accordo con lo staff amministrativo, i reali obiettivi conoscitivi della ricerca sono stati occultati ai soggetti direttamente impiegati nei processi produttivi per evitare che gli stessi modificassero il loro comportamento e falsassero i tempi di svolgimento delle attività, facendo rilevare una produttività superiore rispetto a quella conseguita in normali condizioni operative.

La presenza giornaliera di un nuovo soggetto che osservasse gli operai durante lo svolgimento delle loro mansioni e ponesse quesiti è stata pertanto giustificata con la necessità del ricercatore di condurre uno studio per comprendere le tecniche di produzione del vino24. Durante questo periodo, si è cercato di instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione che però ha tardato a decollare poiché, come gli stessi lavoratori hanno dichiarato al termine della ricerca,

22 L’osservazione partecipata (o etnografia) si basano sul fatto che l’osservatore partecipante/etnografo si inserisce in

un’organizzazione per un buon periodo di tempo, osservando i comportamenti, ascoltando ciò che viene detto sia nelle conversazioni tra altri soggetti sia con lo stesso ricercatore, facendo domande e raccogliendo ulteriori dati attraverso interviste e altra documentazione. Tuttavia, il termine “etnografia” è talvolta preferito perché “osservazione partecipata” sembra implicare soltanto l’osservazione, sebbene in pratica l’osservatore partecipante faccia molto di più della semplice osservazione. Cfr. A. Bryman, E. Bell, Business research methods, op. cit., pag. 442.

23 Il ruolo scoperto si contrappone a quello coperto, e consiste nel non rivelare all’organizzazione lo status di

ricercatore. Si veda A. Bryman, E. Bell, Business research methods, op. cit., pag. 450.

24 L’idea di costruirsi un “ruolo” per celare la vera identità di ricercatore è suggerita da A. Bryman, E. Bell, Business

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avevano intravisto nel ricercatore un potenziale informatore del responsabile di produzione25. La conseguenza è stata che, nel primo periodo, a causa dell’assenza del loro supporto, si sono osservati i processi produttivi ma non si è avuto modo di comprenderli adeguatamente, anche a causa di risposte spesso superficiali e molto evasive. Solo con la perseveranza si è riusciti ad instaurare un rapporto di complicità e di fiducia reciproca e a diventare parte integrante del gruppo: da questo momento il personale della produzione ha rappresentato una fonte inesauribile di informazioni utili per la progettazione dello strumento, rendendosi pienamente disponibile a rispondere ai quesiti posti, a compilare le schede di rilevazione dati, a revisionare gli elaborati e così via.

L’osservazione partecipata, condotta secondo la tecnica del participant as observer26, ha rappresentato un metodo efficace per la comprensione dei processi produttivi. Più specificamente, è stata funzionale a raggruppare le molteplici fasi di lavorazione del vino in attività omogenee e ad individuare le risorse consumate da ciascuna di esse; ad identificare alcuni elementi della complessità aziendale che generano costi aggiuntivi; a cronometrare i tempi di svolgimento delle fasi di lavorazione più significative. In particolare, la rilevazione dei tempi è stata guidata dal convenience sampling: il principio che guida questa procedura è quello della saturazione teorica per il quale si decide di sospendere il processo di incremento della base empirica quando il contributo derivante dall'aggiunta di un altro caso potrebbe essere nullo.

Riassumendo, la progettazione del sistema di cost accounting non può prescindere dall’adeguata comprensione dei processi aziendali: solo in questo modo è possibile capire quali attività generano costi e perché. Attraverso l’osservazione partecipata si è quindi mirato ad acquisire tali informazioni; la semplice osservazione delle dinamiche produttive non è stata però sufficiente poiché, di fatto, non ha consentito di cogliere la complessità gestionale, di comprendere le cause di interventi differenti in presenza di situazioni apparentemente simili e così via. Tale ostacolo è stato superato intervistando direttamente il personale coinvolto nella produzione. Ciò ha, però, richiesto tempi abbastanza lunghi per la necessaria e preliminare instaurazione di un rapporto di collaborazione e complicità tra i dipendenti e il ricercatore. È quindi evidente che l’osservazione dei processi aziendali non possa prescindere da una forte sinergia con i diretti responsabili delle varie funzioni, chiamati non soltanto a rispondere ai dubbi del ricercatore, ma anche ad individuare i punti di criticità dei processi e a proporre soluzioni migliorative, in vista soprattutto di un futuro intervento di razionalizzazione dell’attività produttiva.

25«There are various concerns that group members may have and these will affect the level of ongoing access that you are able to achieve.

People will have suspicious about you, perhaps seeing you as an instrument of top management (it is very common for members of organizations to believe that researchers are placed there to check up on them or even to mistake them for other people. (…) They will worry that what they say or do may get back to bosses or to colleagues. (…) If they have these worries, they may go along with your research but in fact sabotage it, engaging in deceptions, misinformation, and not allowing access to back regions». A. Bryman, E. Bell, Business research methods, op. cit., pag. 452.

26 La tecnica del participant as observer presuppone che i dipendenti conoscano lo status di ricercatore e che

l’osservatore interagisca regolarmente con le persone, partecipi alla loro vita quotidiana e sia aperto alle loro ricerche. Si rimanda a A. Bryman, E. Bell, Business research methods, op. cit., pag. 454.

Il calcolo del costo industriale in una