IL RUOLO DEGLI UTENTI
3. L’INTERVISTA
3.1 SPECIFICHE DELL’EBOOK
Abbiamo cercato di definire, nel corso della trattazione, quali sono le caratteristiche che differenziano l’uso dell’ebook dall’uso del tradizionale libro a stampa, e quali possono essere i plus che l’ebook presenta, e attraverso cui si configura come un medium dalle precise connotazioni all’interno del ciclo di vita dell’informazione.
Un consenso sostanziale ha portato alla luce alcune precise caratteristiche che definiscono l’essenza dell’ebook:
Facilità di distribuzione e conservazione.
Multimedialità e interattività.
Disponibilità di aggiornamenti.
Questi sono vantaggi indiscutibili che l’ebook presenta rispetto al tradizionale libro a stampa nell’ambito della fruizione bibliotecaria (problematiche relative allo storage, alla conservazione e al reperimento), didattica e individuale.
Proprio a questo proposito, anche se in seconda battuta, si presentano altre caratteristiche che rendono l’ebook un medium unico:
disponibilità di opzioni di ricerca veloce e consultazione integrata di un’ampia biblioteca di testi;
possibilità di annotazioni collaborative.
Le parole di Federico Meschini spiegano meglio queste caratteristiche:
Il nucleo centrale dell’ebook, da cui ne conseguono tutti i vantaggi principali, è quello di poter manipolare e rappresentare direttamente dati binari, quindi testo elettronico insieme a tutti gli altri tipi di informazione rappresentabili in formato digitale (immagini, audio e video), laddove il libro cartaceo si ferma ad una rappresentazione statica dell’informazione, mancando quindi di tutte quelle caratteristiche di dinamicità ed elaborazione che caratterizzano invece l’ebook. Quindi tra i vantaggi principali è possibile considerare: un’enorme capacità di archiviazione e memorizzazione a fronte di uno spazio ridotto, possibilità di utilizzo delle reti telematiche per le modalità di diffusione, nuove forme di espressione generalmente definite tramite l’etichetta di ‘multimedialità’, creazione di funzioni avanzate, come ricerca, organizzazione o annotazione dei contenuti, grazie alla possibilità di manipolare direttamente il testo, intesto sia come contenuto effettivo, sia come metadati.
È infatti importante ricordare come, a prescindere dalle formulazioni teoriche di vantaggi e svantaggi, sia l’effettivo uso diffuso, e l’inserimento nel normale flusso di trasferimento dell’informazione, a rendere pratico ed effettivo lo strumento. Il fruitore finale, il lettore, non deve essere estromesso dalla lista dei beneficiari di un medium di nuova nascita, ma deve poter toccare con mano quali siano gli apporti effettivi, e non deficitari, che ne determinino la scelta e la ripetitività della fruizione.
3.2
SITUAZIONE ATTUALE E PROSPETTIVE
. L’ebook nasce prendendo le mosse dal tradizionale libro a stampa, ricalcandone modelli e valori, ma le sue caratteristiche di multimedialità e flessibilità lasciano presagire un ampio margine di sviluppo in autonomia.Questa affermazione è sicuramente quella che meglio definisce la dinamica di inserimento dell’ebook nell’universo culturale. Abbiamo già
visto come modelli consolidati di fruizione di testi, determinati dalla forma libro, siano impossibili da scalzare da un semplice cambiamento di paradigma, da cartaceo a digitale: una parziale sovrapposizione, almeno iniziale, dei due differenti media, è da considerarsi naturale e obbligatoria.
Tuttavia non si può prescindere dalla precisa identità del medium nascente, che configurandosi come indipendente e alternativo rispetto al precedente, è in grado di costruirsi un preciso modello culturale di riferimento e anche una determinata modalità di fruizione.
Ecco perché questa prospettiva è quella che meglio si addice alla panoramica futura del mercato editoriale:
Non è pensabile, almeno sul breve periodo, una sostituzione del libro a stampa per mezzo dell’ebook. L’ebook si configura attualmente come medium aggiuntivo e alternativo rispetto al libro, rispondendo a codici ed esigenze specifici, ma inserendosi in un più vasto orizzonte di digitalizzazione del sapere.
Tuttavia, anche se in minoranza, è interessante riportare una originale visione a riguardo, quella di Gino Roncaglia:
“Siamo all’inizio di un periodo, che non sarà non certo breve, di lenta e progressiva sostituzione della lettura in ambiente elettronico alla lettura in ambiente cartaceo. Nei prossimi 5-10 anni i libri su carta resteranno il modello di ‘libro’ di gran lunga più diffuso, ma questo primato tenderà progressivamente a indebolirsi. I tempi necessari alla ‘conversione al digitale’ in questo campo dipenderanno dalla capacità del mercato di proporre interfacce di lettura in ambiente elettronico capaci di avvicinarsi in maniera efficace alla portabilità e maneggevolezza del libro su carta, e di affiancarle con l’adozione di formati standard e aperti, e di politiche non penalizzanti di DRM.”
La prospettiva di Roncaglia è piuttosto radicale e alquanto estrema.
Come già ricordato, Roncaglia si inserisce in un ambito, quello della didattica, sicuramente più permeabile a modificazioni di carattere
procedurale. Eppure, per quanto riguarda l’utente finale la prospettiva è meno scontata: la sostituzione totale del testo stampato non è così ovvia come viene qui presentata, proprio per quei fattori legati a dinamiche sociali e individuali di fruizione del testo che, presenti da svariati secoli e impostisi come dominanti, sono difficili da scalzare. Ma non da affiancare, e in questo senso una panoramica differenziale appare sicuramente più condivisibile.
Nessuna prospettiva di superamento o sostituzione, dunque, se non come soluzione estremistica e solo in un lasso di tempo piuttosto lungo:
affiancamento e diversificazione come strada più probabile.
Non è infatti pensabile, attualmente, una sparizione effettiva del libro tradizionale: Federico Meschini riassume così una posizione esemplare:
La mia opinione è che di partenza l’ebook sia una trasposizione del libro, inteso sia come supporto fisico sia come modello organizzativo dell’informazione, nel mondo dei media digitali, ma che questo spostamento, generalmente avvertito a livello dell’espressione, del significante, abbia anche delle conseguenze sul piano del contenuto, del significato. Non so quanto abbia senso parlare di evoluzione, in quanto, come è stato efficacemente espresso da Umberto Eco durante un’intervista, il libro è un’invenzione perfetta in sé, difficilmente migliorabile, se non a livello di tecnologie di produzione, ma non di oggetto finale. L’ebook può essere considerato sia inclusivo di tutte le funzioni caratterizzanti il libro, che è quindi un’ideale “grado zero” dell’ebook, sia capace di offrire delle nuove funzionalità (compresenza di diversi codici comunicativi, strutture non lineari) che quindi lo definiscono come un nuovo paradigma culturale.