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- SPESE IN CONTO CAPITALE Categoria IX - Costituzione di capitali fissi

54 Spese per l'acquisto e l'espropriazione di

terreni nudi a scopo di rimboschimento, per l'acquisto di boschi, per l'ampliamento del Demanio forestale e per l'acquisto di fabbri-cati civili ad uso dei servizi dell'Azienda per memoria

55 Spese per l'acquisto di terreni boscati e da rimboschire e di pascoli e prati di monta-gna, da effettuarsi col ricavo dell'alienazio-ne di terreni del demanio forestale (art. 121,

V LEGISLATURA XXXVII SEDUTA 23 DICEMBRE 1965 T.U. approvato col R.D. 30 dicembre 1923,

n. 3267) per memoria

56 Spese per l'acquisto di terreni per l'amplia-mento del demanio forestale da effettuarsi con i fondi anticipati dalla Cassa per il Mez-zogiorno (legge 25 luglio 1952 n. 991) per memoria

57 Spese per lavori di rimboschimento, di rin-saldamento e di sistemazione di terreni e di boschi, e per opere di miglioramento di pa-scoli di proprietà dell'Azienda; spese per lo impianto e l'ampliamento di vivai forestali L. 2.000.000

58 Spese per l'esecuzione di opere di migliora-mento fondiario con il contributo dello Sta-to e della Cassa per il Mezzogiorno per memoria

59 Spese per costruzioni e riparazioni straor-idinarie di strade, di fabbricati, di acque-dotti, di impianti di linee telegrafiche e tele, foniche 'e di vie aeree per il trasporto di pro-dotti boschivi, spese per cabine di trasfor-mazione di energia elettrica e per elettro-dotti, per l'impianto di opifici e per l'alle-vamento di selvaggina nobile stanziate lire 40.000.000

Categoria. XIII - Versamenti in fondi di riserva 60 Somma da versare al fondo di cui all'art.

21 del T.U. approvato col iR.D. 30 dicembre 1923, n. 3267, per il reimpiego in acquisti di terreni per l'ampliamento del demanio fo-restale della Regione per memoria

61 Accantonamento di disponibilità destinate ad investimenti patrimoniali per memoria PRESIDENTE. Poichè nessuno domanda 'di parlare sul bilancio dell'Azienda delle foreste demaniali della Regione Sarda, lo metto in vota-zione. 'Chi lo approva alzi la mano.

(E' a.pprovato).

Metto in votazione il conto dei residui al 31 dicembre 1964. Chi lo approva alzi la mano.

(E' approvato).

Votazione a scrutinio segreto.

PRESIDENTE. Si procede alla votazione a scrutinio segreto sul disegno di legge: «Stati di previsione dell'entrata e della spesa costi-tuenti il bilancio della Regione per l'anno 1966».

Risultato della votazione.

PRESIDENTE. Proclamo il risultato della votazione:

presenti 68

votanti 67

maggioranza 34

favorevoli 39

contrari 28

astenuti 1

(Il Consiglio approva).

(Hanno preso parte alla votazione: Abis Are Asara Atzeni Alfredo Atzeni Angelino -Atzeni Eulo - -Atzeni Licio - Bernard - Birardi Branca Cabras Campus Cardia -Carta - 'Congiu - Contu Felice - Corrias - Co-sta - ,Cottoni - Defraia - Del Rio - Dettori - Farre - Floris - Fois - Frau - Gardu - Ghina-mi - Ghirra - Giagu De Martini - Guaita - Iso-la - Lai - Latte - Lippi - Macis Elodia - Man-ca - Marciano - Masia - Medde - Melis G. Bat-tista - Melis Pietrino - Melis Pietro - Mocci - Monni - Nioi - Nuvoli - Occhioni - Pazzaglia - Pedroni - Peralda - Pisano - Puddu - Pulighed-du - Raggio - Ruiu - Sanna - Sanna Randaccio - Sassu - Serra Ignazio - Soddu - Sotgiu .- Spa-no - Tocco - Torrente - Zaccagnini - Zucca

Si sono astenuti: Presidente Cerioni).

Discorsi augurali di fine d'anno

SERRA IGNAZIO (D.C.), decano del Consi-glio. Signor Presidente del Consiglio, onorevole Presidente della Giunta, colleghi Assessori e con-siglieri, ho 'chiesto la parola per adempiere, più che ad un dovere, ad un'incombenza assai gra-dita che mi deriva sia dall'appartenenza al Con-siglio fin dalla prima legislatura, sia dall'età.

Come ricorderete, la stessa incombenza era ri-servata nelle altre legislature all'ottimo decano

Resoconti, f. 109 - s. 37

Resoconti Consiliari — 770 — Consiglio Regionale della Sardegna

V LEGISLATURA XXXVII SEDUTA 23 DICEMBRE 1965

del Consiglio regionale Angelo Amicarelli, e suc-cessivamente, nell'ultima legislatura, al non me-no caro Giuseppe Murgia, che fu per tanti anni anche Vicepresidente dell'assemblea. Ricordo la presenza in quest'aula di questi due valorosi campioni delle prime legislature del Consiglio e credo di interpretare il sentimento di tutti i colleghi mandando all'onorevole Amicarelli e al-l'onorevole Murgia, non solo a mio nome, ma anche a nome di tutti i colleghi, un saluto de-ferente e cordiale ed un ricordo 'affettuoso.

Adempiuto a questo obbligo, che mi era ca-rissimo, in questo momento, ultimo dell'ultima seduta di quest'anno che ha visto chiudere la quarta ed iniziare la quinta legislatura (anno ricco di tali e tanti avvenimenti in campo re-gionale, nazionale ed internazionale), io formu-lo a nome di tutti noi l'augurio di poter pro-seguire nella nostra opera sulla scia di quanto fatto dai precedenti Consigli regionali e molti-plicando più che mai la nostra attività, grazie all'esperienza degli anziani, grazie al nuovo vi-gore portato dai giovani consiglieri, che sono

una notevole parte, credo un terzo, delle forze attuali di questo Consiglio.

Ritengo di interpretare un sentimento unani-me di tutta l'assemblea porgendo al Presidente del Consiglio, al Presidente della Giunta, ai col-leghi Assessori, a tutti i consiglieri e alle lo-ro famiglie l'espressione più cordiale e più affet-tuosa e l'augurio che, non soltanto si prosegua in piena attività e in piena concordia, per quan-to in disparità di ideologia, il lavoro comune, ma altresì che — per tutti gli obiettivi che si possono raggiungere nel futuro immediato ---il prossimo anno 1966 sia foriero di migliori for-tune per la Regione, per i lavori del Consiglio, per tutti i consiglieri, per tutti i Sardi.

A questo augurio aggiungo un'espressione di speranza che già è stata formulata ieri sera in un ordine del giorno approvato dall'assemblea:

la pace regni sovrana in tutto il mondo.

Nella nostra Sardegna, venga eliminata per quanto è possibile quella piaga, che tutti ci ad-dolora, dell'emigrazione; che tutti i Sardi pos-sano trovare lavoro e concordia nella loro pa-tria; che l'anno 1966 segni l'inizio, con l'aiuto di Dio, di migliori fortune per la nostra Isola,

per la nostra Patria e per la pace nel mondo.

(Applausi).

CORRIA$ (D.C.), Presidente della Giunta.

Signor Presidente, mi' consenta, a titolo perso-nale ed a nome dei colleghi della Giunta, di associarmi alle espressioni augurali rivolte poc'anzi a tutti noi dall'onorevole Ignazio Serra nella sua veste di decano di questa assemblea.

Io penso di poter dire con certezza che tutte le volte che noi — al termine dell'anno, esaurite le nostre fatiche — ci rivolgiamo questi auguri non esiste più una differenza politica o di credo religioso tra di noi, perchè un comune senti-mento crea quella sincerità del cuore che ci por-ta a rivolgerci •scambievolmente questi 1 voti di

prosperità e di felicità per il nuovo anno che sta per iniziare.

Ed è con questo spirito che io rivolgo a lei, signor Presidente, che con tanta capacità e con tanta sensibilità dirige i lavori di questa as-semblea, 'ai suoi colleghi Vicepresidenti, ai com-ponenti il Consiglio di Presidenza, oltre che a tutti i colleghi componenti questa assemblea, l'augurio più fervido, che estendo in questo mo-mento a tutti i Sardi, a coloro che sono in Sar-degna ed a coloro che gli eventi hanno portato fuori della loro patria. E' un augurio sincero, un 'augurio che sgorga dal mio cuore e che — per me che sono credente — intende essere an-che un'invocazione a Dio perchè ci accompagni e ci aiuti in questa nostra fatica; fatica dura indubbiamente, perchè incontra ostacoli e dif-ficoltà; ma che vede almeno noi, tutti i presenti, animati dal massimo impegno e dalla massima buona volontà per superare queste difficoltà e questi ostacoli.

L'augurio è che il nuovo anno, preceduto dal Santo Natale, ci riservi veramente quella feli-cità cui tutti quanti aneliamo, e, come è stato giustamente ricordato dal collega Serra, anche il raggiungimento di un obiettivo che è comune a tutti, quello della pace 'in tutto il mondo: che cessino gli odi, che cessino i motivi di dissenso, o che i motivi di dissenso si compongano nelle sedi appropriate, proprio per rendere il mondo tutto, nel suo complesso, più buono e per far sì che tutti gli uomini si dedichino con tutto il loro impegno a cercare per loro e per i loro

V LEGISLATURA XXXVII SEDUTA 23 DICEMBRE 1963 simili una vita più prospera, più ricca, più

fe-lice, più pacifica. (Applausi).

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, le festivi-tà natalizie e di fine d'anno cadono tra la di-scussione del bilancio testè conclusasi e l'immi-nente discussione del piano quinquennale che è già stato esaminato dall'apposita Commissione speciale del Consiglio. Il 1966 per la nostra assemblea incomincerà quindi con la discussio-ne di quello che sarà l'atto più importante di tutta la legislatura: appunto il piano quinquen-nale. L'importanza di questo documento e delle scelte che attraverso di esso la nostra assem-blea si 'appresta a compiere, spiega la durata dei lavori della 'Commissione rinascita, che nel corso degli ultimi mesi ha dedicato al piano quinquennale un esame straordinariamente am-pio e approfondito.

La quinta legislatura — apertasi con la lun-ga crisi di luglio e di agosto — entra, con la approvazione del bilancio e con la discussione del primo piano quinquennale, nella pienezza della sua funzione e del suo tempo. Poichè nel corso del 1965 'abbiamo avuto il rinnovo del Consiglio, io mi astengo dal proporvi il consue-to bilancio annuale dell'attività svolta. Negli ultimi sei mesi, che segnano l'inizio della quinta legislatura, il Consiglio si è dato i suoi stru-menti di azione esprimendo, oltre che il pro-prio Ufficio di Presidenza, il Presidente della Giunta e la Giunta stessa, sia pure dopo un lungo e legittimo travaglio. In seguito, l'atten-zione dell'assemblea — come dicevo — è stata prevalentemente assorbita dall'esame del bilan-cio e del primo piano quinquennale. Al di fuori di questa attività voglio solo ricordare che il Consiglio di Presidenza della assemblea ha re-so visita al Presidente del Senato e al Presi-dente della Camera, al PresiPresi-dente della Corte Costituzionale e al Presidente della Repubblica.

Il 1965 finisce in un momento in cui non possiamo avanzare alcun giudizio sul lavoro già svolto dalla nostra assemblea nel suo complesso.

Ci siamo messi in marcia da poco e la nostra strada è lunga. Desidero però sottolineare con gratitudine il gravoso ed intenso lavoro delle Commissioni per la rinascita e per il bilancio

che hanno preparato per la discussione in au-la tempestivamente questi atti fondamentali;

gratitudine che estendo al nostro personale il quale non si è risparmiato per rendere rapida-mente pronti i non pochi documenti necessari.

Ringrazio di cuore, anche a nome del Consiglio di Presidenza, con molta vivezza, il nostro de-cano onorevole Ignazio Serra, che ha espresso con grande proprietà, con grande slancio, con quella profondità di sentimento che gli è pro-pria i pensieri che tutti ci uniscono in questo momento. Ringrazio vivamente l'onorevole Pre-sidente della Giunta per le affettuose parole au-gurali rivolte a tutti noi, in particolare alla Presidenza. Da parte mia ricambia a tutti que-ste 'espressioni con lo que-stesso affetto: a ciascuno di voi, onorevoli colleghi, alle vostre famiglie.

Desidero estenderle con sincerità e cordialità ai giornalisti, ed inviarle con un particolare sen-timento di affetto ai Sardi della nostra diaspora, che certamente guardano in questi giorni con particolare nostalgia alla nostra Isola e con par-ticolare speranza alla nostra opera; a quegli emigrati che son ritornati per pochi giorni in famiglia, ma che sarebbero desiderosi di un la-voro e di un tetto qui, nell'Isola dove sono nati.

Ai disoccupati, a tutti quelli che soffrono e che aspettano auguriamo —e in questo augurio c'è un impegno di lavoro da parte di tutti noi —, auguriamo un •felice anno 1966 e, specialmente, che molti di essi possano trascorrere il futuro Natale in condizioni migliori di quelle attuali.

Da questi che ci sono più vicini nella solle-citudine, il nostro sentimento si estende a tutti i Sardi con l'augurio di un buono e santo Na-tale e di un felice 1966. Possa il nuovo anno segnare nuove costruttive tappe nel progresso dell'Isola, nell'elevazione della nostra Patria, l'Italia, e possa, soprattutto e non meno, segna-re tappe decisive in quella che è l'aspirazione comune di tutti gli uomini di buona volontà, di tutti i popoli, e che si è nobilmente espressa anche nella nostra assemblea : la massima

aspi-razione di tutti, una sicura e giusta pace nel mondo. (Applausi).

Il Consiglio sarà convocato a domicilio.

La seduta è tolta alle ore 13 e 10.