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6.3 - le spese per l’innovazione

70 80 90 100 UE-15 Totale UE-15 Industria** UE-15 Servizi*** Italia Totale Italia Industria** Italia Servizi*** Da 10 a 49 addetti Da 50 a 249 addetti 250 addetti e oltre

Fonte: Eurostat (http://ec.europa.eu/eurostat/data/database. Sezione: Science and Technology/ Community innovation survey).

*: imprese che hanno dichiarato di aver svolto attività finalizzate all’introduzione di innovazioni di prodotto o processo o di aver introdotto innovazioni organizzative o di marketing nel triennio 2012-2014.

**: include i settori Ateco 2007 B-E (eccetto il settore delle Costruzioni).

***: include i seguenti settori Ateco 2007: Commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di au-toveicoli e motocicli (G); Trasporto e magazzinaggio (H); Servizi di informazione e comunicazione (J); Attività finanziarie e assicurative (K); Attività professionali, scientifiche e tecniche (M, salvo le divi-sioni 69 e 75).

6.3 - le spese per l’innovazione

Le imprese che innovano in Italia sono quindi relativamente poche, e co-munque una percentuale inferiore a quella che si registra nei paesi europei di paragonabile dimensione e grado di sviluppo economico-produttivo. Sempre in un’ottica comparata su scala europea, risulta interessante foca-lizzare l’attenzione sulle imprese innovatrici e misurare l’intensità del loro sforzo innovativo. Tale sforzo può essere misurato prendendo in esame il dato relativo alle spese sostenute per l’innovazione. Alle imprese censite

dall’indagine CIS viene infatti chiesto di indicare le specifiche attività inno-vative svolte e il relativo costo sostenuto. Come già sottolineato, l’indagine prende in esame un’ampia gamma di attività innovative e in particolare:

a. le attività di R&S (svolte direttamente dall’impresa o commissio-nate all’esterno);

b. l’acquisizione di macchinari, attrezzature, software, fabbricati fi-nalizzati all’introduzione di innovazioni di prodotto, servizio o processo;

c. l’acquisizione di conoscenza da altre imprese o istituzioni (know-how, lavori protetti da diritto d’autore, innovazioni brevet-tate e non brevetbrevet-tate, etc.);

d. le attività di progettazione e design;

e. la formazione (legata alle attività innovative); f. il marketing di nuovi prodotti e servizi;

g. altre attività preliminari all’introduzione di innovazioni, quali studi di fattibilità, attività di verifica e collaudo, ingegnerizzazione industriale.

Come indicatore dell’intensità innovativa complessiva delle imprese si può quindi utilizzare il dato relativo al totale delle spese in innovazione soste-nute dalle imprese, normalizzato per un dato dimensionale dell’impresa (noi utilizzeremo il numero degli addetti). Risulta interessante anche con-frontare questo indicatore con quello relativo alle sole spese per le attività di R&S (sempre per addetto). La Figura 6.5 riporta entrambi gli indicatori per ciascuno dei 28 paesi europei. L’anno di riferimento è il 2014 (l’ultimo anno del triennio coperto dall’indagine)7.

figura 6.5 - Spese totali per l’innovazione e spese in R&S in Europa (2014; migliaia di euro per addetto)*

0 5 10 15 20 25 30

Lettonia Cipro Bulgaria Romania Malta

Slovacchia Croazia Portogallo Lituania

Grecia

Repubblica Ceca

Polonia Ungheria Estonia Slovenia Spagna Italia

Lussemburgo

Olanda Austria Belgio

Regno Unito Irlanda Francia Finlandia Norvegia Danimarca Germania Svezia Spese per l'innovazione Spese per R&S

Fonte: nostre elaborazioni su dati Eurostat (http://ec.europa.eu/eurostat/data/database. Sezione: Science and Technology/Community innovation survey).

Nota: l’indicatore è calcolato prendendo in esame le spese per l’innovazione e gli addetti solo delle im-prese che hanno introdotto un’innovazione di prodotto o processo.

In Italia le imprese che hanno introdotto almeno un’innovazione (di pro-dotto e/o processo)8 nel periodo 2012-14 hanno speso in media per addetto, e per l’insieme delle attività innovative richiamate sopra (punti a-g), 6,7 mi-gliaia di Euro. Circa la metà di queste spese (3,4 mimi-gliaia di Euro) è stata destinata alle attività di R&S. Dalla Figura 6.5 emerge chiaramente come, anche prendendo in esame un indicatore delle sforzo innovativo delle im-prese molto ampio come quello delle spese totali per l’innovazione, la di-stanza delle imprese italiane da quelle dei paesi più innovativi continui ad essere significativa. Le imprese innovatrici in Italia spendono in innovazione circa un quarto di quelle svedesi, meno della metà delle imprese innovatrici tedesche e molto meno di quanto viene speso per le attività innovative in Francia. Restringendo il campo al gruppo UE-15, le imprese innovatrici ita-liane si posizionano prima solo delle imprese spagnole e di quelle greche. I dati relativi alle spese in R&S mostrano (come prevedibile) divari tra le imprese italiane e quelle dei paesi più innovativi ancora più significativi. Il 8 La CIS chiede di indicare le spese per l’innovazione solo alle imprese che hanno introdotto un’innovazione di prodotto e/o processo (indipendentemente dall’aver introdotto innovazioni in ambito organizzativo o nel marketing).

confronto di questi due indicatori ci consente inoltre di avere una stima della parte della attività innovative che l’indagine CIS riesce a portare in emer-sione rispetto all’indicatore della R&S. Come si evince da tale confronto, le attività innovative che hanno luogo al di fuori dei laboratori di R&S pesano per una percentuale che varia da paese a paese ed è (con qualche rilevante eccezione) più alta nei paesi meno innovativi.

Anche in questo caso non è difficile immaginare che la bassa intensità in-novativa italiana rivelata dai dati sulle spese per l’innovazione, e le distanze che emergono rispetto ai principali paesi europei, riflettano il modello di specializzazione del sistema produttivo italiano. Risulta quindi interessante verificare se tali distanze permangano anche nei singoli settori di attività economica. La Figura 6.6 consente di fare questa verifica presentando, per i principali settori (quelli per i quali l’EUROSTAT rende disponibili i dati), i valori delle spese totali per l’innovazione per addetto sostenute dalle im-prese italiane, e il valore medio dello stesso indice calcolato prendendo in esame l’insieme delle imprese innovatrici dei 5 principali paesi europei (UE-5): Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna.

Nonostante la Figura 6.6 mostri un quadro più articolato del posizionamento del sistema innovativo italiano nel panorama europeo, nella maggior parte dei settori le imprese italiane continuano a registrare un’intensità innova-tiva inferiore a quella media dei 5 maggiori paesi europei. Solo in quattro settori industriali le imprese italiane mostrano un’intensità innovativa (mi-surata come spese totali per l’innovazione per addetto) superiore alla media dei 5 paesi: si tratta dei Prodotti alimentari e di quelli relativi alla lavora-zione del tabacco (settori Ateco C10-12), del Tessile e Abbigliamento (C13-15), del settore della Carta e Stampa (C16-18), del settore Fabbricazione Mobili (C31) (tutti settori nei quali l’Italia vanta una consolidata specializ-zazione produttiva), e del settore Ricerche di mercato e pubblicità (M73). La figura mostra una (sorprendentemente) bassa spesa per innovazione nel settore degli Autoveicoli così come negli Altri mezzi di trasporto (C29-C30), nei Prodotti in metallo (C25) e nel macro settore dei Computer, dei prodotti elettrici-elettronici e degli strumenti ottici (C26).

figura 6.6 - Spese per l’innovazione in Italia e nel gruppo UE-5 per settore di attività economica (2014; migliaia di euro per addetto)

0 5 10 15 20 25 30

Alimentari, Bevande e Tabacco (C10-12) Tessile, Abbigliamento, Pelli (C13-C15)

Carta e Editoria (C16-18)

Chimica, Plastica e Petr. C19-22)

Altri prod. non metall. (C23)

Prodotti in metallo (C25)

Computer, apparati elettronici e prod. ottici (C26)

Apparecchi elettrici (C27)

Macchinari e apparecchiature NCA (C28)

Autoveicoli (C29)

Altri mezzi trasporto (C30)

Fabric. mobili (C31)

Riparazione, install. macchinari e appar. (C33)

Commercio all'ingrosso (G46) Trasporti e magazzinaggio (H

)

Servizi informazione e com. (J

)

Attiv. finanziarie e assicur. (K)

Servizi archit. e ingegneria (M71)

Ricreche di meracto e pubblicità (M73)

Italia

UE-15

Fonte: Eurostat (http://ec.europa.eu/eurostat/data/database. Sezione: Science and Technology/Com-munity innovation survey).

Nota: L’indicatore è calcolato prendendo in esame le spese per l’innovazione e gli addetti solo delle imprese che hanno introdotto un’innovazione di prodotto o processo.

6.4 - la propensione a cooperare nell’innovazione