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Uno spiraglio di incorruttibilità

Feng Tang paragona le opere letterarie alla vita di un uomo: per andare incontro alla “vita”, che di certo comporta anche lutti e sofferenze, uno scrittore abbisogna dell’aiuto di Dio, di una pazienza sovrumana, di una resistenza stoica alle sfortune, alle relazioni extramatrimoniali, alla voglia di suicidarsi e al vuoto esistenziale a cui si andrebbe incontro conducendo una vita “eccessivamente lunga”. Più che lunga la si potrebbe definirebbe una vita “normale”: proprio la condizione di normalità che il liumang assolutamente non può accettare, e che rigetta con fermezza. Feng Tang, da buon teppista, assume queste condizioni come inaccettabili, e in una condizione esistenziale simile non vede altro che l’ineluttabilità della morte, uno status vitale che lo condurrebbe alla contemplazione del suicidio come unica via di fuga dalla banalità del quotidiano. Come può un

liumang abbandonarsi a tutto ciò? Non può, infatti: Feng Tang arriva addirittura a descrivere la

letteratura come un teppista liumang: per la letteratura ci vuole talento, e il talento (secondo Feng Tang) sarebbe appannaggio dei giovani, dunque il momento creativo qualcosa di epifanico; tra assunzioni di droga e sporadici orgasmi, ogni tanto arriva la mano di Dio ad aspergerlo di

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ispirazione per poter scrivere quella mezza dozzina di poesie e romanzi illuminati. La mano di Dio dunque per un momento di ispirazione fugace, non certo per affrontare una vita di responsabilità e “normalità”, quella banalità che il teppista (la cui caratteristica è la gioventù) rifugge nel modo più assoluto, ed essendo anche la letteratura liumang, anch’essa deve essere giovane e rifuggire dallo stillicidio della banalità quotidiana, la stessa stasi dalla quale rifuggono i giovani protagonisti del romanzo di Irvine Welsh, trovando rifugio nella trasgressione e nella droga. Lo scrittore cinese, nella letteratura giovane, irriverente e caustica, libera da tutto e autoreferenziale, intravede un buxiu

de zhaimen 不朽的窄门, uno “spiraglio d’immortalità”, uno spaccato incorruttibile di salvezza per

l’anima e per il corpo dell’uomo, quello a cui ogni scrittore dovrebbe tendere per resistere al processo che a tutti tocca in sorte. Egli intravede questa “luce” in due scrittori: innanzitutto, Wang Shuo 王朔, nell’opera wo shi ni baba 我是你爸爸 (Io sono tuo padre, 2004):

王朔用我是你爸爸窥见了一下所谓不朽的窄门

Wang Shuo, con il suo Io sono tuo padre intravede uno spiraglio di incorruttibilità.97

Ed è infatti a Wang Shuo che il critico Wu Congju 仵从巨 paragona Feng Tang: entrambi incentrati sulla figura del liumang, nel suo articolo Wang Shuo Wang Xiaobo zhi hou shi Feng Tang 王朔王 小波之后是冯唐 (Dopo Wang Shuo e Wang Xiaobo c’è Feng Tang) ne offre un’interessante analisi. 往前说, 其“风格”与王朔, 王小波牵系. (…) 王朔王小波之后,似乎当是冯唐了: 他比王朔更放松, 更自在, 更有活力, 有大巧不工的味道. 他比王小波把智见外直得更深些, 更远些, 更淡些, 有绝圣 弃智的气象; 他在王朔的方向上走的更远, 他比王小波离文学与人更近(或者已的究竟之法), 但是 他共同的颠覆性却暗通款曲.增经与仍存的“传统意识(或文化)”被他们共同推崇的“自由”, “快乐”, “欲念”, 正在或已经或必将“瓦解”.

Inoltre, il suo stile ha connessioni con quello di Wang Shuo e Wang Xiaobo. (…) Dopo Wang Shuo e Wang Xiaobo, di certo viene Feng Tang: più rilassato di Wang Shuo, più a suo agio, più vitale, ha un sentore di alte e parecchie qualità. Feng Tang conferisce maggior profondità e importanza alla saggezza rispetto a Wang Xiaobo creando un’atmosfera più profonda, distante, sottile, un’atmosfera in cui la sacralità viene esclusa e gettata via; si è spinto più lontano nella direzione di Wang Shuo e si è avvicinato maggiormente alla letteratura e alla gente, tuttavia il suo generale senso di sovversione

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riesce in qualche oscura maniera ad evocare sentimenti sinceri provenienti dal cuore. In merito alla preesistente e rimanente “consapevolezza tradizionale (o letteraria)”, essa è in procinto di essere “disintegrata” dai loro elevati concetti di “libertà”, “felicità”, “desiderio”.98

Innegabilmente, secondo l’autore dell’articolo, ci sono evidenti connessioni tra la letteratura di Feng Tang e quella di Wang Shuo e Wang Xiaobo: i loro concetti di “libertà”, “felicità”, “desiderio” finiscono per spezzare la visione tradizionale delle cose e ad accendere la miccia della dianfu xing 颠覆性, “natura sovversiva”. Una voglia e dunque desiderio di sovversione che avrebbe origine da scrittori a lui antecedenti, a cui di certo deve molto, ma che oggi nell’immaginario comune ha inevitabilmente finito per “spodestare”. Probabilmente, secondo l’autore, la sua indole “sovversiva” è un qualcosa che deriva anche dalla sua letteratura, dalla sua fuzi zi dao de wenxue guan huo jiazhi

quxiang 夫子自道的文学观或价值取向, “visione letteraria che trova nella critica dei difetti altrui

la critica dei propri difetti, o il suo orientamento dettato dalla ricerca di un valore nella narrativa”99.

文学总体属阴, 大道窄门, 需要沉着, 冷静, 甚至一点点没落. 王朔老了, 王小波走了. 王国维老先 生说“一代有一代之文学”, 那么, 看冯唐吧!

La letteratura da sempre è qualcosa che si cela nel buio, e sia che passi dal portone principale sia che passi una porticina, essa abbisogna di compostezza, sobrietà, altrimenti a poco a poco declina. Wang Shuo è invecchiato, Wang Xiaobo se n’è andato; il signor Wang Guowei ha detto “ogni generazione ha la propria letteratura”. Dunque, avanti Feng Tang!100

Se a ogni generazione spetta dunque il suo scrittore, è giusto che Feng Tang, avendo raccolto l’eredità dei sui predecessori, faccia il dovuto ingresso (come del resto ha già fatto da tempo) nel panorama letterario cinese contemporaneo.