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1.1. Grafia 1.1.1Vocali.

Non rilevo particolarità grafiche nella resa delle vocali; segnalo y in luogo di i in buoy 64r.19, 66r.13; coley 74v.11, 75r.16; coluy 74v.11; coyame 1r.27, 62r.1; dey 83r.1; giamay 25v.12; ley 94r.9,10; lloy 93v.14; may 78v.25, 140r.6; maytina 145v.18; poy 95v.27; scaldatoye 133v.22; sey 65r.16 etc. (5 ess.); strayneri 42v.10, 58v.22; suoy 65v.9, 69r.15,16; voyta 53r.29; voyte 81r.9;

80 Per i tratti del Breve divergenti dall’area linguistica toscano occidentale (e, nello specifico,

pisana), non sono molti i testi ad offrire paralleli ragionevoli. Fra gli antichi testi sardi si è tenuto conto soprattutto delle carte volgari dei sec. XI-XIII in campidanese conservate nell’Archivio Arcivescovile di Cagliari e studiate sotto il profilo linguistico da Pier Enea Guarnerio (GUARNERIO, L’antico campidanese), ma anche, in particolare per il lessico, degli

Statuti di Sassari del XIV sec. in logudorese curati dallo stesso editore. Qualche utile parallelo è offerto dai documenti corsi editi e inediti studiati da Pär Larson, soprattutto dai falsi copiati nel 1364 (cfr. LARSON, Note su un dossier). Interessanti confronti si possono istituire anche con una Carta de Logu in versione pisana anteriore al 1325. Il testo frammentario, costituito solo da alcuni capitoli, relativo al giudicato di Cagliari, fu ritrovato ed edito da Tangheroni che lo ritenne steso in un volgare italiano “dai tratti specifici della variante toscano-occidentale” (p. 222). Di tale Carta de Logu cagliaritana in lingua toscana Tangheroni offrì una prima provvisoria trascrizione nel 1994 (TANGHERONI, Carta de Logu, prima trascrizione), ripubblicandola con varianti editoriali nel 2004 (Carta de Logu, versione pisana, a. 1325). Soltanto quattro capitoli, in copia databile fra la fine del XVI e l’inizio del XVII sec. e in forma linguisticamente pisana (anche se con alcuni tratti fonetici estranei a tale varietà), sono pervenuti degli antichi Statuti di Bosa, la cui esistenza era stata messa in dubbio da alcuni storici fino al momento del ritrovamento di tali frammenti pubblicati da Giovanni Todde (TODDE, Alcuni capitoli degli Statuti di Bosa). Anche il Breve del porto di Cagliari (1318-21), che fu corretto, come già si è notato (cfr. § 1.1., p. 7), proprio da uno dei revisori del nostro testo, Betto Alliata, rappresenta un punto di riferimento importante per la presenza di “tre capitoli in volgare, di mano non pisana” (CASTELLANI, Cap. intr. Gr. stor., p. 187) nella carta 29v (pp. 1122-3 dell’edizione Bonaini). Per altre sporadiche forme del suddetto Breve, Castellani pensa all’intervento di un notaio o copista non pisano (cfr. § 1.1., n. 12). Sono infine rilevanti le lettere mistilingui degli anni 1323-1324 appartenenti alla Cancelleria di Alfonso IV, conservate nell’Archivio della Corona d’Aragona di Barcellona e pubblicate da Maria Giuseppina Meloni. Tali documenti, secondo la curatrice, “risultano scritti in una lingua ibrida che presenta elementi, oltre che sardi nella varietà dialettale arborense, anche catalani e, in minor misura, italiani” (MELONI, Una nota su alcuni documenti in lingua sarda, p. 357). A

redigere le lettere potrebbe essere stato secondo Meloni un catalano che conosceva il sardo, lingua forse appresa in virtù della sua residenza nell’isola già prima della conquista aragonese (ibid., p. 359). Al di là delle ipotesi sull’identità dello scriba (o degli scribi) la particolarità linguistica dei documenti, che li rende un unicum nella storia della dominazione aragonese nell’isola (ibid., p. 360), pare aver avuto origine dall’intento del sovrano di attirare il favore dei nuovi sudditi impiegando per la comunicazione scritta il loro idioma.

81 Ai fini dello spoglio il testo del Breve è stato codificato ed interrogato con GATTO,

programma per la gestione del corpus di testi del TLIO, più volte citato nel presente lavoro, ideato e sviluppato da Domenico Iorio-Fili all’Istituto del CNR Opera del Vocabolario Italiano.

voyto 81r.18; ydonea 5v.20, 48v.25, 101r.19; ydonee 47v.7; ydonei 16r.12 etc. (15 ess.); ydoneo 28v.27 etc. (6 ess.); ydoney 58r.9, 83r.31, 104r.20; ysola 35v.27; yuxta 41r.12.

1.1.2Occlusive velari davanti ad a, o, u.

a) Velare sorda. La grafia c davanti ad a, o, u è la più frequente82, in un numero limitato di casi sostituita dal digramma ch; k si trova solo in posizione iniziale davanti ad a, nel toponimo Kallari83 (35r.3, 94r.18, 111r.22; accanto a Callari 35r.6, 46v.12) e in kalende (41v.2, 42r.232, 42v.15,17).

Esempi di ch: acchomandasse 84v.6; acchusate 75r.17; achusare 42r.27; achuse 11r.8; affranchare 139v.26; alchuna 5v.22; ancho 51v.20 etc. (8 ess.); archasse (53r.12); ardischa 98v.8; arrechano 134r.24; bacchare 137v.16; bancha 102v.29; beccho 73r.6; biccho 66r.2; boccha 21v.27 etc. (6 ess.); bocha 116r.5; boschaiuoli 134r.7; boscho 1r.23 etc. (7 ess.); bottecha 102v.22,28,29; cciaschuno 137v.14, 143v.18; chasa 18v.21, 110r.14; chatuno 115r.28; chavare 110v.28; choiame 66r.17; cholui 130v.1; chome 5v.11 etc. (14 ess.); chorame 62r.3; chosa 2v.23 etc. (6 ess.); chose 2r.21 etc. (10 ess.); chosì 138v.10; chosie 13v.27; chotale 100v.8 etc. (4 ess.); chotali 50v.9 etc. (7 ess.); chui 18r.27; ciaschaduno 41r.4, 104v.11; ciaschuna 26v.6 etc. (11 ess.); ciaschuno 2v.25 etc. (17 ess.); cognoscha 33r.26; deboschare 25v.7; diboschare 25v.9; domenicha 118r.27, 119r.5; escha 1r.6, 56r.9; francha 3v.2 etc. (8 ess.); franchano 139v.24; franchare 4r.17, 139v.6; franchasse 129v.7; franchasseno 115v.5; franchatura 121v.30, 122r.6; fraschato 1v.21, 67r.24; frescha 66v.12,18, 73r.21; frescho 75v.1; fuocho 1r.23 etc. (18 ess.); giocho 145v.23; giuocho 146r.1; guelcho 4r.2 etc. (39 ess.); impecchato 51r.18 etc. (4 ess.); impicchato 51r.15; luocho 97v.6; maistraticho 122v.20; manchare 14r.4; manchatura 33r.11; manischalcho 58r.29; marchato 51v.23; marcho 25r.16 etc. (56 ess.); meschare 33v.11; mocchobello 24v.5; mochubello 5v.24; ombracho 53r.25; pancha 41v.28, 42v.7, 110r.14; pascha 70v.19; paschano 1v.7, 64r.11; perchotesse 53r.13 etc. (4 ess.); peschatori 42r.7,9,12; pichonieri 124r.21; pischaiuoli 101r.5; potecha 53r.26, 99r.15; racchoncia 109v.7; restituischa 95r.8, 136r.15; ristituischa 134r.20; saccha 132r.18; sacchaione 73r.5, 74r.2; sbocchare 119r.15; sbocchasse 119r.21; schacchi 48r.27,30, 48v.12; schala 100r.1; schaldatoie 139r.9; schandigliare 16v.19; schandigliasse 99v.2; schandigliate 59r.19; schapulari 33v.20; scharricari 66v.16; scharrichi 77r.26; schorticasseno 73v.18; schortichasseno 73v.16; schortichata 73v.24; schuse 18v.5; scortichare 73v.17; secho 119r.27;

82 Si contano complessivamente 2440 occ. di ca-, -ca- e -ca, 4339 di co-, -co- e -co, 2263 di cu-

e -cu-.

83 La forma Kallari è attestata 17 volte nel Breve del porto di Cagliari (1318-21) e 2 nel Breve

del Pop. e delle Comp. del Com. di Pisa (1330); si trova inoltre un’occ. nella Carta de Logu, versione pisana, a. 1325 (incipit, p. 227). Sono leggermente maggioritari nel corpus del TLIO gli ess. di Callari: 18 occ. nel Breve del porto di Cagliari (1318-21), 2 nel Breve del Pop. e delle Comp. del Com. di Pisa (1330), 2 nel Breve dell’ordine del mare di Pisa (1322-51), 1 nel toscano Dittamondo di Fazio degli Uberti (c. 1345-67); anche Calari nella fiorentina Deca terza di Tito Livio (XIV sec.) e Chalari nelle senesi Chiose Selmiane (1321-37).

spicchare 38r.8; ssiccho 138r.15; tacchato 73v.25; vaccha 73r.9, 73v.29; vachacioni 23r.23; vachare 30v.25.

Il digramma ch si trova inoltre nell’antroponimo Federicho 75r.31 e nel toponimo Barecha 6r.10, 114v.23; -cch- nell’antroponimo Arsoccho 63v.15,17.

b) Velare sonora. È quasi costante l’uso di g.

Esempi di gh davanti ad a, o: borgho 65v.10; camarlingho 108r.19; ghalan- sa 130v.17; ghostino 110r.14; luogho 119v.11; pagha 129r.12; paghando 127r.21; paghare 108r.28 etc. (4 ess.); paghati 120v.27, 133r.1; paghatore 121r.19,20; paghatori 121v.7.

Trovo un caso isolato di -gu- in pagui ‘paghi’ 20r.18. 1.1.3Affricate palatali.

Le affricate palatali, sorda e sonora, davanti ad a, o, u sono espresse rispetti- vamente con i digrammi ci e gi.

L’uso di ci dinanzi ad e è attestato in: belanciette 16v.25 (ma belancette 16r.15); bilanciette 16v.24; ciera 31r.28 etc. (5 ess.; accanto a cera 27r.13 etc., 24 ess.); ciercare 11r.19; concie 1v.15 etc. (5 ess.); contradiciesse 8r.18, 19v.1; faciesse 7v.2, 9r.7; recievere 7v.22; sconcie 34v.17; uncie 17r.11,13, 33r.252, vencie 10r.25.

Da considerarsi forse latinismi sofficiente 16r.7 etc. (4 ess.); sofficientemen- te 103r.21; sofficienti 32v.11 etc. (7 ess.); sofficientimente 74v.3; sufficiente 5v.20, 10r.3; sufficienti 22r.8 etc. (5 ess.).

Gi davanti ad e è attestato in: argientiera 6r.9; argiento 13r.9; bulleggie 139r.10; liggiere 12r.4; ligiermente 104r.13; porgie 116r.27; tragie 74v.15.

Particolarmente notevole -g- in arangi ‘arance’ (hapax nel corpus del TLIO), che rinvia con ogni probabilità ad area sarda meridionale: WAGNER,

DES, s.v. arántsu, segnala infatti il campidanese aránğu, rilevando che la consonante sonora è propria di tutta la parte meridionale dell’isola.

1.1.4Sibilanti pure84.

È scarsamente rappresentata la grafia toscano-occidentale ç (e z) per esse sonora85: caço ‘caso’ 6v.6,9; içola 86v.18,21; staçina 1r.2 etc. (28 ess.); staçine 29v.4 etc. (7 ess.); staçire 2v.15 etc. (11 ess.); staçisse 84r.8; staçita 83v.14; staçite 83r.28, 83v.21 (ma stasite 83v.1); staçito 84r.21; stazina 29r.15, 83v.9

84 Cfr. anche § 1.2.3.2.

85 Si tratta del riflesso sulla grafia di un fenomeno fonetico caratteristico del consonantismo

pisano e lucchese, ovvero la perdita dell’elemento occlusivo nell’affricata dentale (cfr. infra § 1.2.3.3) il cui grafema, z o ç, si rende disponibile per la rappresentazione di s sonora; si tengono presenti CASTELLANI, Mil., p. 336; LIMENTANI, pp. 47-8; BALDELLI, Practica

Geometrie, p. 79; CASTELLANI, Cap. intr. Gr. stor., p. 206; DARDANO, p. 48; CRESPO, p. 37;

SESSA¹, pp. 84-5; CASTELLANI, Gr. stor., p. 295; FROSINI, Lingua Laurenz., p. 253; MANNI, p.

42. Un’opposizione alla moda grafica di z per esse sonora è però testimoniata dalla sua assenza in alcuni testi toscano occidentali elencati da Castellani (cfr. CASTELLANI, Cap. intr. Gr. stor., pp. 206-207), fra i quali, si noti, figura anche il Breve del porto di Cagliari (1318-21).

(ma anche stasina 11r.16, 29r.16, 71r.26); stazine 70v.23 (ma stasine 10r.15, 71r.28); stazisse 83v.9; stazito 84r.3; uçi 138r.12.

Esse sorda è rappresentata da -ss- in difesse 113v.16; difesso 112v.2; intesso 114r.2; messe ‘mese’ 120v.10; offesso 33v.31; pressi ‘presi’ 2v.18; si noti però che -ss- potrebbe avere anche il valore di esse sonora in cchiessa 84v.29, Chiessa 57r.21, 59r.6, 63v.30 e messure 76r.21.

La sibilante sonora è espressa con la grafia latineggiante x nei seguenti ca- si86: exactore 45v.5,12; exactori 47v.5; examinagione 7v.6; examinare 7v.18 etc. (8 ess.); examinati 37r.14, 82r.16; examinatura 7v.24 etc. (4 ess.); execocione 15r.26,27; execucione 9v.6; execuctione 113v.2; executione 5r.16, 20v.6; exempla 23v.12; exemplare 19r.26 etc. (6 ess.); exemplari 19r.26; exemplate 43r.11; exemplato 105v.24; exemplatura 10v.26, 11r.10; exemplo 23v.17 etc. (7 ess.); exenplare 101v.19; exercere 6r.22 etc. (8 ess.); exercicio 9v.13; exercire 78v.9 etc. (4 ess.); exercito 13v.18; exertori 109v.16; exigere 42v.4, 43r.12; existente 102v.7.

Davanti a consonante sonora la grafia s per esse sonora (che non ha rilevanza fonematica)87 è costante: per gli ess. di medesmo cfr. § 1.2.3.8.

Esempi di -s- per esse sonora88: abbisognasse 5r.21, 78v.28; abbisogniano 12v.2; abisignasse 6r.23; abisogna 52v.2; abisognasse 6v.9 etc. (9 ess.); abisognasseno 73r.16; abisogneranno 26r.26; abisognirae 17v.21; acchusate 75r.17; accus’ 12r.7; accusa 11r.4 etc. (35 ess.); accusare 19r.4 etc. (40 ess.); accusari 140r.27; accusasse 19r.11 etc. (10 ess.); accusasseno 59v.29; accusassi 100r.4; accusassino 61r.10; accusata 19r.13 etc. (4 ess.); accusate 13r.2; accusati 57v.9 etc. (4 ess.); accusato 55v.25 etc. (24 ess.); accusatore 19r.14 etc. (15 ess.); accusatori 58r.12, 59v.27, 64v.30; accuse 1r.13 etc. (17 ess.); accusi 12r.5, 104v.28; accusirà 68r.22; achusare 42r.27; achuse 11r.8; acusa 45v.1, 119v.4,6; acusare 19r.11; acusarlo 29r.28; acusato 122r.12; bisogna 15v.16 etc. (6 ess.); bisognano 80v.12; bisognase 142v.5; bisognasse 10v.20 etc. (10 ess.); bisognasseno 59r.16; bisognassi 107r.5, 116v.13; bisognerà 103r.25; bisognevile 35r.7; bisogni 52v.3; bisogniranno 30r.24,26; bisognivele 35r.9; bisognivile 67r.15; bisogno 20r.24 etc. (4 ess.); caso 15v.5 etc. (10 ess.; cfr. caço 6v.6,9); confuso 27r.9; disonore 54v.19; fisichi 102r.20; fisico 102r.9; isola 64v.29 etc. (4 ess.; cfr. içola 86v.18,21); isula 8v.14; mesericordia 34r.12; misericordia 79v.22; palesemente 136v.6; palisemente 27v.28; palisimente 39r.15; palisimenti 141v.23; presencia 15v.13; presensa 14r.8 etc. (33 ess.); presensia 5v.13, 112r.16; presentare 24v.12, 32r.24; presentasse 83v.16; presente 7r.21 etc. (6 ess.); presenti 109v.19, 121r.9, 142r.3; presentia 107v.15; quasi 38v.6; ricusano 38v.23; usansa 5r.17 etc. (8 ess.); usare 7r.18 etc. (26 ess.; cfr. uçi 138r.12); usari 69r.17; usarla 91v.13;

86

Si veda per altri valori di -x- § 1.1.9.

87 Cfr. CASTELLANI, Cap. intr. Gr. stor., p. 207: “la pronuncia sonora è determinata dal

fonotipo seguente e quindi non ha rilevanza fonematica”.

88 Si noti che nell’antica scripta campidanese non si faceva distinzione fra sibilante sorda e

sonora (cfr. GUARNERIO, L’antico campidanese, p. 199). La sonorità di certe s nel Breve si

desume dagli spogli di Castellani (cfr. CASTELLANI, Cap. intr. Gr. stor., pp. 207-222; vd. inoltre FROSINI, Lingua Laurenz., pp. 253-56) e va quindi considerata un riflesso del sistema fonetico pisano, non indicando necessariamente come questo veniva parlato a Villa di Chiesa.

usarlo 8r.8; usasse 8r.7, 88v.4, 127v.16; usasseno 76r.8; usata 5r.23 etc. (7 ess.); usate 28v.31 etc. (11 ess.); usati 37v.4 etc. (13 ess.); usato 9r.16 etc. (18 ess.); usino 8r.10; usura 7r.20; usuriere 97r.22; usurieri 97r.23; viso 53r.28. 1.1.5Sibilanti palatali.

La sibilante palatale sorda è rappresentata dal digramma sc e dal trigramma sci: accrescimento 35r.4; ambasciadore 36r.1 etc. (5 ess.); ambasciadori 21r.2,11; ambasciata 35v.29, 36r.6; ardisce 139v.4; cognoscere 96v.1, 104v.7; congnoscesseno 117v.18; consciencia 23r.16; crescere 59v.8; descendenti 95v.5; descendere 81r.3; escie 43r.23; esciti 120v.15; finisceno 84v.25; goscerno 130v.1; guscerno 115v.6 etc. (13 ess.); guscierno 30r.29 etc. (10 ess.), gusscierno 3v.10, 4v.7; imbascidori 35r.20; inbasciata 36r.4; iscisse 92v.25; mescere 59v.5; mescirlo 60r.9; miscere 59v.2; nascere 146v.17; nascesse 92r.10, 117v.22; nasciesse 16v.4; nascisse 95v.1; pascere 34v.2 etc. (4 ess.); pesci 41v.25 etc. (6 ess.); pescie 62v.6,7; pescii 41v.24 etc. (8 ess.); pescio 41v.27 etc. (4 ess.); piscio 42r.20; racioscinio 26r.28; scialbare 34r.16; sciesse 17v.5; sciomfa 137v.22; sciomfare 118r.6; sciomfasse 118r.12; sciomfe 137v.9; scionfare 61r.26; scionfasse 117r.24; scire 51v.10 etc. (6 ess.); scisse 53r.6 e passim (17 ess.); scit’ 26v.16; scita 18v.17 etc. (4 ess.); scite 26v.1; scito 47r.2 etc. (6 ess.); suscitato 46v.23; uscio 51v.1 etc. (5 ess.); uscire 9r.25.

Si nota anche un caso isolato di cognoxisseno (8r.15) in cui il grafema -x- indica la sibilante palatale sorda (vd. supra i già citati controesempi cognoscere e congnoscesseno).

La sibilante palatale sonora (negli esiti da -SJ-) è espressa con gi: abrugiare

63v.17, 78r.19,20; apegionate 39r.27; appegionato 92v.16; cagione 2v.20 e passim (76 ess.); cagioni 24v.19 e passim (11 ess.); pegione 41r.8 etc. (14 ess.); pregione 17r.27 etc. (53 ess.); pregioni 17r.26 etc. (11 ess.); prigione 38v.11; provigione 6v.10 etc. (13 ess.; ma provisione 5r.16); provigioni 20r.26 etc. (8 ess.); noto infine ggi in appiggionata 53r.26.

Esempi di gi in corrispondenza di -TJ-: absolugioni 37r.17; absolvegione

45v.2; absolvigione 50v.23; alienagione 102r.3; allogagione 39r.29 etc. (10 ess.); allogagioni 132v.14; alogagione 2v.29 etc. (7 ess.); ammonigione 65r.21, 142v.28; amonigione 65r.23; apellagione 8v.19 etc. (4 ess.); appellagione 9r.9,25, 9v.2; asolvigioni 9v.7; condampnagione 54r.26; condannagione 13r.4; condapnagione 1r.9 etc. (29 ess.); condapnagioni 37r.17, 59r.7, 136r.17; condempnagione 2v.12 etc. (4 ess.); condenagione 9v.7 etc. (4 ess.); condennagioni 41r.14; condepnagione 1r.11 etc. (46 ess.); condepnagioni 17r.14 etc. (4 ess.); denonciagione 21v.28 etc. (9 ess.); denonciagioni 12r.5; denunciagione 11r.3 etc. (4 ess.); dinonciagione 12r.15 etc. (5 ess.); dinonciagioni 1r.13 etc. (4 ess.); donagione 72r.28 etc. (4 ess.); examinagione 7v.6; habitagione 18r.4 etc. (13 ess.); habitagioni 64v.8, 67r.2; liberagione 24v.14; obligagione 94r.4,8; obligagioni 69r.11, 97r.28; palagio 75r.31; poligioni 59r.7; pregio 2v.27 etc. (60 ess.); ragione 2r.6 etc. (175 ess.), ragioni 2v.8 etc. (22 ess.); rinonciagione 89r.3,5,7; rinonciagioni 91r.18; rragione 2r.2 etc. (16 ess.); servigii 71v.5 etc. (7 ess.); servigio 27r.16 etc. (14 ess.); stagione

70r.5, 71r.24, 130r.19; stimagione 85r.1,2,6; ucillagione 66v.24; vacagione 14r.12, 30v.28; vendigione 2v.28 etc. (7 ess.); vendigioni 79v.7; segnalo a parte un isolato caso di raggione 69r.20.

1.1.6Nasale preconsonantica89.

La nasale preconsonantica è resa con n o m secondo il suono seguente. C’è oscillazione davanti alle labiali (p e b) ma mb e mp prevalgono generalmente su nb e np.

Esempi di nb e np: asenplare 9r.6; assenplare 8v.19,22 (accanto ad assemplare 105v.23 e assimplare 36v.5); banbacio 23v.8, 33r.21; banbagia 33v.14, 36r.19; canpana 20v.12 etc. (4 ess.; minoritaria rispetto a campana 29v.18 etc., 10 ess.; campane 29v.16, 38v.12, 57r.7; campani 29v.14); conpagni 31r.17; conpagnia 48r.1, 52r.9, 104v.26; conparare 99v.10, 101r.7 (accanto a comparare 133r.14); conparatore 16r.23, 16v.5 (accanto a comparatore 16v.1); conparire 96v.20; conpera 10r.10, 101r.2; conperare 31r.20, 42v.7; conperatori 80r.15 (accanto a comperatori 79v.31); conperature 78v.1; conpimento 23v.17, 70r.28; conpiuto 96r.1 (accanto a compiuto 107r.13, 126v.8); conpresi 38r.28; conpreso 7r.4; conprovato 5v.1; conputando 9r.5, 22v.9 (accanto a computando 132r.9); exenplare 101v.19 (accanto a exemplare 36r.18); inbasciata 36r.4 (accanto ad ambasciata 35v.29, 36r.6); inpedimento 6r.24, 11v.10, 76v.4; inpediscano 70v.28; inpedisse 55r.8 (accanto a impedisse 135r.19); inpegnare 76v.26; inpegnate 97r.14; inpercioché 105v.16; inperio 6r.17; inpigna 87v.6; inpignoe 87v.17; inpogna 52v.25; inportano 43r.21; inpromectitore 129r.10; menbro 9r.24; pionbo 77v.15,24, 78r.1 (minoritaria rispetto a piombo 51r.13 etc., 9 ess.); rinprovirasse 54v.18; ronpendo 51v.17; ronpesse 51v.2; scanbio 99v.15 (accanto a scambio 31r.19); sgonborare 119v.13; sgonbrati 76v.3; unbraco 48v.18,21 (accanto a umbraco 63r.5).

Davanti a q trovo solo esempi di n: cheunqua 19r.25, 20r.4, 90v.14; chiunqua 6v.4 etc. (13 ess.); cinquanta 8r.25, 13v.11; cinque 7v.3 etc. (5 ess.); cinqui 108r.28; delinquente 64v.1; inquisiccione 36v.11; inquisicione 11r.2 etc. (16 ess.); inquisicioni 37r.12, 56v.14; laonque 22r.17; propinqui 27v.24 etc. (6 ess.); propinquo 50r.9 etc. (4 ess.); qualunqua 9r.3 etc. (46 ess.); qualunque 10r.20 etc. (7 ess.); quantunqua 10v.25, 109r.1; quarunqua 37v.16; queunqua 18v.11; quiunqua 6v.15 etc. (20 ess.); rinquirere 52v.27; unqua 83r.25 etc. (4 ess.).

Esempi di m e n davanti ad s: anansi 102r.6; denamse 11r.4; dinamse 21v.21; dinanse 111v.1; dinansi 72r.21 etc. (4 ess.); inamse 19r.16 etc. (4 ess.); inamsi 25v.6; inanse 84r.23; inansi 102r.1; innansi 108r.15 etc. (20 ess.). 1.1.7Nasale palatale.

La grafia gn è quella prevalente nella rappresentazione della nasale palatale.

89 Salvo avviso contrario, non considero nello spoglio ed escludo pertanto dal computo delle

Esempi di -gni- davanti ad a: abbisogniano 12v.2; convegnia 80r.21; impegniare 129v.4; ingegnia 114r.21; inpigniare 112r.21; legniame 114r.23; ligniame 33v.6; ligniamme 33v.7; ognia 35r.6; pogniamo 90v.18; tegniano 25r.5; vegnia 32v.20 etc. (4 ess.); inoltre nel toponimo Bagniargia 111r.9, 114v.23 (ma Bagnargia 6r.11).

Trovo -gni- davanti ad e solo in ognie 63v.4, 75r.7.

Esempi di -ngn-: co(n)gnoscesseno 117v.18; ongni 71r.16; pe(n)gnorare 131r.20; pe(n)gnorato 129v.2; riga(n)gno 137v.21; ve(n)gna 64r.28.

1.1.8Laterale palatale.

L’uso prevalente per la notazione di l palatale è -gli-.

Esempi di -gl-, -lgl-, -ll-: coglere 16v.20; consilgleri 5v.13; figluola 55v.3; figluolo 55v.3; migluramento 116r.13; recoglere 12v.27; similglianti 46r.4; simillantemente 71v.21; volglente 55v.28; inoltre nell’antroponimo Guillelmo 75r.27.

1.1.9Grafie latineggianti.

Non segnalo esempi della frequentissima notazione -ct-, che si alterna con -tt- nelle parole in cui il latino ha -CT-.

Registro -pt- in: ecepto 7r.20, 13v.13; exceptione 90v.20; excepto 25v.21 etc. (13 ess.); infrascripta 21v.21; infrascripte 14v.17 etc. (3 ess.); infrascripti 5r.15 etc. (6 ess.); infrascripto 1r.4 etc. (9 ess.); peremptorio 70v.3; receptatori 51r.17,21; screpture 107r.3; scripta 16v.8 e passim (16 ess.); scripte 8v.19 e passim (16 ess.); scripti 29v.1 e passim (16 ess.); scripto 23v.17 e passim (41 ess.); scriptura 10r.17 e passim (45 ess.); scripture 4v.10 etc. (31 ess.); scripturi 146r.7,9; septe 113r.16,25; septembre 41v.2; septimana 17v.22 etc. (10 ess.); soprascripta 38v.9; soprascripto 18r.10, 88v.18, 139r.20; suprascripta90 8r.2 e passim (400 ess.); suprascripto 7r.24 e passim (240 ess.); infine nell’antroponimo Baptista 71r.16 etc. (4 ess.);

-bs- in: absentano 60r.23; absentare 96r.27, 100r.7; absentaria 6r.21,24; ab- sentato 83r.18; absente 70r.15 etc. (5 ess.); absenti 2r.7, 70r.12; absolugioni 37r.17; absoluti 95r.28; absoluto 135v.30; absolvegione 45v.2; absolvere 45v.3; absolverlo 51r.3; absolvigione 50v.23; observa 5v.4; observacione 65r.2; observano 17v.24, 132r.19; observare 3v.7 e passim (79 ess.); observasse 8v.5 e passim (8 ess.); observasseno 21v.24, 79r.18; observassero 14v.24; observata 5v.7; observate 25v.11; observati 130v.9; observato 28v.19, 122r.10; observe 51v.14; observeranno 38v.19; observi 11v.12; observino 20v.20, 21r.24, 138r.20; observise 22v.21, 78v.25;

-bst- in: non obstante 6v.11 e passim (102 ess.) e in non obstanti 18r.2, con un solo controesempio (non ostante 7r.19);

90 Evito nel caso delle numerosissime attestazioni di suprascripta, -e, -i, -o di escludere dal

computo delle occorrezze le forme derivate da scioglimento di abbreviazioni; non rilevo casi di controesempi con -tt- in luogo della grafia latineggiante -pt-.

-nst- in: co(n)stituire 21v.2, 146v.27; constituire 97r.1; constituta 130v.24; co(n)stituto 7r.12,13, 57v.2; constituto 95v.6,7; constrecte 21r.6; co(n)strecti 38v.4, 104r.10; (con)strecti 69r.27; co(n)strecto 45r.17 (ma costrecto 107v.27); constricto 36r.7, 38r.27; constringere / (con)- / co(n)- 17r.24 e passim (12 ess.); constringino 38v.1; co(n)stri(n)giri 21v.3; co(n)structe 27v.5; instrumen- ti / i(n)st- 82r.13 etc. (5 ess.); mo(n)strando 84r.28; mo(n)strare / monst- 12r.4 etc. (7 ess.; forma minoritaria rispetto a mostrare 12r.2 etc., 14 ess.); mo(n)strasse 50v.8 etc. (11 ess.; mostrasse 80r.22 etc., 4 ess.); mo(n)strassisi 58r.15; mo(n)strata 91v.3; mo(n)strato 90v.16, 91v.5,11 (accanto a mostrato 90v.12, 132r.8);

-nsc- in consciencia 23r.16 (senza controesempi);

-ns- in: defensa 44v.20; deffensa 56r.22; deffense 44v.16,17; deffensione 10r.20, 53v.11; deffe(n)sione 39r.5; difensa 44v.14; difense 45r.3, 112v.5; dif- fensa 7v.23 etc. (8 ess.); diffe(n)sa 44v.18; diffense 7v.2091; diffensione 22r.18; distensame(n)te 16v.7; offensa / -(n)sa 33v.29 etc. (4 ess.); offense 56v.1292; of- fensione 53v.12;

-ti- in: executione 5r.16, 20v.6; natione 5r.5; petitione 55r.10; ristitutione 107r.20; spatio 114r.30, 116r.11, 117r.1;

h- iniziale in: «di ciò habiano» 41r.9; «che habita» 102v.10; «sua habitacione» 49v.20, 62v.18; habitagione 18r.4 etc. (13 ess., sempre dopo vocale); «propria habitagioni» 64v.8; «sua habitagioni» 67r.2; habitamento 53r.25 etc. (5 ess., dopo vocale); «li dicti sindichi habitano» 21v.22; «artifici che habitano» 102v.21; «cioè habitanti di Sardigna» 22r.11; habitare 18v.27 etc. (5 ess., dopo vocale); «vegnano a habitari» 19v.8; «là u’ habitasse» 87r.13; «stesseno o habitasseno» 114v.25; «Delli habitator» 97v.7; habitatore 34r.22 etc. (16 ess., sempre dopo vocale); habitatori 2r.4 etc. (32 ess., sempre dopo vocale); habitaturi 57r.16 etc. (5 ess., dopo vocale); «che habiti» 95r.12; «debbia havere» 29r.21 (isolato rispetto ad avere 3r.20 etc., 239 ess.); «le decti herb’» 101r.1; herede 69v.12 etc. (5 ess., dopo vocale); heredi 49r.19 etc. (10 ess., dopo vocale); heredità 93v.21, 97r.7, 112r.6 (sempre dopo vocale); «buoni homine» 97v.3; homini 2r.3 etc. (101 ess., sempre dopo vocale); homo93 1v.2 etc. (65 ess., sempre dopo vocale); «lo honore» 27r.26, 46v.9; «ad honore» 5r.10, 33v.21, 34r.6, «ad honori» 31r.26; hora 19v.8 etc. (10 ess., di cui 3 dopo consonante); hore 6v.14 etc. (6 ess., dopo vocale); «delli huomini» 104r.11.

Reperisco alcune tracce della “norma” due-trecentesca sull’h iniziale formulata da Adolfo Mussafia94 secondo cui “l’h si scrive, se veramente

iniziale; quando però precede una proclitica, la cui vocale finale graficamente

91 Per le forme del participio passato di difendere trovo invece solo ess. con riduzione di ns ad s

(difesa 114v.4; difesi 113v.9; difeso 113v.15) e due ess. in cui la s è raddoppiata (difesse 113v.16; difesso 112v.2).

92 Forme del participio passato di offendere: offesa 63v.1; offeso 59r.11, 63v.7; offeso s.m.:

offeso 34r.4; offesso 33v.31.

93 Si noti l’uso impersonale di homo, per calco del francese on, in “acciò che homo cognosca

quelli che sono scapulati” 34r.19 (vd. ROHLFS, § 497).

94 Per la norma sull’h iniziale si vedano anche STUSSI, Introduzione (p. 58) e PETRUCCI, La

si elide, le due voci vengono considerate e scritte come se ne formassero una sola, per entro alla quale l’h non si scrive” (MUSSAFIA, p. 396). Ecco gli

esempi nel nostro Breve: «l’erba» 41v.10 ma «le decti herb’» 101r.1; «d’odio» 22r.3 ma «in ciò hodio» 12r.13 e «avesse hodio» 130r.1; «l’omo» 67r.5; «d’omo» 95v.9; «che ll’omo» 116r.6 (ma homine, homini, homo e huomini in assenza di elisione); «l’onore» 14r.25 ma honore e honori in assenza di elisione senza eccezioni; si osserva una minore regolarità per quanto riguarda hora ed ora: registro infatti 2 ess. di «all’ora» 42r.4, 142r.29 ed uno di «a ogn’ora» 60v.8 ma altrove 7 ess. di ora in assenza di elisione (accanto ai 10 ess. di hora e ai 6 di hore nella stessa posizione).

Si segnalano anche casi di i- iniziale95: iaciri 50r.10 (ma giace 84v.2; giacesse 50r.27); iorni 56v.11 (ma giorni 8r.25 etc., 19 ess.; giorno 13r.7, 128r.9, 131v.3); iù96 11r.17 (ma giù 10r.24 etc., 8 ess.; giuso 54r.21; gió 60r.18

etc., 5 ess.); iucatore 13r.15 (ma giocatore 48v.19; giocature 49r.8; giocaturi 49r.3); iudei 1v.14, 65r.29, 65v.6; iudeo 65v.1; iudica 136v.11; iudicare 95v.12,13,16; iudicari 136r.25; iudicasse 95v.15,17; iudicato 46v.11; iudice (5r.4 etc., 224 ess.); iudicii 26r.24 etc. (6 ess.); iudicio 83v.21; iura ‘giura’ sost. 52r.6,9; iura ‘giura’ (3ª pers. pres. ind.) 73v.12; iuramento 5r.3, 10v.4, 112r.15; iuramo 5r.7; iurando 72r.12, 94v.5; iurare 5v.15 etc. (37 ess.); iurari 75v.12, 139v.30; iurasse 52r.13; iurata 119v.6; iurate 61r.25; iurati 40r.5,27,31, 41r.28; iurato 20r.11 etc. (6 ess.); iure ‘giure’ sost. f. pl. 52r.22; iurino 32r.11, 74v.22; iurisdiccione 6r.18 etc. (10 ess.); iurisdiccioni 6r.4, 14v.13, 39r.10, 39r.19; iurisdicione 6r.5; iurisdictione 14v.21,22, 20v.10; iurisdictioni 6r.25, 38v.25; iusta 3v.23 etc. (6 ess.); iuste 2r.24 etc. (5 ess.); iusti 109v.12; iusticia 5r.13 etc. (6 ess.); iusto 2v.27 etc. (17 ess.); iuxta ‘giusta’ agg. 67r.23; si registra infine anche l’agionimo Iohanne 36v.24, 71r.16, 112v.7, 141v.29 (con le varianti Iovanni 61r.16 e Iuanni 102v.13).

Abbastanza frequente la scrizione x con valori diversi secondo i casi97;

segnalo solo expedita 116r.6; expedito 37r.7; extenute 21r.6; extimatori 30v.20; extimo 25v.24; proximi 8r.22 etc. (24 ess.); proximo 9r.5 etc. (10 ess.).

Il digramma -xc- in excepcione 100v.8,11; excepcioni 100v.1,7; exceptione 90v.20; excepto 25v.21 etc. (13 ess.); excessi 45r.29, 53v.14, 54r.24 e excesso 10v.12 etc. (18 ess.) indica probabilmente una pronuncia [tt∫] come sostenuto da CASTELLANI, Stat. Ol., p. 67, n. 2 (si veda anche SESSA¹, p. 88).

Le scrizioni latineggianti talvolta non coincidono con l’uso latino. Rilevo infatti -ct- anche in: intromectere 20r.26, 56v.21; lecteri 34r.18; llectere 29v.2; mectere 1r.23 etc. (54 ess.; accanto a mettere 4r.25 etc., 37 ess.); mecterle 38r.13; mectino 38v.13; pecticcioni 23v.1 (ma peticione 9v.15 etc., 8 ess.); restitucto 24r.13; socterrare 27v.20; socto 36r.9 etc. (7 ess., accanto a sotto 14v.18 etc., 25 ess.); soctorrare 27v.21; tinctillo 29v.14 (ma tintilli 29v.15,16); tuctavia 39v.6 etc. (8 ess.); inoltre -pt- in legiptima 123r.16, 127r.2, 132v.15

95 Cfr. G

UARNERIO, L’antico campidanese, p. 198, che registra nelle antiche carte volgari

campidanesi l’oscillazione grafica fra ge, gi e j, i con valore palatale.

96 L’isolato iù è attestato nel corpus del TLIO solo in Jacopone da Todi (p. 175) e nello Statuto

dell’Università ed Arte della Lana di Siena (1298-1309), p. 357.

(ma legitima 57r.3 etc., 6 ess.); legiptimamente 12r.2, 115v.27, 123r.15 (ma legitimamente 48v.15 etc., 13 ess.; legitima mente 86r.24; legitimamenti 50v.9, 72v.8).

H iniziale si trova anche in forme come: hedificacioni 26r.19; hedificare 2v.5, 81r.7,8; hedificata 130v.24; hedificate 27v.5; hodio 12r.13, 130r.1.

Seguono il modello del latino medievale co(n)da(m)pnagione 54r.26; (con)- da(m)pnare 61r.2; co(n)da(m)pnato 13r.21; (con)da(m)pnato 60v.12, 123v.11, 124r.18; condempnagione 2v.12 etc. (4 ess.); co(n)de(m)pnare 43r.4; (con)- de(m)pnare 57v.9, 137r.26; condempnarlo 21r.24; (con)de(m)pnati 45r.2; co(n)de(m)pnato 14v.8; conde(m)pnato 17r.6; da(m)pno 12r.3 etc. (23 ess.); incomptinenti 31r.23.

Notevole infine -th- in anthici ‘antichi’ 35r.6 (forse per metatesi di h attribuibile ad errore del copista) e cathaldo ‘castaldo’ 30v.20.

1.1.10Consonanti di grado forte all’interno di parola. Segnalo la consonante scempia nei seguenti casi:

-c- palatale: aposticia 73v.19 (ma aposticcio 18v.8); bracio 51v.26, 103r.14 (braccio 51v.5 etc., 7 ess.); calcinacio 65v.17; cenneracio 134v.4,5,20 (cenneraccio 35r.10, 139r.8); facianolo 31v.19; nocia 88v.2, 92v.4 (ma noccia 85r.23 etc., 11 ess.); sodisfacia 121v.14 (sodisfaccia 89v.2); ucelli 66v.24, ucillagione 66v.2498; ucideno 49r.9; ucidere 40v.11 etc. (4 ess.); ucidesse 53v.8; ucisa 74r.11; ucise 40v.2299.

-c- velare: bocha 116r.5; mochubello 5v.24 (ma mocchobello 24v.5); orichia 52r.4; pichonieri 124r.21; piconieri 123v.11 (picconieri 123v.22); spichiano 38r.7; vechi 39v.27 etc. (4 ess., accanto a vecchi 2v.3 etc., 7 ess.); vechia 33r.17 etc. (6 ess., accanto a vecchia 33r.19 etc., 5 ess.); vechie 38r.7 (ma vecchie 38r.9,10, 120v.14); vechio 33v.9, 122r.18 (accanto a vecchio 7r.16 etc., 9 ess.).

-g- palatale: bandorigiate 119r.7 (ma bandoriggiate 112v.8, 119r.5); bandorigiati 3r.3 etc. (4 ess.; ma bandoriggiati 119r.3); bugeria 59r.2; bugerone 50v.20, 54v.19 (ma buggerone 58v.25); corregere 22v.4,17, 101v.17 (ma correggere 14r.9 etc, 6 ess.; correggeri 14r.7); corregimento 5r.6; corregiri 14r.7; corrigitori 36r.19; elegere 16r.6 etc., 6 ess. (ma eleggire 21v.2); elegesse 20r.5, 23r.4; eligere 26r.1 etc., 7 ess. (ma eliggere 29v.25, 43v.7); eligesse 42v.20; eligessi 104r.20; formagio 75v.1; fugisse 49r.13 (accanto a fuggisse 12v.14); garigiare 126r.22; guerigiare 126r.19; guerigiasse 126r.18; guerrigiasse 3r.28, 124v.18; guerrigiare 142r.16; ’legere 22v.3; ligiermente 104r.13; magior 50v.13; magiore 5v.1 etc, 39 ess. (accanto a

98

La forma con la scempia ucelli (e ucillagione) è caratteristica del toscano occidentale; cfr. CASTELLANI, Gr. stor., p. 306: “Sempre colla scempia ucello, come nel resto della Toscana non fiorentina (tranne Prato e incertamente Pistoia)”. Il tipo ucello era diffuso anticamente in tutta la Toscana: cfr. Testi pistoiesi,p. 55e CASTELLANI, Nuovi testi fior., p. 32.

99 La -c- scempia nelle voci verbali di ucidere è normale in antico pisano; cfr. C

ASTELLANI, Gr.

stor., p. 306: “Nei testi pisani trovo unicamente ucidere, colla scempia (tranne una volta nei Fragmenta: ucciso 38r 8), mentre i testi lucchesi forniscono numerosi esempi in cui la c è doppia”.

maggiore 72r.24 etc., 15 ess.); magiuri 111v.24 (ma maggiori 121r.10); piogia 145r.8 (accanto a pioggia 63v.19, 78r.22); regimento 5v.9, 15v.10, 19r.10; rigimento 19v.7; sagii 140v.6 (ma saggii 4r.18 etc., 6 ess.); sugellare 33r.25 (accanto a suggellare 23r.26); sugellate 8v.22, 59v.1 (suggellate 59v.3 etc., 4 ess.); viagio 93r.13,19, 134r.3; hanno la doppia in luogo della scempia rag- gione 69r.20; traggere 22r.16 etc., 11 ess. (accanto a tragere 28r.2, 116r.9); traggerlo 38v.32; traggia 52v.19 (ma tragie 74v.15). Si noti che le voci del verbo traggere per ‘trarre’ sono caratteristiche del pisano e lucchese antichi: cfr. § 2.1.1.d.

-m-: femina 1v.1 etc. (49 ess.); femine 1v.23 etc. (11 ess.); femini 69r.24; fimina 66r.1 (ma femmena 18v.26; femmine 2r.3, 56r.18); soma 76r.9, 121v.26 (ma somma 3r.21, etc., 49 ess.); some 103v.8 (ma somme 79v.4); è toscano- occidentale il raddoppiamento di m postonica nel proparossitono cam(m)are ‘camere’ (80v.9) e in cam(m)erelle (80v.10).

-n-: inamse 19r.16 etc. (4 ess.); inamsi 25v.6; inanse 29v.7 etc. (7 ess., ma innanse 28r.21 etc., 5 ess.); inansi 46r.17 etc. (11 ess.; ma innansi 42r.19 etc., 32 ess.); inante 90v.20 (ma innante 20r.11, 29r.18, 112v.17); inanti 3r.18 etc. (29 ess.; ma innanti 19r.19 etc., 22 ess.); viceversa hanno la doppia in luogo della scempia gen(n)ero100 19v.25,27, 55v.4, ten(n)esseno 33r.30, e vennissino 35v.2,3, 94v.16 (in cui la doppia, che ha valore fonetico, è un tratto toscano- occidentale: cfr. anche § 1.2.3.10, n. 223).

-r-: baracani 98v.23,29, 99r.5 (ma barracani 98v.15,20, 99r.10); baracano 99r.9 (ma barracano 99r.12); caratori 132v.2 (ma carratori 3v.16 etc, 8 ess.); corere 126v.29 (ma correre 58r.23, 127v.13); guerigiare 126r.19 (ma guerrigiare 142r.16); guerigiasse 126r.18 (ma guerrigiasse 3r.28, 124v.18); viceversa si notino i più numerosi casi di doppia in luogo della scempia: barrile 76r.5 etc. (6 ess.); barrili 76r.14,15; carricare 4r.15 etc. (5 ess.); carricato 77r.12; carrico 58v.14,17; dirrebbino 146v.19; farranno 10r.9 etc. (4 ess., ma faranno 1r.11 etc., 44 ess.) e farrano 10r.1 (ma farano 5r.15, 45r.31) in cui probabilmente -rr- ha valore fonetico; conparrà ‘comprerà’ 80v.5 e interrà ‘entrerà’ 31r.2 (per metatesi di r); proverranno 24r.18; sarranno 78v.5; sarrano 12v.11 (ma sarano 6v.26, 7r.6, 100r.18); scarricare 41v.26,29; scharricari 66v.16; scharrichi 77r.26 (ma scaricarla 145r.19); serrà 19r.9 (ma serà 7r.8 etc., 7 ess.); serranno 14r.23, 14v.3 (ma seranno 14r.24 etc., 6 ess. e serano 6v.25 etc., 4 ess.); serrebbe 56v.16 (ma serebbe 49v.13); troverranno 24r.17, 24v.12 (ma troveranno 51r.3; troverano 12v.12; troviranno 24v.3).

-s-: avennese 14r.20 (ma avennesse 52v.13, 144r.1); bisognase 142v.5 (ma bisognasse 10v.20 etc., 10 ess.); denonciasino 40r.19; desino 7v.23 (ma dessino 35r.26, 96r.5, 105v.11); disentire 21r.3; facese 70v.14, 98v.28 (ma facesse 2r.11 etc., 333 ess.); forniseno 102v.19; fose ‘fosse’ (pl. di fossa) 138v.7; francaseno 115r.8,15 (ma franchasseno 115v.5); fuse ‘fosse’ (cong. imperf. di essere) 94r.8; lasarli 69v.9 (ma lassarli 69v.10); lasato 112v.22 (ma lassato 99v.21 etc., 4 ess.); mesi (part. pass. di mettere) 89v.11; meso (part. pass. di mettere) 38v.11 etc. (5 ess.); miser ‘messere’ 37v.19; oservare 5r.17; oservata 5r.23; oserve 30v.24; piasa 115r.4; posa ‘possa’ 9r.25; posano

100 Cfr. C

‘possano’ 70v.1; renonsase 37v.25 (ma renonsasse 71v.31); ripigliase 112v.23 (ma ripigliasse 113v.24, 115r.22, 115v.10); romanese 81v.20 (ma romanesse 53r.8, 82r.3); scrivise ‘scrivesse’ 111v.19; stese 115v.8 (ma stesse 19r.1 etc., 9 ess.); volese 66v.2; voleseno 90v.5 (ma volesseno 20v.16 etc., 4 ess.); vollese 8r.6, 93v.9.

-t-: accatare 133v.14,16,18; accatato 17v.20; comitesse 92r.10; commetere 134v.21 (ma commettere 3v.18, 132v.25); commetesse 17r.5, 44r.9 (ma commettesse 6r.17 etc., 7 ess.); commetessino 9v.8 (ma committesseno 137v.1); commitesse 96v.26; commitessi 33r.26; commitessino 55v.24; commitisse 140r.19 (ma committisse 64r.25); cosiffato 91r.22; diriti 89v.21 (ma diritti 2r.12 etc., 6 ess.); farceto 99r.9 (ma farcetto 98v.23, 99r.12); gativiera 114r.29; legetima 5r.20; legitima 57r.3 etc. (6 ess.); legitimamente 48v.15 etc. (13 ess.); legitima mente 86r.24; legitimamenti 50v.9, 72v.8; legitime 44v.17; legitimi 96r.12, 97r.19; legitimo 95v.18,27, 96r.7; matina 7r.26, 106r.1, 133r.2; metere 145r.10 (ma mettere 4r.25 etc., 37 ess.); metervelo 16r.25; metess[e] 141v.8 (ma mettesse 17v.15 etc., 12 ess.); piati 2v.9 etc. (5 ess.); piato 10v.4, 82r.2,12; potecha 53r.26, 99r.15; poteche 102v.22 (ma potteche 102v.25); potega 78v.4 etc. (4 ess.); poteghe 98r.24, 102v.15; quatro 14r.9 etc. (43 ess., con un solo controesempio di quattro, 141v.30); retori 69v.1; rigatiere 101r.15,21 (ma rigattiere 66v.20,26); rigatieri 101r.14 (ma rigattieri 1v.18 etc., 4 ess.); setembre 34v.28; hanno la doppia in luogo della scempia mettà 29r.20 (ma metà 9r.13 etc., 7 ess.) e votta ‘vuota’ 25r.6, in corrispondenza di forme che conservano solitamente i dittonghi discendenti (cfr. § 1.2.1.7).

-ç- (e -z-): capiçuolo 136r.27; meça 59v.11, 78r.17, 134r.10; meçalune 122r.18; meçanuli 137r.2,7,9; meçe 59r.15; meçedima 105v.15,16,20; meçi 39v.11 etc. (6 ess.); meço 2v.15 etc. (35 ess., con un solo controesempio di meçço 77v.27); meçodì 106v.4 etc. (8 ess.); mezo 31r.27 etc. (4 ess.); miçanuli 137r.4.

Dopo il prefisso a- e dopo ra- si contano 479 casi di consonanti doppie e 179 di consonanti scempie: abandoni 138r.14; abbisognasse 5r.21, 78v.28;

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