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i.1.4.2.3 - stage post lauream

Gli stage post lauream sono un servizio di formazione offerto ai giovani che hanno ottenuto il titolo da non oltre 18 mesi. A livello nazionale per l’a.a. 2011/12 sono stati attivati complessivamente 22.352 stage per 86 atenei. Quasi tutti gli stage post lauream vengono effettuati in Italia (95%), pochissimi nei paesi europei (4%) e solo lo 0,8% in paesi extra-europei (tabella I.1.4.18). A livello di ripartizione geografica si confermano le tendenze nazionali, con l’eccezione dell’area “Isole”, in cui gli stage fuori dall’Italia sono solo l’1,7%.

Tab. I.1.4.18 – Stage post lauream per ripartizione geografica e paese di svolgimento dello stage (esclusi i dottorati e i master) A.A. 2011/2012 (valori assoluti e percentuali)

Ripartizione geografica stage post laureamTotale di cui in Italia di cui in Europa di cui in Paesi extra-Europa

Nord-ovest 7.741 95,2 4,0 0,8 Nord-est 5.638 91,9 5,9 2,1 Centro 4.228 92,6 4,7 2,6 Sud 3.337 94,8 4,0 1,2 Isole 1.408 98,3 1,1 0,6 Totale 22.352 94,0 4,4 1,5

(Fonte: Nuclei di Valutazione degli Atenei – Procedura “Nuclei”)

i.1.4.2.4 valutazione

Rispetto alla presenza nell’ateneo di un sistema di valutazione ex post sullo svolgimento dei tirocini e degli stage emerge che complessivamente il 67,8% degli atenei dichiara di possederlo, il 15,6% solo in parte e il 16,7% rispon-de di no (tabella I.1.4.19).

Osservando i dati disaggregati per tipologia di ateneo si nota che l’assenza di un sistema di valutazione caratterizza maggiormente gli atenei non statali (20% rispetto al 15,4% degli statali), quelli di piccole dimensioni (20,4%) e quelli del Mezzogiorno (21,4%).

Tab. I.1.4.19 – Presenza di un sistema di valutazione ex post dello svolgimento dei tirocini e stage. A.A. 2011/2012 (valori percentuali)

Tipologia di ateneo Presenza del sistema di valutazione ex post

In parte No Totale Statale 69,2 15,4 15,4 100 Non statale 64,0 16,0 20,0 100 Totale 67,8 15,6 16,7 100 In parte No Totale Grande 72,7 18,2 9,1 100 Medio 70,0 16,7 13,3 100 Piccolo 65,3 14,3 20,4 100 Totale 67,8 15,6 16,7 100 In parte No Totale Nord 63,6 21,2 15,2 100 Centro 72,4 13,8 13,8 100 Mezzogiorno 67,9 10,7 21,4 100 Totale 67,8 15,6 16,7 100

(Fonte: Nuclei di Valutazione degli Atenei – Procedura “Nuclei”)

Per quanto riguarda la somministrazione di questionari per rilevare l’opinione sul servizio offerto, emerge che oltre l’80% degli atenei ha redatto un questionario rivolto agli studenti e uno alle aziende o enti (tabella I.1.4.20). Di poco più bassa risulta la percentuale di atenei che hanno previsto la somministrazione di un questionario rivolto ai laureati (73,3%) e il 28%, infine, ha predisposto un questionario rivolto ai tutor universitari.

Tab. I.1.4.20 – Presenza di questionario per tipologia. A.A. 2011/2012 (valori assoluti e percentuali)* Tipologia

di ateneo Atenei rispondenti Questionario studente aziende / entiQuestionario tutor universitarioQuestionario Questionario laureati

Nord-ovest 17 94,1 100,0 35,3 94,1 Nord-est 11 90,9 90,9 18,2 90,9 Centro 25 72,0 76,0 32,0 48,0 Sud 16 75,0 81,3 18,8 75,0 Isole 6 100,0 83,3 33,3 83,3 Totale 75 82,7 85,3 28,0 73,3 * Risposte multiple

(Fonte: Nuclei di Valutazione degli Atenei – Procedura “Nuclei”)

L’Europass è una certificazione europea7, riconosciuta a livello comunitario, che attesta l’esperienza di formazione

in uno dei paesi dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo. Si tratta di un documento dove vengono indicate le esperienze formative effettuate all’estero. La tabella 1.4.21 riporta il numero di segnalazioni di attività certificate per tipologia di ateneo.

7. Il dispositivo Europass Formazione, entrato in vigore il 1 gennaio 2000, documenta i percorsi europei di formazione e conferisce trasparen-za e visibilità all’esperientrasparen-za maturata all’estero. Per “percorso europeo di formazione” s’intende qualsiasi periodo di formazione in alternantrasparen-za che una persona effettua in un altro Stato membro, nel quadro della sua formazione e rispettando alcuni criteri di qualità. Per ulteriori ragguagli si rimanda al sito: www.europass-italia.it

Tab. I.1.4.21 – Rilascio di una certificazione di tipo Europass Formazione* Tipologia di

ateneo

Certificazione di tipo Europass Formazione rilasciata

(totale segnalazioni) Totale atenei con

servizio stage e tirocini Programma Leonardo

da Vinci internazionale (anche bilaterali)Altri programmi di mobilità Altri programmi di mobilità ateneo-impresa

Statale 24 17 3 63 Non statale 6 5 6 23 Totale 30 22 9 86 Grande 4 3 2 11 Medio 12 7 1 30 Piccolo 14 12 6 45 Totale 30 22 9 86 Nord-ovest 4 4 1 19 Nord-est 8 5 12 Centro 9 6 4 29 Sud 6 4 2 20 Isole 3 3 2 6 ITALIA 30 22 9 86 * Risposte multiple

In questa sezione si analizza la condizione occupazionale dei laureati nel mercato del lavoro italiano, con parti-colare attenzione ai più giovani e al confronto con quella dei diplomati della scuola secondaria di secondo livello (diplomati). I principali risultati dell’analisi possono essere così riassunti:

• Dagli inizi degli anni novanta, a fronte di una crescita della popolazione in età da lavoro (15-64 anni) di meno di un milione di persone, il numero di laureati è passato da 1,8 a 5,1 milioni. Per i giovani tra i 25 e i 34 anni si è passati da 0,6 a 1,6 milioni. La crescita è stata alimentata soprattutto dalle donne, che ormai costituiscono il 56,4% dei laureati in età da lavoro.

• La crescita dell’offerta, come mostrano gli andamenti del tasso di disoccupazione e di occupazione, non ha compromesso le possibilità di impiego dei laureati, né nel loro complesso né per i più giovani. Il settore pubblico che a inizi anni novanta assorbiva circa la metà dei giovani laureati è sceso al di sotto del 40% degli occupati laureati, e i servizi privati sono saliti dal 35 a circa il 50%.

• Con la crisi economica la condizione occupazionale dell’insieme della popolazione ha subito un netto peggioramento, particolarmente marcato per i giovani in ingresso nel mercato del lavoro. L’aumento del tasso di disoccupazione è stato tuttavia nettamente maggiore per i diplomati, soprattutto giovani.

• Nella media della popolazione in età da lavoro la condizione occupazionale dei laureati è nettamente migliore rispetto a quella dei diplomati, sia in termini di tassi di disoccupazione che di occupazione, so-prattutto per la componente femminile.

• I giovani nel loro complesso incontrano grandi difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro italiano, richiedendo tempi mediamente molto lunghi a prescindere dal titolo di studio. Ciò implica che a parità di età un giovane diplomato rispetto a un laureato gode del “vantaggio” di avere avuto più tempo dal termine degli studi per trovare un impiego. Da ciò deriva l’apparente paradosso che i giovani diplomati rispetto ai laureati sembrano avere condizioni occupazionali migliori o uguali a quelle dei laureati se confrontati a parità di età. Tuttavia se osservati non a parità di età ma a un certo numero di anni dalla fine degli studi, i laureati hanno tassi di occupazione maggiori e tassi di disoccupazione più bassi: nel tempo la laurea ga-rantisce infatti più favorevoli condizioni occupazionali.

• Le difficoltà che i giovani incontrano nel mercato del lavoro italiano, a prescindere dagli effetti della crisi, sono mediamente maggiori che negli altri paesi. In particolare il tempo di inserimento dei laureati appare eccessivamente lungo, così che negli altri paesi il vantaggio dei laureati appare già palese per le fasce di po-polazione più giovani. Oltre alle condizioni di domanda, su tale fenomeno probabilmente incide la durata ancora eccessivamente lunga degli studi universitari, dato che la quota di laureati oltre i tempi previsti si mantiene molto elevata nel nostro Paese, ritardando l’ingresso nel mercato del lavoro.

• Dall’analisi dei redditi da lavoro sulla base dell’Indagine sui bilanci delle famiglie della Banca d’Italia per il periodo 1993-2012 emerge come quelli da lavoro dipendente abbiano ristagnato nell’ultimo ventennio e si siano ridotti dall’inizio della crisi, con andamenti simili tra diplomati e laureati. Il differenziale in favore dei laureati si attesta negli ultimi anni intorno al 25%. I redditi da lavoro autonomo sono invece cresciuti fino agli inizi della crisi, sia in media che per i diplomati e i laureati, per poi registrare un calo significativo, soprattutto tra il 2010 e il 2012. Dalla metà dello scorso decennio il differenziale tra laureati e diplomati si

I.1.5 - I LAUREATI NEL mERCATO

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