4.1.1
Confronto cromoforo – proteina
In Fig. 4.1 sono riportati gli spettri Raman della BFPF prima e dopo la fotoconversione, a confronto con gli spettri del cromoforo modello cBFPF
nelle forme cis e trans. Molti dei picchi gi`a osservati si ripetono nello spettro della proteina, pur con qualche variazione nell’intensit`a o nella frequenza.
In generale si osserva un aumento del background residuo (che non `e stato possibile eliminare sottraendo la linea di base) dovuto alla presenza di modi
vibrazionali associati al resto della proteina i quali, pur non godendo dell’am- plificazione dovuta alla prerisonanza, coinvolgono gruppi funzionali ripetuti
molte volte nella catena peptidica. `
6 0 0
8 0 0
1 0 0 0
1 2 0 0
1 4 0 0
1 6 0 0
1 8 0 0
#
#
#
#
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#
R a m a n s h i f t ( c m
- 1)
B F P F i n D E A , p H = 8 . 3 B F P F i n D E A , p H = 8 . 3 , d o p o i r r a g g i a m e n t o#
c B F P F i n C H 3C N , f o r m a t r a n s c B F P F i n C H 3C N , f o r m a c i sFigura 4.1: Spettri Raman della BFPF in soluzione acquosa a pH = 8.3, prima (blu) e dopo (verde) la fotoconversione, a confronto con i dati analoghi ottenuti per il cromoforo modello cBFPF in acetonitrile. Sono evidenziati il picchi fingerprint a frequenze comprese tra 1100 e 1300 cm−1ed i picchi dei modi localizzati (mostrati in dettaglio in Fig. 4.2 (II)). I picchi segnati con # presentano un background pi`u alto a causa del segnale aspecifico della proteina, come si deduce dall’analisi di Fig. 4.2 (I).
spettro Raman del citoplasma di un tipo di cellule di uso comune in studi biomolecolari (da [32]), ottenuto con un laser a 647.1 nm: questo dato pu`o
essere utilizzato per visualizzare il segnale “aspecifico” dovuto ad una misce- la proteica. Nella regione 1000 – 1700 cm−1 appaiono vistose bande che si possono attribuire a modi vibrazionali di gruppi funzionali presenti in gran numero nelle proteine (legami ammidici e gruppi metilici e metilenici) o alla
presenza di amminoacidi aromatici, i cui modi vibrazionali vengono ampli- ficati per prerisonanza a causa della relativa vicinanza della loro banda di
(I) (II)
1 5 5 0 1 6 0 0 1 6 5 0 1 7 0 0
R a m a n s h i f t ( c m - 1)
#
Figura 4.2: (I) Spettro Raman del citoplasma di cellule HeLa (da [32]). Sono evidenziati i picchi dovuti ai modi vibrazionali di parti di proteina, tra cui quelli localizzati sui gruppi ammidici (–CO–NH2), metilici (–CH3) e metilenici (=CH2) ed un picco stretto a 1000
cm−1dovuto alla presenza dell’amminoacido fenilalanina. (II) Ingrandimento dello spettro riportato in Fig. 4.1 che evidenzia i picchi ad alta energia.
assorbimento — 280 nm — con la riga laser utilizzata.
Tornando ai dati di Fig. 4.1, notiamo che:
Nello spettro della proteina sono presenti tutti i picchi del cromoforo con frequenza compresa tra 900 cm−1e 1500 cm−1; sono particolarmen- te intensi quelli a 1002, 1236 e 1447 cm−1, che probabilmente risentono della sovrapposizione con modi propri di altre porzioni della proteina
(si nota la presenza di alcuni di quelli riportati in Fig 4.2 (I)).
Sono ben evidenti il picco del modo C = N (∼ 1560 cm−1) ed una banda larga attribuibile al modo C = C del ponte (∼ 1640 cm−1), parzialmen- te sovrapposto ad un modo ammidico del peptide; il picco del modo C
= C fenilico `e ben evidente nello spettro della forma fotoconvertita (a 1600 cm−1), mentre appare come una spalla in quello della forma nati- va. Un ingrandimento della regione considerata (Fig. 4.2 (II)) mostra inoltre una spalla a 1576 cm−1 (forma ON) / 1583 cm−1 (forma OFF), attribuibile ad un secondo modo dell’anello benzenico.
L’individuazione di picchi a frequenza < 900 cm−1 presenta serie diffi- colt`a, in quanto il segnale `e debole e con numerose irregolarit`a nella linea di base. Questo si pu`o spiegare da un lato con un rapporto segnale / rumore
sfavorevole (il segnale derivante dalla luce diffusa `e pi`u intenso, come pure il segnale aspecifico dovuto alla presenza del resto della proteina), dall’altro con
una effettiva minore attivit`a dei modi a bassa frequenza in proteina, a causa dell’ingombro sterico del barilotto β e dei residui circostanti, che ostacolano
la dilatazione del cromoforo.
4.1.2
Forma nativa e forma fotoconvertita
Modo cBFPFcis cBFPFtrans BFPF nativa BFPF fotoconvertita
Fig. 2.9 (I) — 1132 — 1142 Fig. 2.9 (II) 1182 1182 1179 1184 Fig. 2.9 (III) 1218 1220 1236 1234 C = N 1563 1563 1564 1560 C = C fenolo 1576 1576 1576 1583 C = C fenolo 1597 1597 1596 1593 C = C ponte 1644 1640 1664 1665
Tabella 4.1: Tabella riassuntiva dei picchi Raman pi`u importanti per la BFPF e per il cromoforo modello cBFPF in acetonitrile. Le frequenze riportate (in cm−1) sono i valori ottenuti sperimentalmente.
I picchi pi`u significativi sono riportati in Tab. 4.1. Per meglio apprezzare le variazioni tra gli spettri della forma nativa e della forma fotoconvertita
`
e stato ricavato uno spettro differenza, sottraendo lo spettro della forma fotoconvertita da quello della forma nativa in modo da ottenere un grafico il
pi`u possibile piatto nelle regioni in cui non sono previsti picchi del cromoforo. In questo modo viene ridotto l’impatto del segnale aspecifico sul grafico: il
risultato `e riportato in Fig. 4.3 a confronto con l’analogo spettro differenza del cromoforo.
Sono subito evidenti alcuni picchi differenziali a numeri d’onda compresi tra 1550 cm−1 e 1600 cm−1, che descrivono spostamenti nei picchi dei modi localizzati sul gruppo C = N e sul fenile. Questi spostamenti non sono apprezzabili negli spettri dei cromofori in soluzione e sono legati a modifiche
nella struttura della rete di legami a idrogeno tra il cromoforo e il barilotto β presenti nella proteina espressa (Sez. 1.1.1). Questi legami a idrogeno non
sono naturalmente presenti nel caso del cromoforo isolato in soluzione. Ai fini della nostra analisi `e importante valutare che:
1. il picco a 1142 cm−1— corrispondente al picco fingerprint gi`a mostrato per i cromofori in Fig. 2.9 (I) — `e pi`u alto nello spettro della proteina in forma fotoconvertita;
2. i picchi a 1180 cm−1 e a 1230 cm−1 sono invece pi`u intensi nello spettro della forma nativa, come pure il picco corrispndente al modo C = C del ponte insaturo (1665 cm−1).
Sulla base delle osservazioni sopra esposte siamo ora in grado di proporre
la configurazione geometrica del cromoforo nella proteina in ciascuna delle forme ON ed OFF. In particolare
1 0 0 0
1 1 0 0
1 2 0 0
1 3 0 0
1 4 0 0
1 5 0 0
1 6 0 0
1 7 0 0
#
R a m a n s h i f t ( c m
- 1)
B F P F , f o r m a O N - f o r m a O F F
c B F P F i n C H 3C N , c i s - t r a n sFigura 4.3: Spettro differenza per la BFPF, a confronto con lo spettro differenza per cBFPF in acetonitrile. Sono evidenziate le variazioni di intensit`a nei picchi a 1100 ÷ 1300 cm−1 e nel picco del modo C = C. L’apparente sdoppiamento del picco a 1234 cm−1 `e dovuto alla presenza di un modo dei gruppi ammidici della proteina.
il cromoforo della forma fotoconvertita si trova in configura- zione trans.