ge-nuinità.
c) Vedi ilMonlfjucon antiqnilcespi. (ora.
V
pari. I tav. 79,il GruUr.pag. dcvii. Tro-vasi ora nel musco reale di Parigi. Vedi ilVisconti opcr. tom.IVpag.5i4cdiz.milanese.
f) Didym.schol.adlliad.Av. 219.
g) Ilomer.Iliad.Mv.831.Queste parale (Si-x<tio'r*ros K.'i-raiJ^vi/) sono intese daDidimo
e dalloscoliaste vilioiiouianonelsensodisolo giusto tra Ceiiiauii,Anche Germanico uclla Yvrsionc di Arato;
5i
Pili particolarmchte ancora vedesi la lira attribuita a'Centauri che tirano
il carro di Bacco d) ; e la lien pure nelle
mani
1'uno
de' Centauri checome
sagri a quelnume
sono scol-piti nelmonumento
sepolcraled'A-mempto
e).Quando
si osservadipiìi che la lira davasi appuntocome
pro-prio istruraento a Chirone, cui rife-rivasi pure 1'invenzione della liri-ca f) , e che dicevasipiù
gius/o de'Centauri g), e credevasi anche divenuto il Centauro celeste b), ren-desi assai verisimile 1'opinione che questo simbolonon mancava
diua
particolare e forse mistico significalo allusivo alla beatitudine de' giusti e degl'iniziali i).
Hic crit ilìepius Cliiron,justissimus onmes Inter Centauros et ma^ni doctorAchillis.
Ed Ovidio fastor. lib.
V
v. 4'2, justissime Chiron.h) Vedi il luogo diGn-manico citalo nella nota precedente, ed Ovidio fistor. lib.
V
v.J79 esegg.
E
notevolechealla costellazione deiCentauro seguiva quelladellalira. Ovidio ib. V.4'5.i) Il Centauro ornato della nebride dioni-siaca econlistalanellemani ò in atto di tras-portare una Cgura alata ( 1'anima dell' ini-ziato )nella magion de'beali, mentre
dal-l'altro Iato Scilla tormenta e mettein brani
i profani nelbel Irapezoforo del nostro real
museo,pubblicato già ne'monumenti inediti del Winckelmann num.39. Nonpare che in questo monumento, e nel sarcofago etrusco pubblicato dal Gorimus.druse, tav.i54 l'u-nione delCentauroedellaSfingedogiiiasi sol-tanto ad una capricciosa analogia dell' arti-sta, come ha credutoil A'isconti (nuis.pio clcm. lav.
X
).I simboli aggiunti nel Irape-zoforo rendonomanifislo che le iir.agiiii di esso abbiano una più elevata signilicazionc,
c si riferiscaiTo allo statodelienniincdopola morte. Virgilio situa i Centauri e le Sciite {WC5S0 r olmo de'sogni nel vestibolo dell'
io-52
È
nolo che Virgilio traile delizio di questienumera
pure ilsuono della lira di Orfeo a) , che chiama sacer-doSjpvopler institula orgia et teletascome
bene ivi spiega 1'Heyne.Ho
detto cherimarchevole èil no-stro Centauro anche per la posizione della sua testa , parendomi evidenter
espressionedell'entusiasmo,con cui apre la bocca al canto , edaccom-pagna
i suoni dellasua lira. Visibile è pure in quella posizione della te-stauna
certa analogiacolla testa del Laocoonte, ravvisata già dalViscon-ti b) e da altri, anche nel Centauro barbato della villa Pinciana simile
ad uno
di quelli denominati diFu-rietti e cavatidalleruine della villa Adriana. Il Visconti dall'osservare che
non
si trovava alcun vestigio d'imitazione delLaocoonte anteriore all'età diAdriano, si persuadeva chegli autori di quel celebregruppo
non
fossero vissuti molto
tempo
prima di quel principe c).Ma
in questa sua o-pinione eglinonèseguito da'più va-lenti archeologi de'nostri giorni d)j
e l'imitazione del Laocoonte , che
può
ravvisarsi anche in questono-ferno (Aeneid. lib. VI y. 285,6). Lo scul-tore del trapczoforo ha indicati i primi,
co-me sagri al culto de'misteri, quali ministri della felicità degli iniziali, e leseconde come
punitrici de' profani.Edavendo messoil Cen-tauro e la Scilla in opposte direzioni , lia espresso assai bene ciò che lo stesso Virgilio soggiugnc ( ib.V.540scgg.):
Hiclocusestpurtisquaseviasci'ndìt inambas, Dexlera quaeDitismagnisubmoeniatendit,
Hac
iterElysium nobis, at laevamaloruin Exercet poenas et ad itnpiaTartara miltit.a) Aeneid. lib. VI v. 647«
b) Vedi leaddizionialla tav. tomoIIdui PioClemenl., ed il tomoIV delle operevarie delViscontidellacdiziong milanese pag. 120,
stro Centauro, la cui elà certamente anterioread Adriano
può
senzaassur-»do credersi anche superar quella di Augusto , viene a raffermar sempre più
r
opinione della maggior anti-chità da attribuirsi al Laocoonte.01tra i lunghi orecchi , delti da Luciano aaru^-wSYj e),
ma
ne'quali siravvisano piuttosto le forme de' ca-vallini
O
, il Centaui'opompejano
mostra ancora irta,come
quella de' Satiri , la sua capellatura g).Ha
poi cinta intornoad essa in singoiar fog-gia una taenia, quasi a guisa di
nimbo
l'adornaco'simmetrici suoino-di. Se però
nuova
è questafoggia di ornamento,nuovo non
è ne' monu-menti il vedere i Centauricon tenia o diadema, che ne cinga i crini : e bene osserva il Visconti illustrando le figure diun
Centauro e diuna
Centauressa ,ambedue
diademate e con altri simboli bacchici, essere sta-ta aBaccoattribuita l'invenzione del diadema, edesseretanto proprio sim-bolo di questonume
che vedesirap-»presentato diadematofin nel bassori-lievo della sua nascita h).
Nè
questa iaenia, che oltre al cinger la testac) Visc. operevar, tom, IV pag. i47' d) Vedi il Muller bandbuch 5- i56.
e) In Zuuxi tom.IVpag. i3oBipont.
f) Cosi la pensano gli Ercolanesi pitture tom. I pag. i38 , ed il Visconti Pio Clem.
tom. IV tav. 22, ed il conte di Glarac ci-tato nel tomo IV delle opere varie del Vi-sconti pag. 493, ediz. milanese,
g) La chioma irtaerabbuffatade'Centauri è stata già ravvisata anche ne'dipinti ercola-nesi ( pitture tom. I pag. i43 ), Oltre de' Centauri anche a'Ciclopi si diederoleforme propriede' Silenie de'Fauni.VediilVisconti opere var. tom, IV pag. ^cp.
b) Pio Clem. tom. IV tay. 22 e 25, Vedi Plinio lib.VII cap, 56.
orila pure la liradelCehtauro, matì-ca forse di
una
significazione mìstica che il Miinter ed il Creuzer dicono derivata da' cabirici riti e trasportata a' dionisiaci a).Alla figura del Centauro colla li-ra corrisponde nel bassorilievo che è dall' altro lato quello della Ceu-lauressa con doppia tibia ,
assoluta-mente come
nel già citatobassorilievo sepolcrale diAmempto.
L'allusione dionisiaca della tibia è già conosciu-ta,epuò
vedersiciòchene diconoin particolare ilBartolini b),ed il Buo-narroti c).De' Centauri, che tirano ilcarrodi Bacco, soventeanche
uno ha
la lira, e1'altroladoppia tibia d).
11 bassorilievo medio tra' due già descritti è certamente il più degno di attenzione, ed il più erudito:
ma
sventuratamente 1'ossidazione sofierla dalle figure chelo
compongono
e se-gnantemeniedalla media,ci lascia in grandi incertezze sul senso dellasua rappresentazione.Che
questa figuramedia
esprimaun
giovanenudo
ed ornato di grandi ali ,non può
in conto alcuno dubitarsi ,ed è ugual-mente sicuro cheun
piccolmantello( se pure
non
sia piuttosto una ne-bride e)) è gittato sul suo destro braccio.Non
è però agevoleil rico-roscer con certezza il simbolo che conambe
lemani
sostiene, e versoil quale volgesi la sua ,
non meno
a)Crcuzcr Dionys. pàg. 265.
h) De libiis cap.9.
c) Osservazionisu'inediiglionipag.437Ci548.
d) Moiilfauc. antiq. cxplique'etom.IIparte I tav. 86.
e)Anche una figuradiSileno in unaIella lucerna di bronzo dal rcal musco porta ua
(iniilc piccolo mantello 0clamide $uU'uno
53
che 1' atlebzìclie delle altre due
fi-gure che gli sono d'intorno , delle quali 1'
una
rappresentaun
Sileno stante, c 1' altrauna
ninfa sedente.Neldisegnoenellaincisione siè proc-curato esprimere collamaggior fedel-tà ciò che mostrail
monumento
nel suo stato attuale, epuò
quindi giu-dicar ciascunocome
perigliosa ed in-certa cosa sia il determinarne la si-gnificazione.La
figura di Sileno che è dall'uno de'lati del giovane alato , e quella diuna donna
sedenteche è dall'al-tro(non
disconvenientea caratteriz-zareuna
nutrice diBacco),e la cer-tezza che tuttoilmonumento
sia re-lativo alla religione di questonume,
ci guidano naturalmente a pensare che il simbolo incerto sostenuto dal giovane alato,esu cuivolgesi la sua attenzione e quella delle due figure ciicostanli, sia
non
solamente dio-nisiaco,ma
anchepiìi particolarmen-te relativo alla nascila di Bacco^od
all' allevamento ed educazionedi es-so , confidata appunto alla ninfa ed a Sileno.
Nè può
riputarsi straniera o poco acconciaaquesta significazio-ne anche la figura delgiovanealato, nel quale o che riconoscer si vogliaun
SxtVc»!' ysv«'0),ios,epiù particolar-mente quelloche Eschilo dicesi aver introdotto appunto nella suaSemele colnome
di <!^(jt^t5(!Ó(*os f), o 1'£ros
de' suoi bracci. Vedi la tav.10 del voi. i del real museo borbonico.
f) Questo nome era derivato dalla solen-nità detta àij.;fihpófiia , nella quale portavasi
il bamliino in giro intorno al focolare. Vedi Esicbio nelle voci à/^^ihpói^'ix.eda;*J/5f^VtO', c gli autori citali nelle note alla prima di qucsle voci. Il sig. Panofka ( annali
ddl'i-54
Esiodeo a),
uno
degli esseri primiti-vi delJa creazione, e la cuimadre
thiamavasi Uitia o pili semplice-mente ancora il genio alato dioni-siaco, che comparisce in altrimo-numenti
c), sarà sempre da riputarsicome una
figura assai conveniente inuna
scena relativa alla nascita di Bacco.Le
prime due opinioni dame
pocanzi accennale sono state ia questi ultimi anni emesse da due va-lenti archeologi nostri collcghi , il 5Ìg.Raoul
Rochetleti),ed il sig. Pa-nofka c) ^ nell'illustrareun
bronzo delmuseo
fiorentino , edito già dal Gori f)^ dalWinkelmann
g), e dalZannoni
^ e che esprime ancheun
efebo alato con figura fanciullesca nelle braccia.E
questomonumento
serve anche di bel confronto a que-sto nostro bassorilievo, ed a confer-Xtiarse^ipre piìi che la sua
significa-slit. di corrisp. archeol. a i83o pag. 32o e stgg. ) nega 1'atfribulo delle ali al daemon ainphidromos dellaScmcle di Eschilo,ch'egli seguendo le tracce del eh.Weickcr(nachtrag
zitr Aeschylischentrilogie p.i22) credeessere stalo unSatiro e forse lo stesso Sileno. Intor-noa'yscOxioi Ssolin generale (Aristid.orat.
toni.Ipag.68) non e questo il luogo oppor-tuno a farpiù esteso ragionamento,
a) Theogon. v. 116.
h) Olcnapud Pausan. lib. IX c. 27.
r) Creuzcr Dionys.pag.16.^.
d) Moiiuin.ined. p.228,23o.
i)Annali dell'istil. di corrisp. arcbcol.a>
i83o p. 320 e seg.
f) Miis. druse, toni. I lav. 38.
g) Monum. ined. n. 3g.
Il) Caller,diFirenzeserieIVvoi.I tav.s4»
Secondo ilGori ed ilWinckelmann la figura alata c Mercurio ,e la fanciullesca Proserpi-iia. Secondo il Zannoiiilafigura alata e Mer-curio , c la fanciullesca, alibencliè in abili muliebri, devecredersi Dacco. Secondo il
^ig.Raoul-Rochctte lafigura alata èil demone
zlone sìa relativa appuhlo alla ila*
scita di Bacco.
Non
sembra che le tracce del sim-bolo cheha
nellemani
1'efebo del nostro bassorilievo ci permettano di ravvisare in esso il mistico vaglio( Xi'xvc») servito già di culla a Bacco, a cui ne derivò quindi il
cognome
di Liicnites>) , poiché la forma del iicnon mostrasi assai diversanel noto bassorilievo di terra cotta pubblica-to dal
Winckelmann
k), ed in altrimonumenti
1).Anche
diversa,come ognun
sa, cioètondae coperchiatam) era la figura della cesta mistica , e cosi è figurata ne'monumenti.Non
poche tradizioni mostravano rinchiuso Bacco ne' primimomenti
del viver suo inuna
cassa ( Xji/3v«fo X^i^ós )j e la piìi rimarchevole è tra queste quella conservata da
Op-piano. Per tema di
Giunone
e diPen.»amphidromosytiiehatrailehracciaun fanciul-lo.Finalmentepel sig.Panofka lafigura alata è ranticoEros,elafanciullesca èAfrodite, ed il gruppo sarebbe così illustrato da uh luogo di Fausania lib.
V
cap. if.i) Orph.bymn.^5.Ovidio fa riunir l'edera al licnon percelar Bacco agliocchi di Giu'-none (fast. lib. Ili V. 76y, 70):
Hj
siudesJSjmphae, puerum qtiaerenle no-verca» Unitefiondem cunìs appomere novis.k) Monum. ined. n. 53.
1) Vedi il bassorilievopubWicalonella lavi 29 del tomo IV del musco PioClemcutino, c le osservazioni del Visconti pag. 197 nota 3 ediz. di Milano. Nelcelebrespecchio clra-s€o borgiano cherappresenta la nascita di Bacco e un gran paniere, di forma diversa dal \'ixvov, che il Visconti ckAcdestinato à colladi Bacco.Vediibid. pag. 3i6. Sul
xU-foc,detto pure crxi(fri,sullasua forma,c mi-stica significazione leggasi anche il Dionywis del (Ionissimo Cicuzer p. 255, 6.
ni)WÌDckelraann ccon, ined. 1. c.
leo,
come
egli tiarra , le autrici di Bacco Ino , Aulonoe , edAgave
ilrinchiusero in
una
cassa di legno( èi).xu'yri x*)'"V ) intorno alla quale celebrarono le misliche danze , e le
prime orgie a), ed in essa ascosto fu da loro il piccolo
nume
trasportato inEubea
ad Aristeocui il poeta dàil vanto di averne compiuta 1' edu-cazione t).In
una
cassa ancora(Xd^vag) narravasi da taluni essere stata rin-chiusa Semele col piccolo Bacco daCadmo,
e gittata questa inmare
di-cevasi dalle onde trasportata in Bra-siae città degli Eleutorolaconi , ove Semele trovala già mortaottenne se-polcro, e Bacco fu datoad
allevaread
Ino, che appunto colàvagando
era pervenuta 0.Del
simulacro di Bacco fatto daVulcano
, e riposto inuna
cassa,che da Troja Euripilo trasportò in Aroe,ove f»poi adorato sotto ilnome
di Aesymnetesè anche menzione in Pausania d)^ esi è cre-dutoravvisar purequestonume
Ae-Rymnetesin piìi diun monumento
«).Pare evidentechecol mostrar
Bac-a) Oppian.cyneget. lib.IVV,224scgg.Egli chiama la cassax'i'^^" àffnrry (v.255), ed
b) L. c. V. 255 scgg.
c) Pausan lib. Ili cap. 24.
d) Lib. Vili cap. 19, 20. II dotlfssirao Cicuzer non esita a riferirelaculladi Bacco Aesymnetes alle prische religioni di Samo-tracia,additandone inpruovamolli ingegnosi confronti. Vedi il IJionysns p.258.
c) Nella medaglia de' Sardiani pubblicala dui Bcgcro tliis. brand, tom. I pag. 5oi ,2, lo stesso Bcgcro ed il Creuzer 1, c. ravvisa-no Sileno stdcnle sulla cassa(^apag)incui credeasi essere stato Bacco rinchiuso. La
fi-gura della medaglia mostrasi però piuttosto simile ad una cesta o paniere di quella for-m.T che vcdcsi nella patiràborgianadella
na-55
co fanciullo cosi celato ora hel suo lionon, ora nella mistica cesta,ed ora in
una
cassa , alludevasi al segreto de' misteri di quelnume,
il quale anche perciò dicesi nel coro delle Fenisse diEuripidesubitodopo
il na-scersuo occultatoda rami diedera f);colle quali parole giusta 1'auloriià di
Mnasea
citato dallo scoliaste di quel tragico,fecesi allusione al cullo di Dioniso Pericionio g), cheera ap-puntone' misteri celebrato b).Ancora
nelle
Bacchae
dello stesso tragico è rimarchevole la narrazione messa ia bocca a Tiresia , secondo la qualenon
fu Bacco educalo nella cosciadi Giove ,ma
celalo alle persecuzioni diGiunone
in una parte dell'etere che circonda la terra »). InNonno
la slessa ninfa Mistidech'egli fa isti-tulrice della bacchica cesta , e che cautamente con Ino allevava Bacco, è rappresentata nell' alto di ascon-derlo in
un
baratro caliginoso (Co-({lósvri jSspsOpcpli-))-, ed è pur da
notar-si il precetto clie questo stesso poeta fa daread Ino nelTaiEdarseleil
fan-scita di Bacco, cche dal Visconti credesi in-dicare appimto la culla destinata al giovane nume ( Mus. Pio Clem.lom.IVp.3i6 ediz.
niilan.).
È
dubbioso, per non dir altro,che debbaravvisarsilafigura delBaccoAesymm-tes ia una moneta della colonia Patrcnse, come parve al Vaillant ( num. colon, tom, I p. 2o5),ed inuna gemmapubblicata dalla stesso Bcgero 1. c. pag. Sol , 2.
f) V. 754,
7-g) Schol. ad Eurip. Phoeniss. v. 652.Vedi pure le note del Walckenacr al v. 654>
quale trae 1'origine dellafavola di Bacco ce-lato ntiredera dalle nondissimili tradizioni che si spacciavano relativamente ad Osiride.
h) Orpli. hymn. 46.
i) Dacch. v. 292 , 7.
k) Dionysiacor, lib. IX V. lOl segg.
56
ciulJo Bacco, di custodirlo cioò in oscura magione, ove nò il
lume
del solenéquellodellalunapenetrasse a).11 vedere
come
in questo bassori-lievomanchi
la figura di Bacco , mentre l'attenzionedell'efebo alato, di Sileno , e della ninfa è tuttari-volta suir arnese rettangolare che queir efebo ha traile
mani
, invite-rebbe a riconoscere appunto in tale arnese la cassaove ilfanciullo dovea tenersi racchiuso. Noi però non cidissimuliamo che se da una parte la figura rettangolaregià detta
non
dis-conviene ad indicar la faccia
ester-na
diuna
cassa, d' altra parte la posizione della destra mano, che sola si vede,delgiovane alato, e non po-che altrecircostanzeparrebbero indi-care che l'arteficenon
havoluto pun-to indicareuna
cassa ,ma
ben altro simbolo, del quale confessiamonon
sapere indovinare la significazione , anche atteso Io stato di ossidazione delmonumento;
ove pure adalcu-no
sembrarnon
voglia piiiprobabile che all'artefice siamancata non
la volontà,ma
si la sufficiente perizia dell' arte per ben esprimere secondo le convenienti leggi dellaprospetti-va
la cassa ove suppose il piccoloBacco
racchiuso.Chi volesse attenersi a
quest'ulti-ma
opinione, la quale ionon
oserei adottare checome una
conghiellura, potrebbe considerar questopompeja-uo monumento come una
novellaeoa-'n) Ibid. V. 65, 7.
b) Plularcb. de Iside et Osiride p. 460S(j.
Wyticnb,
c) Dionys. pag. igS.
ti) Apollodor.biblioth.lib.Ili cap.14.
e) Plutarch. sympos. IV 5 p. 733. Vedi
ferma dell' analogìa che passava trai-le bacchichesagre tradizioni,e quelle relative al X3Ìj3V«|, ed al vii^awriovche tanta parte avevano nelle cerimonie relative al cultodiOsiride b).
Anche
nell' antico egizio cullo di Sarapis rinvenne il Creuzer argomenti per riputar questo
nume
simboleggiatocol-1' arca c).
Nò
dee tralasciarsi pure quella tradizioneche dicea da Venero racchiuso in una cassaAdone
ancorbambino
, e consegnato a Proscrpi-na d) , tanto pili che nota è 1' iden-tità che riconosccvasi tra Bacco edAdone
e).E
ad illustrar 1'uso di av-volgere e covrire i fanciulli al nascer loro, per nulla dire della cesta di Erittonio 0,può
anche ricordarsi la narrazione dell'autore dell' inno aPane
compresotragliOmerici,il qua-le descrivecome
nato appena quelnume
fu portato nell'Olimpo
dasuo padre Mercurio, coverto ed ascosto in pelli di lepri g). Paride si disse similmentenutritoinun
sacco(ifTip*), c da ciò traevasi pure 1'etimologia del suonome
b).Non
sarebbe anche forse fuor di luogo l'osservate che nessuna rap-presentazione potea scegliersi piìi at-ta ad atterrirequalunque mano
ra-pace chefosse tentatadi violar l'arca conservatricedeldanaro,quanto quel-la dell'inviolabile e sagra arca dio-nisiaca.Io
non
istarò a ricercare qualno-me
debbasi alla ninfa sedente che é Crcuzcr Dionys. p. 280 281.f) Apollod. I. c. segra. 6.
g) Homcr. bymn. inPanem v. /f2 , ì
. . . . iritìSa KA.YT'i'AS
&ipiJiix.tTiv iv Kix.ivo'iiTiv optffxwoio ^.aywoii' b) Didym. ad Iliad-
O
v. 341.dal lalo opposto a Slle&o, hoii pa-rendomi che in
mancanza
di alcun segno o altributodeterminar sipossa questonome
tra'tanti delle diverse ninfe, che lafavola die aBacco per nutrici; nò alcuna altra cosa aggiu-gneròcircale rappresentazionicheho
già descritte degli altri bronziche
or-navano
la cassa, parendomi chiaro che le significazioni loro sieno pure dionisiache.Chiuderò quindi queste osservazio-ni con dir pochecose di questo egre-gio
monumento
consideratocome
o-pera dell'antica toreutica o sia cae-latura a).Notissimo è che presso i Greci fu quesl' arte assai vetusta. Per nulla dire degli scudi di Achille e di
Er-cole descritti daOmero
e da Esio-do,nèdiquellide' sette che recavonsia) Caelalura, quae auro, argento, aere, ferro opera fjfficil: nam scutptura eliam
li-gnunt, ebur, nmrmor,i>itrum,gemmas, prae-tereaquae supradixi complectitur.Qmncliì
.
lib.II c.21. Agliartefici diopere, quali sono questi nostri bassirilievi, conviene quindi assai bene il nome di caelalor
lib.II c.21. Agliartefici diopere, quali sono questi nostri bassirilievi, conviene quindi assai bene il nome di caelalor