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scenario 2:Automazione intermedia velocità (t/h)

4.6 Stima dei costi d’investimento

Oltre alle opere di carpenteria il suddetto progetto prevedrà l’acquisto di tre selettori ottici dotati di nastro a scorrimento veloce di lunghezza di 5 m e larghezza 2,10 m. Saranno inoltre necessari 8 nastri lisci larghi 80 cm e lunghezza variabile in funzione all’area di selezione considerata, 2 nastri tassellati, per impedire il rotolamento del materiale in salita e in discesa dal nastro del PE. Di seguito viene riportata una tabella illustrativa che prende in considerazione i suddetti elementi impiantistici e le opere di carpenteria.

Selettori ottici € 690.000,00

Nastri € 275.000,00

Opere di carpenteria € 150.000,00

Tot € 1.115.000,00

Tabella 4.5:Stima dell'investimento per lo sviluppo del CSS

Segue quindi un’analisi costi-ricavi elaborata sulla base dei compensi erogati da COREPLA, della valutazione dei costi di gestione e della suddetta stima dei costi d’investimento al fine di valutare sia la bontà dell’investimento sia la sussistenza di un utile. Aggiungendo all’analisi costi-ricavi, i costi dell’ammortamento dell’investimento e dell’ammortamento attuale ci si è resi conto che 10.000 t/anno non erano sufficienti per garantire un ricavo netto su base annuale. Dunque, si ritiene necessario aumentare la quantità di rifiuti trattata fino a 30.000t/anno, seguono le tabelle esplicative.

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Tabella 4.6:Ricavi COREPLA sulla base di 30000 t/anno

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Come si può evincere dall’analisi, i ricavi sembrano superare i costi finali che comprendono anche l’ammortamento dell’investimento. Concludendo il suddetto sviluppo impiantistico potrebbe essere un buon investimento.

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CONCLUSIONI

Il presente lavoro, svolto presso l’impianto di Guidonia di AVR S.p.A., prevede due obiettivi. Il primo riguarda la valorizzazione degli scarti delle linee di trattamento e la conseguente riduzione dei rifiuti prodotti; il secondo invece prevede l’upgrade impiantistico del centro comprensoriale in un centro di selezione e stoccaggio. In particolare, i rifiuti oggetto del primo progetto sono l’organico lavato e il sopravaglio (sovvallo) derivante dalle operazioni di vagliatura antecedenti al trattamento di soil washing. Per la valorizzazione indoor dell’organico lavato si è ipotizzata la realizzazione di un impianto di compostaggio. Seguendo quindi una logica che si basa sull’analisi dei tre rami della sostenibilità, sono stati valutati aspetti relativi alla fattibilità tecnica ed economica, all’impatto ambientale e all’accettabilità sociale che caratterizzano questa installazione. Nel caso in cui si dovesse realizzare l’impianto di compostaggio, gli aspetti di natura sociale come informazione e comunicazione nei confronti della comunità ospitante saranno da considerarsi di rilevante importanza al fine di un efficace sviluppo industriale.

Il vero e proprio scarto del processo di recupero delle terre di spazzamento è però il sovvallo. La sua composizione merceologica è così variegata che necessita di una tecnologia impiantistica ad-hoc per selezionare tutte le frazioni presenti (carta, plastica, vetro, legno, foglie…), in modo tale da avviare a smaltimento ciò che è effettivamente non differenziabile. Nonostante tale necessità, la tecnologia ad oggi presente presso la seconda unità di trattamento è in grado di operare questa raffinazione, prima che il sovvallo venga classificato come rifiuto. Nel 2017, l’impianto ha prodotto oltre 20.000 t di scarti di processo, la cui composizione era: un 40-45% di organico lavato, 20-30% sovvallo, un 20-30% di fanghi e limi disidratati, tutti provenienti dal trattamento delle terre di spazzamento e un 10-20% di scarto balle dal processo di selezione del centro comprensoriale. Analizzando la composizione chimica e le proprietà fisiche del mix di sovvallo e di scarto balle, si è arrivati alla conclusione che il rifiuto è idoneo per diventare combustibile solido secondario di qualità combustibile (CSS-Q). Per la produzione di CSS-Q sarà necessario l’impostazione di un piano di campionamento mensile atto al rispetto delle caratteristiche espresse nella norma UNI EN 15359 ai fini di una corretta caratterizzazione.

Realizzando i progetti relativi all’impianto di compostaggio e alla produzione di CSS-Q, gli unici rifiuti in uscita dall’impianto sarebbero i fanghi e i limi. Inoltre, producendo CSS e recuperando la frazione organica sottoforma di compost si abbatterebbe la produzione attuale dei rifiuti del 79%.

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Per quanto concerne il secondo obiettivo, esso consisteva nell’analisi di fattibilità tecnica ed economica per lo sviluppo del centro comprensoriale in un centro di selezione (CSS) per gli imballaggi in plastica appartenente al circuito COREPLA. Per quanto riguarda la fattibilità tecnica, sono state seguite come linee guida le specifiche riportate negli allegati tecnici e nel contratto di selezione, proponendo uno sviluppo lineare di 12m all’interno di un’area tale da non interferire con gli spazi adibiti a magazzino. Oltre la fattibilità tecnica, è stata valutato il potenziale mercato di riferimento e la dipendenza dal sistema delle aste per l’aggiudicazione del materiale dai CC. Il risultato emerso da queste analisi è che la presenza di un secondo CSS nel Lazio potrebbe essere strategica per lo smistamento del materiale prodotto in regione. I benefici che ne potrebbero derivare riguarderebbero la riduzione dell’impatto ambientale causato dai trasporti verso impianti del centro nord e un miglioramento delle performance economico-finanziarie dell’impianto. Infine, come è emerso durante lo studio, affinché il centro di selezione abbia un vantaggio sotto il profilo economico rispetto all’attuale CC è richiesto un aumento delle tonnellate trattate e quindi una modifica dell’autorizzazione.

Di seguito vengono riportate tre tabelle riassuntive delle opportunità e degli ostacoli di ciascun intervento progettato. Infine, occorre evidenziare potenziali limitazioni dell’analisi di cui sopra. La robustezza dei risultati ottenuti necessita di essere ulteriormente rafforzata, in quanto vi è una scarsità di dati di letteratura riguardanti il mercato del CSS-Q ed i consumi derivanti dalla gestione degli impianti sia di compostaggio che di centri di selezione.

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