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SVILUPPO DEL CENTRO DI SELEZIONE E STOCCAGGIO COREPLA

4.1 Introduzione al ciclo degli imballaggi di plastica post consumo

Il ciclo di vita degli imballaggi in plastica è molto complesso: grazie al principio di responsabilità estesa al produttore, espresso dall’articolo 178 bis del D.lgs. n. 152 del 3 aprile

2006, i produttori versano al consorzio nazionale imballaggi un contributo che serve per pagare

i costi di smaltimento o recupero quando il prodotto diventerà rifiuto. Il suddetto contributo viene utilizzato da CONAI per coprire i maggiori oneri derivanti dalla raccolta differenziata che i comuni affrontano. A seguito della raccolta, i consorzi di filiera come COREPLA, si occupano dell’avvio del materiale presso gli impianti di trattamento. Il comune che stipula la convenzione con il consorzio, tramite l’accordo ANCI-CONAI, è responsabile della qualità del materiale conferito. Se nel CC il rifiuto viene ripulito e imballato, nel CSS il materiale viene selezionato in funzione al polimero e alla tipologia di imballaggio che rientra nel circuito Corepla. I suddetti costi derivanti dalla lavorazione in CC sono sostenuti dai singoli comuni o dai gestori in delega. Corepla quindi eroga i corrispettivi in riferimento ai quantitativi conferiti, in base alla qualità riscontrata e per le prestazioni aggiuntive se svolte. Diverso è il caso della raccolta monomateriale, che invece può essere conferita direttamente al CSS, senza alcun costo per il convenzionato. Il trasporto dal CC al CSS è a carico di Corepla. Nel caso di AVR, ai fini di aumentare l’utile dell’impianto e per ragioni di natura strategica di mercato, che si sviscererà nel paragrafo successivo, nasce l’idea di una conversione dell’attuale centro comprensoriale in un centro di selezione e stoccaggio.

4.2 Considerazioni e analisi della situazione attuale

Sul territorio nazionale sono presenti 293 centri comprensoriali, di cui solo nel Lazio 26, compreso quello di AVR. Ad oggi, a servizio di questi CC vi sono 32 CSS che lavorando una media di 80.000 t/anno riescono bene o male a soddisfare la domanda. Tuttavia ci si aspetta che di anno in anno la massa avviata al riciclo aumenti in seguito dell’incremento della raccolta differenziata soprattutto nelle zone del centro-sud, in particolare Corepla nel bilancio

preventivo di gestione 2017 ipotizza un aumento annuale del 10% della raccolta differenziata.

Diventa quindi necessaria la nascita di nuovi centri di selezione e stoccaggio per soddisfare la richiesta in costante aumento.

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Una delle prime azioni è stata la valutazione della disposizione territoriale dei CC e dei CSS attraverso Google earth per misurare le varie distanze in funzione della posizione dell’impianto di AVR. Come si leggerà in seguito la distanza tra i centri comprensoriali e quelli di selezione gioca un ruolo fondamentale per l’aggiudicazione delle aste. In particolare sono privilegiati i CC che hanno distanza minore uguale a 180 km dai CSS. Per le distanze comprese tra 180 e 250 e tra i 250 e i 300 km Corepla prevede che il CSS prevede uno sconto di 10 e 20 €/t rispettivamente per ogni frazione selezionata.

Figura 4.1: Mappatura CC sul territorio di riferimento

I punti in verde rappresentano i 55 CC che si trovano ad una distanza minore di 180 km dall’impianto di AVR, di cui 4 entro i 25 km per cui Corepla prevede l’affidamento diretto senza obbligo di partecipazione all’asta. In arancio sono stati rappresentati i 20 CC aventi una distanza compresa tra i 180 e i 250 km e infine in rosso i 13 centri che distano tra i 250 e i 300 km. Dunque il materiale può essere reperito da ben 88 centri comprensoriali. Un ulteriore elemento da considerare è il numero di CSS presenti sul territorio che potrebbero concorrere all’aggiudicazione dello stesso lotto. In particolare si è evidenziato come nel Lazio attualmente sia presente solo centro di selezione di Remaplast a Pomezia, quindi si è valutato il raggio di 25 km per l’affidamento diretto e se questo potesse intersecare quello dell’impianto AVR. Come mostrato dalla seguente figura 4.2.

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Figura 4.2: Intersezione area di 25 km con il competitor

Risultano compresi nei 25 km i CC di Baldacci, San. Eco, Innocenti e AMA, nessuno dei quali rientranti nell’area dei 25 km di Remaplast. Tramite le autorizzazioni dei suddetti impianti si è proceduto con la valutazione dei quantitativi di materiale (CER15 01 02) in uscita dai CC per verificare quanto materiale entrerebbe annualmente.

CC Quantità autorizzate 15 01 02 (t/anno) BALDACCI 30.000 SAN.ECO 500 INNOCENTI 10.000 AMA 30.000 TOT 70.500

Tabella 4.1: Valutazione preliminare delle possibili tonnellate in ingresso

Sotto l’ipotesi di una modifica sostanziale dell’attuale autorizzazione per l’aumento di 30.000 t/anno di plastica di rifiuti si vede come con i soli CC di prossimità si avrebbe una domanda di 70.000 t/anno. Questa considerazione risulta molto importante dal punto di vista economico perché la dipendenza dal sistema delle aste non è così forte né condizionante rispetto al possibile rendimento dell’impianto. Un’altra nota positiva che si può considerare è che la tipologia di materiale in entrata è abbastanza costante provenendo sempre dagli stessi bacini, ma che soprattutto l’azienda potrebbe avere un controllo diretto sui suddetti CC di prossimità ed influire sull’efficacia di selezione a monte del processo.

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4.3 Compliance COREPLA

Per diventare un centro di selezione Corepla ci sono da rispettare tutta una serie di requisiti tecnologici e logistici presentati sia nel contratto di selezione sia negli allegati tecnici, il 12 in particolare, di cui segue un’analisi approfondita. La provenienza del materiale in ingresso ai centri di selezione può derivare da:

1. Cernita della raccolta multimateriale, che viene affidata dai comuni o dal convenzionato ad imprenditori del settore del recupero rifiuti.

2. Raccolta monomateriale sfusa che viene attribuita direttamente al CSS più vicino al luogo di produzione.

3. Pressato in balle da un CC, se quest’ultimo si trova ad una distanza minore di 25 km l’aggiudicazione del materiale è diretta.

Dunque il materiale che Corepla gestisce è solo una parte, come evidenziato dalla Relazione

sulla Gestione 2018 del consorzio, solo il 51% degli imballaggi rientra nel circuito, il

rimanente 49% viene gestito da privati. Corepla provvede inoltre a sostenere i costi di trasporto dal CC al CSS più vicino. Oltre a provvedere alla consegna delle balle, Corepla si occupa anche del ritiro presso lo stabilimento dei prodotti e dei sottoprodotti attesi (PLASMIX) qualora non vi provveda il CSS. Inoltre il consorzio provvede, a spese del CSS, al ritiro dei sottoprodotti eccedenti i sottoprodotti attesi. I suddetti sottoprodotti sono calcolati con il seguente algoritmo:

S.A.=A+B+C-D+E-F

In cui:

• A: è la frazione estranea del monomateriale rilevata dalle analisi effettuate presso il CSS;

• B: aliquota di imballaggi nei sottoprodotti;

• C: frazione fine nel monomateriale di dimensioni minori o uguali a 20x20 mm;

• D: frazione estranea nei sottoprodotti SELE-IPP/C (imballaggi misti in PP) e SELE- FIL/S (imballaggi flessibili in plastica);

• E: cassette CONIP nel prodotto SELE-CAS/M (cassette in plastica);

• F: dispersioni, costituite dai CPL selezionabili, il film con dimensioni maggiori di A3 e le cassette rinvenuti nei sottoprodotti, negli imballaggi misti in PP, negli imballaggi flessibili e nei prodotti costituiti da plastiche miste oltre i limiti di tolleranza.

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Di seguito sono riportate le specifiche per ogni tipologia di polimero previsto dal contratto di selezione.

CODICE MATERIALE DESCRIZIONE TIPOLOGIE

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