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Capitolo 4 – Stoker e la politica

4.1 Stoker e i politic

La facilità con la quale Stoker riuscì a inserirsi negli ambienti che contano lo portò a entrare in contatto con diversi uomini politici, sia a Dublino che a Londra. Tra quelli incontrati a Dublino, si vuole ricordare per lo meno William O’Brien, giornalista, riformatore sociale, politico, agitatore in occasione delle rivendicazioni agrarie e cofondatore della United Irish League (che diventò una delle più grandi organizzazioni del paese, con oltre ottantamila iscritti). Molti suoi discorsi sono raccolti in Irish Ideas e furono letti a platee di giovani irlandesi tra il 1885 e il 1893, come ricorda lo stesso autore nella breve prefazione527. Il rapporto tra i due è ricordato da diversi biografi, alcuni dei quali si soffermano sulla proposta di O’Brien citata in precedenza che il suo romanzo When We

Were Boys fosse messo in scena al Lyceum perché avrebbe potuto contribuire alla lotta per l’Home

Rule, con Stoker costretto a dare una risposta negativa poiché sapeva che Irving non avrebbe accettato di produrre un’opera politica, risposta che tuttavia non incrinò il rapporto con O’Brien, se è vero che questi chiese successivamente l’opinione di Stoker sulle possibilità sceniche del suo lavoro528. Come mostra una lettera di O’Brien a Stoker529, questi prese un vivo interesse nel tentativo di messa in scena del romanzo, che gli piacque molto. Questo episodio mostra che tra i due vi era un buon rapporto (e probabilmente una certa confidenza), cosa che viene confermata anche dalla dedica presente sulla copia di Irish Ideas donata da O’Brien a Stoker530. L’influenza di O’Brien (che inizialmente era un sostenitore di Parnell ma che in seguito lo criticò) nella politica del tempo è evidente se si pensa che Gladstone dichiarò di avere iniziato il suo processo di conversione all’Home Rule dopo aver letto uno dei suoi discorsi. Secondo Glover, si può addirittura trovare un terreno in comune tra i discorsi di O’Brien e i primi due dei tre romanzi di Stoker che si

527

O’Brien 1893: V.

528 Ad esempio, Murray 2004: 159.

529

Si veda ad esempio Glover 1996: 28-29.

530

Si veda il catalogo dei libri di Stoker messo all’asta dopo la sua morte dalla vedova, ad esempio in Browning 2012: 230.

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prendono in considerazione nella presente analisi531. Murray, invece, ricorda come O’Brien proponesse gli irlandesi d’America come modelli per il futuro532, in maniera simile a quanto fatto da Stoker nel suo discorso alla Historical Society.

Ai tempi di Dublino e del lavoro al Castle risale anche la sua conoscenza di Lord Randolph Churchill, e di conseguenza del piccolo Winston, che più tardi (nel 1908) Stoker intervistò e dal quale ricevette una copia del romanzo storico Richard Carvel, di cui lo statista era autore533. L’intervista, che Churchill concesse dato il suo apprezzamento per Dracula e l’amicizia di Stoker con suo padre, fu uno dei momenti di maggior gloria dell’intermittente carriera giornalistica di Stoker, dato che Churchill non concedeva volentieri interviste e che quindi quella fatta da Stoker fosse una sorta di rarità. Inoltre, basandosi sulla sua passione per lo studio del carattere delle persone attraverso la loro fisionomia, Stoker fece una previsione sul successo di Churchill (“The man with such a hand should go far”534), che in seguito si rivelò azzeccata.

Attraverso il suo impegno alla Philosophical Society del Trinity e la frequentazione di casa Wilde, Stoker aveva rapporti anche con Isaac Butt535, fondatore del movimento per l’Home Rule536, e partecipò a numerosi eventi sociali da lui organizzati537. Secondo Haining e Tremayne538, John Gordon Smith MacNeill, un altro contemporaneo di Stoker al Trinity, cercò di coinvolgerlo nel partito nazionalista irlandese. Insieme a Butt, tra i fondatori del movimento per l’Home Rule vi era anche George Ferdinand Shaw539, docente e tutor di Bram al Trinity, che secondo Murray ebbe un’influenza su di lui che durò per tutta la vita540. La corrispondenza tra i due indica che il rapporto era ottimo, come riporta lo stesso Murray e come confermato anche dal fatto che fu proprio Shaw a proporre che l’intervento di Stoker alla Historical Society ‘On the necessity for political honesty’ venisse stampato a spese della società stessa541. Un’altra connessione tra Stoker e il movimento per l’Home Rule è individuata da Haining e Tremayne nel suo rapporto con Valentine Blake Dillon,

531

Glover 1996: 38-39.

532 Murray 2004: 37.

533

Si veda il catalogo dei libri di Stoker messo all’asta dopo la sua morte dalla vedova, ad esempio in Browning 2012: 228.

534 Stoker, Bram. ‘Mr Winston Churchill talks of his Hopes, his Work and his Ideals to Bram Stoker’ (pubblicato sul The

Daily Chronicle del 15 gennaio 1908). In Stoker, Bram. A Glimpse of America and other Lectures, Interviews and Essays.

Edited by Richard Dalby. Southend-on-Sea: Desert Island Books, 2002, pp. 121-126, p. 125.

535 Murray 2004: 34 e 144. 536 Foster, R. F. 1988, 1989: 397-399 e 608. 537 Haining e Tremayne 1997: 60. 538 Haining e Tremayne 1997: 54. 539

Si veda il sito http://en.wikipedia.org/wiki/George_Ferdinand_Shaw (ultimo accesso il 13 gennaio 2015).

540

Murray 2004: 33.

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al quale era legato da parentela e che fu amico di infanzia di Stoker542. Dillon divenne l’avvocato della Land League e difese Parnell quando questi venne arrestato nel 1880.

Secondo alcuni, Stoker aveva contatti anche con la massoneria, come si è evidenziato in un altro capitolo a proposito di una sua eventuale partecipazione all’Order of the Golden Dawn, tesi proposta in tempi recenti anche dalla Hopkins543. Se così fosse, sarebbe stato un altro ambiente in cui avrebbe potuto incontrare uomini politici.

Un politico che sicuramente influenzò le idee di Stoker, ma che probabilmente non incontrò mai di persona, fu John Bright, considerato uno dei più grandi oratori del suo tempo, dote che Stoker poté apprezzare non solo attraverso la riproduzione dei suo discorsi in diverse raccolte di pubblicazioni annuali e in un’edizione in volume (che ne conteneva nove che riguardavano l’Irlanda544) ma anche dal vivo, come ricorda in Personal Reminiscences:

I had heard John Bright make his great oration on Ireland in the Dublin Mechanics’ Institute, and had thrilled to the roar within, and the echoing roar from the crowded street without, which followed his splendid utterance. Like all the others I was touched with deep emotion. To this day I can remember the tones of his organ voice as he swept us all – heart and brain and memory and hope – with his mighty periods […]545

Nel suo interesse per l’Irlanda, Bright si occupò soprattutto della questione della proprietà delle terre e del problema della chiesa di Stato, tenendo diversi discorsi, sia in Parlamento che al di fuori di questo, che spingevano nella direzione di riforme che venivano osteggiate dalla maggioranza dei parlamentari, anche del suo stesso partito. Dopo oltre un decennio di attività parlamentare a favore dell’Irlanda, ottenne finalmente i primi successi, ad esempio riuscendo a far cambiare la legge sulla chiesa irlandese nel 1869. L’obiettivo principale di Bright era di creare le condizioni che permettessero all’Irlanda di svilupparsi, sfruttando le sue risorse e le capacità della sua popolazione, cosa che avrebbe consentito di trovare finalmente un equilibrio e la pace tra l’isola di Stoker e Londra. Prosperità e pace andavano quindi di pari passo, secondo Bright, e sarebbero state possibili solo se si fossero messi in moto il capitale e l’industria (intesa anche come

542

Haining e Tremayne 1997: 48-49.

543 Hopkins 2007: 138-148.

544

Bright, John. Speeches on Questions of Public Policy. Vol. 1. Edited by James E. Thorold Rogers. London: Macmillan, 1869. Forgotten Books (www.forgottenbooks.org), 2012.

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operosità). In un intervento a Westminster nel 1847 (quindi nel pieno della Great Famine), Bright disse:

[…] I defy the House to give peace and prosperity to that country until they set in motion her industry, create and diffuse capital [...]546

Nello stesso intervento mise l’accento anche sull’importanza della questione della terra, che bloccava lo sviluppo delle potenzialità dell’Irlanda e dei suoi abitanti:

If the Government will manfully and courageously grapple with the question of the condition of land in Ireland [...] they will enable the strength and skill of Irishmen to be expended on their own soil, and lay the foundation of her certain prosperity by giving that stimulus and reward to industry which it cannot have in the present circumstances of that country.547

Questo riferimento alla forza e alle abilità degli irlandesi si collega a numerosi altri richiami al fatto che gli irlandesi, generalmente considerati pigri, ubriaconi e incapaci, una volta all’estero (ad esempio, negli Stati Uniti) riuscivano quasi sempre a mostrare le loro doti. Bright invocava quindi la possibilità di offrire loro delle condizioni favorevoli anche a casa propria, in modo che non dovessero emigrare, cosa che, peraltro, come Bright ricordò più volte, aveva anche conseguenze negative, quali ad esempio la creazione di probabili nemici nel caso di un conflitto tra Gran Bretagna e Stati Uniti o l’invasione di alcune zone dell’Inghilterra attraverso un’immigrazione di massa dall’Irlanda, non sempre accompagnata da corrispondenti capacità dell’economia e della società inglesi di accogliere gli irlandesi, che si ritrovavano quindi in condizioni simili a quelle che trovavano a casa e che, di conseguenza, riproducevano gli stessi vizi548 (come si è visto con ‘The Primrose Path’). Nel 1848, in un altro intervento alla House of Commons, Bright dava per scontato che tutti fossero d’accordo con lui sull’importanza della questione della proprietà della terra:

It is agreed on all sides that the social remedies which are immediately possible to us, are those having reference to the mode in which the land of Ireland is owned, or held and cultivated – perhaps ‘not cultivated’ would be a more correct expression.549

546 Bright 1869, 2012: 306-307. 547 Bright 1869, 2012: 311. 548 Bright 1869, 2012: 314. 549 Bright 1869, 2012: 318.

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Nel 1849, in un ennesimo intervento in Parlamento, propose una divisione delle terre e un aiuto da parte del Governo per l’acquisto di tali terre, soprattutto quelle al momento incolte550, che ricorda molto da vicino quella operata da Arthur in The Snake’s Pass, anche se nel romanzo di Stoker la funzione che Bright auspicava svolgesse il governo inglese viene svolta da un singolo. Una proposta simile fece in occasione di un invito ricevuto da oltre venti parlamentari irlandesi, che lo vide protagonista a Dublino negli ultimi mesi del 1866, quando anche Stoker ebbe modo di sentirlo:

[...] we should have a Parliamentary Commission empowered to buy up the large estates in Ireland belonging to the English nobility, for the purpose of selling them on easy terms to the occupiers of the farms and to the tenantry of Ireland.551

Si può quindi affermare con un buon grado di certezza che le idee di Bright fossero una delle basi della proposta di sviluppo presentata da Stoker e adottata da Arthur in The Snake’s Pass. Interessante notare che, in chiusura dello stesso discorso, Bright mettesse insieme passato, presente e futuro, che, come si è visto, anche Stoker fece incontrare alla fine del suo romanzo:

Her past lies almost all in shadow. Her present is full of anxiety and peril. Her future depends on the power of her people to substitute equality and justice for supremacy, and a generous patriotism for the spirit of faction.552

Sembra di rivedere alcuni importanti elementi del romanzo di Stoker: l’ombra e l’oscurità del passato, come in fondo a un bog o in una caverna dove si trovano inestimabili tesori; un presente pieno di ansie e pericoli derivanti dal dominio di un usuraio e di una natura non domata; un futuro basato sull’uguaglianza e la giustizia, possibili grazie all’intervento di un ricco giovane inglese e al patriottismo mostrato da un protestante come Phelim Joyce, che mette da parte lo spirito di parte, così come fecero coloro per i quali arrivò in Irlanda l’oro che lo stesso Joyce decide di mettere al servizio dell’Irlanda stessa.

Anche Murray mette in evidenza gli aspetti del pensiero di Bright relativi alla riforma degli interessi terrieri a favore dei fittavoli, che dovevano essere messi in condizione di acquistare la terra dai grandi proprietari, spesso assenti, e fa notare come Stoker condividesse questo 550 Bright 1869, 2012: 341. 551 Bright 1869, 2012: 370-371. 552 Bright 1869, 2012: 376.

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obiettivo553, come si nota anche nelle sue opere. Lo stesso Murray, che ci fornisce così una sorta di chiosa a questa sezione e di introduzione alla successiva, definisce Stoker “a man with an important political dimension”554, definizione che può essere confermata non solo dalla incompleta carrellata appena presentata di conoscenze di Stoker nel mondo politico, ma anche dall’analisi delle sue opere e dal suo dichiarato interesse per l’Home Rule.