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STORIA ECONOMICA DOPO L’ INIZIO DEL ’700 (1)

Commercio :

G. Campos, Il commercio esterno veneziano ■ della seconda metà del '700 secondo le sta­

tistiche ufficiali (Archivio veneto, n. 37-38,

1936, pp. 145-183).

[In data 30 maggio 1760 venne affidato dal Senato veneziano ai Cinque Savi alla mercanzia l'incarico di redigere annualmente un prospetto delle merci entrate e uscite. Su questa base e sulle successive statistiche pubblicate e sui documenti diligentemente ricercati, l'a. dà notizia dell’importante mo­ vimento commerciale della Repubblica ve­ neta nella seconda metà del XVIII secolo].

Politica economica:

G. Carano-Donvito, L'industria della seta nelle antiche provincia meridionali (Riv. di

(1) Questo bollettino bibliografico è il frutto dello spoglio delle riviste sottoindicate, dal 1" gennaio 1935:

Rivista di politica economica - Economia - Rivista bancaria • Barometro economico - Rassegna monetaria - Scientia • Rassegna storica del risorgimento - Gerarchia • Italia Agri­ cola • Questioni meridionali - Vita e pensiero - Rivista internazionale di scienze sociali • Ri­ vista italiana di scienze economiche - Giornale degli economisti - Annali di economia - Giornale storico e letterario della Liguria - L'archiginnasio • Archivio storico italiano - Archivio storico per le province parmensi - Bollettino della R. Deputazione di storia patria per l'Umbria - Archivio della R. Deputazione Romana di S. P. • Bollettino senese di S. P. - Archivio storico lombardo - Archivio veneto - Archivio stoiico per le provincie napoletane • Annales d'histoire économique et sociale - Revue d’histoire économique et sociale - Revue historique - Revue de l’Institut de sociologie - Bulletin de l'Institut des Sciences économiques . The English Histo- rical Review - Historische Zeitschrift - Chronique sociale de France - L’actuajité économique - Revue économique internationale • Revue d’économie politique - Zeitschrift für die gesamte Staatswissenschaft • Jahrbücher für Nationalökonomie und Statistik - Die Bank.

poi. econ., fase. Ili, 1937, pp. 216-223). [Esame del comportamento dell'industria se­ rica del mezzogiorno dal 1700 alla metà del 1800].

E. Corbino, Il traffico merci dei porti della Sicilia dal 1923 al 1932 (Questioni meri­

dionali, fase. 3, voi. Ili, 1936, pp. 433-462). [Con la sua grande estensione costiera, ricca di porti, la Sicilia ha un movimento ma­ rittimo riguardevole. Però la partecipazione dell'isola alle varie correnti di traffico na­ zionali non è uniforme. L’a., fatti opportuni confronti tra il movimento merci della Si­ cilia e quello del Regno, esamina le rela­ zioni che intercorrono tra il traffico marit­ timo ferroviario ed automobilistico. Passando ad una indagine più particolare, illustra le caratteristiche ed il traffico dei vari porti siciliani e, mettendo queste in relazione con l'attuale indirizzo della nostra economia,

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prevede una riduzione del traffico marittimo dell'isola).

P. Haksin, Il governo di Luigi X IV ed il finanziamento della guerra per la successione di Spagna (Riv. int. di se. soc., fase. I,

1935, pp. 30-41).

[L’a. espone in sintesi, riservandosi di farne più lunga trattazione in un'opera partico­ lare, i procedimenti di finanziamento della guerra per la successione al trono di Spagna. Da questa esposizione trae motivo per dimo­ strare come tali finanziamenti francesi non differivano in nulla, fondamentalmente, dai provvedimenti adottati, dalla stessa parte, nel corso della grande guerra],

G. Pappa Ianni, Notizie sulla manifattura dei cappelli in Massa dì Lunigiana (Giorn. stor.

e lctt. d. Liguria, fase. I, 1937, pp. 26-34). [L'a. fa la storia dell'industria dei cappelli sorta nel secolo XVII negli stati di Massa Carrara e sviluppatasi successivamente nei secoli XVIII e XIX. Interessante è l'elenco particolareggiato delle varie fabbriche che prosperarono in quel tempo].

A. Julin, La production décentralisée en Bel­ gique, 1831-1931 (L'Actualité écon., aprile

1936, pp. 1-24).

istoria della produzione a domicilio, le cui prime forme si riscontrano nel Belgio verso la fine del XVIII secolo. L' a. esamina le cause che la fecero sorgere ed i fattori che influirono sul suo maggiore o minore svi­ luppo. Provvedimenti legislativi riguardo a questa « produzione collettiva », e previ­ sioni pessimistiche a proposito della sua diffusione nel futuro],

J. Db Kbuster, L'activité iconomique gène- rale du port d’ Anvers (L'Actualité écon.,

dicembre, 1936, pp. 131-153).

[Nella crisi mondiale il porto d'Anversa è quello tra i grandi porti dell'Europa Setten­ trionale, che meglio ha resistito. Con l’au­ silio di una larga documentazione statistica, l'a. ne esamina particolareggiatamente l'at­ tività in questi ultimi anni].

R. Wagenfuhr, Le dèveloppement ricent de la production industrielle mondiale (Rev.

écon. int., luglio, 1936, pp. 43-63). , [Dopo un esame delle condizioni dell'indu­ stria nei vari paesi prima della guerra, l'a. parla dell'influenza esercitatavi dal conflitto mondiale e dalla congiuntura successiva. Lo studio si conclude con un raffronto, al 1934, tra le forze produttive dei vari paesi indu­ striali].

Condizioni Economiche:

H. Sí E, Les origines économiques et sociales

de la Révolution française (Rev. d'hist. éc.

et soc., nn. 2-3-4, '1934-35, pp. 361-374). [Se avvenimenti di vario ordine hanno ori­ ginato la rivoluzione francese, certo quelli di carattere sociale ed economico hanno avuto su di essa una grande influenza che deve essere attentamente considerata per comprendere le grandi trasformazioni so­ ciali e giuridiche operatesi in Francia do­ po il 1789- L’a. esamina partitamente le condizioni del paese prima della rivoluzione in questi campi al fine di dimostrare la lo­ gica ed ineluttabile evoluzione in essi at­

tuatasi].

J. Larraz, Il « Proyecto económico » di Ber­ nardo W'ard (Riv. int. di se. soc., fase. 2,

1935, pp. 211-219).

[L'irlandese B. W. dopo vari incarichi ri­ coperti presso la Corte spagnola, venne no­ minato da Ferdinando VI membro del Tri­ bunale di contabilità maggiore. Nel 1762 terminò di elaborare il suo progetto per il rifiorimento economico della Spagna. Pur allontanandosi dalle idee fisiocratiche, il piano, a quanto crede l'a., non ricade com­ pletamente nella categoria delle dottrine del mercantilismo],

R. Michels, Note sull'influenza dell'economia classica inglese sull'economia italiana del tempo (Giorn. degli cconom., fase. I, 1935,

pp. 21-37).

[Di particolare interesse sono i rapporti in­ tercorsi dal 1775 al 1848, tra le teorie della scuola classica inglese e l'economia italiana. Sotto certi aspetti economia e psi­ cologia italiana ed inglese presentavano ca­ ratteri di affinità, e forte era la simpatia dei nostri pensatori verso gli studiosi d'oltre- manica. Però questa influenza, non si è esclusivamente esercitata, come alcuni cre­ dono, sempre in senso liberale],

O. Vossler, Die ilalienische Expansion 1881- 1933 (Hist. Zeitschrift, giugno, 1937, pa­

gine 284-306).

[Ampio studio sulle vicende politiche ed economiche che portarono l’Italia dal mode­ sto rango internazionale in cui i suoi go­ vernanti l'avevano lasciata cadere, fino alla soglia dell'impero].

J. Hours, La société française depuis 1848

(Chronique soc. de France, nn. 5 e 6, 1937, pp. 323-337 e 409-423).

[Nel 1848 la società francese era, per tre quarti, rurale. In seguito, con gli accresciuti

bisogni della popolazione, con le innova­ zioni apportate da Napoleone III, il paese si industrializza, la società assume diffe­ renti aspetti. L'a. esamina particolareggia­ tamente questa trasformazione della società francese dal 1848 fino agli inizi del secolo XX in rapporto alle vicende politiche ed economiche della nazione].

Miniere e commercio dei prodotti m ine­

rari e del s a l e:

V. Consiglio, L'industria zolfifera nel quadro storico ed attuale dei suoi sviluppi interna­ zionali (Giorn. degli econ., fase. 9, 1933,

pp. 724-749).

[Particolareggiata documentazione ed illu­ strazione delle vicende dell'industria zolfi­ fera italiana e dei problemi ad essa inerenti. £ ampiamente lumeggiata la recente azione governativa a favore di questa importante fonte di ricchezza per l'economia nazionale]. Moneta e monetazione :

G. Careca, La riforma monetaria in Cina

(Rass. monetaria, fase. 10-11, 1936, pa­ gine 500-507).

[Fatta la storia dei vari tentativi di riforma monetaria in Cina dal 1895, l'a. passa a de­ scrivere la grave crisi monetaria attraversata da quel paese nel 1934-35 e conclude l'in­ teressante studio con una diligente disamina degli ultimi provvedimenti monetari ema­ nati nel 1936 dal governo cinese],

M. Alberti, Vicende di valute e dottrine mo­ netarie nella monarchia austro-ungarica fino al 1914 (Rass. monetaria, fase. 12, 1936,

pp. 634-653 e fase. 1-2, 1937 pp. 9-23). [L'a. ripubblica un suo studio, scritto nel 1914 e tuttora inedito, su le condizioni e gli avvenimenti che hanno turbato l’equili­ brio del mercato monetario austro-ungarico. Tratta pure dei privilegi goduti dalla Banca di stato fino al 1917, ripromettendosi, in una successiva puntata, di esaminare le cause che spinsero gli ungheresi a lottare per la divisione di tale banca. Nel secondo arti­ colo, dicendo delle vicende della Banca au­ stro-ungarica, si sofferma a trattare delle cosidette «Banche di cartello»].

P. di C , Monete corse (Rass. monetaria, fase. 12, 1936, pp. 693-700).

[£ riprodotto un interessante articolo in dia­ letto corso ove i fatta la storia delle monete dell'isola dalla creazione nel 1736, da parte del Re Teodoro, di una zecca, fino alle ri­ forme monetarie del 1770. Lo studio è cor­ redato da fotografie delie monete e dalla riproduzione delle «ordinanze»].

G. Carboneri, l sistemi minetarì • Repubblica di S. Domingo (Rass. monetaria, fase. 1-2,

1937, pp. 73-76).

[Nel 1844 la Repubblica dominicana ebbe le sue prime monete nazionali; però le prime coniazioni risalgono solo al 1877 con ¡'emissione delle monete divisionarie di ni- kel. In seguito a successive riforme, si giun­ se nel 1899 alla stabilizzazione monetaria e bancaria, e nel 1905 venne dato corso le­ gale alla valuta americana. Con la legge del 1933 sulla riorganizzazione monetaria, la circolazione è ora composta quasi esclu­ sivamente di monete e biglietti degli Sta­ ti Uniti].

M. Mazzucchelli, Il sistema monetario im­ periale (Riv. bancaria, fase. 4, 1937,

pp. 277-292).

[L'« impero » ha tra le sue necessità di « reggimento » quella della moneta ; di qui l'importanza del problema monetario dei ter­ ritori annessi. Mediante un accurato studio delle vicende monetarie e del riordinamento della circolazione dei principali imperi del mondo attraverso i tempi moderni, la . passa a considerare le condizioni passate t presenti dei sistemi monetari delle nostre colonie. Dopo l'illustrazione delle nuove disposizioni del 1936 concernenti il sistema monetario imperiale italiano, l’a. conclude affermando che la nostra lira introdotta in Etiopia come moneta legale, deve finire col diventare do­ minante, dopo un congruo periodo di adat­ tamento].

M. Alberti, Rivoluzioni monetarie e realtà internazionale (Vita e pensiero, fase. 11,

1936, pp. 503-508).

[Ampio quadro storico, posto in relazione con la realtà internazionale, delle vicende monetarie dei paesi del mondo. Le cosidette

rivoluzioni monetarie inserite nella crisi in­

ternazionale, che è crisi etica e politica pri­ ma ancora che economica].

K. Matsuoka, L'origine de l’italon de chan- ge-or en Corèe (Rev. écon. int., dicem­

bre, 1936, pp. 545-560).

[Il regime della base aurea si è formato in Corea in seguito ai depositi di capitali di un paese capitalista avanzato. A questo pro­ posito l'a. richiama la storia monetaria della Corea prima di questo regime ed esamina le nuove condizioni in seguito verificatesi. Il regime a base aurea fu una conseguenza delle intensificate relazioni della Corea col Giappone],

Popolazione :

G. Nangeroni, Lo spopolamento attuale delle

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A lpi italiane (Vita e pensiero, fase. IV,

1937, pp. 199-207).

[Indagine storica della rarefazione demo­ grafica alpina dal secolo XIX ai giorni no­ stri, svolta in rapporto ad un acuto esame delle cause politiche religiose psicologiche ed economiche che l’hanno generata. Lo interessante studio è concluso con un’illu­ strazione critica dei vari rimedi proposti per ovviare a questo spopolamento].

Demografia :

F. Savorgnan, Spunti demografici in Arthur Schopenhauer (Economia, fase. 3, 1937,

pp. 127-136).

[Nell’opera del grande filosofo pessimista si trovano varie idee intorno al problema demografico. Egli afferma che esiste una legge di natura in forza della quale ad ogni aumento di mortalità deve seguire un corrispondente aumento di fecondità. In­ torno a questo concetto c ad altri espressi su questa materia quale, ad esempio, la teo­ ria di S. sulla poligenesi, l ’a. svolge una acuta indagine critica, in relazione al si­ stema filosofico dello scrittore tedesco, ed alle teorie ed eventi demografici che negli ultimi secoli si sono incontrati],

XJ. Giu s t i, Lo sviluppo demografico dei mag­ giori centri urbani italiani dalla fondazione del Regno ad oggi (Giorn. degli ecunom.,

fase. 3, 1936, pp. 153-174).

[Documentazione statistica e considerazioni sull'urbanesimo italiano].

Problemi del lavoro:

E. V. Macchiavelli, I limiti alto sciopero nella vigente legislazione inglese (Riv. di

poi. econ., fase. II, 1937, pp. 108-118). [Studio delle varie forme di sciopero e de­ gli « atti » del 1906 e 1927 che sancirono, rispettivamente, la libertà di sciopero e la limitarono poi alla sola forma economica. Confronto tra la disciplina dei rapporti di lavoro in regime fascista e comunista]. Questioni so cia li:

1 . Dal Pane, Questioni e idee sociali in un giornale bolognese del 1846-50 (Rass. stor.

del risor., fase. Ili, 1937, pp. 455-466). [Accennato all'indirizzo politico del gior­ nale bolognese « II Povero », l’a. esamina con ricca documentazione, l’opera da ' esso svolta a favore del miglioramento delle con­ dizioni. materiali e spirituali del popolo in quel periodo. Ogni occasione è propizia per insistere sulla dignità del lavoro e sul suo alto contenuto umano e morale. Il gior­

nale propugna l’educazione delle classi pro­ letarie e, in quanto alle idee socialiste delle

quali esso è stato accusato, l’a. è del parere debbono ritenersi null’altro che una vaga aspirazione alla giustizia social- battezzata col nome di moda. Nel « Povero » si tro­ vano molti parallelismi significativi con i principii sociali del Saint Simon].

Corporativismo :

G. Balblla, Il decennale della Carta del la­ voro (Riv. di poi. econ., fase. IV, 1937,

pp. 277-285).

[Rassegna storica delle graduali realizza­ zioni del corporativismo fascista dall’inizio della rivoluzione alla promulgazione della Carta del lavoro fino ai suoi ulteriori svi­ luppi odierni].

Banche e banchieri:

Sih Kwang-Tsien, Il sistema bancario in Cina

(Riv. se. ec., fase. V ili, 1936, pp. 567- 596).

[Interessante storia delle banche cinesi ed illustrazione dell’attuale organizzazione ban­ caria della repubblica. L’articolo è integrato da utili tabelle statistiche e bilanci]. Mercato finanziario:

L. Ferrazzi, Le vicende del mercato italiano dei titoli a reddito variabile dal dopoguerra al 1934 (Riv. di poi. ec., fase. V, 1937,

pp. 420-430).

[Tenendo presente i numeri indici « Bachi », l’a. esamina partitamente i vari periodi at­ traversati dal nostro mercato finanziario dal dopoguerra al 1934 ricercandone gli av­ venimenti che più vi hanno avuto influenza]. V. Dominedò, Sul movimento dei capitati fra gli Stati Uniti e l'estero nel dopoguerra

(Giorn. degli econ., fase. 7, 1935, pp. 577- 592).

[Nella situazione di scambi internazionali creatasi nel dopoguerra, gli S. U. contribui­ rono largamente a finanziare gli acquisti dei paesi più poveri. A questo proposito l’a. dopo avere esaminate le varie teorie intorno all’opportunità o meno dei prestiti esteri, illustra la situazione degli S. U. nel periodo considerato, accennando agli incon­ venienti derivatine dall’esportazione di ca­ pitali].

Crisi economiche :

B. Nogaro, La crise iconomique en Franco et le problème moni taire (L’actualité écon.,

ID.il 1919 la congiuntura francese ha se­ guito una curva simile a quella degli altri paesi. Dopo periodi di cadute dei prezzi, crisi nei vari settori della produzione, e passeggeri periodi di ripresa economica, in seguito al crak borsistico di New-York del 1929, la crisi si è acuita, portando seco gravi turbamenti della moneta. L'a. si sof­ ferma a considerare in questi ultimi K-10 anni i particolari aspetti di questo problema monetario che assilla la Francia|.

Ag r i c o l t u r a e p o l i t i c a a g r a r i a:

! . . Fr a n c i o s a, Vicende della bachicoltura e atpetti della gelsicoltura in Italia (Riv. di

poi. cc., fase, f, 1937, pp. 39-46).

[Esame delle condizioni dell'industria del­ l'allevamento dei bachi da seta in Italia nell'ultimo trcntacinquennio e prospetto delle possibilità di incremento avvenire]. G . PIETRA, Vecchi e nuoti problemi intorno

al nostro catasto fondiario (Economia, fase. I,

1937, pp. 17-21).

|N el cinquantennio della promulgazione della legge sul catasto particeilare del re­ gno, l'a. esamina tutto il lungo lavoro pre­ paratorio che ha portato all'esecuzione del grandioso progetto di unificazione e di pere­ quazione del tributo fondiario in Italia!. F. J U N G E , Agrarkredit-Pr óbleme in England

(Die Bank, n. 37, 1936, pp. 1363-1367). [L'a. esamina il complesso problema del credito agrario in Inghilterra prima e dopo la guerra. E particolarmente illustrata la tecnica con la quale viene concesso il credito ai rurali dal ramo del sistema bancario in­ glese che si occupa di queste delicate ope­ razioni].

St a t i s t i c a e d i l i z i a :

A . De Pi e t r i- To n e l l i. Lo sfitto a Venezia negli ultimi sessantanni (Barometro ec. it.,

n. 84, 1937, pp. 56-58).

I Studio statistico sull’andamento degli sfitti dal 1875 al 1935, secondo i dati rilevati dall'esame dei precisi documenti forniti da una congregazione veneziana].

Mo v i m e n t o d e i p r e z z i :

G. Le f e b v r e, Le mouvement des prix et les

originel de la révolution française (Annales

d'his. éc. et soc., n. 44, 1937, pp. 139-170). [A proposito degli studi che intorno al mo­ vimento dei prezzi si vanno compiendo in tutti i paesi, l'a. illustra ampiamente l'opera

svolta in questo campo da alcuni economisti e sociologi)i francesi. E attentamente esami­ nato il metodo adottato in questi studi da F. Simiand e le conclusioni da esso rag­ giunte a proposito delle variazioni dei prezzi dalla rivoluzione al 1928. Pure illustrazione trovano gli studi di C. E. Labrusse limitati al XVIII secolo raffrontati coi risultati e le tesi esposte dal Simiand | .

E . M l C l l O T T E , L'évolulion des prix de de- lai! eu Belgiain de 1830 à 1913 (Bull, des

se. éc., n. 3.’ 1937, pp. 345-357).

[Documentato studio sull'andamento dei prezzi nel Belgio in un periodo nel quale assai difficile è stato ricercare fonti atten­ dibili. Nell'indagine intorno a questi mo­ vimenti di lunga durata sono chiaramente illustrate alcune evoluzioni, quali la pres­ sione esercitata dopo il 1870 sui prezzi in­ terni dai prezzi d'oltremare, e la recrude­ scenza del protezionismo che ne è risultata I.

L . Fe r r a n o, Le problème des prix dans la

metallurgie de Valluminìum (Rev. d'éc. poh,

n. 2, 1937, pp. 297-330).

I L'alluminio ha la particolarità di possedere una relativa stabilità di prezzi a causa di solide intese internazionali. L'a. esamina quindi un'eventuale pericolo di variazione dei prezzi nella metallurgia dell'alluminio dal punto di vista dell'esistenza dei nume­ rosi prodotti di sostituzione, fra i quali im­ portante è il rame. Lo studio è preceduto da un'indagine sulle variazioni dei prezzi del metallo dall'inizio del XX secolo, ed è completato da interessanti tavole statistiche]. Tr a s p o r t i e c o m u n i c a z i o n i:

M. Bl a n c i i a r d, Les premiers ebemins de fer

amour d'Orléans (Rev. d'his. éc. et soc.,

nn. 2-3-4, 1934-35, pp. 375-401).

[Particolareggiata e documentata storia della costruzione delle prime linee ferroviarie, tra il 1829 ed il 1859, intorno alla città di Or­ léans. Dopo alterne vicende, nelle quali gli orleancsi credettero di poter risollevare la crisi in cui versava la loro economia con l'allacciare mediante ferrovie la loro città ai principali centri francesi, essi si accorsero invece di aver perduto più di quello che avevano guadagnato. Con la creazione delle ferrovie essi perdettero il loro traffico flu­ viale e non poterono neppure assicurarsi la compensazione di una grande stazione, aven­ dola relegata fuori dell'abitato cd a « ca­ polinea » 1.

An t o n i o Fo s s a t i.

RIVISTA DI STORIA ECONOMICA - Anno II - N. 3 - Settembre 1937-XV - Finito di

stampare il 15 ottobre 1937-XV nella Tipografia Fratelli Stianti, Sancasciano Val di Pesa.

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