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Strategie di monitoraggio dei rischi negli ambienti di lavoro: l’uso di nuove tecnologie e big data

LA IV RIVOLUZIONE INDUSTRIALE OLTRE LA DIMENSIONE TECNOLOGICA

BUONE PRATICHE

2. La prevenzione dei rischi negli ambienti di lavoro tra trattamento dei dati ed evoluzione dei sistemi di

2.1. Strategie di monitoraggio dei rischi negli ambienti di lavoro: l’uso di nuove tecnologie e big data

L’impiego delle tecnologie di nuova generazione rileva non solo dal punto di vista della evoluzione dei processi produttivi, dei me-stieri e delle mansioni. Centrale, per quanto ancora poco indagato, è il loro impatto sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro. Infatti, le possibilità di una raccolta sistematica dei dati possono favorire nuove modalità di organizzazione dei processi produttivi capaci di incidere su diversi profili. Da un lato, si può riuscire a prevedere con largo anticipo eventuali rischi futuri e segnalare condotte dei lavoratori che si discostino dagli standard di prevenzione. Dall’al-tro lato, è possibile utilizzare la raccolta aggregata dei dati anche per monitorare il rendimento professionale e le eventuali situa-zioni di vulnerabilità del prestatore di lavoro.

In questa prospettiva, l’accordo collettivo aziendale stipulato tra Partesa S.r.l., un’impresa appartenente al gruppo Heineken, e le organizzazioni sindacali Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl stipulato in data 7 giugno 2018 disvela il potenziale che l’impiego della tecno-logia potrebbe apportare nella valutazione dei rischi da prevenire negli specifici contesti produttivi. L’accordo, stipulato ai sensi dell’art. 4 Stat. lav. (l. 20 maggio 1970, n. 300), ha ad oggetto l’ado-zione di una applical’ado-zione che potrà essere installata dai dipendenti dell’azienda sui propri smartphone. Attraverso questa applica-zione, l’azienda, che si occupa di distribuzione di prodotti food &

beverage, potrà fornire delle indicazioni utili ad aumentare la sicu-rezza dei comportamenti durante la guida dei veicoli aziendali (ad esempio, la velocità e l’attenzione). Sebbene nell’accordo venga specificato che non vi è l’obbligatorietà dell’utilizzo dell’app da parte dei lavoratori e che la raccolta di dati avviene in forma ag-gregata (per un campione minimo di dieci lavoratori), l’azienda

s’impegna comunque a rispettare la normativa vigente relativa al trattamento dei dati prodotti, in modo tale fa garantire che la stessa non venga utilizzata per monitorare i singoli comporta-menti di guida.

L’aspetto interessante di questa pratica riguarda l’utilizzo dei dati raccolti in modo aggregato: escluse le possibilità di verifica del corretto adempimento, si specifica che i dati sono comunicati ai lavoratori (che conoscono il dato relativo al proprio comporta-mento) durante le riunioni di sicurezza, così da evidenziare i mag-giori rischi e consigliare comportamenti più sicuri. Pertanto, la raccolta e gestione del dato diventa un bene che viene impiegato nell’interesse della salute e della sicurezza dei lavoratori.

Nella stessa direzione si pone l’iniziativa assunta da ArcelorMittal Italia presso gli stabilimenti siderurgici di Taranto, dove il 17 giu-gno 2019 sono state distribuite le nuove tute agli operai. Dalla lettura del verbale relativo alla riunione avuta con gli RLS, emerge che oltre all’affissione del nuovo marchio, la società subentrata comunicava anche che le nuove tute avrebbero contenuto, tra le cuciture, un microchip, la cui apposizione sarebbe stata finalizzata esclusivamente a monitorare e tracciare «il ciclo di vita del D.P.I.

nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti e dalle ISO EN in materia». L’inserimento di microchip a carattere numerico all’interno degli abiti da lavoro, per evitare di risalire all’identità del lavoratore, è una pratica molto frequente, soprattutto nel com-parto delle lavanderie industriali.

Degno di nota è anche il progetto Smooti, messo a punto dalla società Tim S.p.A. in partnership con il laboratorio di robotica percettiva Percro dell’Istituto TeCIP (Tecnologie della Comuni-cazione, Informazione, Percezione) della scuola superiore Sant’Anna. La ricerca ha condotto alla realizzazione di alcuni di-spositivi che i lavoratori possono indossare facilmente e sono ca-ratterizzati da sensori inerziali ed elettromiografici (in grado di captare i segnali elettrici emessi dai muscoli) non invasivi. Attra-verso questo sistema indossabile, si possono ricostruire i

64 INDICAZIONI DI POLICY, BUONE PRATICHE E FONTI BIBLIOGRAFICHE

movimenti e gli sforzi muscolari compiuti da un lavoratore du-rante la movimentazione manuale di carichi pesanti, facilitando l’educazione alla corretta esecuzione dei movimenti e fornendo supporto scientifico ai medici, per una valutazione dello sforzo fisico esercitato. La ricerca sta proseguendo per sviluppare un si-stema che consenta di analizzare i movimenti dei lavoratori in tempo reale e quindi di segnalare tempestivamente le criticità.

Nell’ambito del settore edile, è stato avviato un progetto per l’ideazione e l’impiego di un bracciale elettronico finalizzato a creare e gestire un sistema di monitoraggio della salute dei mura-tori nei cantieri. Il progetto, finanziato dalla Regione e della Ca-mera di commercio di Brescia e sviluppato con il supporto dell’Ente Sistema Edilizia Brescia (ESEB) in collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia, l’Università di Verona e la par-tecipazione dei sindacati, è ora stato implementato in diversi can-tieri edili del bresciano.

Il dispositivo permette di raccogliere: a) parametri fisiologici dei lavoratori (ritmo cardiaco, frequenza cardiaca, frequenza respira-toria, pressione arteriosa, ossigeno e glucosio nel sangue, tempe-ratura corporea, livello di stress, qualità del sonno, calorie bru-ciate, scale salite/scese ecc.); b) parametri ambientali (qualità dell’aria, pressione barometrica, perdite di gas, umidità, tempera-tura, illuminazione); c) dati relativi alla localizzazione (prossimità o presenza in zone rischiose o interdette, utilizzo non autorizzato di macchinari o attrezzature).

Ungheria

Presso la Mavir Zrt., azienda ungherese operante nel settore energetico, nella prospettiva di migliorare le condizioni di lavoro, la dirigenza ha in-trodotto l’utilizzo di microfoni integrati nei caschi, con radio ad altissima frequenza collocate sotto le ascelle, per potenziare la comunicazione tra i lavoratori. Inoltre, tutti i veicoli utilizzati a servizio delle linee di

trasmissione sono stati dotati di defibrillatori automatici e il personale ha ricevuto una formazione adeguata al loro utilizzo. Sono stati predisposti anche sistemi GPS personali di risposta di emergenza; tali dispositivi in-cludono un pulsante di emergenza, segnalano le cadute tramite un sensore di accelerazione, e rilevano e azionano segnali se la persona che li indossa rimane immobile per un certo periodo di tempo.

Repubblica Ceca

Presso il dipartimento del Ministero degli interni, in favore di funzionari di polizia, vigili del fuoco e altri membri degli organismi di pubblica sicu-rezza, è stato adottato il test Optima, una moderna e avanzata tecnologia che valuta la condizione fisica, i livelli di stress e le abilità motorie attra-verso la misurazione della variabilità della frequenza cardiaca e dell’attività elettrica del cervello.

2.2. Sistemi di prevenzione e ruolo delle rappresentanze