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Strategie per il paziente/Esercizi per il caregiver

5 Disabilità Intellettiva

5.4 Strategie per il paziente/Esercizi per il caregiver

Poiché i bisogni delle persone con disabilità intellettiva variano in base all’individuo e alle sue condizioni, non esiste un approccio unico per lo sviluppo di strategie per aiutare la persona. Tuttavia, ci sono alcuni passi che i caregiver possono fare per valutare i bisogni della persona e decidere come prendersi cura di loro e supportarli.

5.4.1 ADOTTARE UN APPROCCIO CENTRATO SULLA PERSONA

Un approccio centrato sulla persona significa che, quando si sviluppa un piano di assistenza specifico per la cura di un individuo, si tiene conto dei bisogni specifici, dei desideri e delle preferenze che manifesta. Lo scopo di un approccio centrato sulla persona è di autorizzare la persona con disabilità intellettiva a essere coinvolta nelle decisioni che incidono sulla sua vita. Ci sono alcune prove che suggeriscono che gli approcci centrati sulla persona possono aiutare a migliorare le relazioni e le interazioni sociali, aumentare l’indipendenza e migliorare la qualità della vita complessiva per le persone affette da disabilità intellettiva. I caregiver possono supportare la persona di cui si prendono cura per migliorare la sua interazione con gli operatori sanitari al fine di sviluppare un piano centrato sulla persona che sia adatto alle sue esigenze, preferenze e capacità individuali. Questo piano dovrebbe riflettere ciò che è importante per la persona malata, stabilire obiettivi e traguardi realistici

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e mettere in atto un mezzo per misurare i progressi. Dovrebbe anche prevedere il coinvolgimento del caregiver e di altri membri della famiglia. Inoltre, i piani di assistenza centrati sulla persona dovrebbero tenere conto di ciò che è realizzabile date le risorse e i servizi disponibili per l’individuo.

Studio del caso:

Michelle ha 42 anni e vive con delle difficoltà relative all’apprendimento. Michelle vuole fare amicizia e impegnarsi in attività sociali fuori casa. Tuttavia, le ultime volte in cui Michelle ha provato a parlare con le persone che ha incontrato, è stata ignorata o hanno parlato direttamente con i suoi caregiver. Michelle è rimasta turbata da questo comportamento e per questo, ultimamente, ha deciso di non uscire. Le sue caregiver sono preoccupate che si stia isolando e che abbia poche opportunità di usare e sviluppare le sue abilità sociali.

Risposta:

La familiarità nei luoghi della comunità può aumentare la probabilità di fare amicizia. Incoraggiare e supportare Michelle ad andare a prendere un caffè nella caffetteria locale o a fare un giro nel parco.

Molte persone visitano questi posti ogni giorno ed è un ottimo modo per incontrare persone;

È necessario supportare Michelle a diventare più indipendente e visitare (se possibile) i diversi luoghi senza le sue caregiver. Esplorare le linee degli autobus locali con Michelle per un paio di occasioni e poi spronare Michelle a prendere il bus da sola. Avere un telefono cellulare carico e un allarme di sicurezza personale può consentire ad entrambe di sentirsi più sicuri mentre sono fuori nella comunità;

I club locali e i gruppi della comunità locale relativi a cose a cui Michelle è interessata, ad esempio:

gruppi di teatro, club sportivi o club del libro;

Aiutare Michelle a trovare opportunità di volontariato a livello locale;

Il caregiver può creare una rete con gli altri caregiver (online, presso i fornitori di servizi, ecc.) per organizzare incontri e impegnarsi in attività insieme come gruppo;

Esplorare le opportunità di impiego per la persona nella tua comunità locale. Sia le opportunità di lavoro tradizionale sia quello supportato offrirebbero a Michelle ulteriori opportunità sociali.

5.4.2 ROUTINE

Se possibile, è utile disporre routine coerenti. Avere una routine strutturata può aiutare le persone affette da disabilità intellettiva a sapere cosa aspettarsi e quando. Questo può essere utile a ridurre l’ansia e a ridurre i comportamenti-problema nelle persone affette da questo disturbo. Inoltre, questo può aiutare ad aumentare l’indipendenza di una persona, poiché una volta che si adatta a una routine può anche iniziare a implementarla da sola. Avere un programma degli eventi e delle attività della giornata può essere utile. Questo programma può essere visivo piuttosto che scritto se la persona ha un problema di alfabetizzazione o un problema relativo alla comprensione dei numeri o

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del concetto del tempo. Ad esempio, le tabelle orarie stampabili possono essere reperite tranquillamente su internet. Altre strategie per aiutare qualcuno a gestire il proprio tempo potrebbero includere l’uso di orologi o timer da cucina in modo che sappiano quando è tempo di passare all’attività successiva. Riconoscere il completamento di un compito o di un’attività fornirà rinforzi positivi e incoraggerà ad attenersi al programma. Incorporare le scelte di attività all’interno del programma aiuterà ad evitare la monotonia e aumenterà anche il controllo che la persona può avere sulla sua giornata. Ad esempio, se dopo l’ora di pranzo è prevista una pausa, il caregiver potrebbe dare la possibilità di andare al parco o di giocare al computer.

5.4.3 RIDURRE I COMPORTAMENTI-PROBLEMA

Minimizzare i comportamenti-problema può richiedere l’utilizzo di diverse strategie. Identificare ciò che innesca tali comportamenti aiuterà ad affrontare eventuali problemi. I caregiver possono apportare cambiamenti nell’ambiente dell’individuo per aiutarlo a ridurre tali comportamenti. Ad esempio, per le persone con disabilità intellettiva che hanno difficoltà con l’elaborazione sensoriale questo potrebbe significare ridurre i livelli di rumore in casa o cambiare illuminazione nell’edificio, se possibile. Strategie preventive per i comportamenti-problema possono implicare la conoscenza di attività specifiche per distogliere e distrarre l’individuo quando è angosciato da queste situazioni. Allo stesso modo, i caregiver potrebbero analizzare differenti tecniche di rilassamento come la meditazione o la respirazione profonda, da praticare quotidianamente con la persona di cui si prendono cura. È importante chiedere consiglio ad un operatore sanitario (psicologo, terapista, medico) gli interventi da fare per gestire i problema. I farmaci per i comportamenti-problema sono, di solito, l’ultima risorsa a cui si ricorre quando c’è un rischio rilevante di lesioni per se stesso e per gli altri. I farmaci dovrebbero essere usati insieme ad altre strategie di gestione comportamentale e l’assunzione dovrebbe sempre essere supervisionata da un operatore sanitario.

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Studio del caso:

Peter ha 27 anni e vive con un disturbo dell’apprendimento. I suoi genitori si prendono cura di lui a casa ma ultimamente ha mostrato alcuni comportamenti-problema. Peter ha aggredito il suo caregiver in due occasioni. I caregiver di Peter temono che questo comportamento possa continuare e loro non si reputano capaci di continuare a prendersi cura di lui a casa.

Risposta:

• State calmi davanti a un comportamento-problema. Mantenere la voce e il linguaggio del corpo più coerente possibile.

• Comunicate. Chiedete a Peter perché è arrabbiato e come potete aiutarlo. Usate un linguaggio visivo o dei segni a seconda delle necessità di Peter.

• Cambiate l’ambiente: se il comportamento-problema avviene nel salotto, fate una passeggiata fuori o andate in un’altra stanza della casa.

La distrazione può indirizzare il comportamento-problema. Offrite a Peter una scelta su cosa fare dopo o un’attività da svolgere.

• Lodate il comportamento positivo. È molto importante comunicare a Peter che notate che si sta comportando bene e che siete felici per questo.

• Prendete nota di ogni esempio di comportamento-problema. Cosa è accaduta durante il giorno prima di quel determinato comportamento? Cosa era accaduto immediatamente prima del cambio di comportamento di Peter? C’è stato un cambio nella routine? Ciò può aiutare ad identificare possibili cause così da evitarle in futuro.

• Prendete nota dei modi efficaci che hanno evitato il comportamento-problema e usate questa guida per le esperienze future.

• Usufruite di una tregua nell’assistenza. Datevi l’opportunità di fare una pausa e ricaricate le vostre batterie.

• Date priorità alla cura di sé. Parlate al vostro dottore circa gli effetti del comportamento-problema sulla vostra salute mentale e fisica.

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