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NELLO STRIATO DORSOLATERALE DI RATTO

I cambiamenti dipendenti dalla attività a lungo termine nella efficacia sinaptica a livello delle sinapsi centrali sono alla base di alterazioni dell’apprendimento e della memoria. Lo striato, specialmente il dorsolaterale (DL) sembra giocare un ruolo importante in relazione alla capacità di apprendimento [122].

Il potenziamento striatale a lungo termine (LTP) determina un aumento di lunga durata nell’efficacia sinaptica e richiede l’attivazione dei recettori del glutammato tipo NMDA [123] e dei recettori D1 della dopamina [124].

A sua volta la depressione striatale a lungo termine (LTD) provoca una diminuzione di notevole durata nella resistenza sinaptica e dipende da un numero di fattori convergenti che includono l’attivazione dei recettori D2 [125] e dei recettori metabotropici del glutammato [126] ed inoltre si verifica un aumento dell’attivazione che coinvolge il calcio a livello intracellulare postsinaptico dei canali del calcio di tipo L [127], ed un rilascio sempre a livello postsinaptico di endocannabinoidi che provocano l’attivazione del recettore CB1, ma non dei recettori NMDA [128]. Entrambe queste forme di plasticità sono determinate da una stimolazione ad alta frequenza (HFS) delle vie afferenti striatali, tuttavia l’espressione di LTP contro LTD varia in funzione dell’età postnatale degli animali.

Lo stesso protocollo di stimolazione induce in modo predominante LTD nello striato DL di ratti di 15 giorni ed oltre [127]. Come evidenziato ripetutamente, l’anandamide (AEA) e il 2-arachidonilglicerolo (2-AG) attivano i recettori CB1: questi metaboliti lipidici agiscono come molecole segnale di tipo retrogrado ed il rilascio a livello postsinaptico di uno di questi due endocannabinoidi è richiesto per l’ induzione dell’LTD.

L’mRNA del recettore CB1 nel ratto è presente nel cervello in maniera diffusa sia in fase prenatale sia per lo sviluppo postnatale [130]. È stato evidenziato in misurazioni condotte su tutto il cervello di ratto che i livelli di AEA, ma non di 2-AG, aumentano durante lo sviluppo postnatale. Alla luce dei dati raccolti è stato ipotizzato che un cambiamento nello sviluppo della plasticità striatale si verifichi in seguito ad un aumento della sintesi di AEA e del suo rilascio.

In particolare lo studio condotto a tale proposito ha avuto per oggetto la determinazione dell’incremento dei livelli di AEA nel corso della terza settimana di vita dei ratti e che questo aumento contribuisce a modificare l’efficacia sinaptica a lungo termine HFS indotta da LTP ad LTD nello striato DL. È stato evidenziato infatti che, mentre i recettori CB1 sono presenti e pienamente funzionanti nello striato di ratto di 13 giorni, i livelli di AEA nello striato aumentano più di 11 volte tra il tredicesimo ed il diciassettesimo giorno dopo la nascita.

È stato dimostrato che l’AEA applicato in modo esogeno durante l’HFS determina una induzione dell’LTD in sezioni di striato in ratti di 13 giorni, mentre il blocco dei recettori CB1 durante HFS provoca una induzione di LTP in ratti di 16-36 giorni. Inoltre il blocco della sintesi di 2-AG potrebbe non prevenire l’induzione dell’ LTD striatale.

Questi risultati pertanto suggeriscono che tutti gli elementi richiesti per LPT ed LTD sono necessari per ratti dell’età di 13 giorni e la presenza o

l’assenza di AEA costituisce un fattore determinante per cambiamenti nella plasticità dello striato.

L’ipotesi finora suggerita riguarda il fatto che l’LTD striatale richieda l’attivazione del recettore CB1 combinato e l’attivazione afferente ripetitiva.

L’attivazione afferente da sola non è in grado di indurre l’LTD, come evidenziato dal fatto che l’HFS non induce depressione quando i livelli di AEA sono bassi o quando i recettori CB1 sono bloccati. Approfondendo questi studi l’ipotesi che è stata formulata riguarda il fatto che AEA sia coinvolto nell’LTD striatale che a sua volta dipende dalla attivazione del recettore D2 della dopamina; studi in vivo hanno mostrato che la stimolazione del recettore D2 in seguito alla somministrazione per via sistemica di un agonista dello stesso recettore, il chinpirolo, aumenta il rilascio di AEA ma non di 2-AG nello striato di ratti che si muovevano liberamente [131].

I risultati ottenuti sono stati confermati in sezioni mostrando una risposta analoga in seguito all’applicazione di chinpirolo in presenza di una elevata concentrazione di potassio: tale effetto può essere bloccato in seguito all’applicazione di un antagonista del recettore dopaminergico, come ad esempio la sulpiride. Precedenti studi avevano evidenziato che la attivazione del recettore D2 a livello striatale denota un carattere colinergico che normalmente previene la produzione di endocannabinoidi [132].

Durante l’HFS la stimolazione del recettore D2 della dopamina con concomitante depolarizzazione dei neuroni spinosi dello striato mediano contribuisce alla sintesi di AEA ed al suo rilascio che attiva il recettore

Anche se AEA rappresenta un agonista per il recettore TRPV1, l’attivazione di tale recettore con AEA applicato in maniera esogena risulta responsabile dell’LTD indotto da HFS in ratti di età di 13 giorni poiché la coapplicazione di un antagonista selettivo del recettore CB1 ne ha bloccato completamente gli effetti [133].

L’LTD striatale non è bloccato dall’antagonista capsazepina. È possibile che l’AEA esogeno manifesti sinergia con altri endocannabinoidi presenti in sezioni striatali di ratto di giovane età.

I livelli di 2-AG sono circa 1000 volte più elevati rispetto ad AEA nello striato e la sintesi di 2-AG sembra coinvolta in una segnalazione retrograda e nell’LTD a livello di altre sinapsi cerebrali.

2-AG è comunque sia un prodotto finale per un meccanismo enzimatico che un precursore per altri meccanismi nel metabolismo lipidico [134].

A questo proposito è stato investigato il ruolo di 2-AG nell’LTD indotto da HFS inibendo la sua sintesi con l’inibitore THL della DAG lipasi ed è stato trovato che l’inibizione non riguarda l’LTD striatale, poiché lo striato è dotato di un circuito unitario. La forte depolarizzazione dei neuroni spinosi a livello della regione mediana dello striato non è sufficiente ad indurre il rilascio di endocannabinoidi, suggerendo che il segnale degli endocannabinoidi nello striato è diverso dalle altre regioni cerebrali. I neuroni spinosi mediani striatali subiscono infatti un numero maggiore di cambiamenti morfologici e fisiologici nel processo evolutivo in cui si può osservare il cambiamento della plasticità striatale.

Questi cambiamenti includono la sinaptogenesi e la formazione di spine dendritiche che possono guidare l’aumento in fase di sviluppo della sintesi di AEA.

Da tutta una serie di studi successiva è stato dimostrato che sia LPT che LTD possono essere espresse a tutte le età in dipendenza dell’attivazione del recettore CB1 suggerendo una possibile relazione “yin/yang” tra le due

forme di plasticità. Le sinapsi a loro volta sono sempre capaci di esprimere ogni forma di plasticità e la forma espressa può semplicemente dipendere dal numero e dalla efficacia di alcune molecole segnale chiave come gli endocannabinoidi per LTD o il glutammato per LTP. Inoltre l’input corticale attiva gli interneuroni GABAergici di risposta rapida con una latenza più breve rispetto ai neuroni spinosi mediani; questo può ridurre l’induzione di LTP. Entrambi i recettori postsinaptici NMDA, che promuovono LTP, ed i recettori presinaptici CB1 che promuovono invece LTD, potrebbero essere attivati durante l’HFS. Se predomina il meccanismo relativo ai cannabinoidi LTD potrebbe seguire verosimilmente l’HFS. Se l’effetto dell’attivazione dell’NMDA predomina, LTP potrebbe seguire l’HFS.

Alternativamente, molecole coinvolte nella espressione di una forma di plasticità potrebbero attivamente sopprimere l’espressione di un altro cambiamento plastico. Per esempio l’attivazione del recettore CB1 ad opera degli endocannabinoidi sopprime il rilascio presinaptico del glutammato dai terminali corticali. La più bassa probabilità di rilascio può determinare una diminuzione nel numero di recettori NMDA attivati durante l’ondata stimolatoria, inibendo LTP striatale dipendente dal recettore NMDA e promuovendo l’induzione di LTD.

Studi precedenti alla ricerca descritta hanno dimostrato che il rimonabant, antagonista del recettore CB1 può essere di aiuto nello smettere di fumare. Il blocco del recettore CB1 può provocare un aumento della eccitazione a lungo termine delle sinapsi dei neuroni spinosi striatali mediani, aumentando l’influenza inibitoria oltre all’attività dei gangli basali.

CONCLUSIONI

Questo rapporto fornisce chiare evidenze di alterazione nei componenti del sistema EC nell’alcolismo, schizofrenia, depressione e suicidi, esso suggerisce il ruolo del sistema EC nella neurobiologia di questi disordini.

Ulteriori indagini dello stato completo del sistema EC e delle sue possibili interazioni con altri sistemi neurotrasmettitori che risultano funzionare male in questi disordini, aiuterebbe non soltanto per costruire ipotesi specifiche che riguardano i circuiti neuronali disturbati nell’alcolismo, schizofrenia, depressione e comportamento succida, ma può anche influire nell’assegnare nuovi interventi terapeutici. La situazione topografica ai CB1 insieme ad altre anomalie che i neurotrasmettitori potrebbe indicare importanti interazioni funzionali che sono fondamentali nei circuiti neurali difettosi.

Le indagini per vedere se le alterazioni del recettore CB1 in varie condizioni fisiologiche rispecchiano o no una patologia primaria o un andamento compensatorio omeostatico del sistema EC ad altri squilibri dei neurotrasmettitori rimane ancora da chiarire.

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