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Gli strumenti di analisi: la scheda di rilevazione e il codebook

Come è stato anticipato in precedenza (infra, p. 6), uno degli scopi del campionamento era quello di rilevare nel corpo della sentenza le quattro dimensioni di cui si è detto avvalendosi di una metodologia di tipo ricostruttivo realizzata attraverso l‟elaborazione di una scheda di rilevazione e di un codebook.

La scheda di rilevazione è lo strumento di indagine costruito per «interrogare» le sentenze prese in esame in questa ricerca – e le annotazioni in calce ad essa - in cui gli enunciati normativi, ordinati in categorie specifiche, delimitano i confini giuridici entro i quali seguire la traccia fondamentale della vicenda processuale. In questa vicenda entrano in gioco i ruoli dei soggetti partecipanti al procedimento, le diverse storie decisionali poste in essere da ciascuno di loro e anche la componente motivazionale. sia in relazione alle sequenze decisionali di cui consiste l‟iter processuale, sia in relazione alla specifica ricostruzione di merito dei fatti che l‟iter stesso costruisce ai fini della progressiva restrizione delle alternative decisionali rilevabili in ciascuna sentenza.

La scheda è strettamente legata al codebook, che rappresenta un sommario delle istruzioni utilizzate per convertire le informazioni ottenute dal testo di ogni sentenza in variabili che permettono di organizzare le informazioni stesse all‟interno di una matrice di dati.

La preparazione di un codebook richiede la definizione e l‟etichettamento di ogni variabile e l‟assegnazione di un codice numerico ad ognuna della possibili modalità. Tutto ciò consente di ricondurre ad una base di dati unitaria i vari elementi disponibili e di ridurre lo spettro di variabilità che li caratterizza56.

55Che si è stimato in differenti categorie suddivise sulla base di quanto pagato: da un minimo che arriva a 500 €

fino ad oltre un 1000.000 di € oppure sulle percentuali richieste in base all'importo complessivo di un eventuale appalto che l'analisi a ricondotto ad una media del 2-3%.

56Cfr. il metodo utilizzato in C. Pennisi, M.C. Agodi (a cura di ), Il diritto delle burocrazie, il welfare di cui non

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La scheda di rilevazione è stata propedeutica alla lettura delle sentenze e al riscontro di nuove informazioni utili alla completezza della ricerca. La ri-lettura delle sentenze, alla luce delle nuove variabili codificate, ha avuto come effetto la conseguente modifica del codebook, a cui sono state aggiunte le nuove variabili e/o modalità, o adattate (ricodificate) le originali secondo le esigenze della ricerca stessa. Si è giunti, così, alla versione definitiva del codebook in seguito a una serie di controlli relativi alla funzionalità dello strumento per verificare l‟attendibilità e l‟esaustività delle variabili create. La scheda, prima, e il codebook, poi, risultano composti da 43 variabili che esplicitano il tipo di informazioni rilevabili per ogni sezione individuata.

La scheda di rilevazione è stata costruita immaginandone l‟articolazione in cinque sezioni di rilevazione, corrispondenti, la prima, alle proprietà identificative della sentenza (codice del rilevatore; numero progressivo della sentenza stabilito dal rilevatore; numero reale assegnato dal ruolo di ciascun Ufficio giudicante - Numero del Registro Sentenza -, numero degli imputati - riportato singolarmente e per classi -, Autorità emittente, Distretto di Corte d‟Appello), le altre quattro alle dimensioni analitiche di indagine individuate: dimensione temporale, dimensione procedurale, dimensione dell'attore e scenario politico-economico dell'azione.

La prima sezione permette sia una prima rappresentazione processuale del caso o dei casi di cui la sentenza costituisce una sintesi sia una prima ricostruzione delle modalità di avvio del procedimento (variabili 1 – 7).

La seconda sezione, corrispondente alla dimensione temporale, raccoglie i dati ricavabili dalle date dei registri presenti nella prima pagina di ogni sentenza, relativi all‟anno in cui i soggetti sono stati iscritti nel registro degli indagati, all‟anno del loro rinvio a giudizio, dei vari gradi di giudizio, all‟anno di emissione della sentenza, e all‟anno in cui la sentenza acquista carattere di definitività. Essa risulta informativa della rappresentazione processuale dei cosiddetti “tempi” del processo ed è orientata alla rilevazione delle differenze tra i tempi, più lunghi, che scandiscono l‟intero iter procedimentale e quelli che scandiscono la fase centrale del processo (variabili 8 – 16).

La terza sezione, corrispondente alla dimensione procedurale, è orientata a una ricostruzione delle alternative decisionali effettivamente perseguite nell‟iter processuale in relazione principalmente al rito prescelto, all‟Autorità emittente, ai criteri di garanzia relativi all‟eventuale uso di misure di sicurezza e agli esiti effettivamente prodotti dal processo (variabili 17-29). In particolare: quale è stato il tipo di rito scelto – se ordinario o alternativo -, l‟eventuale presenza e il tipo di entità che si costituiscono quali parti civili, l‟attore che ha

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proposto appello per le sentenze giunte al secondo grado di giudizio, i capi d'imputazione con eventuali modifiche e/o integrazioni, se sussistono o meno le condizioni per la concessione di attenuanti speciali (Art. 8 L. 203/91, oppure art. 73 co 7, e 74, co. 7 DPR. 309/90), l‟applicazione di pene accessorie e di misure di sicurezza, la disposizione del risarcimento dei danni subiti dalla parte civile, l'esito del giudizio con la eventuale condanna/assoluzione o esito diverso dalla condanna/assoluzione – prescrizione, incompetenza territoriale, esistenza di precedente giudicato, morte del reo, depenalizzazione del reato, improcedibilità ex art. 129 c.p.p.

La quarta sezione, corrispondente alla dimensione dell‟attore, fa riferimento alla rappresentazione processuale, là dove il documento abbia riportato informazioni, delle caratteristiche degli attori coinvolti, del loro status e dei “legami” ricostruibili con il territorio in termini di appartenenza all‟organizzazione criminale (professione degli imputati; area geografica di appartenenza o l‟inserimento in una specifica famiglia mafiosa -variabili 30 - 31).

La quinta sezione, corrispondente alla dimensione dello Scenario d‟Azione, è finalizzata alla ricostruzione dell‟ambito politico ed economico in cui si sono svolti i fatti oggetto della sentenza (livello territoriale d‟interesse della partecipazione politico istituzionale, presenza e tipo - ragione sociale - di attività/impresa strumentale utilizzata a fini illeciti, tipo di attività illecita, settori di infiltrazione - variabili 32 – 43). Essa ha lo scopo, da un lato, di dare evidenza alla profondità di questo scenario in cui si muovono diversi attori. Per quel che riguarda quelli politici, l'intento è rilevare la presenza di soggetti che occupano cariche all‟interno di enti e amministrazioni elettivi e che con il loro agire determinino o abbiano determinato l'orientamento delle attività di quegli enti in favore delle organizzazioni criminali di riferimento; quindi non è l'azione del singolo ad interessare, ma sopratutto quello dei soggetti istituzionali, poiché l'agire politico e quello economico in certi frangenti si intrecciano indistricabilmente e spesso le associazioni mafiose costruiscono la loro rete di relazioni attraverso o al fine di dare corso ad interventi illeciti nei settori produttivi leciti sfruttando quella risorsa maggiormente disponibile in certe aree del Meridione: i finanziamenti pubblici per appalti di infrastrutture; in cui l'elemento politico-istituzionale e quello economico. La sentenza è in grado di restituire queste informazioni sia sul tipo di appalti sia sul loro importo, sia sul tipo d'impresa strumentale adatta per ottenere il risultato dell'accaparramento di queste risorse, sia sull'eventuale coinvolgimento di istituzioni o enti. Già questo potrebbe configurarsi come un costo dell'illegalità, ma esiste anche la faccia più conosciuta dei costi spalmati collettivamente delle estorsioni, e quindi dei costi, a cui devono

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fare fronte le imprese che operano in territori che presentano fenomeni criminali di tipo mafioso. Anche in questo caso le sentenze offrono un panorama, non esaustivo, di quali soggetti giuridici siano maggiormente esposti a queste forme di violenza e la possibilità di dare corso ad una stima dei costi giudizialmente accertati mediane analisi di una base omogenea di dati. Le ultime due variabili di questa sezione (44-45) si riferiscono, invece, all'acquisizione del dato di irrevocabilità della sentenza, del percorso eventualmente seguito dalla stessa una volta che sia stata pronunciata. Si è voluto registrare l'eventuale ricorso in appello, e gli autori, rispetto alla sentenza di merito nonché il successivo ricorso per Cassazione.

Per quanto riguarda il codebook, possiamo definire questo strumento in prima approssimazione come uno «[...]schema di rilevazione [...] completamente strutturato [...] di categorie linguistiche [...]»57 alla cui strutturazione si è giunti per gradi ed attraverso i quali si è affinata la costruzione delle variabili in modo da ottenere una registrazione protocollare «che contiene solo ciò che propriamente costituisce l'evidenza empirica di un asserto scientifico»58. Le variabili in oggetto hanno per lo più natura classificatoria, una minoranza ha natura dicotomica. Il suo utilizzo è avvenuto nell'ambito di un sistema di ricerca documentale che in termini metodologici riguarda documenti di «certificazione»59. E' stato necessario che il disegno della ricerca, e dunque l‟individuazione delle variabili che definiscono la matrice dati, fosse progressivamente costruito affinando il metodo di lettura delle sentenze, man mano che si acquisiva chiarezza di intenti analitici e padronanza del materiale testuale di cui si disponeva in modo da perfezionare la scheda di rilevazione, da cui si è generato il codebook.

Questo ha comportato una continua ridefinizione del codebook «[...] l'insieme delle istruzioni necessarie ad attribuire i codici alle informazioni e trasformarle nei dati che saranno organizzati in matrice [...]»60e, al di là dell'arricchimento semantico, ha perseguito quale finalità principale il consolidamento della matrice dei dati facendo propria la convinzione, lo ripetiamo, che il codebook «[...] poiché si tratta del risultato finale del processo di operativizzazione, per quanto riguarda il trattamento delle informazioni, dovrebbe essere

57A. Bruschi, Metodologia delle scienze sociali, op. cit. p. 327. 58Ivi, p. 333.

59Ivi, p. 492. 60

A. Vardanega, Dall'organizzazione delle informazioni alla matrice dei dati, L. Cannavò, L. Frudà (a cura di),

Ricerca Sociale, Carocci, Roma 2007, p. 369. L'autrice, peraltro, considera la funzione classica del codebook,

riferendola alle risposte date alle domande di un questionario; nello stesso senso A. Bruschi, Metodologia delle

scienze sociali, op. cit., p.226. Secondo l'autore, la codifica riguarda la semplice attribuzione di simboli numerici

alle definizioni delle espressioni che caratterizzano i dati. Coerente con questo orientamento P. Corbetta,

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predisposto in fase di costruzione dello strumento di rilevazione»61, in modo da permettere un più agevole orientamento tra le quattro principali dimensioni che riassumono, come fatti che valutano fatti, le sentenze analizzate: il tempo, la procedura, l‟attore e lo scenario oggetto del processo. La traduzione del «materiale empirico grezzo»62, nel nostro caso ha implicazioni sostantive e il codebook acquisisce il carattere di una mappa attraverso la quale sia possibile la figurazione dello spazio percorso ed esplorato attraverso l'esperienza soggettiva di cui si vuole dare conto. In questo senso il valore che il codebook assolve va al di là della mera attribuzione di codici numerici alle espressioni che caratterizzano i dati, poiché esso, proprio come una mappa, significa, racconta, guida la stessa ricerca dei dati nel «paratesto» sentenza63. Ciò indica che lo strumento non è affatto neutro, anzi: esso risponde alle esigenze che il ricercatore avverte come cruciali, ed esprime la selettività delle scelte operate e degli interessi considerati prevalenti, in modo appunto soggettivo, dal ricercatore.

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