sven-tura, è danno, è
mina
nonmeno
per luomo
che per 'adonna
in ogni parte del mondo.Ma
l'ignoranza non è sempre in tutto la stessa.Yha
l'ignoranzaas--
41—
soluta, bruiate dell'alfabeto; quell'ignoranza che fa terrore e che ogni giorno fra noi diventa più rara.
Però a fianco di questa ignoranza orribile e spaven-tosa, ve
nha un
altra mascherata, luccicante di si-miloro, quasi leggiadra enonpertanto pericolosissima:è questa la
mezza
ignoranza, l'ignoranza inorpellata di qualche sapere, l'ignoranza in guantibianchi.Qui siamo
perfettamente d'accordo; e credo anch'ioche
quest'ultimamaDÌera
d'ignoranza, la qualepur
troppogoverna
eregna da
sovrana,congiura
più d'ogni altra contro il lustro e l'av-venire della patria.Una
parte della nostra gioventù inmezzo
al guazzabuglio delle ideemoderne
Beccando un po' di tutto Ossia nulla di nulla, Col capolino asciutto Si sventola e si culla In un presuntuoso Ozio senza riposo:
chiede la storia al
romanzo,
la scienza alle ap-pendici di giornale, studia l'artenelle Veneri;esa-mina
le questioni sociali sulla scorta dei Misteri di Parigi diSue o
dei Miserabili diVictor-Hugo;
professa il materialismo e giura sulla
chiaroveg-genza
dellesonnambule;
c neltempo
stessoche
-
42-è costretta ad
ammirare
il genioumano
nelle sue più splendide manifestazioni, nel telegrafo transatlantico e nellosquarciamento
delle viscere del Cenisio,venera
lascimmia
qualeproprio ca-postipite!La
societàha supremo
bisogno di riforma;ed
inmassima
parte ilcompito
glorioso è riservato alla donna.La
sua sensibilità, la previdenza, l'af-fettosono
cosi squisiti e labontà
sìingegnosa
e dilicata,che
addolcisce i mali, solleva i ca-dutied
infonde vigore allo smarrito; ladonna quanto ad
intuizione ed a sentimentoha una
vera superiorità sull'uomo; chè,come
la pubertà in essa precorrea quella di questo, cosìl'istintofem-mineo
va innanzi all'ingegno virile.La donna non
solo è ministra di carità e di tenerezza,ma, convenientemente
educata, esercita tale influsso sull'animo della gioventù,che ove
fortemente etenacemente
volesse, potrebbe ri-trarla dai viziche
ladegradano
ecorrompono;
animarla
agenerose
azioni e fare d'ognimascal-zone un
cittadino,come
già in altritempi
fece d'ogni cittadinoun
eroe.Il destino di
un
paese sipreconizza tal fiatada
una
generazione dibambini.Lo
sappiano le nostredonne:
e sappiano altresìche
laprima
educazione-
43—
dei fanciulli, vuol essere più inspirata
che
in-fusa;che deve
provenire dalcuore
e dall'intel-letto; eche
quindi laprima
educatrice del fi-gliuolo debb'essere lamadre, perchè nessuno
me-glio di lei è atto ad
amarlo
ed acomprenderlo.
Fra
le grossolane lucubrazioni di quelreve-rendo
di Sienache stampò
nel4804
essere de-rivate le nequizieche
travagliano l'umanità del-l'aversi appreso illeggere e loscrivere alledonne
e le teorie dell'onorevole Salvatore Morelli il
quale asserisce
che
ladonna
è più attadell'uomo
alle ricerche scientifiche,
desumendo
questo cri-terio dallatendenza avolersempreparlareedaquella curiosità proverbiale che è propria del suo sesso {La donna e la Scienza— Capo
terzo) v'ha tuttoun mondo
dimezzo;
ilmondo
reale e positivoche
cresce e tende a perfezionarsi coll'educazione e l'istruzione delladonna
inquanto elevando
l'a-nimo
proprio, valga ad esercitarecon
perfetta coscienza il suo nobilecompito
nella famiglia.Senti
un
po' ora il nobile concettoche
Maz-zini
ha
delladonna
e della sua missione.Lo esprime
inun
discorso agli operai italiani:« Vi è
un
angelo nella famiglia,che rende
«
con una
misteriosa influenza di grazie, didol-« cezzae
d'amore
ilcompimento
dei doverimeno
DigitizedbyGoc
-
44-« arido, i dolori
meno
amari.Le
sole gioiepure
« e
non
misteche
sia dato all'uomo digoder
« sulla terra, sono,
mercè
di quell'angiolo, le« gioie della famiglia.
Chi non ha
potutoper
fata-ci lità di circostanze vivere sottol'ali di
quell'an-« giolo lavitaserena dellafamiglia,
ha un'ombra
« dimestizia stesa sull'anima,
un vuoto che
nulla« riempie nel cuore;
ed
ioche
scrivo per voi« queste pagine, lo so.
« Benedite Iddio
che
creava quell'angiolo, o« voi
che
avete le gioie e le consolazioni della« famiglia!
Non
lo tenete inpoco
contoperchè
« vi
sembri
di poter trovare altrove gioie più« fervide e consolazioni più rapide ai vostri
do-te lori.
La
famigliaha
in sèun elemento ben
« raro a trovarsi altrove, la durata. Gli affettiin
« essavi siestendono intorno lenti, inavvertiti,
ma
« tenaci e durevoli,
siccome
l'ellera intorno alla« pianta: vi
seguono
d'ora in ora,s'immedesi-«
mano
taciti colla vostra vita. Voi spessonon
« li discernete
perchè fanno
parte di voi,ma
«
quando
li perdete, sentitecome
seun non
so«
che
d'intimo, di necessario al vivere viman-ti casse. Voi errate irrequieti o a disagio: potete
« ancora procacciarvi brevi gioie
o
conforti,non
« il conforto
supremo,
lacalma
dell'onda del-
45—
« lago, la
calma
delsonno
della fiducia,che
il«
bambino dorme
sulseno materno.
L'angelo« della famiglia è la
donna madre,
sposa, sorella!« la
donna
è la carezza della vita, la soavità« dell'affetto diffusa sulle sue fatiche,
un
riflesso« sull'individuo della Provvidenza.
Sono
in essa« lesori di dolcezza consolatrice,
che
bastanoad
«
ammorzare qualunque
dolore.Ed
essa è inoltre« per ciascuno di noi l'iniziatrice dell'avvenire. »