6. STRUMENTI PIANIFICATORI DEL PORTO DI CASTELLAMMARE DI STABIA
6.2 Masterplan del Porto di Castellammare di Stabia
6.2.1 Suddivisione attività portuali nello scenario attuale
L’assetto del porto di Castellammare secondo il PRG vigente e le linee guida citate prevede attualmente l’esercizio di attività riconducibili sostanzialmente alle seguenti funzioni:
funzione cantieristica navale
funzione diporto nautico e pesca
funzione passeggeri
servizi portuali generali
La definizione dei contenuti di queste attività è omogenea a quanto già declinato per gli altri porti. La distribuzione delle attività riconducibili a macro ambiti operativi vede nello stato attuale, così come riportato nella Tavola MP01 la seguente ripartizione:
La funzione cantieristica navale va dall’estremo del porto a ponente delimitato dal molo foraneo di ponente, il molo borbonico fino alla banchina fontana e copre un’area utilizzata dalla Fincantieri di 254.000 mq di cui 177.000 mq in concessione e 77.000mq in proprietà derivanti dalla colmata del bacino del vecchio porto militare eseguita dalla società Navalmeccanica (poi Fincantieri) dopo il secondo conflitto mondiale.
La funzione diporto nautico e pesca è allocata in due diverse aree del porto. La prima
lungo la banchina fontana, e la banchina Magazzini Generali è destinata all’ormeggio delle unità da diporto e da pesca. La seconda, lungo la banchina del mare morto, è l’area compresa a levante tra il molo di sottoflutto e il pennello Quartuccio che delimita i confini del porto di Castellammare, è destinata anch’essa al diporto nautico e ad un progetto di riqualificazione funzionale alle attività di pesca.
La funzione passeggeri è allocata nell’area che va lungo la banchina Marinella e riguarda traffico crocieristico, traffico passeggeri da e per le isole.
Sevizi portuali generali previsti principalmente nell’area collocata lungo la banchina Marinella riguardano:
ex servizi di interesse generale di cui al sopp. D.M. 14/11/1994;
servizi amministrativi, di controllo e gestione connessi alle attività portuali (uffici e servizi Autorità di Sistema Portuale, etc.);
servizi di sicurezza e controllo (Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, etc.);
servizi tecnico ‐ nautici (bunkeraggio, rimorchio, pilotaggio, ormeggio, sommozzatori,
trasporto del personale a bordo, forniture di bordo, etc.);
attività direzionali, amministrative e di controllo, strettamente connesse all’esercizio delle funzioni previste.
6.2.2 Criticità nello scenario attuale
Alcune criticità indicate nei documenti predisposti dall’AdSP che richiedono i necessari approfondimenti riguardano in generale gli assetti demaniali: delimitazioni (ad esempio allineamento linea demaniale in corrispondenza proprietà Fincantieri), il quadro dei beni in consegna ad altre pubbliche amministrazioni ecc. In sostanza si segnala la necessità di una complessiva revisione e riorganizzazione delle problematiche riguardanti gli assetti demaniali e il quadro delle concessioni e autorizzazioni sviluppate nel tempo.
Per quanto riguarda invece le opere e gli interventi di manutenzione non si rilevano particolari criticità strutturali. Si rendono necessari adeguamenti della funzionalità delle infrastrutture e dei servizi di natura manutentiva che riguardano anche la manutenzione dei fondali in quanto anche il porto di Castellammare è soggetto al problema dell’insabbiamento dei fondali provocato in minima parte dal trasporto solido indotto dalle correnti litoranee, in misura più rilevante per il trasporto solido convogliato dallo sbocco di alcuni rivoli naturali, fra cui il rivolo S. Pietro, che raccoglie i sedimenti trascinati dagli eventi meteorici dalle pendici del monte Faito.
Tale evento provoca periodicamente l'interrimento dei fondali antistanti la banchina di
"mare morto", ma, situazione più rilevante, l'apporto dei sedimenti provoca la progressiva occlusione dello sbocco a mare con rischi di rigurgito a monte, ove il rivolo attraversa la zona densamente abitata del centro storico
Il porto di Castellammare è ubicato su litorale vesuviano che è stato declassificato da SIN con DM n.7 del 11.01.2013. Poiché le competenze in tema di bonifiche sono state demandate dal citato provvedimento alle Regioni in cui ricadevano i siti di bonifica declassificati, per redigere ed eseguire il progetto di dragaggio dei fondali, sarà necessario procedere alla caratterizzazione dei fondali secondo le norme vigenti, avviando l’iter istruttorio presso gli uffici competenti della Regione Campania. Criticità strutturali, di non semplice soluzione ma comuni a una molteplicità di porti, sono costituite dalla collocazione in stretta continuità con il tessuto urbano che rende complesse soluzioni volte a dotare i servizi portuali di efficienti servizi di trasporto per merci e passeggeri.
6.2.3 Linee di indirizzo nello scenario al 2030
La riorganizzazione degli assetti portuali nel caso del porto di Castellammare non investe particolari interventi di revisione delle destinazioni funzionali delle aree ma riguarda prioritariamente una diversa gestione e organizzazione delle attività che conferisca maggiore efficacia e qualità ai servizi portuali.
Con il completamento del processo di accorpamento in seno all’AdSP dei tre porti di Napoli, Salerno e Castellammare si è provveduto nella riorganizzazione dell’Ente alla individuazione di un Ufficio territoriale dei porti di Salerno e Castellammare a cui è affidato il compito di costituire un presidio operativo dell’AdSP nel porto di Castellammare in grado di affrontare, anche con il supporto di altri uffici, le criticità rilevate nella erogazione di servizi e nella gestione dell’assetto complessivo del porto.
L’ufficio dell’AdSP è ormai operativo nel Porto di Castellammare, conclusi i lavori di riammodernamento dell’edificio sito alla Banchina Marinella. Ai responsabili sono affidati, già da ora, compiti di armonizzazione delle procedure concessorie con le direttive Ministeriali in collaborazione con gli altri uffici dell’AdSP. Lo sviluppo del Porto di Castellammare si fonda sul potenziamento e una più efficiente organizzazione delle attività indicate. Il primo elemento di rafforzamento delle funzioni di sviluppo del porto riguarda le prospettive di crescita della cantieristica navale connessa ai progetti di investimento per la cantieristica. Nel tempo sono state sviluppate diverse ipotesi progettuali di infrastrutturazione dell’area destinata alla cantieristica.
Più di recente, in coincidenza con la delibera Cipe precedentemente richiamata, stanno emergendo ipotesi progettuali che contemperano interventi di sicurezza marittima con azioni di riorganizzazione e poteniamento dell’impianto cantieristico. Gli interventi di messa in sicurezza prevedono la demolizione dello scivolo di varo e la costruzione di una banchina con piano orizzontale. Le operazioni di varo saranno realizzate con un pontone semisommergibile. Tali investimenti che ammontano complessivamente a 75 milioni di euro di cui 35 già finanziati con delibera CIPE e 40 di investimento privato, hanno ovviamente un impatto economico e occupazionale rilevante e dunque rappresentano una questione presente e all’attenzione costante per garantire prospettive di crescita allo scalo e al sistema economico e sociale del territorio ma anche alla specializzazione, diversificazione e qualificazione del settore cantieristico dei porti facenti parte dell’AdSP.
Il potenziamento delle attività localizzate nell’Ambito C della banchina Marinella va perseguito in integrazione con quanto previsto nelle prospettive di crescita del sistema diportistico di alta gamma, che può vedere l’area stabiese inserita con una propria specificità nell’attività promozionale del sistema portuale campano anche attraverso campagne di promozione e informazione mirate a valorizzare le specificità del sito e delle aree retroportuali che vedono concentrate intorno a Castellammare attrattori di elevata qualità dal punto di vista paesaggistico e archeologico.
Si tratta pertanto di sviluppare da un lato nuove offerte diportistiche e crocieristiche e pacchetti turistici dedicati con itinerari di breve durata verso i siti più prossimi (Faito, Vesuvio, siti archeologici, penisola sorrentina) e dall’altro di valorizzare e rendere più efficienti i sevizi a terra, ampliare gli attracchi possibili, verificare le esigenze di manutenzione dei fondali.
In questa area sono localizzati anche i servizi di interesse generale per i quali va previsto un miglioramento e una riorganizzazione congiuntamente alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e delle aree anche al fine del perseguimento di una più razionale organizzazione della mobilità interna all’area portuale e delle connessioni pedonali con la città.
I due ambiti omogenei dal punto di vista della destinazione d’uso Ambito B e D destinati al diporto nautico e pesca prevedono interventi di riqualificazione per la pesca e realizzazione di opere e attrezzature di ormeggio legate a tale funzione con un adeguato e coordinato sistema di moli, banchine e pontili con i necessari servizi alle unità da diporto e agli utenti.
6.2.4 Grafici
Tavola MP01‐ ASSETTO DEGLI SPAZI PORTUALI STATO ATTUALE