A partire dal 1938 le immagini aeree permettono un’analisi più dettagliata dell’evoluzione morfodinamica del tratto di litorale oggetto di studio.
La posizione della linea della linea di riva è rimasta quasi invariata fino ad oggi. Sono evidenziati cambiamenti morfologici della bocca del fiume con la presenza di una freccia litorale di dimensioni variabili con conseguente aumento o dimunuizione del tratto terminale del canale fluviale (fig. 6.7).
Fig. 6.7 – Confronto linee di riva 1938, 1984 e 2010. Durante gli ultimi 80 anni la posizione della linea di riva in prossimità della foce è rimasta pressochè stabile. Ci sono stati numerosi cambiamenti morfologici dell’area. Con formazione di canali, stagni costieri e spostamenti dello spit litorale. Spostandosi verso nord il litorale è stato in continuo avanzamento mentre la tendenza si inverte spostandosi verso sud.
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I risultati ottenuti dalla fotointerpretazione e dall’analisi delle facies radar dei profili geofisici indicano che le principali strutture recenti riconoscibili sono rappresentate dalle superfici erosive legate alla divagazione del tratto terminale del fiume, dalle sequenze deposizionali associate al riempimento dei canali e dalle unità deposizionali ed erosive legate allo spostamento della linea di riva.
Tutti i profili georadar sono caratterizzati, nella parte orientale e più superficiale (circa 1.5 m di profondità) dalla presenza di paleocanali molto ampi, con larghezze superiori ai 50 metri. Se la base di questi canali è ben evidente e più profonda nelle prime parti dei profili (verso terra), spostandosi verso mare non si distingue il limite. Non è stato possibile associare in maniera chiara e univoca le unità identificate nei profili georadar con i cambiamenti evolutivi evidenziati dalle foto aeree dell’ultimo secolo in quanto la parte più superficiale dei profili, relativa ai depositi di quel periodo, non risulta chiaramente interpretabile. Inoltre le tracce delle superfici erosive e dei depositi risalenti a metà del secolo scorso in molti casi possono essere state cancellate dal passaggio del canale in tempi più recenti, come negli anni novanta.
Nel profilo AC e meno marcatamente in quello AB il margine verso terra della successione di questi canali più superficiali non è visibile in quanto non compreso nell’area attraversata dal profilo. Confrontando la posizione dei profili con le foto aeree dal 1938 vediamo come questa condizione si verifica dal 1938 in quasi tutte le foto successive fino agli anni 80.
Dalla fine del secolo scorso fino ad oggi la lunghezza del cordone litorale e del canale si è notevolmente ridotta. Dall’isolamento dell’ultimo tratto del fiume che correva parallelo a costa negli anni 2000, è rimasto ancora oggi uno stagno costiero in prossimità del profilo AB. Dall’elaborazione dei dati LIDAR sono stati realizzati dei profili altimetrici della profondità del canale relitto, per il quale si ipotizza una velocità di sedimentazione molto bassa. La profondità trovata è confrontabile con quella dei canali più superficiali presenti nei profili.
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Dall’analisi delle linee di riva l’area interessata dai profili AB, AC, AD ha subito un arretramento dal 2007 al 2008/2009. Dai dati batimetrici del 2008 e 2009 sono stati ricavati i profili altimetrici della spiaggia lungo i transetti delle linee georadar. Sono stati riportati nei profili georadar.
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7. Conclusioni
Il georadar è un ottimo strumento non invasivo per effettuare studi in ambito costiero per la sua risoluzione e per l’applicabilità al tipo di ambiente.
Sono stati acquisiti quattro profili GPR ortogonali alla linea di riva ed elaborate fotografie aeree relative (periodo 1938-2010) per ottenere le relative linee di riva. Le tecniche di interpretazione della stratigrafia radar sono state applicate alle linee georadar, processate prima tramite software GRED per una migliore lettura del dato. Per una buona riuscita di queste tecniche è stato necessario individuare i vari riflettori e le loro terminazioni che individuano le diverse facies sedimentarie o i vari eventi erosivi. La risoluzione delle immagini radar ottenute permette di identificare le geometrie dei riflettori nei primi 3,5/4 metri di profondità. Sono state riconosciute dieci diverse facies radar alle quali sono stati associati diversi ambienti deposizionali. Successivamente si è data un’interpretazione della sequenza temporale di eventi (una stima) che ha portato allo sviluppo dei vari depositi, dei cambiamenti delle condizioni ambientali e le possibili cause. I profili mostrano importanti sequenze progradanti fino all’inizio del XX secolo, incise da paleocanali fluviali molto più marcati degli attuali, da eventi erosivi. La differente forma dei paleocanali potrebbe essere legata ad una diversa portata del fiume, maggior energia che porta ad un erosione più concentrata ed efficace, oppure legata ad un particolare evento di piena. I fenomeni di subsidenza dell’area possono spiegare la profondità attuale dei paleocanali e delle paleospiagge, in riferimento alla posizione del livello medio del mare. Dalla metà del secolo scorso i cambiamenti evidenziati dalle immagini aeree invece sono di minor entità, principalmente legati alla divagazione del tratto terminale del canale fluviale e ai cambiamenti morfologici della foce.
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