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2.1 Cenni storici: nascita e sviluppo del fenomeno 30 

2.1.1 Lo sviluppo del genere shōnen’ai 31 

Nel dicembre 1970 Takemiya Keiko pubblicò sulla rivista Bessatsu shōjo komikku il breve racconto Yume to hoshi to tenshi to 夢と星と天使と・・・ (Neve e stelle e angeli e…), più tardi ripubblicato come Sanrūmu nite サンルームにて (In veranda), che potrebbe essere considerato il primo vero esempio di questo nuovo genere manga. Hagio Moto, sempre sulla stessa rivista, pubblicò undici mesi dopo Jūichigatsu no gimunajiumu 11 月のギムナジウム (Liceo di novembre). Questi due titoli, insieme a Tōma no shinzō トーマの心臓 (Il Cuore di Thomas, 1974) di Hagio e Kaze no ki no uta 風の木の詩 (Il poema del vento e degli alberi, 1976-1984) di Takemiya, aprirono la strada al boom degli shōnen’ai negli anni Settanta e successivamente, anche alla comparsa di opere amatoriali verso la fine del decennio, e del fiorente genere BL negli anni Novanta3.

1 Cfr. James, WELKER, “A brief history of shōnen’ai, yaoi, and boys love”, in Mark, MCLELLAND, Kazumi,

NAGAIKE, Katsuhiko, SUGANUMA, James, WELKER, (a cura di), Boys Love Manga and Beyond

History, Culture, and Community in Japan…, pp. 43-44.

2 Cfr. ibidem. 3 Cfr. Ibidem, p. 45.

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Ishida Minoru afferma che una delle maggiori influenze che si possono ritrovare nelle opere di queste due mangaka, è da ricercarsi nella letteratura tedesca: in particolare i testi di Herman Hesse hanno provveduto a fornire materiale sul quale ispirarsi per l’ambientazione dei collegi europei tipica delle prime opere, la focalizzazione sulla psicologia dei protagonisti, e il relativo equilibrio tra il protagonista più maschile e quello più femminile4. L’esplicito erotismo rappresentato in Kaze no ki no uta (fig. 2.1)

di Takemiya può essere in parte ricondotto ai bellissimi ragazzi protagonisti degli scritti

4 James, WELKER, “Intersections: Review, Boys' Love Manga: Essays on the Sexual Ambiguity and

Cross-Cultural Fandom of the Genre”, Intersections: Gender and Sexuality in Asia and the Pacific, Vol. 27, 2011.

Figura 2.1 Gilbert provoca sessualmente Serge, i giovani protagonisti dalle caratteristiche androgine di Kaze no ki no uta. TAKEMIYA, Keiko, “Kaze no ki no uta” 風の木の詩 (Il poema del vento e degli alberi), vol. 1, Shōgakukan, 1977.

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di Inagaki Taruho, che raggiunsero il culmine in Shōnen’ai no bigaku 少年愛の美学 (L’estetica dell’amore tra ragazzi); l’opera che quasi sicuramente ha ispirato il nome per questo nuovo genere e l’ambientazione in una scuola pubblica inglese del proprio manga, sebbene l’autrice scelse un collegio francese del diciannovesimo secolo invece che una scuola pubblica tedesca agli inizi del ventesimo secolo, come descritto nei romanzi di Hesse5.

Hagio invece, ambientò i suoi primi due racconti in un collegio tedesco, attribuendo al film francese del 1964 Les amitiés particulières (Le amicizie particolari) l’ispirazione per Tōma no shinzō (fig. 2.2) su cui aveva iniziato a lavorare prima di Jūichigatsu no gimunajiumu. Il film, ambientato in un collegio cattolico, narra la storia di due ragazzi che si innamorano l’uno dell’altro e termina tragicamente con la morte di uno dei due,

5 Cfr. WELKER, “A brief history of shōnen’ai, yaoi, and boys love”, op. cit.,pp. 46-48.

Figura 2.2 L’angoscia di Juli viene messa in risalto a pagina intera. HAGIO, Moto, “Tōma no shinzō” ト-マの心臟 (Il cuore di Thomas), vol. 1, Shōgakukan, 1975.

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ciò ripreso dal titolo stesso del manga (Il cuore di Thomas) basato sulla pronuncia francese del nome e non quella tedesca nonostante l’ambientazione. Takemiya prese ispirazione anche dal cinema a sfondo omoerotico: inizialmente ci fu una forte influenza da parte dei film diretti dal registra Luchino Visconti con Morte a Venezia del 19716. In

quest’ottica occidentalista tutta europea, Hagio, Takemiya ed altre artiste presero spunto liberamente dall’ambientazione, personaggi ed elementi narrativi, trasfigurandoli nel nuovo genere dello shōnen’ai, nel quale venivano raffigurate amicizie intime e malinconiche così come anche relazioni romantiche ed erotiche tra affascinanti ragazzi europei nella letteratura e nei film in lingua, allo stesso modo delle opere omoerotiche dello scrittore Inagaki Taruho7.

Nonostante la maggior parte delle opere shōnen’ai fosse ambientata in Europa, alcune erano collocate in Giappone, sebbene in un passato rivisitato romanticamente più che nel presente. Ci si sta riferendo ad altri membri appartenenti al Favoloso Gruppo del Ventiquattresimo Anno, precisamente di Kihara Toshie con Mari to Shingo 摩利と 新吾 (Mari e Shingo, 1977-1984) ambientato nel Giappone prebellico, e Yamagishi Ryoko con Hi izuru tokoro no tenshi 日出処の天子 (L’Imperatore della terra del Sol Levante, 1980-1984) ambientato nel Giappone premoderno. Invece altre artiste, tra cui anche alcune apprendiste del gruppo appena citato, crearono dei lavori situati in tempi presenti, a volte anche negli Stati Uniti, trattando di problemi sociali all’interno delle relazioni tra i protagonisti. Queste opere di solito includevano uno o più personaggi giapponesi, oppure per metà nipponici, in modo da avvicinare maggiormente le vicende al proprio pubblico di lettori. Tra queste opere, spicca Banana Fish バナナフィッシュ di Yoshida Akimi (1985-1994), un racconto poliziesco che narra le vicende di un detective a New York, e Tomoi (1986) caratterizzato da un protagonista gay che ha subìto la perdita del proprio fidanzato a causa dell’AIDS. Questi ultimi due racconti e molti altri sono stati associati al genere di manga dei primi lavori di Hagio e Takemiya, ma è evidente che ci sono delle differenze in termini di età dei personaggi, ambientazione e atmosfera, senza contare lo stile con cui sono disegnati; si potrebbe

6 Cfr. Ibidem. pp. 49-50.

7 Cfr. Jeffrey, ANGLES, Writing the Love of Boys: Origins of Bishonen Culture in Modernist Japanese

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dire che per le tematiche trattate siano già più simili alle opere BL degli anni Novanta che a quelle shōnen’ai degli anni Settanta.

Un altro termine molto diffuso negli anni Settanta per descrivere questo genere di manga fu bishōnen 美少年 (ragazzi belli), riferendosi in particolar modo agli shōjo con protagonisti ragazzi estetizzati, ma anche a racconti caratterizzati da questi sensuali protagonisti come il famoso Pō no ichizoku ポーの一族 (Il clan Poe, 1972) di Hagio Moto che narra la storia di due vampiri di nome Edgar e Allan, tra cui non c’è nessun coinvolgimento romantico ma solamente una profonda amicizia8.