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Sviluppo e motivazioni del progetto LOD sulle Vittime della Shoah in Italia

Le informazioni sulle vittime della Shoah, sono state pubblicate nel 1991 nel volume “Il Libro

della memoria” e nel 2011 sul sitowww.nomidellashoah.it.

In entrambi i casi le informazioni rese pubbliche hanno avuto come principale scopo la commemorazione delle vittime; diversamente l’accesso alla banca dati, con la completezza dell’informazione relativa alle oltre 8000 vittime, è sempre rimasta riservata al produttore della banca dati stessa, ovvero la Fondazione CDEC.

L’apertura delle informazioni in un formato strutturato, grazie anche all’elaborazione di una ontologia di dominio (Shoah Ontology) atta a descrivere in maniera formale il processo di persecuzione e deportazione (http://dati.cdec.it/lod/shoah/reference-document.html) degli ebrei - dall’arresto fino al destino finale - permette oggi a chiunque di elaborare in proprio l’analisi delle informazioni sulla deportazione degli ebrei dall’Italia – analisi prima riservata al solo produttore della banca dati, a meno di una trascrizione manuale delle informazioni tratte dalle due fonti citate sopra.

Questo è quanto avvenuto, per esempio, per il progetto sugli arresti degli ebrei in Italia sviluppato nel 2012 da Alberto Giordano e Simone Gigliotti nell’ambito dello Spatial History Project promosso

dalla Standford University (http://web.stanford.edu/group/spatialhistory/cgi-bin/site/viz.php?

id=383&project_id=0). In questo caso le informazioni tratte dal “Libro della Memoria” sono state trascritte e strutturate al fine di creare una mappa dinamica degli arresti di ebrei avvenuti in Italia dopo l’8 settembre 1943 fino al marzo 1945 e fornendo statistiche relative a genere, età, percentuali di decesso. Di questo meritorio lavoro, va tuttavia sottolineato un limite, ovvero la sua non- ripetibilità, ossia non è possibile riprodurre quella mappa se non rifacendo ex-novo la trascrizione delle informazioni provenienti dalla fonte originaria (Il Libro della Memoria).

Ciò non toglie affatto autorevolezza al lavoro svolto, ma lo fa ricadere in quella sfera di attività in cui l’informazione (in questo caso, l’applicazione realizzata) non è disponibile ad altri che al suo autore. Di fatto, ci troviamo di fronte, di nuovo, ad una tradizionale interpretazione dei dati, con la sola differenza della forma in cui l’informazione viene restituita e che l’utente può solo recepire come risultato ultimo di un processo di analisi che gli rimane precluso.

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Query SPARQL, interlinking, visualizzazione dei dati

La pubblicazione in formato LOD dei dati utilizzati per il progetto Spatial History consente ora a chiunque sia in grado di interrogare un end-point SPARQL, di ripetere l’analisi svolta da Giordano e Gigliotti. La granularità dell’informazione fornita permette inoltre l’allineamento dei dati estratti con altri dataset provenienti da altri data provider. Un caso, semplice, in questo senso potrebbe essere, per esempio, l’incrocio delle informazioni relative ai sopravvissuti e la loro produzione letteraria nel dopoguerra utilizzando i dataset di Worldcat o di Viaf.org, tale da permettere, per esempio, l’analisi dei picchi di produzione sulla base degli anni di pubblicazione, o sul genere.

Più complesso al momento risulta l’interlinking con analoghi dataset relativi alle vittime della Shoah poichè tali dati non sono ancora disponibili in formato RDF. Considerata la tipologia, i diversi criteri storiografici utilizzati dai vari enti ed istituti di ricerca nella realizzazione delle banche dati dedicate alle vittime della Shoah, l’allineamento dei dati sulle vittime consentirebbe uno sviluppo importante degli studi nella direzione della “individuazione” delle vittime, anziché della semplice “nominazione” come è attualmente. A dimostrazione delle opportunità di ampliamento della conoscenza che si aprirebbero in questo campo si intende presentare per l’occasione un test di allineamento ad hoc, fra due subset di dati provenienti della Fondazione CDEC e dal Memoriale della Shoah di Parigi.

La presentazione includerà anche l’esposizione dei risultati dell’allineamento dei primi due subset di dati rilasciati in formato LOD dalla Fondazione CDEC, quello relativo alle vittime della Shoah e quello nuovo relativo ai partigiani ebrei operanti in Italia fra il 1943 e il 1945. Di questo primo test- bed verranno messe in luce le possibilità di interconnessione come anche le inconsistenze emerse. Gli esempi di query SPARQL contestualmente forniti serviranno ad illustrare le molteplici possibilità di indagine (e di visualizzazione grafica dei dati) che la modalità di pubblicazione LOD offre oggi alla ricerca.

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