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Lo sviluppo del settore turistico

Nel documento Il mondo che cambia (pagine 164-169)

MONUMENTI APERTI di Michela Cordeddu  e Stefano Usa

2. Lo sviluppo del settore turistico

Per 50 anni l’Albania ha subito un regime comunista che l’ha isolata dal resto del mondo. Durante questi anni il settore turistico era quasi inesistente e ciò ne ha determinato l’esclusione dai circuiti del turismo internazionale (Horwath 2018). La carenza di informazioni nel periodo di isolamento della dittatura comunista è stata la causa principale dell’immagine negativa del paese (Vladi 2014).

In seguito alla caduta del regime, già nella fase di transizione verso un’economia di mercato, l’Albania ha compiuto notevoli sforzi per posizio- narsi nei mercati internazionali, per cui, già dagli anni Novanta, ha iniziato un processo di apertura verso l’esterno. Ciò ha permesso al Paese di diventare meta turistica non solo per turisti provenienti dalla penisola balcanica, il

cosiddetto turismo patriottico, ma anche dal resto del mondo. Sotto il regime comunista, invece, l’Albania era un paese molto povero, carente di infrastrut- ture che garantissero i servizi minimi essenziali come i trasporti, le strade, l’energia elettrica, etc., che sono alla base dello sviluppo di un paese.

I governi albanesi susseguitisi dopo la dittatura, preso atto delle potenzia- lità che il settore turistico potesse avere nel contribuire alla crescita del red- dito e dell’occupazione, hanno promosso politiche di sviluppo di questo set- tore, creando le condizioni perché le zone di maggior pregio diventassero destinazioni turistiche. Nel 1993 fu emanata la legge “Sullo sviluppo delle zone che hanno il turismo come priorità”1 (Kruja, Lufi and Kruja 2012). Nei

primi anni del 2000, il Ministero per la regolamentazione del territorio e del Turismo, allo scopo di definire un quadro normativo per lo sviluppo del set- tore, ha predisposto anche la “Strategia di settore: sviluppo del Turismo in Albania per il periodo 2002-2012” (Consolato Generale d’Italia Valona 2012). Il documento, preso atto del ruolo che lo sviluppo di un turismo so- stenibile può assumere nella crescita economica del paese, individua obiet- tivi e interventi necessari per raggiungere tale scopo (Proda 2017).

Nel documento si distinguono tre diverse tipologie di turismo: SIT (Spe- cial interest tourism), turismo balneare e turismo affaristico.

Nel 2005, il Ministero per il turismo, la Cultura, la Gioventù e lo Sport ha approvato un secondo documento, “Strategia per lo sviluppo turistico alba- nese basato sul turismo culturale ed ambientale”, che determina in maniera più precisa che tipo di prodotto turistico si vuole sviluppare. Poiché si rico- nosce al turismo la capacità di contribuire al benessere dei residenti e si ri- tiene che, a livello mondiale, le maggiori opportunità di crescita siano da attribuire al turismo culturale, esplorativo e dell’ecoturismo2, il target di ri-

ferimento è individuato nella figura del «turista straniero, istruito e deside- roso di essere guidato nella scoperta degli aspetti socio-culturali del paese in cui soggiorna» (Consolato Generale d’Italia Valona 2012, p. 7). I responsa- bili dell’attuazione della legge sono individuati nel Ministero del turismo e nel Ministero dell’Interno, mentre la gestione del fondo speciale per l’assi- stenza finanziaria e del coordinamento delle politiche del settore sono attri- buite all’Agenzia Nazionale per il Turismo.

Il documento, inoltre, mette in luce i limiti della legge sul turismo del 1993. A causa di tali limiti nel 2007 viene approvata la nuova legge sul turi- smo (L. n. 9734 del 14 maggio 2007) che, attraverso la liberalizzazione nella

1 Legge n. 7665 del 21 gennaio 1993.

2 Secondo la Società internazionale dell’ecoturismo, per ecoturismo si intende «il viaggio re-

sponsabile diretto all’esplorazione di aree naturali, che preserva l’ambiente e al contempo migliori il benessere della popolazione locale». Si veda www.ecotourism.org.

concessione delle licenze per le agenzie turistiche, si pone l’obiettivo di ren- dere il mercato più concorrenziale. Sono previste, inoltre, agevolazioni per chi investe nel settore sotto forma di sgravi fiscali, prestiti e sovvenzioni, garantendo uguali condizioni agli operatori locali e a quelli stranieri. Viene ribadito il principio della sostenibilità delle attività turistiche che devono es- sere gestite nel rispetto del patrimonio culturale, delle tradizioni e dei co- stumi del paese, salvaguardando le risorse disponibili (Ma 2014).

Da quanto finora discusso, risulta evidente come negli anni il Governo abbia posto in essere politiche tese a stimolare il settore. L’istituzione del Ministero del Turismo e dell’Organizzazione Nazionale del turismo dimo- strano che il governo considera prioritario sviluppare questo settore econo- mico. Più di recente è arrivato un nuovo contributo con la legge sul turismo del 2017 (L. n. 114/2017) dove vengono riconosciuti ulteriori incentivi fi- scali alle strutture alberghiere 4-5 stelle, che non pagheranno tasse sui profitti per 10 anni, né tasse sulle infrastrutture, mentre la tassa sul valore aggiunto è ridotta al 6%. L’obiettivo è quello di aumentare il numero limitato di strut- ture ricettive, soprattutto quelle a 4 e 5 stelle, per le quali si prevede la co- struzione di almeno 5 nuove strutture entro il 2022.

Contemporaneamente è stato anche aggiornato il quadro della pianifica- zione strategica con il “Documento strategico del Ministero del Turismo e dell’Ambiente” per il periodo 2018-2020, si individuano alcuni obiettivi da perseguire e, in particolare, la diversificazione dell’offerta turistica attra- verso il miglioramento degli itinerari, lo sviluppo dei servizi complemen- tari/accessori, la riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente, la creazione di nuove attività e l’ampliamento di quelle esistenti (Italian Trade Agency 2018, p. 21).

Inoltre, il Ministero del Turismo e dell’Ambiente ha pubblicato nel 2018 “La strategia di sviluppo del settore per il periodo 2018-2028” (Albanianews 2018), definendo obiettivi e strategie. Nel documento si individuano tra gli obiettivi prioritari una maggiore offerta turistica e di servizi, al fine di au- mentare i ricavi e, di conseguenza, aumentare le entrate per lo Stato e l’oc- cupazione, con la conseguente diminuzione della povertà. I settori principali su cui si ritiene necessario agire sono identificati nella diversificazione e mi- glioramento della qualità dell’offerta turistica e dei servizi associati, nella promozione, attraverso un’azione di marketing, di nuovi investimenti, sia pubblici che privati, e nella migliore gestione delle politiche di intervento.

Infine, per quanto riguarda gli investimenti nel settore, allo scopo di sti- molare la crescita delle infrastrutture, lo Stato ha deciso di partecipare al ca- pitale delle imprese turistiche, con partenariati pubblico-privati attraverso la detenzione di azioni o quote, dando la disponibilità di immobili e svilup-

pando le infrastrutture di supporto. A questo scopo, sono stati messi a dispo- sizione immobili statali nelle aree di maggiore interesse turistico per un pe- riodo di 99 anni al prezzo simbolico di 1 euro, chiedendo in cambio nuovi investimenti e nuovi posti di lavoro (WTTC 2018).3 Nel caso di investimenti

classificati “strategici”, il Consiglio dei ministri può anche trasferire la pro- prietà degli immobili, ma solo nel caso ci siano le garanzie che l’investi- mento verrà completato.

3. Arrivi

Già dai primi anni del 2000 si riscontra una crescita costante del settore con flussi medi di turisti in entrata di oltre 2 milioni all’anno (Consolato Ge- nerale d’Italia Valona 2012, p. 10). Nel 2011, secondo i dati del Ministero del Turismo, il flusso di turisti in entrata è stato di 2,3 milioni di stranieri, di cui il 34% proviene dal Kosovo, il 16 % dalla Macedonia, il 10% dal Mon- tenegro, l’8% dalla Grecia, il 6% dall’Italia e il 3% dalla Germania, determi- nando un aumento del fatturato dell’8,5%.

Dai dati INSTAT (2018), gli stranieri arrivati nel paese nel periodo 2013- 2017 sono circa 21 milioni, con un incremento del 12% per ciascun anno. In particolare, gli arrivi dall’Europa rappresentano il 92%, con un aumento medio del 12,3%, sempre nel periodo 2013-2017. La provenienza è per il 34% dal Kosovo, il 13% dalla Macedonia, il 10% dalla Grecia e il 7% dall’Italia e dal Montenegro. Se prendiamo in considerazione il periodo 2009-2016 si passa da 1.855.638 del 2009 a 4.736.000 del 2016. In questo caso si rileva una diminu- zione solo nel 2011, in quanto già dal 2012 il trend è di nuovo in crescita.

Se si distinguono gli arrivi nel periodo 2013-2017 in base allo scopo, pre- valgono gli arrivi per motivi personali che passano da 3.206.000 a 5.049.000. Seguono “altri motivi personali”, che passano da 1.935.000 a 2.678000, va- canze da 1.271.000 a 2.371.000 ed infine affari da 50.000 a 69.000. Più in particolare, gli arrivi per vacanze aumentano da 520.954 del 2009 a 1.920.000 del 2016, mentre quelli relativi a visite ad amici e parenti nello stesso periodo diminuiscono da 1.021.400 a 18.300 (Tourism Statistics 2018).

3 Esistono in Albania problemi relativi ai titoli di proprietà che rappresentano un osta-

Tab. 1 – Arrivi turistici in Albania per classi di età

Classi di età Arrivi

0< 15 anni 6%

15-24 “ 9%

25-44 “ 42%

44-64 “ 35%

>65 “ 8%

Anche il turismo albanese mostra una forte stagionalità. Se si considerano i dati INSTAT, nei mesi di luglio e agosto del 2017, la percentuale degli arrivi era del 39% del totale degli arrivi di turisti stranieri. Se si considera il periodo giugno-settembre, la percentuale sale al 57% (Horwath 2018). Altro elemento positivo è l’aumento degli arrivi nei mesi di aprile, maggio e ottobre, che sug- gerisce la capacità del paese di attrarre turisti stranieri anche per motivazioni culturali e ambientali. Sebbene i dati di partenza siano bassi, è comunque po- sitivo il trend di crescita dei turisti stranieri che nel periodo 2010-2017 mostra un aumento sostenuto con un +120% per la Germania, +570% per la Polonia, +325 % per la Svezia, +220 per l’Olanda (Horwath 2018).

Se consideriamo gli arrivi per fasce d’età, si stima per il 2017 la distribu- zione riportata nella Tabella 1. Si evidenzia, quindi, una componente rile- vante nelle fasce di età tra i 25 e i 44 anni, seguita dalla fascia di età tra i 45 e i 64 anni (INSTAT 2018).

In riferimento ai mezzi di trasporto utilizzati, nel periodo 2013-2017 si stima che 17,5 milioni di turisti siano arrivati via terra, con un incremento medio annuo del 10,5%, rappresentando l’84% sul totale degli arrivi. L’in- cremento del numero relativo al 2017 rispetto all’anno precedente è stato del 3,6%. Seguono gli arrivi via aerea, stimati nello stesso periodo in circa 2,1 milioni, con un aumento medio annuo del 16,7%, ma con un aumento nel 2017 rispetto all’anno precedente del 26,5%. Questi rappresentano il 10% del totale degli arrivi. Infine, si stimano in circa 1,3 milioni gli arrivi via mare, con un incremento medio annuo del 21,6%. L’incremento del 2017 rispetto all’anno precedente è stato del 41,9%, mentre la quota sul totale degli arrivi è stata del 6% (INSTAT, 2018).

Nel documento Il mondo che cambia (pagine 164-169)