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Dalla tabella sovrastante è ascrivibile come l’applicazione di questa strategia operativa richieda un elevato numero di esecuzioni: ho contato di operare una volta al giorno scegliendo un titolo dei dieci sotto oggetto di analisi, sotto ipotesi di operatività settimanale possibile a 5 giorni e rapportandolo poi annualmente per l’orizzonte temporale di riferimento. Il risultato quindi concerne quindi ad 800 operazioni annue di cui in guadagno c.a. il 31,31% ed in perdita c.a. il 68,69%. Nonostante le operazioni chiuse positivamente siano ben oltre la metà di quelle chiuse negativamente, hanno registrato comunque importanti performance e rendimenti positivi che fanno apprezzare la validità di questa strategia operativa.

CONLCUSIONI

L’operatività borsistica è in sunto delineata da un elevato numero di variabili di diversa natura, i quali incidono in maniera più o meno determinante al risultato finale dell’attività svolta dal trader, quindi si rende necessario, da parte di quest’ultimo, gestire questi diversi aspetti, in modo tale da fondare una base sulla quale creare la propria operatività e di conseguenza le proprie strategie operative.

Qualsiasi operatore deve coniugare al massimo le proprie peculiarità con quelle che sono le metodologie e gli strumenti utilizzati per studiare e analizzare il mercato nelle sue caratteristiche.

Prescindendo dalle tecniche utilizzate, l’aspetto determinante per una strategia e operatività vincente è il lavoro imparziale ed una concezione di trading completamente inemotiva (è proprio questo uno degli aspetti che maggiormente spinge gli operatori ad abbandonare l’attività, magari a seguito di perdite subite).

Dopo questo presupposto c’è da dire che molteplici sono le tecniche che ogni trader ha a diposizione per studiare e analizzare il trend dei mercati e fare le proprie riflessioni, in termini di decisioni di investimento, di carattere predittivo.

Innovativo metodo di charting grafico è quello basato sulle candele Heikin-Ashi, una strumentazione rivoluzionaria grazie anche alla sua semplicità di utilizzo: dà la possibilità di limitare o quantomeno ridurre i “rumori” della tendenza di fondo del mercato e rappresenta un modo di unire la classica Candlestick chart ed i suoi valori medi.

Questa peculiarità costituisce un punto di forza per l’operatore che, grazie all’utilizzo di questa tecnica di rappresentazione grafica, ha la possibilità di godere di informazioni maggiormente dettagliate e meno fuorvianti.

Lo studio effettuato grazie alle Heikin-Ashi candles si è reso in grado di fornire un ausilio alle considerazioni del trader, con un netto miglioramento sotto il punto di vista visivo rispetto alla classica Candlestick.

Ovviamente anche questa tipologia di charting presenta dei punti di debolezza che non devono essere sottovalutati, soprattutto da parte di quegli operatori “alle prime armi”: per ovviare a queste problematiche si consiglia sempre di effettuare analisi complementari con entrambe le tipologie di charting ed utilizzando a conforto strumentazioni adeguate, così da avere la situazione sotto controllo il più possibile. Sotto l’ottica tecnico-operativa, in base alle simulazioni effettuate, bisogna dire che questo nuova tipologia di charting dei trend abbia la possibilità incrementare notevolmente la gamma di tecniche e informazioni utili per l’operatore: l’utilizzo di tale metodologia sembra infatti rispondere bene in diversi contesti di mercato, tale per cui le sue potenzialità sono oggettive e migliorabili andando ad utilizzarla congiuntamente ad altri strumenti e tecniche di investimento che consentano al trader di ottenere una visione sicuramente più completa e meno “falsata” del mercato.

Per quanto concerne la mia strategia ho utilizzato un campione di 4000 operazioni su 10 titoli di natura bancaria/assicurativa/investimento del principale indice di mercato azionario italiano FTSE-MIB relativamente ad un orizzonte temporale quinquennale e la performance media annua è risultata del 18,50% al lordo di tasse e costi di commissione rappresenta un risultato molto interessante che, riflesso per orizzonti temporali più lunghi, potrebbe portare in tasca profitti molto soddisfacenti.

Ovviamente c’è da dire che questa strategia operativa può essere migliorata andando ad utilizzarla insieme ad altri strumenti complementari che aumentino la probabilità di ottenere ritorni accettabili anche in situazioni di mercato dove magari la mia strategia operativa ha mostrato i suoi limiti.

Ultimo aspetto da evidenziare è quello psicologico, in quanto rappresenta l’elemento maggiormente influenzante (ed indipendente dagli altri fattori) che porta il trader molte volte a commettere decisioni di investimento errate e per questo motivo è consigliabile lavorare molto anche su questo oltre che a focalizzarsi sulla strategia operativa in se per se: ragionando per assurdo, anche se riuscissimo a costruire ed implementare un strategia di investimento che ci porti in profitto al 90% delle possibilità (e quindi una strategia veramente ottima), una gran parte di operatori abbandonerebbe il trading per cause emotive, a causa del fatto che, seppur valida, questa strategia operative potrebbe anche portare fino a 100 perdite consecutive, su una base di 1000 operazioni. Quindi andando ad utilizzare questa strategia su una operatività come quella presa da me in considerazione, significa assumersi il rischio di subire 400 perdite di seguito, prima di ottenere un profitto.

Questo ragionamento potrebbe essere proiettato all’infinito se noi aumentassimo esponenzialmente il numero di operazioni e perciò si rende necessario, da parte del trader, di assumere una posizione completamente imparziale ed inemotiva per far sì che queste ipotesi non scoraggino l’operatività.

Proprio con questa osservazione finale concludo il mio elaborato, riflettendo e focalizzandomi sulla volontà e capacità o meno dei soggetti di gestire ed accettare il rischio, prima ancora di articolarsi nei meandri della costruzione di una strategia operativa valida.