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53 tale spesa si riduce ulteriormente pervenendo, in base alle stime dell’Indicatore

anticipatore2, ad un valore di 15,1 miliardi di euro, inferiore al livello di tutto l’arco temporale considerato.

Il crollo della spesa complessiva in conto capitale nel 2010, pari a circa il 19%

rispetto all’anno precedente nel Mezzogiorno (-15% in Italia), deriva da una caduta degli investimenti più contenuta di quella italiana (-10% rispetto al -13%) e da un crollo rilevante (-31%) dei trasferimenti a famiglie e imprese, più pesante di quello italiano (-18%).

Il principale fattore esplicativo è individuabile nei pesanti effetti del Patto di Stabilità Interno (PSI) su Regioni ed Enti Locali, oltre alla minore disponibilità di risorse aggiuntive esplicitamente destinate allo sviluppo, in particolare risorse FAS.

Una maggiore osservanza del PSI ha infatti costretto in particolare le Regioni e gli Enti Locali a ridurre progressivamente, oltre alla loro spesa corrente, anche la spesa in conto capitale, nel tentativo di raggiungere una maggiore efficienza. La natura di quest’ultima componente, più facilmente rinviabile rispetto a quella di parte corrente, e i margini di azione non ampli nei bilanci degli Enti territoriali, hanno reso oggettivamente difficoltosa l’individuazione di spazi di intervento che evitino la riduzione dei programmi di investimento. Il sacrificio della spesa per investimenti è dimostrata dai dati di consuntivo dell’ultimo anno: la spesa in conto capitale delle Amministrazioni Regionali si riduce di circa 3.300 milioni di euro tra 2009 e 2010 (valori provvisori), di cui circa 2.500 nelle Regioni del Mezzogiorno; la spesa in conto capitale dei Comuni si riduce di circa 2.700 milioni di euro tra 2009 e 2010 (valori provvisori), di cui circa 1.200 nelle Regioni del Mezzogiorno.

Con riferimento al Settore Pubblico Allargato, il fenomeno della cessazione del ruolo di riequilibrio a favore del Mezzogiorno della spesa in conto capitale, rilevato per la PA a partire dal 2007, si avverte molto prima, a partire dal 2001.

Il crollo già evidenziato per la spesa della PA tra 2009 e 2010 è molto evidente anche per il SPA poiché, ai fattori esplicativi già menzionati, si aggiunge un forte calo della spesa per investimenti sia delle Imprese Pubbliche Nazionali (in particolare Ferrovie dello Stato ) sia di Società partecipate da soggetti locali (Azienda Trasporti Milanesi e Ferrovie Nord Milano in Lombardia, Hera S.p.A. in Emilia, Agenzia per lo Sviluppo e Patrimonio S.p.A. in Trentino).

2 L’Indicatore Anticipatore dei Conti Pubblici Territoriali è uno strumento statistico che, sulla base delle informazioni disponibili in corso d’anno, fornisce una stima preliminare della spesa in conto capitale della Pubblica Amministrazione per l’intero anno di riferimento. Tale stima è soggetta a revisioni sulla base della disponibilità di informazioni complete e, successivamente, a sostituzione con il dato definitivo dei Conti Pubblici Territoriali (dopo circa 12 mesi). Per dettagli metodologici cfr. “L’Indicatore anticipatore della spesa pubblica in conto capitale: la stima regionale annuale”, Materiali UVAL, Numero 1, Dipartimento per le Politiche di Sviluppo, Ministero dell’Economia e delle Finanze (disponibile all’indirizzo www.dps.tesoro.it /materialiuval); Appendice statistica, Note metodologiche CPT del Rapporto DPS 2011, par. 6; e quanto pubblicato all’indirizzo http://www.dps.tesoro.it/cpt/cpt_indicatore.asp.

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Spese d'investimento (A)Trasferimenti di capitale (B) Spese d'investimento + trasferimenti di capitale (C=A+B) Spese connesse allo sviluppo (D) 2007 2008 2009 2010 2007 2008 2009 2010 2007 2008 2009 2010 2007 2008 2009 2010 ITALIA valori assoluti (milioni di euro)61.126,861.231,563.889,2 55.506,0 17.960,1 22.617,0 20.981,3 19.469,2 79.086,9 83.848,5 84.870,5 74.975,3 81.323,8 85.901,5 86.934,376.812,8 quota su spesa totale (%)6,4 5,9 6,2 5,4 1,9 2,2 2,0 1,9 8,2 8,1 8,2 7,3 8,5 8,3 8,4 7,4 quota su PIL (%) 4,0 3,9 4,2 3,6 1,2 1,4 1,4 1,3 5,1 5,4 5,6 4,8 5,3 5,5 5,7 5,0 variazione % annua4,10,24,3-13,1 4,325,9 -7,2-7,2 4,1 6,0 1,2-11,7 4,2 5,6 1,2-11,6 MEZZOGIORNO valori assoluti (milioni di euro)17.255,217.843,317.845,916.726,3 6.896,7 7.379,5 8.042,8 6.141,924.151,925.222,825.888,7 22.868,1 24.887,5 25.961,1 26.605,6 23.303,9 quota su spesa totale (%)6,2 6,0 6,0 5,6 2,5 2,5 2,7 2,1 8,6 8,5 8,8 7,7 8,9 8,8 9,0 7,9 quota su PIL (%) 4,7 4,8 4,9 4,6 1,9 2,0 2,2 1,7 6,6 6,8 7,2 6,3 6,8 7,0 7,4 6,4 variazione % annua5,63,40,0-6,3-14,3 7,0 9,0-23,6 -0,9 4,4 2,6-11,7 -0,4 4,3 2,5-12,4 QUOTA MEZZOGIORNO/ITALIA28,229,127,930,138,432,638,331,530,530,130,530,530,630,230,630,3 Fonte: DPS-MISE - Conti Pubblici Territoriali.

Tabella TR.9. - SETTORE PUBBLICO ALLARGATO: RIPARTIZIONE TERRITORIALE DELLA SPESA PUBBLICA IN CONTO CAPITALE (valori in milioni di euro a prezzi correnti)

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Spese d'investimento (A)Trasferimenti di capitale (B) Spese d'investimento + trasferimenti di capitale (C=A+B) Spese connesse allo sviluppo (D) 2007 2008 2009 2010 2011(1)2007 2008 2009 2010 2011(1)2007 2008200920102011(1)2007 2008 2009 2010 Italia valori assoluti (milioni di euro) 34.762,633.670,436.122,531.371,130.054,422.976,826.708,625.970,921.303,217.844,657.739,560.378,962.093,452.674,347.898,959.894,862.366,3 64.081,354.456, quota su spesa totale (%) 4,94,54,74,2n.d.3,33,63,42,8n.d.8,28,18,27,0n.d.8,58,4 8,47, quota su PIL (%) 2,32,12,42,0n.d.1,51,71,71,4n.d.3,73,94,13,4n.d.3,94,0 4,23, variazione % annua2,8-3,17,3-13,2-4,210,416,2-2,8-18,0-16,25,74,62,8-15,2-9,15,64,1 2,7-15, Mezzogiorno valori assoluti (milioni di euro) 11.688,512.089,612.514,811.278,410.186,88.526,48.583,59.490,26.500,84.938,620.214,920.673,122.005,017.779,215.125,320.926,621.402,6 22.706,018.198, quota su spesa totale (%) 5,45,35,55,0n.d.3,94,04,42,9n.d.9,39,19,67,9n.d.9,69,4 9,98, quota su PIL (%) 3,23,33,53,1n.d.2,32,32,61,8n.d.5,55,66,14,9n.d.5,75,8 6,35, variazione % annua4,63,43,5-9,9-9,7-5,10,710,6-31,5-24,00,32,36,4-19,2-14,90,92,3 6,1-19, Quota Mezz./Italia33,635,934,636,033,937,132,136,530,527,735,034,235,433,831,634,934,3 35,433,4 N.B.La serie riportata nella tabella si riferisce ad una definizione degli aggregati coerente con quanto precedentemente pubblicato del DPS con fonte CPT e non recepisce gli esiti della decisione di Eurosta del 2005 relativamente ai conferimenti di capitale alle Ferrovie dello Stato. (1) Dati Indicatore Anticipatore. Fonte: DPS-MISE - Conti Pubblici Territoriali.

Tabella TR.10. - PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: RIPARTIZIONE TERRITORIALE DELLA SPESA PUBBLICA IN CONTO CAPITALE (valori in milioni di euro a prezzi correnti)

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Il calo della spesa per investimenti risulta tuttavia meno evidente nel Mezzogiorno (-6,3% rispetto al -13,1% dell’Italia nel suo complesso), in cui complessivamente la spesa dei grandi investitori nazionali sembra tenere. Benché la maggior parte di tali Enti (con l’eccezione dell’ANAS) risulti infatti lontano dal perseguimento dell’obiettivo di assicurare al Mezzogiorno il 45% della propria spesa in conto capitale e le loro dinamiche di investimento continuino ad incontrare grandi difficoltà nel realizzare un’azione redistributiva tra le aree del Paese, l’ANAS e l’ENEL hanno incrementato nell’ultimo anno il proprio impegno nel Mezzogiorno; anche le Ferrovie dello Stato, nonostante la caduta complessiva della spesa in conto capitale, sembrano mantenere invariato il peso relativo della propria spesa nel Mezzogiorno.

Molto più consistente è invece la riduzione dei trasferimenti nel Mezzogiorno (-23,6%) rispetto a quelli dell’Italia nel suo complesso (-7,2%), che riflette nuovamente, come già evidenziato per la PA, gli effetti del PSI e della riduzione dei fondi FAS sulla erogazione effettiva degli Enti decentrati.

L’analisi dei valori pro capite della spesa totale per livelli di governo al netto di alcune poste non interessate dal decentramento segnala che il livello di trasferimento di funzioni raggiunto in Italia al 2009 è di rilievo e che, a partire dal 2000 (anno in cui è stato avviato il decentramento amministrativo di cui alla L. n. 59/1997), è andato man mano crescendo in entrambe le aree pur se con caratteristiche diverse. Ciò è evidenziato sia dalla dinamica della spesa delle Amministrazioni Centrali, che si riduce in termini reali nel Mezzogiorno come nel Centro-Nord, sia, soprattutto, dal forte aumento nella spesa del complesso delle Amministrazioni e Imprese Locali (AR, AL e IPL), aumento decisamente più marcato per il Centro-Nord.

3.3 GLI STRUMENTI PER LO SVILUPPO La programmazione comunitaria

Nel 2011, al fine di contrastare ritardi nell’attuazione dei programmi operativi regionali e nazionali, è stata avviata dal Governo italiano, di intesa con la Commissione Europea, un’azione volta ad accelerarne la realizzazione. Con l'accordo di tutte le Regioni, delle Amministrazioni centrali interessate e del partenariato economico e sociale nell’ambito del Comitato Nazionale del Quadro Strategico Nazionale sono stati infatti fissati target di impegno e di spesa certificata alla Commissione Europea.

In particolare, con la Delibera CIPE n. 1/2011 sono stati determinati principi e linee guida di questa azione strategica, resa poi operativa attraverso le decisioni assunte il 30 marzo 2011 dal Comitato Nazionale per il coordinamento e la sorveglianza della politica regionale unitaria. Nello specifico, sono stati definiti target di impegno al 31 maggio e al 31 dicembre 2011 e un target di spesa certificata al 31 ottobre 2011, uguali per tutti i programmi e tutti i fondi. Il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati comportava l’applicazione di una sanzione commisurata alla distanza dal target3. Gli importi che potevano rendersi disponibili a seguito

3 I target sono i seguenti:

- il livello di impegni da raggiungere al 31 maggio 2011 è fissato al 100% del target n+2 del 31 dicembre 2011;

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