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Corredo funebre

3.2 Tecnica di realizzazione dei bronz

L’arte del bronzo durante la dinastia tardo Shang mostra complessità tecnica e creatività artistica, rese possibili dal progresso tecnico: veloce assimilazione di competenze per la fusione; evoluzione nel processo di lavorazione, nella forma e nello sviluppo della decorazione simbolica; perfezionamento e precisione di ogni elemento nel dettaglio. L’accuratezza e la complessità dei motivi decorativi rivelano un lavoro meticoloso e complesso, in cui erano indispensabili artigiani e altre figure specializzate, officine, fonderie e ingente impiego di risorse minerarie, tempo ed energia.194

L’arte della fusione del bronzo era connessa in diversi modi alla tecnologia impiegata per la produzione di manufatti in ceramica. Il primo passo della progettazione di un tipo di recipiente era la fabbricazione di un modello in terracotta di colore grigio scuro, che veniva modellato in base alla forma desiderata e, attraverso l’uso di utensili, inciso delicatamente con i motivi decorativi. La sua creazione offriva il vantaggio di fabbricare da questo unico pezzo modelli identici in serie, senza dover ricreare nuovamente lo stampo iniziale. Questo passo era forse il più importante in quanto la bellezza dell'oggetto dipendeva dalla buona realizzazione di questo modello.195

Una volta completata questa fase, si procedeva con l’applicazione di un ulteriore rivestimento di argilla, circa 15 mm, pressato e plasmato nella parte decorata del modello fino ad assorbirne i dettagli. Dopo la cottura e prima della completa asciugatura, il rivestimento veniva tagliato in sezioni, andando a formare nuove matrici, ossia gli stampi esterni per la realizzazione del recipiente in bronzo.196

193

THORP, China in the early…, op. cit., pp. 191-194. 194

BUSSAGLI, Chinese Bronzes, op. cit., pp. 50-57. 195

Robert W. BAGLEY, Shang Ritual Bronzes in the Arthur M. Sackler Collections, Cambridge, Massachusetts: Harvard University Press, 1987, pp. 37-42.

196

L’argilla era un materiale ideale grazie alla sua resistenza a cotture ad alte temperature. Per fondere la lega di metallo era indispensabile raggiungere una temperatura di circa 1000° C, temperatura tuttavia inferiore a quella necessaria per la cottura di articoli in gres. Vedi THORP, VINOGRAD, Chinese Art…, op. cit., p. 38.

59 The first application of design to the interior of a mold section was a

step which shaped the character of Shang decoration. It meant not only that the bronze ornament would be cast, shape and decoration being formed in one operation, but also that the designs would exhibit the structure of the mold assembly.197

I modelli per i vasi più ampi, come il vaso Si mu wu fangding, erano composti da stampi multipli provvisti forse anche di diverse sottosezioni per ognuno dei quattro lati.198

a) b)

Fig.11199 (a) Assemblaggio con matrici composte del vaso Si mu wu

fangding.

Fig.11200 (b) Esempio di assemblaggio di sezioni e sottosezioni per recipienti ampi rettangolari.

197

BAGLEY, Shang Ritual Bronzes in the Arthur…, op. cit., cit. p. 18. 198

Vaso più ampio del periodo Shang, del peso totale di 875 kg. Al suo interno presenta una dedica a “Madre Wu” (Si mu wu), probabile consorte di Wu Ding, contemporanea a Fu Hao. Vedi THORP, VINOGRAD, Chinese Art…, op. cit., p. 67.

199

Ibid. fig. p. 67. 200

The manufacture of chinese bronzes, in “Bizz Art”, http://users.skynet.be/bizz- art/fichiersEN/bronzesEN/fabricationEN.html, 3-11-2012.

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I vasi a sezione circolare, invece, erano solitamente realizzati con un assemblaggio di due o tre parti. In aggiunta, venivano fabbricati anche la base e, per occupare lo spazio previsto all'interno del recipiente, un nucleo più piccolo privo di decorazione attorno al quale venivano ricomposte le matrici.201 Gli stampi assemblati venivano poi piazzati in una sorta di buca di sabbia scavata nel terreno e riscaldata affinché il metallo caldo non fosse introdotto in stampi a freddo, causando la rottura di quest’ultimi.202

Fig. 12203 Esempio di assemblaggio di stampi di un recipiente a sezione circolare. (1) Nucleo interno del recipiente. (2) Stampi esterni con decorazione interna incisa. (3) Vaso in metallo completato.

201

A volte il nucleo poteva riportare iscrizioni con il nome dell'antenato a cui l’oggetto era dedicato e un emblema del clan che identificava la sua origine. Vedi BAGLEY, Shang Ritual Bronzes in the Arthur…, op. cit., pp. 37-42.

202

THORP, VINOGRAD, Chinese Art…, op. cit., pp. 67-69. 203

Patricia Buckley EBREY, Piece Mold Techniques, in “A Visual Sourcebook of Chinese Civilization”, http://depts.washington.edu/chinaciv/archae/piecemold.htm, 3-11-2012.

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Essendo un processo laborioso e complesso, la fase di assemblaggio necessitava di molta precisione nell’allineare allo stesso livello tutte le sezioni. Inoltre lo spazio lasciato tra il nucleo e gli stampi esterni determinava lo spessore del recipiente: una giusta distanza poteva essere assicurata da chiavi e serrature fissate nelle sezioni e nel nucleo o attraverso l’applicazione di spessori di metallo tra il nucleo e gli stampi.204

Il processo di realizzazione avveniva quindi attraverso colatura diretta del metallo fuso che andava a distribuirsi negli spazi vuoti in questi stampi d’argilla assemblati. Molti vasi sembrano essere stati realizzati sottosopra: la colatura del metallo veniva quindi eseguita attraverso un beccuccio attaccato a una delle gambe del recipiente. A lavoro ultimato, una volta che il bronzo si era raffreddato, lo stampo di argilla e il nucleo interno venivano frantumati per liberarne il vaso, o, in caso di stampi meno deteriorabili, staccati e riutilizzati nuovamente, anche se questa informazione non è stata ancora validata.205 Questo processo di fusione richiedeva una profonda conoscenza, attenzione e praticità nell’usare le aperture per l’introduzione del metallo fuso o per l’espulsione dell’aria intrappolata all’interno, ai fini di prevenire la formazione di bolle ed evitare così difetti di produzione.206

Il processo di fabbricazione era poi completato con una lunga e meticolosa lavorazione a freddo, che implicava rifinitura, pulitura e lucidatura: alette di metallo ed eventuali difetti sulle giunture derivanti dalla fusione dovevano essere tagliati o limati e levigati; resti del composto fuso dovevano essere rimossi dall’interno del recipiente e i dettagli decorativi in rilievo definiti e curati.207

Per quanto riguarda la lega utilizzata nel periodo tardo Shang, l’analisi dei bronzi denota una grande variazione nella composizione del metallo, a seconda del tipo di oggetto che veniva prodotto e del suo specifico uso. La variazione delle quantità di rame e piombo nella composizione del bronzo potevano rendere il composto più leggero e quindi utile per la fabbricazione di punte di freccia o utensili quotidiani; l’aggiunta di metalli come zinco e stagno favorivano invece la durezza e la resistenza di armi e vasellame di bronzo.208 Lo stagno e il piombo, oltre a conferire al metallo un colore uniforme grigio, rendevano la lega più fluida permettendo di riempire completamente lo stampo in un primo momento e l’incisione di motivi decorativi in un secondo.209 Questa rappresenta una prova di quanto fosse rigorosa la ricerca, da parte di artigiani specializzati e delle fonderie, delle

204

THORP, VINOGRAD, Chinese Art…, op. cit., pp. 67-69. 205

Alcuni frammenti di questi stampi sono stati rinvenuti in alcuni siti archeologici di Yinxu. Minuscole tracce di bronzo nelle giunture e negli angoli rappresentano una testimonianza del loro specifico uso per la fusione di metallo. Vedi BUSSAGLI, Chinese Bronzes, op. cit., pp. 50-57.

206

THORP, VINOGRAD, Chinese Art…, op. cit., pp. 67-69. 207

BAGLEY, Shang Ritual Bronzes in the Arthur…, op. cit., pp. 37-42. 208

BUSSAGLI, Chinese Bronzes, op. cit., pp. 50-57. 209

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giuste quantità di metallo che si dovevano impiegare per una perfetta realizzazione di un oggetto. Nei siti archeologici di Anyang sono stati rinvenuti alcuni calderoni molto ampi utilizzati nel processo di fusione, che suggeriscono che i materiali impiegati fossero abbastanza puri e che non venissero prodotte scorie. Questi enormi calderoni, solitamente prodotti in terracotta e con pareti spesse per trattenere il calore, erano provvisti di una solida base, inserita poi in una cavità posta all’interno della fornace.210