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Progettare per la funzionalità

2.1 Coffee-cup: progetto funzionale di macchina per il caffè

2.1.2 Analisi dell’ambiente

2.1.2.3 Tecniche di coltivazione

Le tecniche di coltivazione variano da luogo a luogo, a seconda del clima, della disponibilità di forza lavoro e della tecnologia. Dalla disponibilità della manodopera dipende il modo in cui vengono piantate le piante e quindi la densità della piantagione. Anche altre attività, quali la potatura e l'eliminazione delle infestanti, vengono eseguite diversamente a seconda delle abitudini locali dei lavoratori. La densità di una piantagione è definita come lo spazio che separa le singole piante nei filari, e i filari tra di loro. Non esiste una correlazione diretta tra densità e produttività, poiché una densità elevata può essere di impedimento a operazioni quali la pulizia del terreno, la fertilizzazione e la raccolta. Quando la raccolta avviene in modo meccanizzato, i filari devono essere più spaziati in modo da consentire i movimenti dei trattori; in altri casi

le piante possono essere sistemate più fitte. La potatura, sebbene favorisca la formazione di una chioma aperta e meglio aerata, viene praticata raramente nelle piantagioni di caffè a causa dell'elevato impiego di mano d'opera necessario. Si interviene con la potatura soltanto quando gli arbusti tendono a crescere eccessivamente in altezza impedendo la raccolta senza l'ausilio di scale: i rami più alti vengono tagliati per tenere la pianta approssimativamente entro i 2 metri di altezza. L'eliminazione delle infestanti impedisce che queste, crescendo fra le piante di caffè, sottraggano acqua e nutrienti. Questa operazione inoltre facilita la manutenzione e le operazioni di raccolto, e impedisce altresì la crescita di muffa sulle ciliegie cadute. L'eliminazione dei parassiti è importante per migliorare la qualità del raccolto e del prodotto, e spesso è addirittura necessaria per assicurare la sopravvivenza della piantagione. Le piantagioni di caffè sono spesso situate in regioni abbastanza primitive. Nei casi in cui si possano utilizzare mezzi tecnologici moderni, vengono usati pesticidi e fertilizzanti chimici per incrementare il raccolto. L'utilizzo di letame o di fertilizzanti chimici è piuttosto raro. A volte vengono semplicemente distribuite tra i filari le piante infestanti che sono state eliminate o le ciliege del caffè scartate durante la lavorazione. Naturalmente il terreno si esaurisce se per molti anni al caffè non vengono alternate coltivazioni diverse.

2.1.2.4 Geografia

Il caffè può crescere in qualunque regione della fascia tropicale ed equatoriale, purché l'acqua sia sufficiente e la temperatura non scenda sottozero.

Le gelate sono gli eventi climatici più pericolosi per le piantagioni di caffè. Nonostante siano rare (alle latitudini comprese fra i 20° nord e sud si verificano in media una volta ogni vent'anni), una notte fredda con temperatura sotto lo zero è sufficiente a causare un'estesa defogliazione

dalla quale le piante si riprendono molto difficilmente. Oltre che dalla latitudine, la possibilità di gelate dipende anche dall'altitudine della piantagione e dalle condizioni locali di vento e piovosità. Alcune nicchie climatiche – regioni collocate a determinate altitudini, con particolari condizioni di piovosità, irradiazione solare, vento e tipo di suolo – presentano delle caratteristiche favorevoli allo sviluppo delle piante di caffè, e permettono quindi di ottenere una buona raccolta e un prodotto di qualità. Nelle zone a clima tropicale – alle latitudini tra 24° e 10° nord e sud – il caffè Arabica cresce a un'altitudine modesta (inferiore a 1000 metri sul livello del mare) e, grazie all'alternarsi delle stagioni, è possibile ottenere un raccolto all'anno. Nelle zone a clima equatoriale – alle latitudini intorno all'equatore

2500 metri sul livello del mare), mentre il caffè Robusta riesce a svilupparsi anche in pianura nelle foreste pluviali.

2.1.2.5 Clima

La grande varietà climatica che caratterizza le regioni di produzione del caffè è all'origine delle diverse tecniche di coltivazione: la differenza più importante è tra campi esposti al sole e piantagioni ombrose sotto le fronde della foresta. In alcune aree è addirittura necessaria l'irrigazione artificiale. Nelle regioni tropicali, di solito il caffè viene coltivato in campi esposti per approfittare della massima irradiazione solare. La successione annuale di stagioni fredde e piovose e di stagioni secche e

calde assicura le migliori condizioni per la crescita, nonché l'assenza di umidità durante la raccolta e la lavorazione.

Nelle zone equatoriali, invece, le piantagioni di caffè devono venire protette dall'eccessivo calore del sole, e gli arbusti di caffè vengono piantati all'ombra di alberi più alti. A volte vengono scelte delle specie di alberi che presentando una caduta spontanea delle foglie sincronizzata con il ciclo vegetativo del caffè, in modo che il caffè rimanga in ombra durante la crescita delle ciliegie e in pieno sole durante la maturazione.

L'irrigazione artificiale è costosa, e può essere praticata soltanto in piantagioni particolari o sperimentali (Australia, Brasile) dove si utilizzano tecniche di agricoltura intensiva.

2.1.2.6 Classificazione

Le piante di caffè appartengono alla classe delle dicotiledoni, e al raggruppamento delle fanerogame. Il genere Coffea, della famiglia Rubiacea, abbraccia un moltitudine di specie selvatiche. Le specie coltivate più importanti sono la Coffea arabica, comunemente detta Arabica e la Coffea canephora, meglio conosciuta come Robusta.

Le fanerogame hanno gli organi riproduttivi – fiori e frutti – visibili, a differenza delle crittogame (alghe, funghi) i cui organi riproduttori sono nascosti. La differenza più evidente tra dicotiledoni e monocotiledoni è che le dicotiledoni hanno un numero pari di petali nel fiore e non presentano radici bulbose. Molte piante familiari, tra cui molti alberi e fiori comuni, appartengono a questa classe; la classe dei monocotiledoni comprende molte graminacee e cereali, nonché fiori come i gigli e i tulipani. La famiglia delle Rubiacee comprende varie piante perenni, alcune delle quali – come il tè che appartiene al genere Camelia – contengono caffeina.

2.1.2.7

Arabica

La Coffea arabica è nata da una mutazione spontanea di razze preesistenti che hanno raddoppiato il numero di cromosomi nella cellula.

Dalla mutazione sono derivate una serie di caratteristiche distintive, che elenchiamo qui sotto.

I cromosomi sono le molecole che, in base alla loro particolare sequenza chimica, determinano le caratteristiche genetiche degli organismi.

Ogni essere vivente eredita il patrimonio cromosomico dai suoi genitori, e il numero di cromosomi è specifico per ogni specie.

La Coffea arabica ha 44 cromosomi mentre la Coffea canephora ne ha soltanto 22.