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Tecniche di indagine: Analisi di bacino idrografico 1 Generalità e finalità

MATERIALI E METOD

3.2 Tecniche di indagine: Analisi di bacino idrografico 1 Generalità e finalità

Tra gli obiettivi fissati a scala di bacino idrografico, è importante la conoscenza su base areale delle caratteristiche relative al degrado pedo-vegetazionale e che si è concretizzato con la determinazione del grado di pericolo di erosione idrica nel Bacino idrografico identificato in Fig. 2.1.6. Tramite vari passaggi intermedi è stato possibile poter procedere alla costruzione delle Carte del Pericolo potenziale e attuale di erosione idrica del suolo.

Per Pericolo potenziale di erosione (Bazzoffi, 2007) s’intende il pericolo determinato sulla base dell'insieme dei fattori climatici, topografici e pedologici (fattori immutabili dall’azione dell’uomo), senza tenere conto della copertura vegetale.

Il Pericolo attuale di erosione è invece determinato considerando non solo i fattori climatici, topografici e pedologici ma anche quelli vegetazionali (fattore mutabile dall’intervento umano).

Per la determinazione del grado di erosione idrica del suolo si possono usare modelli di varia natura secondo il tipo e la disponibilità dei dati in ingresso e in base alla qualità e quantità dei risultati attesi. La

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metodologia che si propone nel presente documento ha permesso di costruire delle carte tematiche su supporto G.I.S. (Geographic Information System), dove ognuna delle quali rappresenta uno o più fattori predisponenti e caratterizzanti il Pericolo di erosione. Solo in seguito sono state costruite delle carte di sintesi generate dall'interazione dei valori espressi nei singoli tematismi (strati informativi) delle carte di base.

La stima dell’erosione può essere compiuta attraverso l’impiego di diverse metodologie. Alcune di esse prevedono la raccolta e la misurazione diretta di variabili in campo (carattere in parte empirico) mentre altre prevedono l’applicazione di modelli che utilizzano la stima e la combinazione di fattori che influenzano l’erosione idrica.

Nel presente lavoro è stato impiegata a scala di bacino, la metodologia CORINE Soil Erosion Risk

(CORINE, 1992; Briggs & Giordano, 1995; Bazzoffi, 2007). Tale metodica è nota e impiegata perché piuttosto versatile e di facile applicazione e porta a risultati qualitativi rispetto all’equazione universale RUSLE (Wischmeier, W.H., 1975; Wischmeier & Smith, 1978; Giordani & Zanchi, 1995), che sebbene utilizzi alcune comuni variabili, porta tuttavia alla definizione di valori di tipo quantitativo (t/ha*anno).

Il metodo CORINE è stato elaborato e applicato dalla Comunità Europea nei paesi mediterranei

nell’ambito del progetto EU CORINE (Chiuchiarelli et al., 2000) e permette una valutazione qualitativa

dei gradi di pericolo di erosione idrica potenziale e reale del suolo.

Tale metodo è stato applicato per indirizzare le politiche agricole e agro ambientali in ottica conservativa.

L’applicazione del modello Corine in una scala di bacino è stata utilizzata nel presente studio per definire dal punto di vista areale, con una risposta semplice in funzione della relativa speditività dei dati in ingresso, il livello del degrado pedologico in relazione al fattore fisico erosione idrica del suolo quale perdita di funzionalità protettiva e biologica.

3.2.2 Metodologia CORINE

La metodologia CORINE è molto conosciuta e usata, poiché è di facile applicazione, trattandosi in estrema analisi di una semplificazione della tecnica RUSLE.

Esso utilizza alcuni parametri definiti su scala areale (pedologia, clima, pendenza), che concorrono a definire delle classi di pericolo di erosione idrica potenziale e attuale.

Questo metodo, secondo l'applicazione della metodologia originaria, consente una valutazione qualitativa del pericolo di erosione secondo una scala di pericolo crescente da 0 a 3, utile a stimare il pericolo di erosione.

Nell’originaria metodologia CORINE, il fattore K esprime l’erodibilità del suolo, quindi la capacità intrinseca di un suolo rispetto alla capacità di lasciarsi erodere. Tale fattore è stimato dalla tessitura, dalla profondità del suolo e dalla quantità di scheletro. Per il fattore topografico, si considerata la sola pendenza, mentre è ignorata la lunghezza del versante. L’erosività R (aggressività climatica) è derivata dagli indici climatici di Fournier e di Bagnouls-Gaussen. Il fattore C (Copertura vegetale) è classificato usando il database CORINE Land Cover, attraverso le due categorie: 1) suolo protetto; 2) suolo non completamente protetto.

Relativamente ai parametri dell’erodibilità del suolo si considera che la tessitura esprime le proporzioni dei costituenti della terra fine: sabbia, limo, argilla ed è importante per definire le proprietà chimico-

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fisiche del suolo quali, l’areazione, il drenaggio, la capacità di trattenuta e di disponibilità idrica, la capacità di trattenere i nutrienti e naturalmente la suscettività all’erosione.

La classificazione adottata è quella indicata dall’United States Department of Agriculture (U.S.D.A.) (USDA, 1999) del Dipartimento dell’agricoltura degli U.S.A..

La profondità del suolo ha una grande influenza sullo sviluppo delle piante in quanto un suolo profondo offre una maggiore resistenza all’erosione e subisce un minore effetto impattante dell’acqua favorendo una maggiore copertura vegetale rispetto a un suolo poco profondo dove gli apparati radicali non riescono a svilupparsi in modo adeguato.

La pietrosità superficiale è legata a fenomeni come il ruscellamento e la successiva erosione del suolo in quanto all’aumentare della percentuale della pietrosità superficiale aumenta notevolmente la perdita di suolo dovuta alla presenza di un’elevata piovosità.

La pendenza è importante nei processi di evoluzione del suolo perché in relazione alla sua entità si definisce il grado di stabilità dei versanti e la successiva eventuale presenza di fenomeni erosivi.

La copertura vegetale contribuisce in modo fondamentale alla stabilizzazione del suolo, riducendo l’impatto delle precipitazioni con l’attenuazione del ruscellamento superficiale.

I fattori suesposti sono condensati nel modello CORINE per stimare quattro categorie di pericolo di erosione potenziale e attuale. Il pericolo potenziale è calcolato escludendo il fattore vegetazionale e quindi identifica il pericolo massimo dovuto esclusivamente ai soli fattori fisici del pedo-clima, in particolare al clima, alla pendenza e all’erodibilità dei suoli. Il pericolo attuale, calcolato utilizzando anche il fattore vegetazionale, indica in quale misura il pericolo potenziale può esprimersi in relazione all’uso del suolo. Nel metodo originale la copertura vegetale assume un ruolo migliorativo o al massimo neutrale rispetto all’erosione potenziale. La metodologia originaria di stima dell’erosione CORINE è rappresentata dallo schema riportato in Fig. 3.2.1. La simbologia per le classi tessiturali è quella utilizzata dall’USDA (USDA, 1999), quindi le lettere utilizzate hanno il seguente significato: A = argilla, L = limo, F = franco e S = sabbia. Le classi di pericolo di erosione sono: 0 = nessun pericolo; 1 = pericolo basso; 2 = pericolo moderato; 3 = pericolo elevato.

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Figura 3.2.1 – Metodologia originaria per la stima dell’erosione CORINE.

Il metodo Corine prevede che a ogni step sia effettuata la riclassificazione dei pesi attribuiti ai vari tematismi di base, per poi effettuare nella fase finale il calcolo del grado di erosione potenziale e attuale.

3.2.3 Tematismi CORINE

La costruzione delle carte tematiche e la loro successiva interpolazione sono state effettuate su supporto G.I.S. dove è stato possibile poter realizzare complesse operazioni di overlay mapping e di calcolo degli indici con relativa facilità.

In seguito sono esposte le caratteristiche dei singoli temi di base e finali di sintesi.

TESSITURA (St)

0= roccia affiorante 1= poco erodibile (A; AS; AL)

2= moderatamente erodibile (S; SF; FSA; FA; FLA)

3= molto erodibile (S; SF; FSA; FA; FLA)

PROFONDITA’